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Autore: Harry Fine    17/09/2016    2 recensioni
In questa storia, il mondo è diviso in quattro parti, le tribù dell'acqua, la nazione del fuoco, i loro regno della Terra e i templi dell'aria, in cui i dominatori degli elementi vivono. All'inizio, l'armonia dominava su tutto, ma poi i dominatori del fuoco, dominati da un uomo pericoloso e geniale, attaccarono gli altri popoli, distruggendo l'equilibrio. In questa situazione, solo dodici giovani dominatori possono salvare il mondo. Ci riusciranno? O soccomberanno?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Naraku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dopo l’avventura vissuta contro lo psammosqualo, i ragazzi avevano trovato una maniera di muoversi molto rapidamente, senza dover fare un totale affidamento sui tre dominatori dell’aria. Tomoe, Kikyo e Kagome utilizzavano la sabbia del deserto per spostarsi, facendola muovere come un’onda su cui tutti potevano sdraiarsi e riprendere le forze. Così, Inuyasha, Rin e Kurama potevano riposarsi il tempo necessario per guarire del tutto E dargli il cambio. Così facendo, riuscirono a giungere molto in fretta alla fine dell’immensa distesa di granelli dorati. Appena arrivarono al confine, il paesaggio iniziò a diventare di nuovo verdeggiante e ricco di acqua. Nonostante avessero attinto il più possibile dalle piccole oasi che avevano incontrato, alla prima sorgente bevettero avidamente. Dopo altre tre ore di viaggio, proprio mentre il sole stava tramontano, si fermarono in mezzo ad una foresta. Lì, Sango si sbrigò subito ad accendere un bel fuoco. Tutti si sedettero intorno ad esso. 《Grazie mille Sanguccia. Questo è proprio quello che ci serviva.》 Disse Miroku con la sua solita espressione da pervertito. Subito la cinquina lo prese in piena faccia, mettendolo fuori gioco. 《Scusalo. Non è proprio in grado di controllare i suoi impulsi da maniaco.》 Le disse Kagome con aria rassegnata. La ragazza sorrise. 《HEY! Non è mica colpa mia se il suo fondoschiena è così invitante. È perfetto quasi quanto la persona che lo possiede.》 Replicò il ragazzo. La diciassettenne arrossì, leggermente lusingata dal complimento del ragazzo. 《Comunque, tralasciando l’infatuazione di Miroku per la qui presente incendiaria, cosa facciamo adesso? Siamo comunque lontanissimi Dalla nazione del fuoco. Dobbiamo sbrigarci.》《Non importa la distanza. Una volta arrivati sulla costa ci penseremo noi a trasportarvi grazie all’acqua marina.》 Disse Mizuki. 《Comunque, dato che nessuno di noi ha intenzione di dormire, di che cosa potremmo parlare?》 Chiese Rin. 《Io sono curioso di sentire la storia di Sango.》 Disse Nanami. L’interessata rimase piuttosto sorpresa. 《Perché vi dovrebbe interessare la mia storia?》《Tu sei una nostra compagna ora. E poi, siamo curiosi.》《Ok. Allora, Io sono entrata nell’esercito del fuoco seguendo le orme di mio padre. Lui era la persona più incredibile che avessi mai conosciuto. Era forte, affettuoso e intelligente, ma anche tremendamente testardo e orgoglioso. Io e mio fratello gemello Koaku abbiamo ereditato il mostro dominio proprio da lui. È stato uno dei… maggiori responsabili della distruzione totale della tribù dell’acqua antartica. Quella fu la missione che rese famoso lui è tutti i suoi compagni. Ma anche quella da cui non fece mai più ritorno.》 Disse, con gli occhi più cupi. 