Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyofDarkness    01/04/2005    5 recensioni
E’ una storia che tutti sanno, ma che realmente nessuno conosce. E’ la storia di Harry Potter, del bambino sopravvissuto. Un giovane uomo, oppresso dal proprio destino, dal destino celato in una profezia, in poche parole che possono stravolgere un’esistenza. Fu da quella profezia che tutto ebbe inizio, e fu con quella profezia che tutto avrebbe avuto fine. Siamo qui solo per raccontare quella storia, una storia fatta di amicizia, di amore, di tradimento, di seconde possibilità. Una storia di vita. Una storia di morte.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Attenzione: Questa fanfiction conterrà contenuti violenti o di tipo sessuale che potrebbero offendere le persone più sensibili. E’ perciò sconsigliato di leggere questa storia ad individui di questo tipo.

 

 

Amore, Tradimento e Morte

 

CAPITOLO 5

*Serpi*

§§§§§§§§§§§

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori! (J.K.Rowling – Harry Potter e la Pietra Filosofale pag 114)

§§§§§§§§§§§

Era mai possibile che, a qualunque ora ci svegliassimo, non importava quanto presto, finivamo per arrivare sempre all’ultimo alla stazione di King Cross?

Davvero, era un qualcosa che non riuscivo assolutamente a spiegarmi!

Ora stavamo scendendo dalle vetture che quest’anno il ministero – oserei dire finalmente – ci aveva messo a disposizione.

Io ed Harry camminavamo dietro i miei genitori, Ginny, Tonks e Lupin, insomma, per ultimi, ma immaginavamo che, da altri punti della stazione, Auror e membri dell’Ordine stavamo sorvegliando il nostro percorso…

Eravamo quindi piuttosto tranquilli…

Quanti babbani che c’erano… spettacolo!

Che gente stramba…

A me saltò quasi il cuore fuori dal petto quanto sentii una voce chiamarmi ed un braccio stringermi forte all’altezza del collo.

Chissà per quale grazia o intervento divino mi ritrovai a non urlare come un ossesso, terrorizzato… sai sennò che figura!

Stavo camminando in direzione della barriera, con mio padre che portava il carrello con sopra il mio baule e la cesta con all’interno Grattastinchi, mentre mia madre si trovava affianco a me, quando li vidi proprio davanti al passaggio per raggiungere il binario 9 e ¾, pronti a sorpassarlo per arrivare finalmente ad imbarcarci sull’Hogwarts Express che, puntuale come ogni anno, alle 11 del primo settembre sarebbe partito per ricondurci a scuola.

«Harry! Ron!!» li chiamai, cominciando a correre nella loro direzione.

Fecero appena in tempo a voltarsi che una piccola furia dai capelli crespi – io – li raggiungesse, saltando loro al collo e rischiando di soffocarli.

«Hermione!» dissero in contemporanea, riconoscendomi, stringendomi a loro in un abbraccio alla Molly Weasley.

«Quando ci sei mancata…» sospirò tra i miei capelli Harry.

«Perché non ci hai raggiunto alla Tana?» mi domandò Ron.

«Quest’anno proprio non ho potuto… con la mia famiglia abbiamo fatto un giro di parenti durante le vacanze, e poi un salto in Danimarca. Per una volta i miei mi hanno voluto con loro, senza nessuna scusa o tappa imprevista, visto che anche durante i periodi di pausa a scuola a volte non li raggiungo» gli spiegai.

«Non preoccuparti piccolina! Hai fatto benissimo… Da noi non è stata poi una così grande estate» mi disse Harry, scostandosi un po’ e scompigliandomi bonariamente i capelli, in una tenera carezza affettuosa.

Vidi Ron lanciargli un’occhiata lievemente apprensiva.

In parte la capii.

Egli, infatti, mi aveva accennato, nelle sue missive, cosa fosse avvenuto durante il periodo che aveva passato con il nostro comune amico a Grimmauld Place – sebbene non in maniera approfondita, per paura che qualcuno avesse potuto intercettare la nostra posta – ed una cosa appariva ben chiara in esse: Harry non stava poi così bene.

Certo, ci doveva essere stato un miglioramento alla fine rispetto all’inizio delle vacanze, ed io stessa l’avevo riscontrato dal fatto che avevo cominciato a ricevere circa una settimana prima sue lettere, i cui toni si facevano via via sempre più leggeri e cari.

