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Autore: slytherin_sev    15/09/2016    1 recensioni
Hogwarts si era sicuramente ravvivata con l'arrivo di Durmstrang, per i gusti di alcuni anche troppo. Forse sarebbe stato meglio se ognuno avesse camminato da solo sulle sue gambe, ma così non è andata e la verità troverà sempre una via, che sia il verità Serum, sogni rivelatori o per via di bocche forse poco sagge.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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15 Le settimane che li separavano dalla prima prova volarono tra compiti, gite a Hogsmeade con le amiche e le punizioni di Severus. Si perché oltre ai pomeriggi di lettura se avevano bisogno di passare più tempo insieme ľuomo fingeva di punirla per poter stare insieme
Anche quelli che erano iniziati appunto come pomeriggi di lettura erano cambiati, ora per la maggior parte del tempo si trovavano la sera, un po' da lui e un po' da lei. Se lei aveva troppi compiti lui stava da lei e parlavano quando riusciva, se invece era lui quello impegnato lei si portava un libro e lo osservava lavorare.
Le cose però tra di loro non erano cambiate un granché lui era sempre sarcastico e scostante ma cercava di farle capire che era sempre disponibile, mentre lei lo punzecchiava e provocava continuamente ma ogni tanto 'involontariamente' qualche carezza o complimento le sfuggiva.
Era la notte precedente alla prima prova, erano nella stanza di lei sul letto, lui seduto con la schiena che poggiava sulla testata del letto mentre lei era in pigiama, sdraiata al suo fianco, aveva le mani sotto la sua nuca e guardava il soffitto. "Domani andrai alla prima prova?" disse lei interropendolo "ovviamente, sono un professore della scuola ospitante, devo andarci" aveva chiuso il libro usando il suo indice come segnalibro.
"In effetti ha senso. Io invece non credo che ci andrò" disse girandosi verso di lui "non penso di voler vedere Viktor e poi domani Hogsmeade sarà deserta, penso che ne approfitterò,".
"Io invece sono curioso di vedere in cosa consisterà la prima prova e come se la caveranno. Voglio vedere quanto dura Potter senza aiuti" lei sorrise e si guardò intorno "che succede? C'è qualcosa che non va?" le chiese lui "no, non c'entra con quello che stavamo dicendo ma" e prese una piccola pausa per trovare il coraggio di dire quello che le passava per la mente "da quando ti ho ridato le tue cose questa stanza, non lo so, mi sembra come più vuota, come se le mancasse qualcosa". Non riusciva a guardarlo mentre diceva quelle parole ma per lei che lui lasciasse qualcosa di suo voleva dire tanto, una sorta di 'non ti abbandonerò mai, sarò sempre al tuo fianco qualunque cosa accada', era un po' come mettere radici.
"Ah" disse Severus e si alzò andando verso la sua scrivania, si tolse il mantello adagiandolo allo schienale della sedia "va meglio ora?" E tornò a sedersi nel letto a fianco a lei. "Si molto meglio, grazie" rispose appoggiandogli la testa sul suo braccio. Non era nervoso, nemmeno agitato, ere avvenuto tutto con naturalezza e lui era tranquillo. Sentiva il il profumo dei suoi capelli, le sue mani che gli sfioravano delicatamente il braccio, per un secondo gli era sembrato che il mondo esterno non esistesse più. Lei si sentiva a suo agio lì dov'era, tanto da addormentarsi con la testa poggiata sul suo petto
Si perse nella lettura fino a tardi, ma aveva ľapertura del torneo il giorno dopo e non poteva proprio rimanere lì, le rimboccò le coperte e uscì un po' a malincuore dalla sua stanza. Si svegliò tardi e rimase nel letto a poltrire godendosi il caldo delle sue coperte, non aveva nessuna fretta, tutti erano al torneo e lei non aveva niente da fare. Fece un bagno caldo e si vestì, era pronta per uscire quando vide il mantello di Piton sulla sedia e lo sfiorò, le passò per la mente di indossarlo per uscire ma ľabbandonó ľidea, Hogsmeade era sempre piena di gente e qualcuno avrebbe potuto riconoscere quel mantello, aveva la maniglia della porta in mano quando si ricordò che non ci sarebbe stato nessuno in circolazione, sarebbero stati tutti al torneo, così tornò indietro e se lo mise. Per sicurezza si portò con sé anche il pranzo e un libro, ma era certa che avrebbe fatto altro.