《Io e il mio fratellino eravamo appena arrivati all’età di cinque anni quando morì. Purtroppo, non lo conoscevamo molto. Anche se gli eravamo affezionati, non lo vedevamo quasi mai a causa delle sue continue missioni. Mia madre era rimasta incinta durante una sorta di pausa in cui lui era tornato a casa. Essendo noi due dei bambini e la mamma una non dominatrice, dopo la sua morte, la nostra famiglia non fu più costretta a fornire dei nuovi soldati. Solo che io sapevo che Koaku non avrebbe rinunciato all’onore di servire l’esercito. Per noi dominatori del fuoco servire la propria patria e il nostro signore è una cosa stupenda. Farlo è l’onorificenza più alta che uno di noi si possa guadagnare. Che il soldato muoia in battaglia o torni vittorioso, verrà sempre e comunque ricordato come un eroe. Quindi, conoscendo la voglia sproporzionata di mio fratello di mettersi in gioco, decisi di offrirmi volontaria per prima appena raggiunta l’età giusta, ovvero dieci anni. Non avete idea di come mi guardò. Era talmente deluso. Mi sentivo malissimo per aver rovinato il suo sogno, ma sapevo che era la cosa giusta. Appena giunta in accademia conobbi Sesshomaru e Koga, i migliori dominatori di tutte le nostre truppe e strinsi una specie di amicizia competitiva con loro. Dopo i sei anni di allenamento previsti per noi giovani reclute, il signore del fuoco ci convocò quasi tutti e ci avvertì che eravamo stati inclusi nelle prime file dell’esercito. Ormai, non vedo mia madre e il mio gemello da sette anni. Sono stata a malapena informata che lei è rimasta sulla sedia a rotelle.》《Ma è orribile.》 Disse Miroku. 《Non così tanto. Ci ho fatto l’abitudine. Quasi tutte le reclute non vedono più la loro famiglia dopo essersi arruolati.》 Rispose lei con un sorriso mesto. 《Beh, mi dispiace molto per come ho sempre considerato quelli come te.》 Le disse Kagome. 《E perché?》《Perché vi ho reputato dei mostri senza cuore fin da quando ero piccola. Non mi ero mai soffermata sul fatto che anche voi aveste rinunciato a qualcosa di così importante come la famiglia.》. Anche il dominatore dell’acqua dai capelli neri le si avvicinò, poggiandole una mano sulla spalla con gentilezza. 《Beh, bisogna dire che noi non abbiamo avuto una grande fortuna con le nostre famiglie.》 Sentenziò Kikyo. 《Già. Nemmeno noi due siamo state graziate. Beh, più o meno.》 Ribadì Kagome. Inuyasha le guardò con curiosità. 《Beh, noi due un tempo vivevamo in uno dei villaggi minori del regno della terra insieme ai nostri genitori. Abbiamo avuto un’infanzia felice, ma qualcosa, ovvero i dominatori del fuoco, attaccarono le nostre case e misero tutto a ferro e fuoco” distruggendo le nostre vite in un attimo. I nostri genitori combatterono fieramente con tutti gli altri abitanti, ma entrambi furono uccisi senza pietà, insieme a tutti gli altri adulti. Noi due eravamo solo due bambine, ma fummo anche le uniche ad uscire vive da quel massacro. Dopo essere fuggite, forse per un miracolo, trovammo rifugio a Ba Sing Se. Lì, venimmo trovate da un signore anziano che, non avendo mai avuto figli, decise ti tenerci con sé. Era una persona buona e anche molto paziente. L’unica cosa che gli dava fastidio, era il fatto che noi fossimo in grado di dominare la terra, cosa di cui lui non era capace. Non lo dava a vedere, ma era terrorizzato all’idea che noi potessimo andarcene via perché lui non era un dominatore. Un giorno, infatti, quando noi avevamo già raggiunto la pubertà, Miketsukami bussò alla nostra porta insieme a Tomoe. Quando il nostro padre adottivo li vide, capì per che cosa erano venuti, ma ascoltò ugualmente il nostro maestro. Rimase rigido e irritato per tutta la conversazione, ma Il peggio arrivò quando lui gli chiese il permesso di averci come allieve. Scoppiò il finimondo. Nostro padre iniziò ad urlare senza motivo, dicendo che lui non gli avrebbe mai permesso di rovinarci con i suoi insegnamenti. Noi non capivamo che cosa ci fosse di male, ma lui arrivò addirittura a minacciarlo. Allora Tomoe lo spedì letteralmente contro la parete. Noi difendemmo nostro padre colpendolo con tanti sassi, e lui fece altrettanto senza pensarci un attimo.》