Ron mi aveva anche detto che il merito di quel miglioramento andava quasi interamente al professor Lupin, con cui Harry aveva intrapreso davvero un ottimo rapporto.

«Allora, ci devi raccontare tutto quello che hai fatto in questo periodo che non ci siamo visti!» mi disse l’oggetto nei miei pensieri.

«Ce lo hai portato qualche regalo?» mi domandò invece il rosso.

«Scemo!» gli risposi io, discostandomi da lui e dandogli un leggero e scherzoso schiaffetto dietro la testa, sulla nuca.

Ne dubitava forse?

«Scusate se interrompo il vostro idillio amoroso a tre…» si intromise una voce lenta e strascicata, che tanto ben conoscevo e tanto ben odiavo, come anche i miei due compagni.

Mi voltai, per poi rigirarmi nuovamente, con una faccia disgustata riconoscendo senza ombra di dubbio il nostro interlocutore, immergendo il volto nel petto di Harry.

Davanti a noi sostava la solitaria figura di Draco Malfoy.

«… ma, sapete, stareste ostruendo il passaggio. E per di più lo spettacolo che ci state rifilando è semplicemente disgustoso. Merlino, prendetevi una camera!» esclamò con enfasi sarcastica, atteggiando i lineamenti affilati e piacevoli – se non fossero appartenuti ad un simile viscido essere – in una smorfia di ironico disgusto.

«Che c’è Malfoy, invidioso?» esclamò Ginny, raggiungendoci da dove si era arrestato il gruppo degli adulti.

«E di chi, di grazia? Per Salazar, questo si che è un vero insulso per me, stracciona! Mi hai colpito a fondo stavolta, sai? Stai insinuando che io possa avere pensieri indecenti su quella… cosa! – mi indicò con un dito… il solito maleducato. Lo fulminai con lo sguardo ma lui non ci diede peso – No Weasley, so che questo ecciterebbe parecchio la tua amichetta, ma purtroppo devo smentirti. L’unica cosa che mi interessa del vostro gruppetto è il fatto che voi state ostruendo il passaggio per l’Espresso, lasciando fuori mezza Hogwarts, e, se al magico trio questo non interessa, il treno parte tra cinque minuti, ed io non ho alcuna intenzione di perderlo» concluse il biondo, indicando l’orologio e la piccola fila che si era andata formando alle sue spalle.

Io arrossii di collera all’insinuazione fatta su di me, e probabilmente chissà quali epiteti gli avrei rivolto e chissà cosa gli avrei detto, ma soprattutto chissà Ron che gli avrebbe fatto – non me ne ero accorta, ma era pronto a saltargli alla giugulare – se Harry non avesse cominciato a parlare, bloccando i nostri bollenti spiriti e violenti istinti.

«Scusateci se abbiamo ostruito il passaggio. Ora ci spostiamo, non preoccupatevi» disse, rivolgendosi a tutti quelli che erano in fila.

Prese poi il suo carrello, discostandolo, ed io e Ron lo imitammo quasi subito, appena ci fummo ripresi dalla sua uscita.

Di solito avrebbe risposto con un «Fottiti Malfoy» e si sarebbe scostato comunque… ma perché non aveva detto nulla al biondo serpente?

«Prego» lo sentii aggiungere, rivolgendosi proprio al Serpeverde, impassibile.

Quello, con un ghigno storto in volto, passò, senza più curarsi di noi, attraverso la banchina, non controllando neanche se qualche Babbano stesse guardando nella sua direzione.

«Tutto ok?» ci chiese Lupin, sopraggiunto in quel momento, richiamando l’attenzione di Harry poggiandogli una mano su una spalla.

«Si, grazie» rispose lui, facendogli un piccolo sorriso e lasciandosi condurre dove ci attendevano i miei genitori, i signori Weasley ed alcuni membri dell’Ordine.

Salutai mamma e papà con un forte abbraccio ed un bacio, e loro, come al solito, si premurarono di lasciarmi le loro raccomandazioni.

Come erano premurosi!

Quando mi fui congedata da loro attraversai la barriera, raggiungendo il binario 9 e ¾.

Solo qui capii cosa Ron aveva cercato di farmi capire circa il rapporto tra Lupin ed Harry attraverso le sue lettere.

