Valere e Diana discutevano nelle cucine
mentre quest’ultima impastava dei biscotti al cocco.
-Secondo te vanno bene cinque uova
nell’impasto?- Fece di rimando Diana.
Valere non la degnò di uno sguardo. –Però
anch’io devo trovare qualcuno per il nostro astuto piano.
-Quale nostro piano? Ops,
cacchio mi è caduta una buccia nell’impasto, che faccio la lascio?
Valere, che mormorava tra se e se, infilò
l’indice nell’impasto e lo portò alla bocca. Storse il naso, poi ne prese
dell’altro.
-
Valery, stai mangiando il MIO piano…
-
Il
tuo piano? Ma stavamo parlando del mio piano…
Diana alzò gli occhi al cielo e si rimise ad
impastare. Una decina di elfi domestici sussultarono appena rovesciò sul tavolo
un boccale di burro fuso.
-
Padroncina,
non può lasciare fare a noi elfi domestici, si?
-
Zitto
scorfano.- Sibilò Diana.
Valere guardò prima l’amica infarinata dalla
testa ai piedi, poi la schiera di elfi domestici che le fissava, infine
l’impasto che aveva mangiato.
-
Diana,
ma che fai? Ti alleni per la prova del cuoco?
-
Ah,
ah. Divertente…no, sto preparando dei biscotti.
-
E
perché, di grazia?
-
Perché…- spiegò quest’ultima guardandola negli occhi- Tu hai
deciso che vuoi seguire Malfoy ad Hogsmeade…
-
E
allora? Ci andiamo con i biscotti?
-
No,
ci andiamo con dei ragazzi…Non possiamo pedinare Malfoy da sole, penserebbe che lo stiamo spiando…
-Perché, noi che dobbiamo fare?
-
Spiarlo.
Però…se invece ci attorniamo di una schiera di
ragazzi, oltre al fatto di non fargli credere che tu lo stia spiando e che
quindi ti importi qualcosa di lui, lo farai ingelosire….
Gli occhi di Valere luccicarono sadici. – Ingegnoso.
Ma, in che modo ci servono i biscotti?
-
Beh,
se dobbiamo invitare dei ragazzi, ho pensato che era meglio prenderli per la gola…
Valere la guardò compassionevole. –Potevi
usare un lazzo se volevi prenderli per la gola, li avresti uccisi prima…
Al chè, Diana
sembrò essere improvvisamente affetta da un tic nervoso all’occhio.
-
Cosa
vorresti dire scusa?
Valere sbuffò, afferrò una cucchiaiata di
impasto e la ficcò in bocca a Diana.
-
Che
schifo!!
-
Appunto…- Mormorò Valery.
Pochi minuti dopo uscirono dalla cucina,
lasciando agli elfi domestici il corrispettivo di mezza sala grande piena di
impasto da pulire.
-
Prima
che mi interrompessi,- cominciò Valere mentre camminavano nei corridoi solitari
–Ti dicevo che devi trovare un modo per far cadere ai tuoi piedi Fred e George,
così ti possono accompagnare.
-
Buona
idea, e tu chi hai intenzione di invitare?
Valere sbuffò rassegnata. –Non ne ho idea.
Devo trovare un modo per far ingelosire veramente Malfoy.
-
Mmm, sicuramente un serpeverde
sarebbe adatto, uno che lo conosce bene.
-
Chi
è l’amico più vicino a Draco dopo Blaise?
Diana ci pensò qualche secondo. –Nott.
-
Il
più bello?
-
Nott.
-Il più rinomato ed affascinante?
-
Nott.
Gli occhi di Valery
fiammeggiavano di passione.
-Il più romantico.
-
Gazza.
-
CHI?
-
No,
era per vedere se mi stavi ascoltando. Comunque Nott,
te lo sto ripetendo dall’inizio.
-
Ok,
vada per Nott.
Ma Diana non l’ascoltava, stava infatti rimurginando per conto suo.
-
Diana?
I tuoi occhi mi fanno paura, che hai in mente?
-
Tre
ammiratori non ci bastano. Ci vuole di più…
-
In
che senso?
-
Lascia
fare a me…
Tutti gli alunni pronti per andare ad Hogsmeade si voltarono quando un ammasso d’oro li accecò.
La carrozza in questione si fermò davanti al
cancello principale di Hogwarts. Subito un tappeto
rosso venne srotolato dall’entrata alla carrozza e di fianco ad esso, dodici
tra i ragazzi più carini di Hogwarts vi si portarono
al fianco con un cesto di petali rossi in mano.
Dalla carrozza scese un trombettiere ed un
piccolo elfo con un rotolo di papiro in mano.
Partirono gli squilli di tromba e i portoni
di Hogwarts si spalancarono, rivelando due eteree
figure.
-
Ma
chi cavolo sono?- Sussurrò Blaise ad Andrea.
La ragazza strinse le labbra in uno sguardo
sofferente. –Spero di non saperlo…
Blaise non capì cosa intendeva, ma
lasciò perdere e si avvicinarono a Draco e Pansy che li aspettavano vicino ai cancelli.
-
Ciao
Blaise, ciao Andrea.- Ridacchiò Pansy
mentre si strusciava sul braccio di Draco.
Andrea si trattenne dal non vomitare, mentre
Tiger e Goyle si chiedevano se dovevano intervenire.
Ma Malfoy non parve farci caso. Si era alzato sulle
punte dei piedi e cercava di vedere chi erano le due figure apparse prima.
Ma la folla era troppa, così non rimase che
aspettare che passassero lì davanti.
Intanto….
-
Diana,
che…cavolo…hai….fatto…?- Sibilò Valery
con l’angolo della bocca alla sua amica che la trascinava per il gomito.
Diana ride e si sventolò il ventaglio davanti
alla faccia.
-
Tranquilla.
E’ tutto sotto controllo.
-
Vedo.
Le due continuarono la loro discesa sul
tappeto rosso, mentre i dodici galoppini spargevano petali di fiori al loro
passaggio.
La folla urlava ed applaudiva.
-
Mi
spieghi perché siamo vestite come due dame dell’ottocento?
-
Beh,
dovevamo far ingelosire Malfoy e mi sono detta….se dobbiamo farlo, tanto vale fare le cose in
grande, così se ne accorge.
-
Tutti
se ne sono accorti…porc…
Ma non fece a tempo a continuare, perché tre
cavalieri vennero loro incontro, aiutandole a salire sulla carrozza.
-
Valery…- Sorrise Nott baciandole
la mano.
-
Wow.
Diana sorrise. –Visto? Non è poi così male…
Fred e George afferrarono le mani di Diana e
le baciarono.
La ragazza guardò allibita le sue mani.
-
Che
schifo, ci avete lasciato la saliva!!
Valery la guardò ghignando. –
Ricordati Diana, non è poi così male.
Diana si nascose dietro il ventaglio, gli
occhi ridotti a fessure.
-
Oh,
mio Dio.
Andrea era seduta a terra, mentre Blaise le sventolava un foglio per farle aria davanti al
viso.
-
Non
posso crederci. Lo sapevo…- Si lamentò lei.
-
Suvvia,
devi ammettere che hanno stile.
-
E
tu questo lo chiami stile? Io la chiamo pazzia. – Sibilò lei.
Ed il gruppetto si diresse ad Hogsmeade tutto silenzioso.
-
Dracuccio, che hai?
Ma Draco non
rispose, era intento a guardare la carrozza dorata che sfrecciava in lontananza
verso il paesino.
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