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Autore: Edward LoneBark    15/09/2016    1 recensioni
Una guerra che si trascina da tempi immemori sta per giungere al termine. Il destino ha schierato le sue pedine e attende la prossima mossa del nemico, mentre un ragazzo senza memoria cerca la propria identità, svelando misteri antichi di millenni.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hedras era interdetto. -Io?- chiese con un filo di voce.

-Proprio così- replicò Kalium, congiungendo le mani. -Questo spiega il motivo per cui finora non sei riuscito a manipolare la Luce fino ad ora. Secondo le testimonianze dello stesso Nexuras, la Luce che covava dentro di lui si era liberata solo ad una certa età, e ha impiegato molto tempo per imparare a padroneggiarla. Dapprima il potere lo logorava, così come fa con qualunque Luminoso, ma in seguito ha cessato di farlo, permettendogli di utilizzarlo senza freni. La tua traccia magica è differente, e ora ne ho la prova con questa profezia- concluse. -Il destino di Eternis è ancora una volta nelle tue mani-.

Hedras tacque a lungo, schiacciato dal peso della responsabilità. Era in trappola, di nuovo, costretto dagli eventi a prendere in mano il destino di troppe vite per poterle contare.

-Mi sembra...così assurdo- fece Tavor, attonito. -Credevo che la Sorgente fosse solo una leggenda. Tutto questo è pura follia!-.

-Damarwes non ha mai sbagliato, vorrei ricordartelo- rispose Kalium.

-Stava morendo, potrebbe aver sbagliato!-

-Ho visto io quella profezia!- s'infiammò Kalium -Con questi occhi! E credimi, è tutto vero! E' solo questione di mesi, poi saremo tutti spacciati-.

-Quando devo partire?- disse infine Hedras.

Kalium chiuse gli occhi. -Subito, se possibile. Non mi è dato sapere precisamente quanto tempo abbiamo, ma comunque non molto. Ovviamente avrai una scorta e una guida-. Riaprì gli occhi. -Nessuno ti obbliga a farlo. Puoi scegliere-.

-No, non posso. E comunque sceglierei di partire- rispose il ragazzo -ma non credo di essere in grado di portare a termine una simile impresa. Io sono...solo una ragazzo, un semplice soldato-.

-Tu sei un Portatore di Luce- ribatté Kalium, alzandosi -nelle tue vene scorre il potere di Nexuras e hai già dimostrato di poter fare l'impossibile. Il Fato stesso ti ha scelto per compiere ciò che nessun altro può fare-.

-Non mi risulta- intervenne Tavor dopo qualche istante -che Nexuras fosse una Matrice. A quanto ne so nessuno può essere al contempo Portatore e Matrice. E' questo il più grande errore del costruttore della Sorgente-.

-Il Fato non sbaglia mai. Il signor Creen non deve essere l'unico ad arrivare alla Sorgente- disse Kalium. -E' in questo momento che dobbiamo avere tutti la massima fede nel Fato e in Damarwes. E in me-.

-Dimmi che non è quello che penso- disse Anwill all'improvviso, portandosi una mano sul volto -ti prego, dimmelo-.

-Temo di sì- replicò il mago, spostando lo sguardo verso sinistra.

 

Anwill si voltò verso la sorella e vide il suo sguardo fermo. -Tu sapevi?-

Neyra annuì. -Me lo ha detto prima, anche se non sapevo quasi nulla di tutto il resto-.

Il principe si alzò, con gli occhi che lampeggiavano. -Se credi davvero che possa accettare una cosa simile devi essere impazzito- disse a Kalium.

-Non spetta a voi la scelta, mio signore. Il Fato ha assegnato ruoli ben precisi- replicò lo stregone, pacato ma con fermezza.

Il principe perse le staffe del tutto e sferrò un calcio alla sedia, facendo trasalire gran parte dei presenti. -Non spetta a me scegliere?- gridò -io non lascerò che mia sorella vada a morire per le farneticazioni di un folle!-

-Rifletti!- ribattè Kalium, alzando la voce a sua volta -non avrei mai voluto che si giungesse a questo, ma non abbiamo scelta! Qui c'è in gioco la salvezza di Eternis, non esiste un'altra via, non esiste un'altra Matrice che possa attivare la Sorgente-.