I due si scambiarono un abbraccio, come quelli tra un padre ed un figlio. Harry chiuse gli occhi, come a voler imprimere a fondo nella sua mente le emozioni che stava provando. Lupin gli fece alcune raccomandazioni che non riuscii a sentire, fatto sta che negli occhi di Harry prese lentamente a riaccendersi quella scintilla che avevo visto spegnersi dopo l’Ufficio Misteri, e che avevo creduto mai più si sarebbe riaccesa.

Ero molto contenta di essermi sbagliata.

Mi chiesi se io e Ron saremmo stati in grado di non farla spegnere nuovamente quando ci saremmo trovati ad Hogwarts.

Appena salimmo sul treno quello prese a muoversi.

Ci recammo ad occupare uno scompartimento libero.

Poggiammo i bauli, ma io, Ron e Ginny ci girammo imbarazzati verso il nostro comune amico dalla cicatrice sulla fronte.

Lui quando se ne accorse ci guardò lievemente stranito e perplesso.

«Che c’è – ci chiese – ho qualcosa in faccia?» insistette ancora, quando vide che non gli rispondevamo ma rimanevamo zitti.

«Veramente no… - disse Ron – è che io ed Hermione dobbiamo andare per la cerimonia del cambio di prefetti»

«Ed io devo raggiungere gli altri nella prima cabina del treno per ricevere i miei incarichi» aggiunse Ginny.

Mi voltai verso di lei, e solo in quel momento la rossa mi mostro, tirandola fuori da una delle tasche, la spilla di Prefetto.

Cominciai a saltellare euforica, abbracciandola strettissimo, continuando a ripeterle all’infinito «Complimenti!»

«Hermione… mi stai strozzando» si ritrovò ad un tratto costretta a farmi presente, per la sua incolumità fisica.

La lasciai immediatamente andare, colorandomi di un bel rosso peperone. Impietosi, Ron ed Harry cominciarono a ridere, mentre io borbottavo loro una serie infinita di «Deficienti».

Quando si calmarono Harry ci disse che potevamo andare senza farci scrupoli, e che lui ci avrebbe aspettato lì, ingannando in qualche modo l’attesa.

Rassicurati, ci dirigemmo nel primo vagone, dove eravamo attesi.

Arrivati, ci scusammo per il lieve ritardo.

«Non importa» ci rassicurò uno dei Caposcuola, una ragazza di Tassorosso «Tanto stiamo ancora aspettando il gruppo di Serpeverde»

“Tipico” pensai.

Qualche minuto dopo entrò Pansy Parkinson, seguita dai due neo-eletti Prefetti dei grigio-verde vestiti.

«Draco Malfoy?» domandò l’altro Caposcuola, un ragazzo di Ravenclaw, ai nuovi arrivati.

«Non lo sappiamo! – esclamò la Parkinson – Ma possiamo cominciare anche senza di lui…» aggiunse, mettendosi comoda, in barba al fatto che tutti gli altri erano rimasti in piedi.

Quella faccia di carlino…

I due ragazzi del settimo anno si guardarono tra di loro.

«Possiamo anche iniziare, ma poi il nuovo prefetto di Serpeverde deve comunque ricevere da lui il cambio. Bisognerà andarlo a cercare se non arriva…» ci dissero.

Cominciò così la cerimonia, ma neanche quando l’avemmo finita Malfoy diede traccia di se.

«Parkinson, potresti andare a cercare il tuo compagno?» le domandarono.

«Io ho da fare» disse lei, uscendo poi dallo scompartimento in compagnia della ragazza a cui aveva passato il suo incarico, lasciando solo il Prefetto maschio della loro casa, in attesa del biondo.

I due Caposcuola si girarono allora verso Ginny «Weasley, non potresti andare tu a cercarlo? Facci questo favore»

Mi voltai verso la ragazza e, dopo qualche secondo di incertezza, la vidi annuire, sebbene di malavoglia.

«Ti accompagno» le dissi.

«Grazie» mi rispose, sinceramente grata.

«Anch’io!» si intromise Ron.

«Ce la facciamo da sole, non preoccuparti…» lo rassicurai, facendogli un occhiolino.

