Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Ferula_91    04/05/2009    6 recensioni
Saaaaalve!!! Eccomi pronta con una nuova ficcy...Un'idea che mi è arrivata improvvisa l'altra mattina...Naturalmente i personaggi principali saranno Sakura e Sasuke, ma qui li vedrete un po’ diversi… Non la solita Sakura che sbava dietro al bel moro tenebroso, ma una Sakura e un Sasuke… MIGLIORI AMICI!!!!!Se vi ho almeno un po' incuriositi, non mi resta che dirvi leggete la storia e magari commentate, che non fa mai male a nessuno! Baci8 da Ferula_91
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I suoi occhi lo fissavano impauriti, il battito accelerava ad ogni suo passo e la certezza che quello non fosse uno dei tanti incubi che l’aveva accompagnata nelle notti di due anni fa si faceva sempre più evidente man mano che non lo vedeva svanire d’improvviso con una sua risata. Non si sarebbe svegliata d’improvviso ansimando sudata o urlando con le lacrime agli occhi, no, quella era la realtà.

Riusciva a vedere appena il corpo privo di sensi di Sasuke, là disteso a terra vicino alla porta, ma lo sguardo sadicamente rimaneva sempre comunque fisso sulla figura bionda che sorrideva avvicinandosi.

- Allora ti sono mancato? -chiese piegandosi per trovarsi alla stessa altezza della ragazza mentre una mano le accarezzava i capelli per poi scendere alla guancia fredda- Tu molto.

Come percorsa da una scarica elettrica, da una qualche forza invisibile, Sakura riprese improvvisamente coscienza di ciò che stava realmente accadendo e con un gesto rapido allontanò la mano viscida del giovane e si alzò arretrando; Deidara fece lo stesso, ma con una calma e una lentezza che mettevano i brividi.

- Questo tuo comportamento mi addolora, sai? -disse fintamente dispiaciuto. L’altra storse il naso voltandosi verso Gaara che le si era avvicinato.

- Tu ne sai qualcosa? -domandò con la voce traboccante d’odio, un tono che mai aveva usato e che mai aveva creduto di utilizzare. Ma le era venuto spontaneo e non s’era certo frenata per non farlo vedere.

Il rosso era visibilmente incredulo, guardava il biondo come se avesse davanti un fantasma- Io… Sakura io non c’entro nulla, te lo giuro. -balbettò cercando di difendersi dalle occhiate della rosa.

- Puoi credergli zuccherino, -intervenne Deidara- lo abbiamo seguito senza che se ne accorgesse. E' stato così semplice capire che sarebbe tornato da te come un cagnolino fedele.

Sakura strinse i pugni reprimendo le lacrime con tutta la forza che aveva, evitando di dare soddisfazione all’altro e mostrargli apertamente la già estesa paura che le attanagliava lo stomaco. Non sapeva che fare, che dire, cosa pensare. Sapeva solo una cosa: era in trappola.

L’unica cosa che cercò di fare fu quella di avvicinarsi a Sasuke che non si era ancora mosso, ma Deidara fu ancora più veloce e si affiancò al moro prendendolo per i capelli e tirandogli su la testa.

- Lascialo stare bastardo! -furono le aspre parole della rosa che fremette di rabbia.

- Sapevo che avrei dovuto finirlo la prima volta, ma non ne avevo voglia… Non credevo che avrebbe dato così tante grane il piccoletto. -specificò il biondo sputando a terra- Ma potrei rimediare al mio errore adesso. Tu che ne pensi, eh zuccherino? -chiese estraendo da una tasca un coltello e puntandolo alla gola dell’Uchiha.

- Ti prego stai fermo!! -gridò la rosa facendo finalmente uscire le lacrime che le solcarono in pochi secondi il volto tremante.

