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Autore: Robigna88    16/09/2016    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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Scusate l'immenso ritardo nell'aggiornamento. Buona lettura :D

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23.

 

 

 

 

 

Allison si sentì soffocare non appena aprì gli occhi, o per meglio dire fu proprio la sensazione di non riuscire a respirare a svegliarla. Qualcosa sul suo fianco faceva terribilmente male ma non ricordò subito cosa; poi accadde. Era un proiettile, conficcato nella sua carne, ma non era quello che le aveva sparato Will, piuttosto quello che le aveva sparato Lucien. Si guardò intorno e mosse le mani nello spazio ristretto in cui si trovava, il suo movimento causò la caduta di una discreta quantità di terriccio che le finì in parte in bocca e in parte negli occhi.

La cacciatrice tossì per farlo uscire ma tossire le fece male. Piano scosse il capo per scuotere via quello che le era caduto sugli occhi e li aprì lentamente cercando di riordinare i pensieri. L’ultima cosa che ricordava era Lucien che le sparava dopo averle dato il suo sangue, l’ultimo ricordo che aveva di Will invece era di lui in ginocchio voltato di spalle desideroso di fare qualcosa ed incapace di farlo per via del soggiogamento.

Un sospiro ed Allison provò a calmarsi e a non perdere il controllo anche se era dannatamente difficile, soprattutto perché credeva di aver capito dove fosse. Era dentro una cassa di legno e, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, quella cassa di legno era stata sicuramente messa metri e metri sottoterra. Quel bastardo di Lucien l’aveva sotterrata ancora viva ma ferita, sarebbe morta dissanguata o soffocata e sarebbe successo col suo sangue in corpo. Sarebbe rinata come vampiro e la cosa a cui teneva di più – la sua umanità – sarebbe stata solo un lontano ricordo.

Sperò con tutta se stessa che Elijah la stesse cercando o che stesse cercando lui e per caso avrebbe finito col trovare anche lei. Questa era un’opzione più probabile. “Aiuto!” urlò ma si rese subito conto che era piuttosto inutile. Provando a calmare il suo respiro ed il battito del suo cuore sperò anche che Will stesse bene.

Col braccio lungo il fianco non ferito sfiorò la tasca e si accorse che aveva indosso il cellulare; non avrebbe funzionato sotto terra ma in fondo lei non voleva né telefonare né mandare un messaggio. Voleva registrarne uno piuttosto, giusto in caso le cose non fossero andate per il verso giusto, giusto in caso quelli fossero i suoi ultimi momenti da umana.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Vincent Griffith sembrava sparito nel nulla, proprio in quel momento in cui Elijah aveva più bisogno di lui. Come reggente di New Orleans aveva più potere di chiunque altro e se c’era qualcuno che avrebbe potuto trovare Allison e farlo presto era proprio lui. Ma dello stregone sembravano essersi perse tutte le tracce. L’auto con a bordo Tristan era partita alla volta di una vecchia stazione ferroviaria oramai in disuso, il posto in cui, gli aveva detto, Lucien voleva incontrarlo per riavere Aurora. Non era sicuro però che Allison fosse lì con lui e non avevano niente del detective Kinney che potesse aiutarli a rintracciarlo. Esseri potenti ed immortali incapaci di rintracciare un dannato tizio soggiogato, incapaci di farlo prima che il peggio potesse verificarsi.

“Che diavolo di posto è questo?” chiese Matt e solo allora Elijah si accorse che si erano fermati.

“È una vecchia linea ferroviaria oramai in disuso, un posto squallido esattamente come Lucien.” Rispose Klaus fermando l’auto. I tre scesero e si ritrovarono faccia a faccia con Tristan e Lucas che erano appena scesi a loro volta.

“Sei sicuro che sia questo il posto?” chiese Elijah avvicinandosi al suo primo vampiro. “Perché Lucien dovrebbe scegliere questo posto in mezzo a tanti?”

“Questo è il posto in cui ho prelevato Aurora, per così dire, quando gliel’ho portata via. Il posto perfetto per portarmi via la donna che amo come lui amava mia sorella, per portarci via” si corresse dando una rapida occhiata ad Elijah e poi fissando lo sguardo sul piazzale vuoto di fronte a sé.

“Perspicace!” esclamò una voce e Lucien fece la sua comparsa seguito da un giovane asiatico e dal detective Kinney. “Salve signori. Vedo che siete venuti numerosi per la nostra cara cacciatrice.”

“Dove si trova?” tuonò minaccioso Elijah provando ad avvicinarsi ma fermandosi quando Lucien minacciò di spezzare il collo di Will.

“Calmati” gli disse l’altro sorridendo. “Allison è ancora viva, o almeno credo.”

“Che significa che almeno credi?” intervenne Matt con cautela, perché la risposta gli faceva paura.