«Ma…»

«Niente ma Ronald Weasley» disse Ginny, poggiando le mani sulla vita, in una perfetta imitazione di sua madre, che fece correre un brivido di sano terrore in Ron, cosa che fece ridere e sorridere tutti i presenti.

«Noi andiamo» uscimmo, seguite dal ragazzo di Serpeverde.

«Santissimo Merlino! Quel degnato di Malfoy non ha niente di meglio da fare che farsi venire a cercare da noi?» sbuffai.

Non mi andava minimamente di andare a cercare quel bambino viziato – chissà poi in cosa poteva essere impegnato. Ma non me l’ero sentita di lasciare solo a Ginny quello sgraditissimo compito.

Dopo ben venti minuti in cui girammo per i primi tre vagoni dell’Espresso non avevamo trovato alcuna traccia del biondo serpente.

Quando però giungemmo al quarto vagone vidi subito un anomalo agglomerato di persone riunite davanti ad una cabina.

«Che succede?» domandai ad una ragazza più piccola che stava al bordo del gruppo, quella però non seppe rispondermi, scrollando semplicemente le spalle.

«Permesso… permesso…» cominciò a dire Ginny «permesso… sono un Prefetto, lasciatemi passare» si fece largo tra la gente, ed io la seguii dappresso, sorridendo: la piccola Ginny si era già calata benissimo nel suo ruolo.

«Che sta succedendo?» domandò ad un ragazzo del suo anni di Tassorosso.

«Non si sa bene… si sentono degli strani rumori di colluttazione da quello scompartimenti, ma non sappiamo cosa ci stia accadendo dentro» ci spiegò.

Lei si voltò verso di me, ma io scossi la testa… non sapevo che dire.

Rimanemmo un po’ in silenzio, e a quel punto anche noi due fummo in grado di sentire i rumori incriminati.

«Sembra una rissa…» affermai.

Ginny si fece avanti, pronta a bussare, quando i rumori cessarono e la porta si aprì di scatto, sorprendendo la rossa con la mano ancora alzata.

«Spero che la lezione ti sia servita Malfoy e ti abbia fatto capire che è che quest’anno comanda già nei sotterranei» esclamò un ragazzo medio alto, dai capelli leggermente lunghi di uno scuro nero pece. Si girò, rivelando un sorriso storto ed una luce maliziosa negli occhi di un intenso blu cobalto.

«E chi sarebbe costui? Forse tu, Zaini?! O, ancora meglio, il mio “carissimo amico” Nott?!? Non vi rendete conto di essere entrambi ridicoli? Andiamo… siete venuti in due, e per di più vi siete portati dietro quei due gorilla. Che c’è, avevate paura di un incontro da soli con me?» giunse alle mie orecchie la voce strascicata e derisoria di Malfoy.

Lo vidi rialzarsi, e pulirsi con una mano un rivolo di sangue dal labbro inferiore.

Solo in quel momento mi avvidi del disordine nella sua figura, i capelli, di solito perfetti, ora invece scarmigliati, i vestiti in disordine e strappati in alcuni punti, un livido che presto si sarebbe allargato sotto l’occhio destro ed il labbro spaccato, tuttavia conservava ancora tutta quella sua boria quella sua aria di superiorità che soleva contraddistinguerlo.

Dietro Zabini – che aveva un lungo taglio sopra un sopracciglio e la parte superiore della veste strappata lasciando scoperta una spalla – vidi anche un ragazzo allampanato che sapevo si chiamasse Theodore Nott – che si reggeva dolorante un braccio – e quelli che, fino a giugno, erano state le guardie del corpo di Malfoy: Vincent Tiger e Gregory Goyle – sulle cui braccia era stato compiuto un preciso incantesimo della pastoia.

«Che ti credi, Draco? Quest’anno per te non sarà per niente facile! Ti troverai anche senza la tua corte di fedelissimi!» lo rimbrottò il moro, girandosi e fronteggiandolo, con in volto il suo miglior sorriso derisorio.

Questo però non intimorì né colpì in alcun modo il biondo.

«Devo forse ricordarti, Blaise, che anche tu facevi parte della mia corte? Che c’è, le briciole non ti soddisfano più come un tempo? O forse leccarmi il culo non è più un qualcosa di tuo gusto? Eppure un tempo sembrava non sapessi fare null’altro, mentre ora ti atteggi a grande signore delle serpi!» gli disse, con fare sprezzante il biondo, appoggiandosi in parte, indolente e sarcastico, al finestrino, come a voler sfidare l’altro.

