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Autore: Sciarpata di verde    18/09/2016    0 recensioni
Finalmente è arrivato l’ultimo anno delle superiori. Sono psicologicamente pronta a tutto. O quasi. Per l’amore non si è mai pronti! Intendo a dichiararsi…
Quest’anno è cominciato in maniera particolare. Tutto mi sembrava diverso nonostante sia sempre la stessa scuola. O quasi. Questa storia comincia con tutti i quasi…
Quasi diplomata, quasi diversi compagni, quasi 18 anni, quasi amore… quasi tutto!
- La festa del bacio? Mai sentita nominare!
- Si, si, è una cosa recente, l’ha organizzata l’Accademia delle Belle Arti. Non ha nulla a che vedere con San Valentino, semplicemente è una scusa per baciare tutti quelli a cui vuoi bene
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le situazioni di lui e lei

Capitolo 1: Le campane a Notre Dame

 

Parigi 2018, lunedì, settembre.

Secondo Marinette

Finalmente è arrivato l’ultimo anno delle superiori. Sono psicologicamente pronta a tutto. O quasi. Per l’amore non si è mai pronti! Intendo a dichiararsi…

Quest’anno è cominciato in maniera particolare. Tutto mi sembrava diverso nonostante sia sempre la stessa scuola. O quasi. Questa storia comincia con tutti i quasi…

Quasi diplomata, quasi diversi compagni, quasi 18 anni, quasi amore… quasi tutto!

Quello che non stava cambiando era ovviamente il mio amore per Adrien. Come potrebbe?

 

Arrivando in classe il primo giorno di scuola notai subito che c’erano alcune facce nuove, Soprattutto mi sorprese che l’insegnante fosse nuova!

- Buon giorno a tutti! – salutò la nuova prof – Sono la vostra nuova professoressa di arte, Gabrielle Dubois – scrisse il suo nome alla lavagna.

- Fantastico! Quest’anno facciamo anche arte! – sussurrai ad Alya al mio fianco che rispose sorridendo contenta: - Era anche ora! Siamo a Parigi, una delle città più famose per l’arte!

 

Parigi si sveglia e si sentono già

Le campane a Notre Dame

 

Il pane è già caldo e c’è gente che va

Per le vie della città

 

Le campane dai forti rintocchi

Come canti risuonano in ciel

 

E tutti lo sanno: il segreto è nel lento pulsar

Delle campane a Notre Dame

 

Dopo un veloce giro di nomi e di presentazioni che io non ascoltai del tutto…troppo immersa nella visione che era Adrien quel giorno di primo mattino, perfetto anche appena alzatosi dal letto!

Sospirai

Ovviamente nulla sfuggì ad Alya:- Allora… vi siete incontrati durante l’estate? – chiese contenta.

- Manco mezza volta – sospirai delusa.

- Che peccato! Beh allora sai cosa potresti fare?

La guardai interrogativa.

- Potresti chiedergli di andare insieme sta sera a Notre Dame! Hanno organizzato una cosa carina: la festa del bacio.

- La festa del bacio? Mai sentita nominare!

- Si, si, è una cosa recente, l’ha organizzata l’Accademia delle Belle Arti. Non ha nulla a che vedere con San Valentino, semplicemente è una scusa per baciare tutti quelli a cui vuoi bene – mi punzecchiò col gomito lanciandomi uno sguardo complice – E anche per spingere tutti a comprare: chi aderisce all’iniziativa propone degli sconti per pubblicizzarsi e creano una sorta di lungo percorso di bancarelle che parte proprio dall’uscita della cattedrale. Se becchi i fotografi dell’accademia a quanto pare ti fanno fare delle foto con un cuore in mano mentre baci chi vuoi tu. Carina come iniziativa no?

- Si… anche se mi sembra molto simile a San Valentino… - ero al quanto dubbiosa.

- Si, detto così… ma non è necessario essere fidanzati per festeggiarlo, è questo il bello! Io ho invitato Nino. Tu che dici, lo inviti?

- Chi?! – sgranai gli occhi.

- Adrien! – forse lo disse un po’ troppo ad alta voce perché proprio in quel momento lui si girò fissando Alya – Ops…

- Cosa? – domandò il biondo.

Dopo alcuni secondi di sguardi contrastanti tra me e Alya alla fine mi costrinsi a parlare:- Ti va di partecipare alla festa del bacio con me? – dissi tutto d’un fiato.

- La festa del bacio? – sembrò sorpreso di sentirselo chiedere. Ci pensò qualche secondo sopra mentre io mangiavo nervosamente le unghie.

- Conosco la festa! Mio padre organizza una sfilata di moda per l’occasione… Posso farti sapere più tardi? Mio padre insiste a farmi partecipare come modello e…non so se avrò la possibilità di passeggiare per bancarelle.

- Oh sisi! Certo! Tranquillo! Tanto è sta sera, giusto? – chiesi rivolta alla mia amica che accennò di si con la testa.

- Perfetto!

 

Secondo Adrien

 

Feci amicizia, quel primo giorno di scuola, con alcuni ragazzi nuovi della classe che parevano abbastanza simpatici, ma ve li presenterò un’altra volta.

Intanto le lezioni erano terminate e mi apprestavo a seguire il piano organizzativo della mia giornata che Nathalie aveva preparato. Santa donna! Se non ci fosse lei!

