Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Sha D Dragneel99    15/09/2016    1 recensioni
L'Inghilterra non era proprio il posto adatto a lei.
Quella era stata la sola opportunità che si era presentata davanti agli occhi di Maia, la giovane ragazza diciassettenne costretta a trasferirsi nei pressi della capitale inglese dopo la morte del padre.
Per lei era giunto il momento di cambiare vita, di lasciarsi alle spalle il passato, e perchè no, di iniziare a pensare al futuro.
Ma prima dovrà fare i conti con la realtà dei fatti.
Un ragazzino di sangue nobile, un maggiordomo in nero e una banda di servitori combina guai riusciranno a colmare quel vuoto lasciato dalla morte del padre?
E se non fosse stato un incidente, ma un omicidio? Maia dovrà fare i conti con la dura verità e imparare a sue spese che la vita non risparmia le sofferenze a nessuno.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7


Dopo aver sistemato anche alcune camere, a Maia e gli altri servitori venne concesso il pomeriggio libero, dal momento che non c'erano altre mansioni da svolgere per il momento.
-Uhh il signor Sebastian è davvero un cuoco eccellente!-, esclamò Finny addentando con gusto l'ennesima fetta del dolce che il maggiordomo aveva portato per loro qualche minuto prima come premio per l'impegno.
-Sì, ma davvero-, aggiunse Bald sgranocchiando. -Fa sembrare tutto troppo facile-.
Maia, seduta al tavolo con loro, guardava fuori dalla finestra, pensando a chissà cosa.
Per qualche strano motivo le venne da chiedersi cosa stesse facendo il Conte Phantomhive in quel momento ...
-Maia? Non mangi più?-, la voce di Mei-Rin la fece riprendere dai suoi pensieri, e la ragazza si voltò verso di lei, sorridendo.
-Ah, no grazie, sono a posto ... -, disse gentilmente. -Credo che adesso andrò a trovare Kuro-.
-Mh? Chi è Kuro??-, domandò Finny perplesso. -Un tuo amico?-.
-A dire il vero è il mio gatto-, rispose Maia sorridendo divertita. -Sebastian lo fa stare in una zona dietro alla residenza perchè da quel che mi ha detto il signorino è allergico ai gatti...-.
-Ah si, è vero-, disse Finny leccandosi dalle labbra i residui di dolce. 
-Trovo che sia stato un gesto nobile da parte del signor Sebastian-, aggiunse Mei-Rin con aria sognante. -E' così carinooo....-.
Tutti si voltarono a guardarla, e la ragazza arrossì completamente, agitando le mani imbarazzata.
-Cioè, nel senso, è stato un gesto carino per il micio!-.
I ragazzi si misero a ridere e Maia fece lo stesso, per poi alzarsi e sistemare la sedia sotto al tavolo.
-Io vado ... ci vediamo dopo, ragazzi-.
-Ciao, Maia!-.
Si incamminò quindi verso l'esterno della residenza, dove sperava di trovare il suo adorato gatto, come ogni pomeriggio.
Infatti, quando raggiunse il luogo "d'incontro", ecco il gatto dal folto pelo nero avvicinarsi a lei con la coda alta.
-Kuroo ... vieni qui ... -.
La ragazza si inginocchiò a terra, allungando una mano verso il gatto che nel frattempo l'aveva raggiunta e aveva preso a strusciarsi contro le sue gambe.
-Vedo che ti trovi bene qui, eh?-, disse lei accarezzandogli il dorso, per poi notare, poco distante da loro, un altro gatto del suo stesso colore, ma con il pelo più corto e gli occhi azzurri. -E hai anche trovato compagnia-, aggiunse sorridendo, mentre Kuro si lasciava andare a sonore fusa rilassate.
Dopo qualche minuto, Maia si rimise in piedi, spolverandosi un po' i vestiti sui quali si era accumulato del pelo e della polvere proveniente dal terreno, per poi stiracchiarsi e osservarsi intorno curiosamente.
"Visto che alla villa non ci sono impegni potrei approfittarne per fare un giro qui intorno", pensò, iniziando a camminare lungo il perimetro della proprietà.
Dopo un po' di cammino, con suo immenso stupore, giunse davanti alle stalle, che non aveva la minima idea ci potessero essere ... ma infondo era una dimora di campagna quindi non era una cosa così strana dopottutto.
Adorava i cavalli, ne era sempre stata affascinata, ma purtroppo non aveva mai avuto l'occasione di sperimentare cosa volesse dire cavalcarne uno o provare anche semplicemente a montargli in groppa.
Più volte da bambina aveva chiesto a sua padre di poter provare, ma un po' per gli impegni, e un po' per la mancanza di fondi, il suo desiderio non si era mai realizzato.
Così Maia dovette accontentarsi di coltivare la sua passione per questi animali senza poter sperimentare in prima persona tutti quei privilegi.
Rincuorata dal fatto che potesse anche solo vederne uno dopo tanto tempo, la ragazza entrò nelle ampie e ben curate stalle, e un maestoso stallone dal manto nero con dei riflessi blu attirò la sua attenzione.
L'animale mosse un po' gli zoccoli sul terreno, e sporse il muso dal box, sbuffando dalle narici, mentre Maia si avvicinava cautamente, ammagliata dalla sua bellezza.
-Ciao bello ... -, disse sorridendo, mentre allungava timidamente una mano verso il muso del cavallo, riuscendo a venire a contatto con il pelo un po' ruvido ma setoso del muso.
In risposta, l'animale si lasciò accarezzare, nitrendo di tanto in tanto come per dare una conferma del fatto che stava apprezzando quelle attenzioni.
-Vedo che apprezza i nostri animali, signorina-.
Maia sussultò, girandosi di scatto, per poi vedere Sebastian davanti a lei, sorriderle. 
"C-come ha fatto a entrare, non l'ho nemmeno sentito!"
-Ah, Sebastian, sei tu ... -, disse, dopo essersi ripresa. -Mi fai sempre spaventare... comuque si ... sono davvero stupendi-, confermò la ragazza scostando le crine dal muso del cavallo.
-Sa, quello è il cavallo preferito dal padroncino-, disse il maggiordomo guardando l'animale. 
-Bhe, è davvero splendido ... -, rispose Maia. -Poi si vede che è tenuto benissimo-.
-Si intende di questo genere di animali, signorina?-, chiese Sebastian guardandola.
Maia scosse un po la testa.
-No a dire il vero no, però... mi piacciono molto-, rispose, sorridendo.
-Ha mai provato a cavalcarne uno?-.
-N-no ecco ... mio padre è sempre impegnato per lavoro e come dire ... non poteva permetterselo diciamo ... -,ammise Maia con aria triste. 
-Sono estremamente dispiaciuto per suo padre, signorina Maia ... ha contribuito in modo molto rilevante per far conoscere le aziende Funtom nel suo paese-, disse Sebastian guardandola.
La ragazza annuì leggermente.
-Gia ... era fiero del suo lavoro ... pensa che prima ... dell'incidente mi aveva promesso che mi avrebbe portata a Londra per una vacanza-.
Gli occhi di Maia si inumidirono leggermente, e il maggiordomo la guardò un po' dispiaciuto.
-Le chiedo scusa, non era mia intenzione riportarle alla mente certi episodi personali...-.
-No no... nessun problema-, rispose lei accennando un sorriso. -Mi piace ... parlare di mio padre ... è come se così facendo riuscissi a sentirlo ancora vicino ... -.
-Capisco ... ora perchè non rientra in villa? Ho alcune faccende in cui potrebbe aiutarmi-.
Gli occhi della ragazza si illuminarono, e subito sorrise.
-Sissignore!-.
Il maggiordomo sorrise leggermente, e con un inchino, le aprì la porta della stalla, facendole strada verso il sentiero del ritorno.
   
 
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