«Tu… come osi!» gridò l’altro, muovendo un passo per aggredire Malfoy, ma questi tirò fuori la bacchetta, puntandogliela contro.

Nott cercò di estrarre fuori la sua, ma Draco si voltò verso di lui.

«Ti consiglio di non farlo, se non vuoi ti bruci anche l’altro braccio. Ed ora fuori, svelti!» ordinò infine, cacciandoli.

«Non finisce qui Malfoy!»

«Oh no, Zabini… certo che no… né con te, né con te, Theodore… spero anzi di avere presto la possibilità di rincontrarvi a scuola, magari in un corridoio isolati, solo io e voi due… da soli…» concluse, con un ghigno che non prometteva assolutamente nulla di buono, ma solo tantissimi guai… un ghigno che sia io che Ginny conoscevamo fin troppo bene.

«Non ti credere, Draco! Nessuno sarà dalla tua parte quest’anno! Nessuno ti appoggerà! Sarai solo, e allora saremo noi a non vedere l’ora di rincontrarti in un qualche corridoio oscuro, privo di testimoni…» parlò per la prima volta Nott.

«Oh oh… la vedremo… presto sarete voi a tornare da me, e a quel punto sarò felice di cacciarvi nuovamente… divertitevi in questo periodo in cui siete riusciti a liberarvi del vostro collare… Vedremo poi…» rispose ancora il ragazzo.

I quattro ragazzi non poterono fare altro che lasciare il ragazzo biondo da solo, allontanandosi velocemente, facendosi spazio tra la folla di studenti di ogni età, accorsi ad osservare il loro piccolo siparietto, considerato anche il fatto che il Serpeverde continuava a puntare contro di loro la sua bacchetta, cosa affatto rassicurante.

«Certo che è forte quel biondo…» sentii dire da una ragazzina che stava accanto a me, con le braccia incrociate davanti al petto.

La guardai sorpresa.

Doveva essere una del primo anno – non aveva infatti nessuno stemma appuntato sulla divisa nera, né alcun colore che potesse testimoniare il contrario.

Era bassina, con i capelli neri sfrangiati e tagliati corti appena sopra le spalle, due occhi nerissimi e furbi e maliziosi, ed un’espressione sbarazzina e di viva ammirazione rivolta verso quel biondo serpente di Draco Malfoy.

«Malfoy!» richiamò la sua attenzione Ginny.

«Che c’è Weasley?» domandò il ragazzo, guardandola dall’alto in basso.

«Dovevi presentarti nel vagone dei prefetti, per istruire il tuo successore…» gli comunicò lei, una mano poggiata su un fianco.

«Pansy lo avrà già istruito per bene, e non credo il ragazzo abbia molta voglia di farsi vedere con me, non è vero?» domandò quello, sporgendosi verso il giovane Serpeverde.

Quello lo guardò intimorito e allo stesso tempo stizzoso, senza rispondere.

«Allora?» insistette il biondo.

«Pansy ha già spiegato a me e a Carolyne cosa fare» disse allora a quel punto il grigio-verde vestito, parlando con stizza e reverenza insieme.

«Bene! Se allora non avete più bisogno di me, ho da fare» esclamò Malfoy, e senza attendere risposta, sbatté in faccia alla rossa la porta dello scompartimento, senza farsi troppi complimenti.

«Che maleducato! Il solito esibizionista…» non potei esimermi dal commentare aspramente e negativamente.

«Mi stai dicendo che è stato un Serpeverde a fare quel livido a Malfoy?!» gridò Ron, molto più che sorpreso.

«Shhh!!» lo rimbrottò Hermione, dandogli uno scapaccione dietro la testa.

La McGranitt si girò verso di noi – come mezza Sala Grande – fulminando Ron, che però, per sua fortuna non la vide.

«Ahio! Harry! Dille qualcosa tu!! E’ troppo manesca questa ragazza…» di lamentò allora il rosso, girandosi verso di me, alla ricerca di un qualche tipo di aiuto.

Io alzai le mani, chinando il capo.

«Non mettetemi in mezzo alle vostre liti, per favore!» esclamai.

«Ma come, non ti interessa che Draco abbia perso il suo primato, giù, a Slytherin?» esclamò gongolante Ron.