Controllai e fortunatamente quel giorno avevo solo un’ora di scherma. Passò in un lampo la lezione e mentre tornavo a casa mi guardai attorno per le strade, da dentro l’auto, sperando di vedere qualche persona akumatizzata, ma nulla.

Volevo incontrare Ladybug! Volevo vederla e parlarle. Ma senza nemici non si sarebbe fatta viva…

Tornai a casa un po’ giù.

- Ehi! Io qui ho fame! – sbraitò Plagg dalla mia camera. Fortunatamente in quel momento non c’era nessuno.

- Ma sei impazzito?! Esci dal nascondiglio così?? – gli corsi incontro coprendolo alla vista di chiunque passasse per caso.

- Ho fame!

- Si, si, ok! Ho afferrato il concetto! – uscii quindi nuovamente dalla camera per prendere qualunque tipo di formaggio avessero comprato i domestici. Quando tornai in stanza Plagg si precipitò di corsa verso le provviste. Io invece verso la finestra.

“Eddai! Solo uno! Che ti costa? Solo per sta volta! Akumizza qualcuno! Ne ho bisogno!”

Poi ebbi un’illluminazione.

- Plagg, hai finito?

- Non è mai abbastanza!

- Non importa! Trasformami!

 

Secondo Marinette

 

Una volta tornata a casa finii presto quel poco che i prof avevano assegnato (diamine, è il primo giorno!), scesi quindi in salone raggiungendo la cucina per sgraffignare qualcosa per far merenda. Dal bancone riuscivo a vedere la tv accesa, papà stava guardando la partita. Presi dei biscotti appena sfornati da mamma e raggiunsi mio padre sul divano.

- Si! E andiamo! – di tanto in tanto urlava ai giocatori.

Quando partì la pubblicità pensai di allontanarmi, ma partì il telegiornale con la notizia dell’ultimo minuto:

Chat noir chiamava all’attenzione Ladybug urgentemente, per una questione della massima importanza, informando che l’avrebbe aspettata alla torre Eiffel.

“Cavolo! Ma che sta combinando quel gatto?!”

- Ehm… - balbettai – Mami, papi, vado a fare una passeggiata, a più tardi!

Così mi congedai in fretta e di nascosto mi trasformai in Ladybug raggiungendo la torre passando per sopra i tetti.

Ai piedi della maestosa opera non vi erano altri che giornalisti.

“Non è che è una trappola per farmi uscire allo scoperto?” mi chiesi. Poi riflettei per un attimo e pensai che se davvero fosse stato lui e non un akumizzato a chiamarmi probabilmente non sarebbe stato alla portata di tutti, ovvero in basso. Bensì in alto. Così cautamente ottimista mi allungai fino alla cima della torre dove lo trovai solo. Mi avvicinai: - Chat Noir?

- Ehi! My lady… – si voltò per sorridermi. Mi fece segno di sedermi.

- Allora? Cos’è questa emergenza? – mi accomodai così al suo fianco.

- Sapevo che mi avresti visto in tv! – sembrò contento.

- Già, sai, guardo spesso il tg.

- In realtà… non c’è nulla di urgentissimo in quello che devo dirti – abbassò lo sguardo colpevole.

- Oh… - mi sorpresi.

- Volevo sapere se ti andava di venire con me sta sera alla festa del bacio – mi guardò negli occhi.

- Oh! Beh… Quindi in tutta Parigi io ero l’unica a non sapere di questo evento!

- Lo pubblicizzano da un po’! Dove hai la testa? – mi prese in giro.

- Nelle akume, dove dovrebbe stare anche la tua!

- La mia testa è ancora in vacanza! – ridacchiò.

- Beh… per rispondere alla tua domanda… temo dovrò rifiutare… - dissi dispiaciuta senza motivare la mia risposta.

- Perché? – la sua allegria sparì lasciando posto a delusione.

- N-non posso… Mi hanno già invitata alcuni amici e… Ladybug e Chat noir ad una festa attirerebbero parecchio l’attenzione – dissi una mezza verità, mordendomi le labbra.

- Oh… - rimanemmo per un po’ in silenzio, poi aggiunse:- Beh, allora è il caso che mi prenda ora il bacio.

- Cosa? – non finii neanche di parlare che mi schioccò un bacio sulla guancia molto molto vicino alle labbra, ed io arrossii senza motivo. L’avevo già baciato… perché ora mi imbarazzava?

- Sarà il caso che vada – mormorò dopo essersi alzato ed allontanato da me – A presto My lady.

Così si allontanò ed io mi persi in strani pensieri mentre le campane della cattedrale risuonarono per tutta Parigi.

 

Secondo Adrien

 

Mi allontanai. Vicino casa mi ritrasformai in Adrien e un po’ giù per il rifiuto inviai un veloce messaggio a Marinette:

“Per sta sera ci sono. Ti vengo a prendere io. Adrien”

 

Angolo autrice:

Prima ff su Ladybug, spero venga bene come quella mia lunghissima ff su Ben 10 che scrissi tanto tempo fa, ma soprattutto spero di essere costante: mi sono imposta un giorno a settimana di aggiornare almeno un capitolo di una delle mie storie in corso. Infatti aggiornerò quasi sempre di venerdì, se tutto andrà bene ^^ Spero vi sia piaciuto come primo capitolo! Non vedo l’ora di pubblicare i prossimi!

Pace e successo a voi.

La ragazza con la sciarpa verde.

   
 
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