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Autore: Julia_Fred Weasley    17/09/2016    7 recensioni
Un'intera storia che dividerò in piccoli capitoli, ecco un estratto:
- Sei strana, Granger. – constatò, dopo una attenta analisi alla sua figura. Non si permise di farle notare le sue lacrime ancora così evidenti sul viso [...].
- Lo sono sempre per te. – rispose quasi con disprezzo. [...]
- No, Granger, non lo sei mai stata. Ma lo sei ora, in questo periodo. Cos’hai?
Spero piaccia :)
Julia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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L’amore ha solo un Fiore.

3

 
Può invadere i pensieri
Andare dritto al cuore
Sederti sulle scale
Lasciarti senza parole
L’amore ha mille steli
L’amore ha solo un fiore

 

Percorrere i corridoi di Hogwarts non era mai stato così piacevole a quell’ora. Di solito, Hermione, sfruttava quelle ore di solitudine per organizzarsi il giorno successivo, ma in quel momento era in piena beatitudine. Aveva anche intravisto due ragazzini fuori l’orario del coprifuoco e non aveva fatto niente. Cosa era successo quell’estate? Sapeva che tutto intorno a loro stava per scoppiare man mano, e che pensare a cose che non avevano niente a che fare con la guerra, lo trovò anche immaturo.
Ma lui le invadeva i pensieri senza che lei potesse dargli il permesso. Subito si ritrovava i suoi occhi, il suo viso, la sua figura snella e allampanata nella sua mente. Le sue parole che le perforavano le orecchie, come se fosse lì, accanto a lei. Si ricordava le sue braccia che la presero e la confortarono. Tutto era ancora impresso nella sua mente e quando ci ripensava le sbucava un sorriso innocente sul volto. Così diverso dalla sua persona.
Sperò che nessuno camminasse per i corridoi in quel momento, dato che era una Prefetto poteva anche punirli, ma prenderla di sprovvista in quel momento sarebbe stato comunque imbarazzante. A parte quei due ragazzini, non vide nessun’altro, sperò soltanto che non incontrassero una brutta compagnia come Gazza. Si ritrovò a camminare fin quando non si imbatté in quelle scale che portavano alla Sala Grande. Non sapeva che altro fare in quelle ore di perlustrazione e poi non riusciva a pensare lucidamente. Si sentì completamente stupida, più dell’altra volta quando Fred l’aveva vista in quello stato. Si sentì una completa idiota anche in quel momento che lo stava pensando. Fece altri passi fino a raggiungere una grande volta che la prese alla sprovvista col suo ampio spazio dove contemplava la Sala Grande. Di fronte a lei c’erano le scale.
Era così assorta che non si era neanche resa conto di dove stava mettendo i piedi. Guardò l’orologio di cuoio sottile che portava al polso. Dieci minuti a mezzanotte e finalmente il suo desiderio di andare a letto si sarebbe avverato. Si sedette sulle scale ad aspettare che si facesse l’orario.
La Sala Grande non si vedeva completamente ma solo una parte, perché questa era nascosta dietro a una grande colonna la quale ti spostava nell’altro corridoio dove si poteva avere una bella vista dei tavoli e dell’infinita lunghezza della stanza. Ciò che piaceva di più ad Hermione era la febbrile luce mattutina che proveniva da quelle finestre nelle prime ore d’alba. Sembrava quasi di poter stare nei boschi, immersa nella natura e in quella atmosfera frizzante della brezza fresca delle prime giornate d’estate.
Anche se non si direbbe, amava stare all’aperto. Da piccola pensava addirittura di voler vivere in una tenda... ma l'idea di doverla condividere con gli insetti che strisciavano, o saltavano... la fermò dalla sua idea libertina. Forse pensare agli insetti le fece immaginare di sentirsi camminare dietro la schiena, si toccò la spalla e si girò di scattò quando si sentì veramente qualcosa addosso. Sussultò alzandosi di scatto appena si girò, sorprendendosi di vedere una persona dietro di lei. Di certo tra tutti quei pensieri che le frullavano nella testa, aspettarsi qualcuno non era nei programmi. Lui se la rideva divertito, mentre Hermione cercava di riprendere fiato. Lo guardò sprezzante e ritornò a sedersi sulle scale.

- Ah Granger, ti ho mai detto quanto sei divertente? – sghignazzò Fred. Lei continuava a riprendere fiato, fin quando non si stabilì nascondendosi il viso tra gambe e braccia.

- Dio… - sospirò. – da quanto sei in giro, eh? – sviò il discorso. Ma smettere di ridere non era tanto facile per il ragazzo. Si sedette affianco a lei, posando i gomiti sulle ginocchia.

- Non molto, tu dalle nove vero? – Hermione si alzò a fissarlo.

- E tu come lo sai?

- Affari. Non posso farmi mica incappare dai Prefetto quando ho un piano da mettere in atto.

- Beh, ti sei appena fatto vedere mi pare. – Fred sbuffò divertito. Il suo ghigno sembrava dargli un volto nuovo, a contribuire la resa del suo volto quasi maligno c’era il chiarore della luna che proveniva dalle finestre dietro di lui. Fred prese il polso di Hermione e sogghignò.

- Non penso proprio, Granger. Il tuo turno è finito. Vai pure a metterti la vestaglia e a fare sogni tranquilli.

- Non indosso una vestaglia! Per chi mi hai preso? – lui le sorrise malizioso.

- Ah, no? Sarebbe stato più facile. – Hermione non stava capendo un accidenti di quello stava dicendo. Cosa c’entrava il suo abbigliamento? Che ci faceva lì?

- Facile per cosa? – lui rise.

- Ah, niente Granger… pensavo.

- Questo è preoccupante.

- Il fatto che ti immagini con che cosa dormi la notte? – La ragazza pensò che forse Fred aveva bevuto qualcosa di forte quella notte. Ma si sentì comunque imbarazzata, con mani tremanti cercò di prenderlo per le spalle e guardarlo meglio in viso.

- No, il fatto che pensi. – lui rise. Hermione vide un leggero rossore ai suoi occhi. Lei stessa non pensò di arrivare a toccarlo con così tanta confidenza. Non immaginava neanche di poterci parlare, figurarsi toccarlo. Per lei era stato sempre il fratello maggiore di Ron, non negava che non dava sicuramente interesse anche ai suoi occhi. Proprio per questo forse se ne teneva a distanza a differenza delle altre ragazze. Era difficile da capire, vedeva come la sua matura-immaturità non era affatto indifferente. Fred… era… Fred. Un ragazzo incompreso dalla famiglia perché era creativo, folle, e completamente pazzo della vita. Forse era quello a renderlo agli occhi di Hermione così… temuto. Era così immensamente diverso da lei. E lei amava le cose che non poteva capire. Ma Fred sicuramente non l’avrebbe trovato su un libro da studiare e apprendere. - Sei ubriaco? – chiese.

- Solo un po’. – questa volta fu Hermione a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo.

- Ah ecco, ora capisco tante cose. – rise.

- Cos’è Granger, non mi rimproveri, non togli punti?

- L’hai detto tu, no? Non sono in servizio. Il minimo che posso fare è riportarti al dormitorio prima che cadi di striscio su queste mattonelle, rovinandoti il tuo bel visino, e far si che i professori domani non ti trovino indecentemente disteso a terra. Ci stai? – forse da quella volta che Fred l’aveva vista in quelle condizioni a Grimmauld Place, Hermione aveva acquistato fin troppa sicurezza a parlare con lui. Oppure Fred, la faceva sentire completamente a suo agio.

- Guarda che so reggere l’alcol, ragazzina.

- Certo, fino a parlare del mio pigiama. Come no. – sghignazzò Hermione. Lei neanche se la prese per quel “ragazzina”, entrambi sapevano che non era un aggettivo da affibbiarle. Prese l’iniziativa e si alzò. – Andiamo… eroe. – lui la guardò, sbuffò, sogghignò e si alzò superandola di parecchi centimetri.

- Se provi a tenermi la mano, giuro che sarà il tuo ultimo giorno. – lei rise alle sue parole e seguì i suoi passi metà barcollanti. Erano già a metà corridoio quando cominciò a farsi veramente tardi. Ma lei… non ci badò, anzi preferì stare lì mille volte, in quell’aria di diversità che nella sua solita routine.

- Niente George? – chiese lei sospetta.

- Uhm… l’ho lasciato ingraziarsi pateticamente una ragazza. – ammise grattandosi la testa.

- Però, sei ubriaco davvero se mi dici una cosa del genere.

- Piantala, il tuo orario è finito.

- Sì, ma domani no. Chissà forse potrei dire tutto a Piton. Sai, quanto lui ami togliere punti.

- Non lo faresti, Granger.

- Oh, dici che non dirò neanche del vostro quarto passaggio segreto dove avete furbamente fatto passare da lì gli alcolici e che avete pensato anche di rendere utile per organizzare festini con oche giulive? – Neanche riuscì a sogghignare che si ritrovò appiattita dietro a una colonna con il peso di Fred a fermarla.

- Come lo sai? – la guardò dalla sua invidiabile altezza, avendo una presa ferrea sui suoi polsi incastrati tra i fianchi di entrambi.

- Ho le mie fonti. – sorrise guardandolo dritto negli occhi. Fred non sembrò mollare la presa, e ricambiare il suo sguardo sembrò quasi l’unica cosa sensata da fare. Non sapeva proprio con chi aveva a che fare, ne era certo. E specificare addirittura che quello era il quarto, ne era la prova.

- Non lo dirai, vero? – chiese.

- Uhm… non lo so, ci devo pensare.

- Fare la preziosa non ti riesce, Granger.

- A te non riesce fare il furbo, siamo pari. – disse soddisfatta. Ma Fred la guardava ancora, come rapito da quella versione di lei che di certo non aveva per niente bisogno di due braccia a circondarla. Si avvicinò ancora, a toccarle quasi la fronte, quasi a sentire il suo battito cardiaco col suo petto.

- Non lo dirai, vero? – ripeté, ma più fermo. Guardandola dritto negli occhi con tutta la determinazione di cui era capace.

- Ovvio che no. Penso che mi stai confondendo con qualcun altro se pensi che arrivi a queste bassezze. – disse tutto d’un fiato. Forse le dita si allentarono di poco dalla presa sui polsi di Hermione. Ma ancora non trovava il coraggio di mollarla completamente. Né di distogliere il suo sguardo. O di condividere con lei quel piccolo spazio. Lui si avvicinò ancora, quasi a sfiorarle le labbra, si sentì col fiato sospeso ma col battito al massimo. Vide Hermione abbassare lo sguardo alle sue labbra, e forse pensò che non era una cosa a cui stesse pensando solo lui.

- Hermione, io non ho paura… – le sue parole provocarono un leggero sospiro dalle labbra di lei, mentre era ancora in quell’anelito trans di attrazione. Per un secondo le vennero in mente le parole che gridò nella cucina di Grimmauld Place. Ma sapeva perfettamente a cosa lui invece si stava riferendo. Che se voleva farlo, e se solo lei le avrebbe dato il permesso, non avrebbe esitato a rendere quella miscela di sensi reale e… viva. Distolse lo sguardo dalle sue labbra per soffermarsi ai suoi occhi.

- Lo so. – sospirò. - E come ben sai, neanche io. – rispose sicura. Fred tolse le mani dai suoi polsi e con velocità le prese i fianchi, ricordandosi di quanto era stato bello sfiorarle la pelle in quel breve attimo rinchiusi in quella stanza. La posizionò con forza al muro, lei non replicò e continuò a guardarlo. Sapeva che non doveva temere Fred. Lui si avvicinò di nuovo, lentamente, sentendo il leggero respiro di lei, e poi accadde tutto d’una volta, con le sue labbra premute alle sue che trovarono la forza di schiudersi e di fare sue quelle labbra che mai avrebbe pensato di possedere. Hermione né lo allontanò, né pensò di farlo. Prese con inesperienza quelle labbra che man mano cominciò a conoscere e a fare complici. Si accaldò e allo stesso tempo rabbrividì al tocco delle dita di Fred sotto la camicia. Sospirò sorpresa e con sicurezza accarezzò il collo del ragazzo. Venne travolta da un ammasso di emozioni mai provate e piacevoli, sorprendenti e pensò quasi irripetibili con nessun altro. Lui trovò l’occasione di staccarsi da lei e di baciarle le guance languidamente, passando man mano al collo, sentire un leggero gemito da parte sua la sbalordì.
Quasi si vergognò di se stessa. Ma Fred non andò oltre e ritornò fugace alle sue labbra. Hermione si sentì senza respiro, e non sapeva fino a quanto poteva resistere ancora. Era meravigliata che quello stesse accadendo realmente. Si sbalordì di come anche in un momento come quello riuscisse a pensare. Sfiorò ancora il suo collo, il suo viso e arrivò ai capelli che prese fermamente riuscendo in parte a gestire le emozioni che Fred le stava facendo provare. I baci divennero languidamente più delicati e lunghi, quasi a imprimersi il sapore della sua pelle sulle sue labbra, come un ricordo. Si staccò con delicatezza, mantenendo una leggera distanza da lei, dalle sue labbra. Sospirò affannato, unendosi ai sospiri di lei. Ingoiò e sospirò ancora come se baciare Hermione l’avesse sconvolto. Lei aprì gli occhi e lo guardò.

- Te ne ci è voluto di tempo… - commentò. Lui rise poggiandosi alla sua fronte. Dopo si unì anche lei, dimenticandosi che c’erano solo loro due nei corridoi.

- Meglio tardi che mai, Granger. – stava per baciarla di nuovo quando sentì dei passi arrivare in quello stesso corridoio. Lui fu subito pronto a prenderla con sé e portarla dietro uno spazio cavo del muro dove c’era posto per una statua. Lei si trovò a sospirare per l’ansia, cosa avrebbe fatto se un professore l’avesse vista in quelle condizioni? Andò quasi in iperventilazione se non fosse stato per Fred che le tappò le labbra con una mano. Lei quasi le comunicò con gli occhi.

- Se non ti plachi, non te la tolgo la mano. – bisbigliò.

- Fred! Ehi Fred… Fred! – il nominato sentì la voce di suo fratello nel corridoio. Lui fece un sospiro di sollievo e lasciò le labbra di Hermione, adagiandosi mollemente al muro. Lei fece lo stesso, sentendosi sollevata che fosse George. Fred cominciò a ridere trascinando Hermione con lei fin quando non dovette essere costretta a fermarsi perché le labbra di Fred l’avevano presa di nuovo. Lui le schiuse e le inumidì con la lingua.

- Aspetta qui, finché non lo porto via. – lei annuì e si appoggiò alla schiena della statua ridendo per gli schiamazzi di un George ubriaco.





Nda:
Salve! :)
Eccoci al terzo capitolo, più leggero, più spensierato, più da adolescenti e non di ragazzi cresciuti troppo in fretta. E spero che vi sia piaciuto. Ringrazio tutte le persone che seguono la storia, quelle che l'hanno recensita! :')
Spero, davvero, con questo capitolo di non aver deluso le aspettative, dato che sono passata a un momento più leggero del momento Fred\Hermione e che non sia stato noioso nella lettura :)
Spero, anche, di rivedervi al prossimo capitolo.
A presto,
Julia :)
  
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