«Bhè… credo sia normale ora che ha perso la protezione del padre» ragionò Hermione ad alta voce, dandoci per l’ennesima prova della sua razionalità.

«E’ già! Ora che il caro Lucius si trova ad Azkaban, il suo cucciolo ha il culo scoperto!» riprese il mi rosso amico.

«Ron… non è carino da dire…» lo rimproverai, guardandolo storto.

«Dico solo la verità!» cercò di scusarsi lui, senza tuttavia averne alcuna reale intenzione.

«Comunque – aggiunse il ragazzo – questo non spiega il motivo per cui Ginny stasera sembri nera…» osservò il fratello.

«Ecco! Se mi avessi fatto terminare il racconto invece di andare subito in brodo di giuggiole per questa “splendida notizia”, a detta tua…» lo rimproverò lei.

«Ok… ok… allora, spiegami!»

«Quando i quattro Slytherin se ne sono andati, Ginny ha detto a Malfoy che doveva presentarsi alla cerimonia, e lui alla fine l’ha liquidata in due parole, sbattendole la porta del vagone in faccia! Voleva che il suo primo incarico andasse perfettamente, ed invece si è ritrovata con una porta davanti al naso…» spiegò la ragazza.

«E’ un bastardo… alla prima occasione gli faccio io l’altro occhio nero…» sentenziò il rosso.

La mia amica sbuffò.

Scossi la testa e, mentre lui ed Hermione si giravano a guardare lo smistamento («O’Connor, Ursula» «Ravenclaw!») io mi volsi verso il soggetto della nostra conversazione.

Se Hermione non avesse visto la rissa sul treno o non ce l’avesse raccontata, guardando ora il tavolo dei Serpeverde la situazione era comunque facilmente comprendibile.

Malfoy stava infatti nella parte più lontana dal tavolo dei professori, la testa poggiata su una mano e lo sguardo annoiato volto verso il cappello parlante e verso la coda di primini che, uno dopo l’altro, sfilavano sotto di esso e da esso venivano assegnati ad una delle quattro case in cui era divisa la nostra scuola.

Nessuno sembrava intenzionato ad avvicinarsi a quello che, fino a pochi mesi prima, era stato il principe dei grigio-verde vestiti e, allo stesso tempo, neanche a lui sembrava poi così intenzionato a ricercare una qualche sorta di contatto con i suoi compagni.

Spesso Zabini o Nott si voltavano verso di lui, con espressioni di sfida o di scherno, ma lui non dava neanche a vedere di essersene minimamente accorto, o che gliene importasse qualcosa, rifugiandosi in un’altezzosa indifferenza.

Che fosse davvero finito il “regno” di Draco Malfoy, giù, nei sotterranei freddi e privi di luce di Serpeverde?

Questa era forse la fine della bionda serpe?

Non ne ero poi così convinto… insomma, ok, era un ragazzino odioso, spocchioso, razzista – qualcuno vuole aggiungere qualche altro insulto e/o epiteto poco carino?! – però in molti lo definivano la mia nemesi dai capelli platinati, il mio eterno rivale tra le mura della scuola, ed insomma, qualche motivo ci doveva pur essere!

Sospirai.

Se anche internamente alle viarie case si andavano creando delle fratture – e soprattutto, se questo avveniva giù a Serpeverde, che era sempre sembrata la casa più unita nella sua perfidia – tempi davvero bui aspettavano Hogwarts e tutto il mondo magico.

Era piuttosto restio a credere che la preghiera contenuta anche quell’anno nella filastrocca del Cappello Parlante sarebbe stata ascoltata più di quanto non fosse avvenuto l’anno prima, ovvero molto, molto poco.

«Quanto manca ancora?» domandai ad Hermione, riportando la mia attenzione verso lo Smistamento, mentre il mio tavolo esplodeva in un applauso di benvenuto per «Tarsi, Wendy»

La mia amica si voltò verso di me, con un’occhiata di rimprovero… per lei avrei dovuto assistere a tutta la cerimonia, ma io ero stato preso molto più dalle mie riflessioni.

Le sorrisi, in maniera falsissima.

Lei sospirò, scotendo la testa.

