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Autore: Sylvy    01/04/2005    10 recensioni
Da una canzone che adoro (anche stavolta! Accidenti! Dev'essere proprio una malattita...), che mi ha evocato forti immagini di emozioni represse...alla Harmione Granger! (Perchè, secondo me, ci sono tante cose che quella ragazza si tiene dentro, poverina...). Da una fan accanita di questo personaggio, a voi "l'ardua sentenza"...spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Sospetti e ansie

Hermione non si presenta a cena.

-Forse non ha fame- dice Harry, scrollando le spalle; -oppure è ancora così presa dai suoi “ripassini pre-esame” che non se sente nemmeno gli ululati del suo povero stomaco. Certe persone non sanno proprio godersi la vita…”; sorride, prima di allungarsi a riempire il piatto per la terza volta.

Ron rimane in silenzio, diversamente dal solito.

Negli ultimi tempi ha notato uno strano cambiamento in lei, una specie di “apatia” o “depressione”. Per quanto riguarda tutto il resto, non ci sta proprio con la testa, Ron; ma quando si tratta di Hermione…

“Non vorrei che fosse per quel cretino di Krum. Se è lui che la fa stare così, giuro che lo raggiungo laggiù in Bulgaria e lo faccio rotolare giù da un ghiacciaio a forza di pedate nel c**o!si dice, con una specie di ringhio.

Poi, per distrarsi da quei pensieri omicidi e troppo belli perché possano avverarsi, addenta una costoletta di agnello, e non ci pensa più.

L’istinto killer fa sempre venire una gran fame.

Un paio d’ore dopo, Harry, Ron e Neville (sempre fra i piedi. Tanto per far numero…) tornano in Sala Comune, con la pancia piena e il portamonete più leggero per l’ennesima scommessa persa a Sparaschiocco con i Tassorosso.

-Lo dico sempre che dobbiamo finirla con queste scemenze. Sono imbattibili!-.

-Non essere sciocco, Neville. E solo questione di tattica. Una volta imparata, saremo noi a stracciarli…-.

-Sarà…-.

-Certo, Ron! Come no! Tu hai sempre ragione…quando giochi con i soldi degli altri!-.

-Mi stai dando dello “scroccone”, Potter?!-.

-Esattamente-.

-Beh, non posso che darti ragione- si spingono a vicenda scherzosamente, ridendo.

Neville scuote la testa. Poi si guarda intorno un po’ perplesso, come se cercasse qualcosa.

-Che c’è?- gli chiede Harry, interrompendosi bruscamente.

-Niente. È che Hermione mi aveva detto che ci saremmo trovati qui, per le ripetizioni, sai-.

-Ah! Beh, forse aveva da fare-.

Neville annuisce, un po’ deluso.

“Qui c’è qualcosa che non va…” pensa Ron.

Vorrebbe salire in camera di Hermione, ma si ricorda degli scalini scivolosi che gli hanno quasi fatto rompere l’osso del collo al quinto anno; e non vuole ripetere l’esperienza.

Mentre si scervella e scervella in cerca di un idea per non farsi prendere per un pazzo maniaco da una vecchia rampa consunta, sente dei passi provenire da quella direzione.

Ma non è Hermione. È sua sorella.

-Ciao, Ginny. Hai visto Hermione?-.

Lei sussulta, bloccandosi a metà di un passo.

-N-no…-.

-Sicura?-.

-No, Ron. Non l’ ho proprio vista…-; arrossisce. E torna indietro di corsa.

Ron si acciglia: “Sta mentendo, di sicuro”.

Hermione è seduta per terra a gambe incrociate, le spalle contro il letto.

Angosciata, si tormenta con i denti le unghie di una mano, osservando smarrita il caos che ha che ha scatenato poche ore prima in quella stanza.

Dalle nocche della mano destra strisciano su tutto l’avambraccio dei lunghi rivoli di sangue; una scheggia le ha colpito la guancia, provocandole un brutto graffio.

Ferite di guerra.

Se ne sta lì immobile, come in contemplazione, con i grandi occhi neri lucidi di lacrime, che scivolando lente sul volto distrutto.

-Mammamia…- Ginny entra circospezione, -mi sa che c’è bisogno di una bella pulita qui…-.

Le siede accanto, poggiandole un braccio sulle spalle. Hermione si curva, abbandonando la testa sul suo petto.

Ginny si sente stringere il cuore: ha vissuto molte volte quella situazione, solo al contrario.

Le accarezza i capelli sciolti, scombinati, ma sempre mossi, morbidi e lucenti.

Le sono sempre piaciuti un sacco, ma la sua amica non li ha mai saputi apprezzare; poche cose ha saputo apprezzare di se; forse, anche per questo adesso si trova così.

-Senti, tra un po’ arriveranno quelle due rompiscatole, per non dire peggio. Che ne dici di un bel reparo e gratta e netta, mentre tu vai a farti un bagno, t’infili la “tenuta notturna”, prendiamo un pacchetto di biscotti, ci nascondiamo in un angolino buio e tranquillo ad abbuffarci, consolarci e confidarci?!-.