《Aspetta, tu? Il Tomoe che conosco ha fatto davvero una cosa così!?》 Chiese Nanami all’albino con aria sorpresa. Tutti si misero a ridere di gusto. 《Certo. Ci siamo tenuti tutti e tre i bernoccoli per una settimana.》《Già, ma tutte quelle sassate furono utili. Quando nostro padre vide ciò che stavamo facendo per lui, sembrò quasi folgorato. Forse il nostro tentativo di aiutarlo lo aveva colpito moltissimo. Quindi, accettò di farci addestrare, ma a patto di poterci fare visita ogni giorno. È morto circa sette anni fa, ma noi continueremo a volergli bene come se fosse stato davvero nostro padre.》. Di fronte a quella storia, Sango rimase molto colpita. Non avrebbe mai ceduto di dirlo, ma stava iniziando a pensare che la sia iniziale idea di raggirarli non fosse più tanto buona. Dopo tutte le peripezie che avevano condiviso e quelle che tutti sembravano aver passato da bambini, si sentiva in qualche modo più vicina a tutti loro, come se fossero diventati veramente suoi amici. Di colpo, però, le venne in mente qualcosa che voleva sapere da tanto tempo. 《Sentite, io devo fare una domanda ad Inuyasha.》 Disse di getto. 《E cioè?》 Rispose lui. 《So che tu sei il fratello minore di Sesshomaru. L’ho capito fin da subito. E non mi ha turbata poi tanto il fatto che voi due combattiate l’uno contro l’altro. Piuttosto, vorrei sapere perché, dato che entrambi avete vissuto nei templi dell’aria per tutta l’età infantile, lui è entrato a far parte del nostro esercito? Quelli del tuo elemento non sono dei monaci molto rigidi sull’importanza estrema della pace interiore e tra le nazioni?》. Il volto del ragazzo dai capelli argentei, prima così allegro, si oscurò di nuovo. 《Semplice. È stata colpa di una stupida discriminazione nei suoi confronti. Mio fratello si è sempre sentito messo da parte dai dominatori dell’aria. Perché loro erano, a detta sua, “dei pacifisti incalliti e senza speranza”, mentre lui era di indole più passionale, proprio come me. Eravamo considerati due pesti. Ma, nonostante io e lui fossimo stati cresciuti da due genitori buoni e praticamente perfetti, Sesshomaru non poteva accettare di vivere lontano dalla nazione del fuoco e dalle sue usanze, come, invece, aveva fatto mia madre. A complicare le cose, nessuno lo voleva intorno a causa dei suoi poteri, a detta loro, troppo distruttivi. Solo io non lo ritenevo un mostro, perché lui era mio fratello maggiore. Lo vedevo come una sorta di eroe, specialmente a causa delle sue capacità. Io lo difendevo sempre di fronte alle accuse degli altri bambini, perché gli volevo bene più di chiunque altro, e desideravo solo che lui si sentisse finalmente a casa. Sapevo che anche io ero un emarginato proprio a causa di questo mio attaccamento nei suoi confronti, ma non mi importava. Volevo solo sostenere lui, desideravo aiutarlo a sentirsi almeno un po’ meno solo. E facevo tutto questo perché sapevo che, come io c’ero per lui, lui ci sarebbe stato per me in caso avessi avuto bisogno del suo aiuto. Io pensavo questo a causa del