«Manca solo una ragazzina» mi rispose, volgendosi nuovamente verso la vicepreside, che in quel momento stava invitando a raggiungere lei ed il piccolo sgabello in legno per essere smistata «Ward, Helèn».

«E’ quella del treno…» sentii sussurrare molto piano da Hermione, ma lasciai stare… chissà di chi parlava.

La bambina impettita e con un sorriso sicuro, camminò spedita e si sedette senza incertezze sullo sgabello, mentre la McGranitt le calava il consunto cappello rattoppato in moltissimi punti sulla testolina nera.

«Per me viene a Gryffindor» esclamò Ron.

«Perché?» gli chiese Hermione.

«Non l’hai vista con quale coraggio e decisione si è avviata a prendere posto?» affermò scandalizzato il rosso.

«Sicuramente più di quanto ne mostrassi tu…» lo prese in giro io.

Proprio in quel momento lo strappo che fungeva da bocca nel Cappello Parlante si aprì, e la voce lontana e roca del copricapo gridò «Serpeverde!»

«Ci hai preso in pieno» sfotté Ron Hermione.

«Gnè gnè gnè» le fece il verso il rosso.

Io risi, ma a quel punto lo sguardo mi cadde ancora sulla bambina che era stata appena smistata.

La vidi camminare con passo lento ma sicuro verso il tavolo dei grigio-verde e, scorrendolo, rifiutare garbatamente ma in maniera intransigente i vari cenni di invito dei compagni di casa, che le dicevano di sedersi accanto a loro.

Sembrava sapere perfettamente dove voleva andare realmente a sedersi.

Continuò così finché non arrivò in fondo alla tavolata.

Si fermò, e prese posto proprio lì,di fronte a Malfoy.

«Ora la mangia…» commentò Dean Thomas, seduto accanto a me.

«Andiamo! Mica è un orco! E ce da dire che la piccoletta ha dimostrato subito un ottimo gusto in fatto estetico» disse Lavanda Brown, poco più in là.

«Qualcuno da chi è quella lì?» la indicò Colin Canon, poco più un là, mentre vedevo i Serpeverde perdere completamente interesse per la nuova arrivata, mentre Malfoy le gettava uno sguardo vagamente stupito.

Probabilmente come noi si chiedeva chi fosse quella moretta.

«Di sicuro non è una Purosangue… non esistono famiglie pure con un simile cognome».

Chi poteva essere stato ad illuminarci in codesta maniera, se non la nostra piccola Hermione-so-tutto-io-Grager… un giorno dovevo scoprire se ci fosse un argomento (a parte il volo pratico) di cui era all’oscuro!

«Ward non è un cognome tipicamente Babbano?» domandò un ragazzo del quarto anno, seduto più in fondo al tavolo.

«Una Muggleborn?»

«Oddio, che qualcuno la salvi…» arrivò un commento finale.

Tuttavia non ce ne fu bisogno.

Non riuscii a vedere la faccia della piccola, ma, dopo aver assistito ad un breve scambio di battute tra lei ed il mio coetaneo, vidi Malfoy girarsi, e riprendere la sua aria indifferente, mentre lei si sistemava con calma al suo posto.

Quando Silente fece apparire le pietanze in tavola, tutti noi ci dimenticammo dei due Serpeverde, cominciando a rimpinzarci beatamente, senza alcuna preoccupazione.

 

Continua…

 

BUONA PASQUA!!!!

E BUON PESCE D’APRILE!!!!!!!!!!

Ed i ritardi si accumulano, impietosi…

Scusatemi tantissimo per questo ennesimo, siate buoni, vi prego…

… purtroppo a marzo non sono stata molto a casa. Diciamo che dal 15 vi ho passato pochi giorni – sono infatti stata a Lisbona con la scuola e poi in vacanza con i miei per pasqua.

Però alla fine sono riuscita ad aggiornare, contenti? =)

Ho però una brutta notizia… nella prossima settimana avrò un compito al giorno, e non so quanto riuscirò a dedicarmi alla stesura della storia, sia per quanto riguarda ATM che TLSR.

Ma ora basta parlare di questo…

Che ve ne è parso del capitoletto?

C’è stato un piccolo salto temporale – saranno in parte frequenti. Anzi, avverto già da ora… il sesto anno sarà mooolto corto in termini di capitoli.

Riappare Malfoy. Un Malfoy forse diverso da quello di TLSR, e spero non troppo OOC.