Il sorrisetto del giovane si estese ancora di più, divertito e spietato, mentre avvicinava sempre più la lama alla pelle chiara. Sakura chiuse gli occhi singhiozzando, impotente, quando un gemito acuto e un tonfo glieli fece riaprire. Deidara si stava coprendo la faccia e aveva mollato sia il coltello, che era finito poco distante, sia Sasuke che si stava muovendo mugugnando. A terra invece pezzi di vetro erano sparsi intorno al biondo.

La rosa si voltò ancora trovandosi accanto Shikamaru e Naruto, quest‘ultimo con un bicchiere in mano.

- Meno male che siamo arrivati in tempo. -disse il biondo soddisfatto.

- Ma se non era per me tu te ne stavi ancora a dormire! -lo riprese scocciato l’altro.

- Ti sembra il momento per puntualizzare?!

- Brutti figli di put***a! -imprecò tra i denti Deidara alzandosi e mostrando il volto sporco di sangue- Vi pentirete di essere nati.

Intanto Sakura aveva approfittato della sua distrazione per prendere Sasuke e portarlo via.

- Sakura uscite di qui, a loro ci pensiamo noi… -disse Shikamaru serio, indicando con la testa la porta d’ingresso.

- Ma come faret…

- Non ti preoccupare, ce la caveremo in un modo o nell’altro. -aggiunse Naruto sorridendogli e spingendola via assieme all’altro.

Sakura annuì poco convinta e mise un braccio del moro intorno al suo collo, ma un’ultima occhiata la rivolse a Gaara che si era messo accanto agli altri due e dentro di sè lo scusò per l'ennesima volta.

- Hidan, Pain, occupatevi di loro due. -rivolse lo sguardo a Sakura che si allontanava dalla cucina- Io mi occupo del mio zuccherino. -sibilò uscendo dalla porta sul retro.

- Ehi fermo! -urlò Naruto correndo verso il biondo ma venne fermato da un’alta figura con dei capelli arancioni e uno sguardo impassibile e freddo.

- Dove credi di andare? -domandò sferrando un pungo all’Uzumaki che prontamente lo schivò scagliandoglisi addosso.

- Che scocciatura. -disse Shikamaru vedendosi davanti un ragazzo dagli inusuali capelli argentati che lo fissava con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Si rivolse poi al rosso- Ehi tu… Anziché startene qui a non far nulla cerca di fermare quel tizio biondo.

Gaara annuì con la testa e prese la stessa strada della rosa mentre nella cucina imperversava l’inferno.

 

La neve scricchiolava sotto i passi veloci e incerti della ragazza. Il respiro affannato si condensava in piccole nuvole che per qualche istante le annebbiava la vista mentre il freddo le pungeva le guance ancora umide.

“ Non fermarti, non fermarti” continuava a ripetere nella mente per darsi forza, sapendo perfettamente che Deidara la stava inseguendo. Eppure quando sentì la sua voce risuonare fra gli alberi, le mancò lo stesso un battito e la voglia di ricominciare a piangere fu forte.

Ma la vista di Sasuke lì accanto a lei, anche se ancora non del tutto sveglio, le diede il coraggio necessario per andare avanti.

- Sakura… lasciami pure andare… -sussurrò il moro alzando appena la testa- Ce la faccio a camminare da solo e tu sei già stanca.

La rosa fece ciò che il ragazzo le chiese fermandosi.

- Sas’ke io… -aveva abbassato lo sguardo. Che dirgli? Uno scusa certo non sarebbe bastato in confronto a ciò che il ragazzo aveva passato e stava passando per causa sua. Sasuke non la fece continuare perché l’abbracciò d’improvviso mentre l’altra scoppiava in un pianto disperato e liberatorio.

- Supereremo anche questa. -la tranquillizzò prendendola poi per mano.

- Io non ci spererei tanto. -furono le parole di Deidara a rompere ogni certezza- Tu da qui non ne uscirai vivo.

- Mi hai già fregato una volta, non ci sarà certo il bis. -sorrise beffardo l’Uchiha voltandosi verso di lui e portando dietro di sé l’Haruno.