-Sciocchezze! Leggende! Farneticazioni!- Anwill abbassò il tono, ma non sembrava meno furioso di prima. -Se dovessi rischiare la mia vita sarei pronto ad accettare per fede tutto questo, ma non metterò a rischio lei! Questa follia cesserà ora!-.

Kalium si adombrò, e per un breve istante divenne quasi spaventoso. -Allora vedrai bruciare le tue città, i tuoi boschi, i tuoi campi, vedrai morire il tuo popolo, e alla fine i tuoi cari, prima di perire a tua volta. Mai una profezia si è rivelata errata, mai il Fato ha mosso le sue pedine invano. Così facendo condannerai tutti noi-.

-Nulla di tutto questo accadrà- disse Neyra con fermezza -perché io partirò-.

-Non te lo permetterò mai- ribattè Anwill, senza staccare gli occhi da Kalium.

-Non spetta a te scegliere, e comunque non puoi fermarmi-. La ragazza si alzò e guardò il fratello negli occhi.

-Non..non puoi chiedermi questo- Anwill chiuse gli occhi, mentre la sua rabbia si dissolveva. Sembrava immensamente stanco.

-Nostro padre si fida ciecamente di lui- gli sussurrò -dovresti farlo anche tu-.

-Lui non accetterebbe mai di lasciarti correre un simile rischio- disse lui -e non voglio farlo nemmeno io-.

Neyra scosse la testa. -Io partirò, che tu lo voglia o no. Sono ore che ci rifletto, e ho preso la mia decisione.

-Io...fa come vuoi- sbottò alla fine il principe, adombrandosi. Voltò le spalle a tutti e se ne andò, sbattendo la porta.

Kalium sospirò. -Sarà una missione pericolosa, non lo nego, ma avrete tutto il sostegno possibile. Se il fato vi ha scelto per questa missione, significa che potete compierla. Mi occuperò personalmente di scegliere i membri della scorta-.

Neyra annuì, poi uscì dalla stanza, seguendo suo fratello. Uno alla volta, anche i consiglieri uscirono, e per ultimo Tavor.

E così era di nuovo nel mezzo della tempesta, e il mondo di nuovo nelle sue mani. Fino a poche settimane prima era un ragazzo qualunque, ora predestinato a salvare l'impero una seconda volta.

Sempre che fosse tutto vero. Profezie. Fato. Portatore di Luce. Sembrava tutto il vaneggiamento insensato di un folle. E se fosse stato davvero così? Stava davvero per andare incontro alla morte invano?

Ma Kalium non era un pazzo, nei suoi occhi gelidi aveva scorto una rara intelligenza. Sia Tavor che Anwill si erano mostrati increduli ascoltando le parole del mago, ma era palese che in fondo stavano solo cercando di rifiutare le verità, una verità spietata. Perchè quel fantomatico Damarwes non aveva mai sbagliato...

Una fitta gli attraversò la testa. Troppi pensieri...troppe nuove informazioni...troppe paure...non sapeva se sarebbe stato in grado di affrontare tutto ciò. Cosa lo aspettava? Quali nemici avrebbe trovato sulla sua strada?

Un pensiero giunse a pacificare la sua mente. Non ho scelta. Finché fosse esistita una sola possibilità che la profezia fosse vera, sarebbe valsa la pena di partire. C'erano troppe vite in ballo, e la sua non era nulla a confronto. Era la sua vita contro centinaia di migliaia di vite.

Sentì Ravell posargli una mano sulla spalla. -Non sarai da solo- disse il vecchio mago -finché avrò forza ti aiuterò a compiere questa missione-.

-Vi ringrazio- replicò Hedras -ma non siete obbligato. Eternis ha bisogno di voi per essere difesa-.

-Per questo devo partire-. Chiuse gli occhi, e di colpo sembrò molto più vecchio. -La mia vita volge al termine, sarò lieto di sacrificare il poco che ne resta al mio regno. Per tutti coloro che hanno appena visto l'alba dell'esistenza, perché vedano il sole attraversare tutto il cielo, come ho potuto fare io. E come farai tu-. Lentamente, si mosse verso la porta e uscì dalla stanza.