Ho provato ad immaginare Serpeverde proprio come una “fossa di vipere” dove il più forte o il più raccomandato vince.

Il nome della famiglia di Draco prima era il più potente, ma ora Lucius ci ha buttato fango sopra, e quindi anche il suo “cucciolo” ha perso il suo primato!

E poi c’è questa bimba… sarà l’unico personaggio rilevante inventato di sana pianta da me.

Spero che con il tempo possa riscontrare consensi – ora si è vista appena appena, quindi non credo possiate darci un vero e proprio giudizio.

Chi vivrà vedrà…

Ed ora passo a ringraziare quelli che mi hanno commentato… ragazze/i, siete meravigliose/i!

 

Caillean: Who… ^^”” Mi avete rassicurata con le recensioni positive per lo scorso chap… temevo che invece vederlo dagli occhi di Ron tutto quello scempio potesse apparire con meno forza…^^

Sabryy: Grazie mille! Non ti preoccupare per il ritardo in cui te ne sei accorta… dopotutto quattro chap sono pochi!^_^

Kyomi89: Allora… per la lunghezza… non lo so ^^”” Comunque non credo arriverò a quota 50 come TLSR. Lì ci sono molti avvenimenti raccolti in un solo anno di vita… qui invece il lasso temporale è più ampio, e gli avvenimenti di meno. Ma non ti so dire… Non li ho ancora “contati”, né me ne sono fatta un’idea generale. Ho in testa solo la trama, e per ora in maniera dettagliata e delineata il sesto anno di scuola (che, ahimè, sarà davvero moooolto corto. Circa tre chap se non erro o non vorrò aggiungere altro…).

Opalix: Oh oh! Hai fatto davvero una domanda inteliggentissima, e molto, molto pertinente… i poteri di Harry erano un retaggio della possessione di Voldemort? Io ti dico… no e si… insomma… ci sono vari elementi, ma qualcosa si sveglia…^^””” Draco eccotelo!! Malmenato, ma eccolo… Per zietto Voldie… non temere… presto, forse anche troppo, sarà qui a rompere… Effettivamente la Row sicuramente tratta la parte di Hogwarts meglio di come potremmo fare noi poveri innamorati di questa fantastica saga - ed io tocco un livello bassissimo con il sesto anno, me lo sento… - ma diciamo di affascina provarci. E comunque non potrò certo rinunciare al dopo-Hogwarts…^^”

Anduril: Allora… no. ATM non è un prequel di TLSR… diciamo che l’Harry che immagino io post-morte Sirius è un po’ così, malinconico, arrabbiato con il mondo, ma spero ci siano cmq differenze, come anche tu hai detto. Dopotutto lì è un uomo di 23 anni, che ha imparato la legilimanzia e l’occlumanzia, ha accettato il suo compito e le sue responsabilità… qui è un ragazzo di appena 16, privo della barriera mentale fornitagli dall’Occlumanzia, con il cuore ancora in subbuglio per una ferita appena inferta – appunto la dipartita del padrino – ed in piena crisi ormonale.

Ely: Felicissima ti sia piaciuta! Continua a farmi sapere cosa ne pensi… e continua a mandarmi e-mail, anche per ricordarmi ogni tanto di aggiornare… ^^”””

Ryta Holmes: Draco, come promesso, arriva, ed appena a cinque chap dall’inizio! [perché non dalla prima frase?? ndDraco Ma certo… la prossima volta comincerò una storia scrivendo “Dopo la morte di Draco Malfoy…” etc etc… che dici? Così appari da subito!! ndLady Va bene dopo 5 chap… ^^”” ndDraco). Che liberazione è stato ammazzare quell’elfo Ryta! Anche se non mi è piaciuto come ti ha ispirato… -.-“””

Ecco qui… risposto a tutti… ma spero continuerete a commentarmi numerosi!

Mi fate sempre felicissima…

Visto che credo di sapere come si intitolerà, vi anticipo che il prossimo capitolo sarà chiamato “Dear Remus…” (salvo cambiamenti dell’ultimo momento)… E speriamo di azzeccarci… - sono una frana con i titoli. Per questo in TLSR non li avevo inseriti…

Un bacione a tutti quanti!!!

 

Marcycas – the Lady of Darkness

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyofDarkness