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Autore: SerenaTheGentle    16/09/2016    1 recensioni
Alexandra Roberts, "Alex" per gli amici, ha 17 anni.
I suoi unici amici sono Mike e Jeremy, le stanno vicino da quando Jeremy non la spinse nella piscina di Mike durante una festa: da allora sono inseparabili!
Il suo unico desiderio è lasciarsi alle spalle la sua città e andare a studiare a Princeton per vivere la sua vita al meglio!
Peccato che la sua matrigna non le permetta un'esistenza normale: niente feste, niente uscite, niente vacanze.
Riuscirà Alex a liberarsi di questo peso e decidere della sua vita in piena libertà e autonomia?
***
Michael Wilson è il classico ragazzo americano che scherza e adora vivere! Nonostante la sua vita non sia sempre stata così felice, è riuscito ad andare avanti a testa alta.
Che succede però quando lo zio, unico tutore legale, vuole togliere al ragazzo ciò che di più prezioso ha, per un capriccio?
Riuscirà Mike a riprendersi ciò per cui ha lottato così tanto?
Riuscirà ad accettare una realtà che mai si sarebbe immaginato?
~rivisitazione moderna di "Cenerentola"~
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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"C'era una volta una ragazzina di undici anni che era stata invitata ad una festa in piscina. 
Il suo amorevole padre non le aveva certo negato di andarci: dopo la morte prematura della madre, avvenuta subito dopo il parto, la bambina aveva goduto di tutti i privilegi, senza però, crescere avida e viziata. Il padre aveva fatto il suo meglio con lei e dopo undici anni di solitudine era pronto a fare un nuovo passo per sua figlia.

Quella festa in piscina era l'occasione giusta per presentare la sua fidanzata, all'amata figlioletta. Era deciso: dopo la festa, Alexandra avrebbe conosciuto la sua nuova mamma. L'uomo era certo che dopo essersi rilassata e divertita, non avrebbe fatto storie riguardo ad un'altra possibile figura in casa loro.

La bambina, ignara dello sconvolgimento del suo futuro, andò alla festa più felice che mai! Non vedeva l'ora di riincontrare i suoi amici e di conoscere gente nuova.
Arrivò presto rispetto agli altri e subito fu accolta dalla festeggiata: una bambina di circa nove anni, con indosso il suo costumino rosa shocking e una coroncina con le piume sulla sua testa.

-Benvenuta Alex, accomodati!- la festeggiata accolse la ragazzina con gioia e la fece accomodare in giardino accanto alla piscina. Suo padre, John Berenson, l'avvocato più importante della città, l'aveva fatta preparare apposta per lei.

I minuti passarono e gli invitati incominciarono ad arrivare. Dapprima tutte le compagnucce di scuola della festeggiata e poi gli amichetti dei suoi fratelli gemelli: Tobias e Theodore, o più comunemente chiamati Toby e Theo.

La loro amata sorella, Zoey, aveva acconsentito a far partecipare anche i loro amici, ma ad una condizione: avrebbero dovuto lasciarle il posto sul sedile davanti dell'auto per almeno una settimana. 
I due avevano desistito sconfortati. Per una settimana avrebbero ascoltato le canzoni di Britney Spears a palla.

Alex si fece largo tra gli invitati, cercando Jeremy, il suo migliore amico. Si conoscevano dall'asilo ed erano inseparabili.

-Jeremy!- lo chiamò la bambina raggiungendolo. Si era ritirato in un angolino e stava bevendo la sua Coca Cola nervosamente.

-Ciao...- il ragazzino non sembrava contento di vederla, ma Alex non si arrese dinanzi a quel comportamento da vero cavernicolo. Dopotutto, non era la prima volta.

-Che hai fatto?- gli chiese allora più sicura di sé, adagiando le mani strette in un pugno sui suoi fianchi.