-Mmm…-.

Ginny lo prende come un sì.

-Credo che tu abbia un bel po’ di cose da raccontarmi. Se ti va, naturalmente- aggiunge, cercando di non essere invadente; -non è mica da tutti i giorni una cosa del genere- ride nervosamente, guardando lo sfacelo intorno a lei.

Hermione annuisce.

Poi, come un’ automa, si alza in piedi e si dirige verso il bagno.

Quando si sbatte la porta alle spalle, e si sente l’acqua che comincia a scrosciare giù dalla doccia, Ginny inspira profondamente.

“Forza e coraggio” si dice, estraendo di tasca la bacchetta.

Hermione comincia ad insaponarsi i capelli, e mentre il getto bollente attraversa il suo corpo come una scia, sente i muscoli rilassarsi, l’adrenalina statica dentro di lei sciogliersi piacevolmente.

Tiene la testa china, fissa su un punto impreciso delle mattonelle candide. “Che mi succede?!” chiede una voce pigra in un angolo remoto della sua testa; non riesce nemmeno a concentrarsi sui suoi stessi pensieri, è troppo confusa.

Pensieri contorti, che si attorcigliano l’uno sull’altro, mischiandosi con il vapore caldo che aleggia intorno a lei, alla sua pelle.

Pensieri troppo complessi, troppo faticosi.

La reazione di poco prima era forse esagerata? Non sa rispondere, non sa nemmeno questo

Strizza gli occhi per evitare che vengano inondati dalla schiuma pungente dello shampoo, e alza la testa, per sciacquarsi.

Elimina ogni traccia di sapone dai ricci bagnati, e chiude il rubinetto. Esce dalle tendine, si avvolge in un largo accappatoio rosso e comincia a strofinarsi a testa in giù i capelli con un piccolo asciugamano, portandosi davanti allo specchio.

Rialza la testa, e si fissa un po’ perplessa, incerta, quasi assurdamente divertita.

Un lieve sorrisetto-smorfia le aleggia sulle labbra; inarca un sopracciglio, con una mano si solleva una ciocca umida e la lascia ricadere sulla massa arruffata.

“Sembri proprio uno spaventapasseri, Hermione Granger”. Scoppia a ridere, quasi dolosamente.

Afferra il pettine di legno, e comincia a districarsi pazientemente i nodi.

A volte è incredibile quanto ci si possa sentire meglio, dopo una doccia.

La visione di noi stessi dopo che siamo purificati da acqua e sapone, e diversa, più consapevole, serena, mite. Qualsiasi cosa abbiamo fatto fino ad un attimo prima, assume tutta un’altra prospettiva. La nostra mente s’intorpidisce, diventa nebbia.

Parole, riflessioni, propositi, preoccupazioni se ne vanno, per un’ attimo.

Ce ne stiamo lì, occupandoci di rassettare un po’ il nostro aspetto, provando a fare dei discorsi, magari, ma che però ricadono nel vuoto; discorsi di cui non ci ricorderemo più, varcata la soglia del bagno.

Hermione prova a immaginarsi come spiegherà a Ginny tutto quello che le frulla in testa, da tanto tempo.

Tutte quelle cose che non ha mai confessato nemmeno alla sua migliore amica.

“Come farò a spiegarle…” pensa, continuando a strigliarsi, sempre più speditamente, man mano che i voggoli di capelli si sciolgono e le sue ansie risalgono a galla, afferrandola la gola, “come diavolo farò a spiegarle quello che sento, la mia solitudine, la mia tristezza…e…” da uno strattone quasi violento ad un ciuffo particolarmente capriccioso “quello che provo per suo fratello?”.

S’interrompe, per un attimo, fissandosi con sdegno. Le braccia ferme a mezz’aria le ricadono lungo i fianchi.

“Ron. Ron. Accidenti, dovrei proprio vergognarmi me stessa”.

Allora, che ne dite? Meglio, adesso?

Comunque, voglio ringraziare tantissimo tutti quelli che hanno commentato il primo...non mi aspettavo tutti quei complimenti, mi avete fatto diventare più rossa di una fragola...!

Grazie tantissime, un bacione! :O)

Ah, e tanto per rassicurare qualcuno, questa ha tutta l'intenzione di essere una RON/HERM, non preoccupatevi! Ma forse, l'avete già capito dopo questo finale....

Alla prossima!

Sylvy

PS. Naturalmente, tutti i personaggi appartengono alla mitica JKR, e a chiunque altro abbia diritti...il resto, è tutto frutto dell'unica bollicina di sodio orfana rimasta nel mio cervello, che lavora per semplice divertimento personale, non a scopo di lucro... (Scusate, mi ero dimenticata di questa specificazione nelle altre cose che ho scritto...)

  
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