Hedras si voltò, e vide Kalium ancora appoggiato alla libreria. Gli occhi erano chiusi, e un lieve sorriso piegava le sue labbra. -So che in fondo al cuore non credi ad una sola parola- disse il mago – e temo di non poter dire di più per convincerti. Ma tu sei un uomo d'onore, e partirai comunque-. Gli occhi si aprirono. -Anch'io vorrei partire, e diventare protagonista del mio destino, ma il Fato mi ha assegnato un ruolo diverso. Io difenderò il regno dall'invasione mentre voi viaggiate verso la Sorgente-.

-Mio signore- disse Hedras di punto in bianco -che cos'è il Fato?-

Kalium si voltò a guardarlo. -Esistono molte risposte a questa domanda, ma io credo solo in una. E' l'intelligenza che sta dietro la realtà, da quando essa è stata creata, e ne protegge l'equilibrio, muovendo le proprie pedine quando delle forze tentano di stravolgerlo. Ciò accade raramente, quando viene messa a rischio seriamente l'integrità del mondo. Arkader è indubbiamente una minaccia enorme, se il Fato ha schierato ben due Portatori di Luce per fermarlo-.

Schierato...-Spero che il Fato abbia scelto bene- disse Hedras.

-Lo ha fatto-. Kalium sorrise. -Ne sono convinto-.

Posso fidarmi di lui? -Signore...io avrei una richiesta da farvi-.

-Tutto quello che posso- rispose lo stregone -anche se credo di sapere ciò che desideri-.

-Vorrei sapere se posso riavere i ricordi che ho perduto- continuò Hedras. Era il momento della verità, dipendeva tutto da quella risposta. Se il mago più influente del regno avesse risposto di no, era quasi certo che la sua memoria sarebbe rimasta perduta per sempre.

Kalium annuì. -Ti avverto che è una questione molto complessa, che è solo per una parte influenzabile con la magia. Tuttavia posso fare un tentativo, mi ritengo uno stregone abbastanza esperto di arti psichiche-.

Hedras trattenne il fiato. -Quando potreste farlo?-

-Anche subito, se lo desideri-.

 

La città si stagliava all'orizzonte, una gigantesca sagoma nera in mezzo ai prati e ai campi che si stendevano ovunque a perdita d'occhio...Un'immensa distesa verdeggiante che non finiva mai, un oceano d'erba e spighe di grano accarezzato dal vento, così che si scuoteva dolcemente come le lievi onde del mare aperto...Il vento s'insinuava sotto le sue vesti, che parevano appartenute ad un'altra epoca, tanto erano logore e stracciate. Ebbe un brivido, come se fosse rimasto a lungo in un caldo giaciglio e fosse uscito improvvisamente nel freddo mondo esterno.

La terra...l'odore dell'erba nelle narici era la prima cosa che ricordava...la mente era confusa, e sembrava sempre più annebbiata...poi fu buio...

 

Un dolore accecante attraverso la sua testa come una scossa, e si ritrovò per terra in mezzo alla stanza. Il mondo ruotò per qualche istante, poi si fermò, mostrandogli la figura emaciata dello stregone. Kalium sembrava esterrefatto, non tentava nemmeno di nasconderlo.

-Non esiste alcun passato...o ne avrei trovato una traccia, anche la più vaga. Ma non ho trovato nulla, non un blocco, non un residuo...è come se fossi nato su quel prato. Non posso fare altro-.

Hedras sbatté le palpebre. La delusione era forte, ma in un certo senso se l'era aspettato, e se ne rendeva conto solo a quel punto. Dopo un iniziale momento di sconforto, si rese conto che forse era meglio così. Si era roso il fegato fino a quel momento cercando di afferrare il passato, ora sapeva che non poteva fare nulla. Era perduto, forse non era mai esistito, e la spiegazione del mistero del suo risveglio con esso. C'era un presente ben più preoccupante a cui concedere tutta la sua attenzione.

-Non importa- disse Hedras -vi ringrazio comunque per aver tentato-. Era comunque doloroso sentirsi senza radici, ma riusciva ad assaporare una sensazione prossima...alla pace.

   
 
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