-Niente...-

-Quanto mi dai fastidio quando dici "niente" e invece è successo il finimondo!-

-Quanto la fai lunga Alex! Sto solo cercando di ignorare Tobias e Theodore... Ma lo senti che razza di nomi?!- Alex capì che quei due gli avrebbero dato filo da torcere per tutto il tempo e lui non voleva che lo prendessero in giro.

-Non ti dovresti vergognare delle tue origini!- lo ammonì la bambina. Dopotutto, non era colpa sua se i suoi genitori erano strani.

-Beh certo! Non sei tu ad avere genitori psicopatici che devono far sapere al mondo che loro sono i discendenti di Leonardo da Vinci!- Tony adorava i suoi genitori, ma delle volte risultavano così megalomani!

-È davvero così terribile?- chiese Alex sperando in una risposta negativa. Jeremy buttò la lattina della Coca Cola in un cestino e la portò in un luogo appartato del giardino. Si guardò intorno per vedere se c'era qualcuno e poi si calò i pantaloni.

Il costumino a pantoloncino di Jeremy richiamava perfettamente le sue origini: vi erano disegnate tre strisce, una verde, una bianca e una rossa ed i colori erano davvero appariscenti.

-Non è così imbarazzante!- Alex non vi vedeva niente di così eclatante, ma l'amico, ovviamente, ci vedeva l'Apocalisse!

-Andiamo!- la ragazzina lo prese per mano e lo guidò verso la piscina, ignorando i lamenti di Jeremy.

-Alex! Non voglio!- il ragazzino si muoveva convulsamente, sembrava un polipo o un contorsionista! Fatto sta, che Alex aveva una presa ben salda sulla sua mano e non l'avrebbe lasciata.

Jeremy doveva superare quella sua paura delle prese in giro. Ci sarebbero sempre state, perciò meglio affrontarle il più presto possibile!

Alex era arrivata a bordo piscina ed era certa che Jeremy non avrebbe fatto più alcuna resistenza, ma mollò troppo presto e l'amico la spinse involontariamente. La bambina cadde in piscina con indosso i suoi vestiti e il suo cappellino da baseball nuovo. Glielo aveva regalato suo padre e in quel momento pensò di averlo rovinato.

In piscina c'erano ancora pochi bambini, ma Alex andò a sbattere la testa contro il mento di un altro ragazzino, nel mentre che riemergeva. Quando si dice "la sfiga". Però nel suo caso fu davvero una fortuna.

Jeremy era rimasto a bordo piscina e si accorse che nessuno lo stava calcolando, nemmeno i due gemelli. Erano troppo concentrati sul "litigio" tra Alex e il loro cuginetto.

Michael Wilson aveva sei anni quando i suoi genitori morirono in un incidente stradale. Il piccolo Mike fu affidato alle cure dello zio, fratello della madre, il quale decise di trasferirsi, insieme ai figli, a casa di Mike. Per lui era importante non separarsi dalle mura domestiche, per non favorire un ulteriore trauma. Così era stato decretato dagli psicologi e psicoterapeuti che avevano seguito il suo caso.

John Berenson era un brillante avvocato e padre di due gemelli di otto anni e una bimba di quattro. Sua moglie lo aveva lasciato per un agente pubblicitario, secondo lei più ricco, ed era andata a vivere a Los Angeles.

I figli avevano risentito della mancanza materna, ma poi si erano consolati con i regali che lei gli mandava spesso tramite posta. 

Il rapporto tra i cugini non era sempre stato felice.

Zoey andava d'accordo con Mike, anzi, lo considerava un fratello; mentre Toby e Theo, non facevano che prenderlo di mira. Ogni scherzo era buono e lui era il bersaglio perfetto. Ovviamente lo zio non facevano che rimproverare il nipote per i disastri causati: allagamenti nel bagno, esplosioni in cucina, guerra delle uova, distruzione di cuscini, disegni sui muri e così via... Dopotutto, era lui che aveva perso i genitori, quindi era lui il problematico.

