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Autore: animedoro    16/09/2016    1 recensioni
Continuo di "TI ASPETTERÒ NEKO"
Coppie: BokuAka, LevYaku, KuroKen, SuguKen e KuroOC
Da un anno e mezzo era nata quell'unione tanto bramata e il tempo scorre inesorabile a forzare questo legame, che adesso è giunto a condividere l'università.
Nuovo ambiente, nuove persone, nuovi sentimenti saranno presenti in questo nuovo e ignoto anno, l'amore riuscirà a sopravvivervi?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kozune Kenma, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9

 
 
“Sta piovendo! Che rottura! Non ho portato neanche l’ombrelloooo!! Meteo inaffidabile!” iniziò a lamentare Yaku dopo aver notato fuori dalla finestra della mensa che l’acqua scendeva copiosamente dal cielo nuvoloso.
“Io porto sempre un ombrello in borsa per precauzione!” disse Bokuto con le guance piene di purè di patate estraendo l’ombrello dallo zaino.
“Ti odio!” lo fulminò con lo sguardo il libero per poi buttare la testa sul tavolo.
“Cosa!? Non puoi odiarmi! Sono carino e coccoloso! Diglielo Akaashi!” dicendo ciò diede una gomitata ad Akaashi che si spostò più in là facendo partire un inseguimento per il tavolo.
“Chiedi a Lev di venire con un ombrello” propose Kenma, non facendo più caso all’assenza di Kuroo al tavolo.
“Dici? Non vorrei disturbarlo, insomma avrà gli allenamenti…”
“Bè credo che se glielo chiedessi lui verrebbe subito”
“Mmhhh meglio di no, non voglio rovinargli l’andamento degli allenamenti, deve ancora perfezionare varie cose” sospirò alla fine Yaku.
“Tieni molto a Lev vedo, mi fa piacere” disse Kenma facendo imbarazzare il libero.
 
Dopo aver salutato gli amici e averli rassicurati Yaku rimase davanti alle porte dell’università aspettando che smettesse di piovere, fin quando non sentì il telefono vibrare.
“Pronto?”
“Pronto? Yaku? Dove sei?”
“All’università, sto aspettando che smetta di piovere, perché? E’ successo qualcosa?”
“Aspetta!” si sentì dire Yaku per poi sentire il rumore continuo della telefonata cessata.
Dopo poco vide spuntare dai cancelli Lev che correva con il fiatone portando un ombrello per coprirlo.
A quella vista Yaku rimase a bocca aperta, pure quando oramai Lev era al suo fianco.
“Ciao!” salutò tutto contento il russo con il viso leggermente rosso per la corsa.
“Cosa fai qui?” chiese allarmato, ma anche entusiasta Yaku.
“Sono venuto a prenderti no? Non avevi portato l’ombrello stamattina!” spiegò come niente fosse Lev.
“Ma gli allenamenti?”
“Per un giorno non succede niente e poi ho dato una motivazione più che valida!”
“Ovvero?”
“Che il nostro caro senpai, il libero n.1 era sotto la pioggia senza ombrello!”
“Questa ti pare valida? Direi più imbarazzante!”
“Dai non dirmi che non ti fa piacere che sono venuto fin qui per te!” ghignò Lev abbassandosi alla sua altezza.
“Ho detto che non accetto che salti gli allenamenti, ma non ho detto che non ho gradito il tuo gesto!” disse Yaku mettendo le mani su fianchi e arrossendo appena.
“Ahahahah lo sapevo!” rise di gusto Lev dando poi un bacio in fronte al compagno, continuando:
“Andiamo?”
“Dove?”
“A mangiare mi pare ovvio!” disse riaprendo l’ombrello.
“Non hai un altro ombrello?” chiese dubbioso Yaku, squadrandolo.
“Mi sembrava inutile, ci entriamo qui e poi è più romantico perché siamo vicini vicini!”
“Che bambino” lo riprese Yaku avviandosi però sotto il grande ombrello.
 
“Ahahahah guarda Yaku che buffo!” rise Lev mostrando il regalo uscito dal menù bimbi che aveva preso al McDonald's a Yaku che sorrise.
“Che si inventano al mondo d’oggi!”
“Carino però!”
“Si devo ammetterlo”
“Io ho ancora fame prendo qualcos’altro, tu vuoi qualcosa?” domandò alzandosi Lev diretto ad ordinare altro cibo.
“No per me basta così”
“Ok! Torno subito!” e così Lev scomparve verso le casse.
Intanto Yaku stava mangiucchiando le patatine che gli erano rimaste, notando poi che sul tavolo c’era il portafoglio di Lev.
“Cavoli se l’è scordato!” disse fra sé e sé maledicendo la sbadataggine di Lev.
Prese il portafoglio, ma prima di alzarsi lo aprì per vedere se vi erano rimasti dei soldi o li aveva tutti spesi per offrire il pranzo pure a lui, ma non vi vide niente se non una mini foto nascosta nelle taschine della sacchetta.
La prese dubbioso e rimase scioccato notando che essa rappresentava loro due che facevano facce buffe, foto risalente al loro anniversario dell’anno prima in occasione del quale erano andati a fare un giro al centro commerciale.
Si ridestò dai ricordi quando sentì la voce di Lev che diceva che era tornato.
“Come hai pagato? I soldi qui non ci sono” chiese Yaku.
“Ah li ho messi in tasca per fare prima” disse Lev notando che il compagno aveva ancora la foto in mano.
“Tieni ancora questa foto?” domandò, anzi costatò Yaku guardandola e sorridendo.
“Certo! Non riuscirei mai a liberarmene!”
“Mai dici? E se la perdessi?”
“Ne rifarei un’altra, ancora più bella e se dovessi perdere pure quella, un’altra ancora fino alla fine!” concluse con un grosso sorriso Lev, facendo sorprendere Yaku che rimise la foto a posto e gli ridiede il portafoglio.
“Sei sicuro di te, di noi a quanto pare”
“Non dovrei esserlo?” chiese serio il gigante.
“Devi, solo non so se lo vuoi, c’è differenza”
“Io lo voglio e perciò devo, sono felice di questo!” esclamò prendendo la carta della cannuccia e una volta preteso la mano sinistra di Yaku, gli costruì sull’anulare un anello di carta.
“E questo cosa significa?” domandò guardandosi la mano.
“Che starò con te per sempre!” gli rispose prendendogli poi la mano e baciandola, facendo arrossire fino alle orecchie il libero che lo insultò non tanto convinto.
 
Una volta usciti dal McDonald's Lev accompagnò Yaku per la via di casa, quando quest’ultimo notò la spalla destra di Lev bagnata dall’acqua.
“Hey sposta un po’ l’ombrello! Ti stai bagnando tutto!” avvertì.
“Non fa niente, ho il cappotto”
“No che non va bene, ti verrà la febbre così! Non sottovalutare le nostre temperature!” urlò Yaku mettendosi davanti a Lev sempre sotto l’ombrello.
“V-Va bene” sussurrò sbalordito per il comportamento del fidanzato Lev.
“Apprezzo la tua gentilezza, ma non esagerare. Guarda ti sei bagnato pure i capelli!” disse Yaku mettendosi sulle mezzepunte raggiungendo con il braccio i capelli di Lev e sfregandoli un po’ per togliere l’acqua.
“Grazie” disse Lev sorridendogli dolce, facendo fermare l’altro che restò a guardarlo per un attimo per poi unire le loro labbra, in un bacio dolce e fresco di pioggia.
Si staccarono dopo poco riscaldati dal gesto, ritornando dritti e fianco a fianco continuando a camminare, quando Yaku notò che al dito non c’era più l’anello improvvisato di Lev.
“Ah è caduto! Sarà stata per l’acqua! Che disdetta…” sospirò Lev quando Yaku alzò la mano.
“Non fa niente, mica dovevo rimanere con quel coso per sempre ahahah”
“In verità si” si imbronciò il russo.
“Non ho bisogno di quello per sapere che mi ami e mi amerai Lev” disse in fine Yaku avvicinandosi di più al ragazzo.
“Yaku… devo venire più spesso a prenderti eheheh!” rise commosso Lev avvicinandosi pure lui.
“Neanche per sogno! Pensa ad allenarti!” lo rimproverò Yaku continuando a camminare per quella strada deserta, non facendo caso al segno che si era formato sul suo dito a forma di anello, tutto rosso come le loro guance in quel momento, simbolo che in ogni modo lui sarebbe stato di Lev e lui suo, per sempre.
 
 
 
 
 
 
 






 
 
Angolo autrice!
Il 9 capitolo!!
Dedicato questa volta alla coppia LevYaku u.u
Si ricomincia la scuola purtroppo, quindi coraggio ragazze, prendiamo esempio dai nostri amichetti e lottiamo fino alla fine e spero inoltre che la mia storia vi sia di consolazione XD
Cosa ne pensate? Ditemelo ;)
A venerdì!
By animedoro
  
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