fatto che, a quel tempo, io ero ancora un bambino inesperto e lui era molto diverso da ora. Sorrideva con gentilezza e allegria, si divertiva davvero a giocare con me, e credevo che mi volesse bene, così come speravo che ne volesse ai nostri genitori. Insomma, pensavo che fosse un qualsiasi ragazzino normale, ma stava solo fingendo. Tutto quello che faceva era solo una maschera per celare la sua rabbia e il suo rancore nei miei confronti e in quelli di chiunque altro dietro una facciata di finta spensieratezza. Non so perché, ma non mi sono mai accorto del suo graduale cambiamento, fino a quando non mi ha abbandonato e mi ha lasciato. All’inizio Vedevo solo che, più il tempo passava, più il suo carattere peggiorava. Diventava sempre più freddo e inespressivo. Sia con me, che con i miei genitori. Aveva anche smesso di sorridere e utilizzava le sue fiamme per vendicarsi su chi lo maltrattava, facendo anche del male senza motivo, e godendone pure, nonostante tutti gli insegnamenti di nostro padre. I monaci cercavano di farlo comportare meglio, ma non serviva a nulla. Più loro cercavano di domarlo, più lui si ribellava. E poi, mentre cresceva, la mia presenza al suo fianco risultava sempre superflua. Se prima ero una mano a cui aggrapparsi e un amico con cui confidarsi, dopo diventai solo un’ombra fastidiosa che cercava di fare aprire inutilmente il guscio di ghiaccio che si era costruito attorno. Le cose andarono sempre peggio, finché un giorno tornò al tempio con qualcosa di diverso. Era raggiante, come non lo era mai stato prima di allora. Non era raro che si allontanasse senza permesso per passeggiare da solo nei boschi sulla montagna, ma quel giorno lo segnò in modo irreparabile, e anche io ebbi la stessa sorte. Mi disse che aveva incontrato un uomo che gli aveva offerto la possibilità di andare nella Nazione del fuoco e di imparare tutto quello che un vero dominatore avrebbe dovuto sapere. Sulle prime, i miei genitori rimasero piuttosto perplessi, specialmente Mia madre. Ma, capendo che c’era qualcosa che non andava, Disse a mio fratello che non era saggio fidarsi di qualcuno che non si conosceva, anche se gli offriva la possibilità di realizzare il suo sogno. Credo che questa non fosse la reazione che si aspettava, infatti, si arrabbiò molto. Urlò che era stufo di vivere rintanato come un topo dentro le biblioteche, piuttosto che combattere sul campo di battaglia. Decise di andarsene seduta stante. Ignorò tutti i richiami e le suppliche mie e dei miei genitori. Mi aveva letteralmente abbandonato, ma la cosa che mi fece più male è come mi allontanò. Mi disse che non lo potevo capire, perché ero solo un bambinetto debole, addirittura un inutile meticcio, con cui non condivideva il proprio dominio. Dopo tutto quello che avevo fatto per aiutarlo, lui mi ha gettato via come se fossi spazzatura. Fu una cosa orribile, ma compresi che non serviva a nulla cercare di comprendere il suo gesto. Dovevo solo dimostrargli quanto si sbagliava. Così, decisi che gli avrei dimostrato che io potevo batterlo e fargli capire quanto sia stato stupido a lasciare me e i nostri genitori. E ho intenzione di farlo. Quel maledetto me la pagherà. E anche molto cara!》. I suoi amici si erano tutti zittiti. Di colpo, tutti avevano perso la voglia di parlare. Miroku spense il fuoco e cercò di dormire insieme agli altri. Quando si furono tutti addormentati, Kagome si avvicinò timidamente ad Inuyasha, l’unico ad essere rimasto sveglio oltre a lei. 《Ehm… va tutto bene?》《Certo. Non ho il minimo problema.》 Disse lui con aria burbera. La ragazza, conoscendo la cocciutaggine del suo compagno di viaggio, decise di riprovare. 《Senti, perché non mi avevi mai detto quello che era successo tra te e Sesshomaru? Lo sai che a noi puoi raccontare tutto.》《Perché avrebbe dovuto interessarti in qualche modo? È solo la storia di due fratelli che si sono ritrovati l’uno contro l’altro. Non è poi così importante.》《Come sarebbe a dire?! Tu sei mio… nostro amico. Ci… ci tengo a te. Non puoi sperare che io ignori i tuoi problemi. Voi ci avete sempre aiutato. E io, te ne sono molto grata.》 Disse, arrossendo leggermente. Il ragazzo non riuscì a trattenere una risatina. Quella ragazza con la sua gioiosa goffaggine gli metteva addosso un tale senso di tenerezza. Era una di quelle persone che non si può fare a meno di proteggere. 《Non ridere! Io cerco di consolarti, e tu mi ridi in faccia!? Sei un vero e proprio cafone!》 Gli urlò contro. Il ragazzo riconsiderò all’istante la sua teoria. Quella non era una persona tenera, ma una ragazza gravemente lunatica e bipolare. 《Senti, non è colpa mia se sei così imbranata da non saper mettere due parole in fila.》 Gli rispose. 《HEY! Ribadisco, sei la quintessenza del cafone.》. I due iniziarono subito a discutere animatamente, finché la ragazza tirò addosso al suo amico una grossa massa di fango informe. I capelli di lui diventarono castani per la melma. 《Ok. Questo è troppo!》《Ma davvero? E dimmi, che cosa vorresti fare?》 Chiese lei sarcastica. Con un sorrisetto sardonico sul volto, Inuyasha evocò una piccola e densa nuvola grigia sopra la testa di Kagome, del tutto ignara della minaccia, e schioccò le dita. Una vera e propria pioggia torrenziale si scatenò sulla malcapitata, che si ritrovò bagnata da capo a piedi in meno di un secondo. 《INUYASHA NO TAISHO! FAI SMETTERE SUBITO QUESTO DANNATO NUBIFRAGIO!》《Solo se mi chiedi scusa per avermi dato del cafone.》《Mai. Preferisco sopportare questo.》《Bene. Allora preparati a diventare una prugna secca.》 Rispose il dominatore dell’aria. La pioggia aumentò fino a quando la ragazza fu costretta a cedere. 《OK! OK! Scusa se ti ho dato del cafone, ma ora fai smettere questa nuvola. Non ne posso più!》《Come la signora desidera.》 Rispose lui, facendo sparire la nube. La dominatrice si ritrovò fradicia e tremante. 《Me…. Me…. Me la pagherai per questo. Etciù!》. Uno starnuto potentissimo fece capire al ragazzo che si sarebbe presa un raffreddore se non si fosse asciugata. Subito, slacciò la casacca del suo kimono e gliela porse. Dato che il fisico di lei era molto minuto, fu sufficiente a ripararla per bene. 《Come stai?》 Le chiese lui sedendosi accanto a lei. 《Tutto a posto. Non basta questo per mettermi fuori combattimento.》《Ottimo. E poi, volevo dirti che anche a me dispiace di averti presa in giro, ma mi ha fatto piacere che ti interessi di me.》. I due erano molto vicini. Nonostante il rossore per quel contatto, Kagome Disse 《Senti, Inuyasha, volevo dirti che, dopo aver sentito la tua storia, sono più disposta che mai ad aiutarti. Voglio che questa guerra finisca. E tu sei il più adatto a farlo.》《Io? E perché credi che sia la persona più indicata?》《Beh… ecco… mi dai questa sensazione.》 Rispose lei, diventando quasi viola per l’imbarazzo. Nonostante questo, la ragazza poggiò la testa sulla spalla del suo amico. Entrambi sorrisero, mentre si abbandonavano a quella strana sensazione che sembrava permeare tutto ciò che li circondava.
   
 
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