Mike era cresciuto con poco amore intorno a sé, eppure, aveva sempre il sorriso sulle labbra e non lo si vedeva mai giù di morale! Era davvero un ragazzino solare e pieno di vita.
Perciò, dal momento in cui si scontrò con Alex, la sua reazione fu esilarante. Si mise a ridere e la bambina lo guardò male.

-Perché ridi? Mi sono fatta un male cane! E per di più sono bagnata fradicia!- la ragazzina era alquanto alterata. Riemergendo dal suo tuffo imprevisto, aveva dato una bella capocciata e il mento di quel bambino non era certo fatto di marshmallow!

-Ehi, non ti agitare! Poteva andare peggio!- replicò Mike senza perdere il sorriso e la ragazzina si avviò verso il bordo piscina senza rispondere.

Mike la raggiunse a nuoto e le porse le sue scuse.

-Mi dispiace, non mi troverò più nel posto sbagliato al momento sbagliato! Promesso!- le porse il mignolo per fare la pace, mentre i suoi occhi brillavano di vita, così Alex decise di credergli e le porse il suo, di gran lunga più piccolo rispetto a quello del bambino.
Alex gli sorrise e Jeremy arrivò all'improvviso interrompendo quello che poteva era l'inizio di una conversazione.

-Alex! Tutto bene?- chiese l'amico alla bambina, un po' preoccupato.

-Si, sto bene, ho solo un bernoccolo, tutto qui.- non appena rammentò il bernoccolo, si toccò la fronte, appena sopra l'occhio sinistro. Di contro, Mike, si toccò il mento ed entrambi scoprirono una piccola protuberanza.

Jeremy ridacchiò, ma smise all'occhiata omicida dell'amica.

-Ehi Ranieri! Bel costume...- Toby lo prese in giro proprio in quel momento e Theo rise così forte da coinvolgere la maggior parte dei presenti. Allo sguardo rassegnato di Jeremy, Mike rise e dietro di lui, Alex.

Alla fine anche il timidone si lasciò andare e rise insieme a loro. Da quel giorno i tre furono inseparabili e si aiutarono a vicenda.

Alex tornò a casa felicissima quel pomeriggio, nonostante il bernoccolo sulla fronte.

Suo padre l'accolse felice e raggiante, chiedendole a mala pena come fosse andata la festa, baciandole la fronte frettolosamente.

La bambina percepì un cambiamento nei suoi gesti e si fece sospettosa.

In salotto, una signora dai lunghi capelli biondi e le labbra dipinte di rosso, la stava aspettando.
La accolse con un enorme sorriso, la baciò e la prese fra le mani le guance, arrossendogliele un poco. Alex sapeva dell'esistenza di una fidanzata, ma non sapeva che presto sarebbe diventata la sua matrigna.

-Alex, voglio presentarti Alicia. Abbiamo deciso di sposarci, e lei verrà a vivere qui con noi.- il padre era raggiante e innamoratissimo di questa donna, ma lei, non era altro che un avida creatura interessata al denaro.

-Ma come? No! Non voglio!- la bambina era chiaramente sconcertata. Per lei non era altro che un brutto scherzo. Alla visione del padre affranto, capì che quella sarebbe stata la realtà e lei non era stata presa in considerazione.

Avrebbe dovuto rassegnarsi all'idea e presto avrebbe accettato quella situazione.

Le nozze furono celebrate e le figliolette di Alicia presero posto nella camera degli ospiti. Le dolci Rosa e Rossella, gemelle eterozigoti, erano davvero due belle bambine: capelli biondo chiaro e occhi verdi, incorniciati però da un perenne broncio. Evidentemente non avevano gradito nemmeno loro il terzo matrimonio della madre, ma viziate come erano, non avrebbero rinunciato mai ai lussi di una bella casa.

Da quel giorno, la vita di Alex cambiò completamente e dopo un anno, la morte improvvisa del padre la gettò in una profonda disperazione.
 

Solo grazie ai suoi amici, la sua vita, le sembrò meno buia."

 
   
 
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