Quando fu in paese si pentì quasi istantaneamente della sua scelta, erano andati tutti, ma proprio tutti al torneo, anche i pub erano chiusi. Si rassegnò e andò su una collinetta che dava sullo stadio. Nonostante fosse piuttosto lontano dagli spalti sentiva le urla quasi chiaramente, estrasse il suo panino ormai freddo, il suo libro si raggomitolò iniziando a leggere.
"Ah eccoti, è un ora che ti cerco", saltò per aria e le caddero sia il panino che il libro per terra, abbassò la testa e si volto "giuro che la prossima volta che entri senza permesso in camera o che mi spaventi ti lego un campanellino al collo e ti trasformo nel mio prossimo gattino". Era Severus, le fece una smorfia "pensavo di farti una sorpresa" lei lo guardò storto "anche gli infarti arrivano a sorpresa ma ci giurerei che non ne vuoi uno" ora che la osservava qualcosa era diverso in lei. I vestiti babbani forse? No, dovevano essere i capelli poi la guardò meglio "sbaglio o è il mio mantello quello che stai indossando?", lei divenne bordeaux e si girò di scatto "senti non ci sarebbe dovuto essere nessuno in giro, soprattutto non tu e io avevo freddo e così ľho messo, tutto qui"
Lui le sorrise "immagino che sia così" e le andò vicino "idee per il pranzo? Ho una fame" lei indicò il panino che le era caduto "la vedi lì la mia idea prima che qualcuno pensasse bene di farmi morire oggi", "ma quello non sarebbe bastato per due" e lei arrossì "che vuoi dire?", lui si girò verso gli spalti "sai mi annoiavo la e la tua idea di Hogsmeade deserta mi intrigava così sono venuto qui a cercarti, magari, se ne hai voglia, potremmo stare insieme oggi". Lei si bloccò mentre lui le dava la schiena e agì di impulso: gli poggiò il viso contro abbracciandolo da dietro, lui si girò e poggio le labbra sopra la sua testa mentre la stringeva a sé. Passarono tutto il giorno insieme, lui ogni tanto le teneva la mano mentre camminavano insieme, quasi come fossero una coppia.
Tornarono a orario di cena, come varcarono la soglia di Hogwarts le loro mani si separarono, lei teneva il mantello nascosto sotto la sua maglia in modo che non fosse visibile e si diresse alla sua stanza mentre Severus andò spedito al banchetto, lei si era già messa in pigiama quando sentì bussare, aprendo la porta ľodore di cibo caldo la avvolse "sto morendo di fame, che hai preso?". Era venuta a Severus ľidea, anziché separarsi lui sarebbe andato a prendere la cena e avrebbero mangiato insieme in camera, quello sarebbe stato probabilmente uno dei pochi giorni che avrebbero potuto passare insieme, la fuori e non voleva che finisse. Mangiarono ridendo e parlottando fino a notte inoltrata quando lui fece per alzarsi "hai mai provato i letti dei dormitori degli studenti?" chiese lei, lui la guardò stranito "che domande, ti ricordo che ho fatto anche io questa scuola". Lei alzò gli occhi al cielo e gli afferrò una mano con le sue "si ma quello un milione di anni fa, li avranno cambiati da allora no? E poi per colpa del tuo mantello ho preso freddo, forse dovresti rimanere qui questa notte e assicurarti che io stia bene non trovi?".
   
 
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