“Beh” Lucien lasciò andare il detective e fece un grosso respiro. “Era ferita quando è arrivata e così l’ho guarita con il mio sangue e poi le ho piantato un proiettile in corpo” si fermò un secondo per godersi gli sguardi smarriti dei suoi interlocutori, il dolore negli occhi di Tristan era quello che lo soddisfaceva di più. “Poi l’ho chiusa in una cassa di legno e l’ho messa da qualche parte sotto terra tra quell’erbaccia lì in fondo.”

Elijah deglutì terrorizzato, scambiò una rapida occhiata con Klaus e corse via, in direzione di quell’erbaccia che Lucien aveva indicato; ettari di terra gli si presentarono davanti agli occhi, un terreno vastissimo ed Allison poteva essere ovunque in quel posto. “Allison!” urlò ma in fondo sapeva che era inutile e che non poteva sentirlo. Si portò le mani ai capelli e fece un grosso respiro imponendosi di ragionare, di rimanere lucido perché il panico che sentiva montare non sarebbe stato di nessun aiuto.

“Oh mio Dio” mormorò Matt arrivando alle sue spalle. “Dobbiamo trovarla, subito Elijah.” Un cenno di assenso e si divisero sperando che chiunque avrebbe strappato il cuore dal petto di Lucien si sarebbe fatto dire prima dove fosse Allison.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison lasciò cadere qualche lacrima e cercò di tenere la mano ferma sul fianco ferito nella disperata speranza di fermare il sangue. Ma era stanca, tanto stanca, e faceva un caldo terribile lì dentro. Senza rendersene conto si ritrovò a pensare alla sua vita, alle cose che aveva fatto e alle cose che aveva rimandato credendo di avere tutto il tempo del mondo. Se fosse morta, rinascendo avrebbe davvero avuto un’eternità a disposizione ma le cose che avrebbe fatto non avrebbero avuto lo stesso sapore. Ecco perché nel messaggio registrato era stata chiara; lei era un essere umano e per quanto non avesse nulla contro i vampiri non voleva essere uno di loro. Ad onor del vero, il sangue di Lucien l’avrebbe trasformata in qualcosa di diverso, qualcosa di potente  e nuovo e questo la terrorizzava più dell’idea di morire.

La mano scivolò piano quasi le stesse dicendo che si arrendeva, che non ce la faceva più a starsene sporca e umida su quella ferita piena di terriccio che bruciava come l’Inferno. Eccola qui, si disse, la fine. Non proprio come se le era immaginata se doveva dirla tutta. Sorrise pensando che se fosse stato lì, Dean le avrebbe detto che in fondo c’erano modi peggiori di morire; come ucciso da dei dannati Tacos, esattamente quello che era successo a lui quando l’Arcangelo Gabriele si era travestito da Loki e gli aveva fatto uno scherzetto, anzi più di uno in quel martedì infernale di tanti anni prima.

Era proprio vero che si rivede la propria vita quando si sta per morire, ogni momento, anche i più stupidi. “Ti amo Elijah Mikaelson” mormorò un secondo prima di chiudere gli occhi. Un secondo prima che la cassa si scuotesse e venisse come tirata su. L’aria della notte buia la avvolse e lei respirò meglio, anche se tutto il resto faceva ancora male.

“Resisti Allison, ti prego” sentì dire da quella voce che conosceva bene. “Ti prego sorellina, non morire, non così.” Allison sentì del sangue colarle in bocca, fino alla gola e riprese vita lentamente dapprima, poi più velocemente mentre il sangue di Matt faceva la sua magia. Con un gemito scansò la mano e lasciò che suo fratello la aiutasse a sollevarsi a sedere mentre sentiva la carne espellere il proiettile e rimarginarsi.

“Elijah!” urlò Matt “L’ho trovata.”

L’Originale elegante comparve immediatamente e correndo la raggiunse. Incurante del terriccio si buttò per terra e la baciò prima di stringerla forte a sé nel momento in cui Tristan arrivava.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“È un sollievo sapere che sta bene. Sì, arrivo subito, devo prima fare una cosa importante e poi sarò da voi.” Freya riattaccò e aprì lo sportello dell’auto senza accorgersi del fatto che qualcuno la stesse seguendo. Sapere che Allison stava bene era stata la notizia migliore della giornata, anzi la migliore degli ultimi tempi. Con un sorriso sistemò l’oggetto che aveva in mano dentro la borsa e sobbalzò quando Vincent le comparve davanti. “Mi hai spaventata” gli disse portandosi una mano al petto.

“Mi dispiace Freya” replicò l’uomo ma non per i motivi che lei credeva. Uno schiocco di dita e cadde addormentata. Vincent si prese un attimo prima di continuare col piano.

   
 
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