Il biondo, come un abile prestigiatore, estrasse un coltello, piccolo nelle dimensioni ma comunque pericoloso. Sakura rabbrividì stringendosi alla manica della felpa del moro accorgendosi così che anche lui stava tremando, non tanto per la paura, quanto per il freddo. Stupida era stata a non prendergli un giubbotto!

- Sakura quando te lo dico io inizia a correre per questa strada. Alla fine dovresti trovare un albergo: entra e chiama la polizia chiaro? -le sussurrò Sasuke senza distogliere lo sguardo dell'altro.

- Ma tu...

- Stai tranquilla. -la zittì- L'ho detto anche a lui: non mi farò fregare due volte. -Sakura potè notare, anche se nascosto dai ciuffi di capelli, il suo sorriso rassicurante.

- Me l'hai promesso. -rispose sperando che con quelle parole non sarebbe successo nulla al moro.

Con un veloce movimento l'Uchiha iniziò a correre contro Deidara -che fece lo stesso- e gridò un "VAI!" con tutto il fiato che aveva in corpo. La rosa non se lo fece ripetere due volte e, data un'ultima occhiata al giovane, corse via.

 

- Sei un osso duro -ammise Naruto asciugandosi un rivolo di sangue che colava dal lato della bocca- Ma io non sono da meno! -gridò sferrando un altro pugno a Pain che vacillò.

- Piccoletto non montarti la testa. -sibilò l'altro accigliandosi. Corse verso di lui pronto a colpirlo alla faccia col pugno destro ma all'ultimo secondo quello sinistro si mosse fulmineo prendendolo in pieno stomaco.

Naruto strabuzzò gli occhi portandosi le braccia intorno alla parte colpita e cadendo sulle ginocchia, iniziando a tossire violentemente e poi s'accasciò a terra respirando a fatica. Shikamaru, che si era spostato nel salotto, vedendo l'amico in difficoltà, arretrò di due passi da Hidan.

- Ehi Naruto! -lo chiamò allarmato- Tutto ben...

Le parole gli morirono in gola quando ricevette dall'avversario un pugno in pieno zigomo che lo fece scaraventare contro il muro e scivolare poi rovinosamente a terra.

- Mai distrarsi ragazzino. -disse Hidan ansimando.

Sia Naruto che Shikamaru erano K.O. Hidan e Pain si avvicinarono soddisfatti guardando i due che inutilmente cercavano di rialzarsi, e intanto cercavano di riprendere fiato.

- Tsè pensavano davvero di batterci sti due deficenti. -scherzò Hidan dopo aver preso una boccata d'aria.

- Idio...

Non terminò anch'egli la frase che un fragore e un dolore allucinante alla testa gli fecero perdere i sensi buttandolo a terra come un sacco di patate. Intorno a lui cocci di un piatto e dietro, sul primo scalino che portava al primo piano Ino che fissava esterrefatta il corpo inerme del ragazzo. Hidan fissò prima Ino, poi Pain, e resosi conto di ciò che era successo, si rivolse alla bionda che lo guardò terrorizzata.

- Brutta putt...

Ma anche per lui fu riservata la stessa fine dell'altro.

Ino si voltò verso la persona accanto, che guardava il ragazzo dai capelli argentati come se fosse un mostro.

- Oddio Ino l'ho ucciso? -balbettò spaventata Hinata, guardandosi le mani con le quali aveva colpito il ragazzo grazie ad un piatto antico di porcellana.

- Massiè! Per un attimo ho temuto però che non avessi il coraggio di colpirlo e che te ne saresti rimasta lì imbambolata a farci ammazzare. -disse l'altra traendo un sospiro di sollievo. Si voltò poi verso Shikamaru e Naruto.

- Ma guarda un po'... -continuò portandosi le mani sui fianchi- E poi dicono che noi donne siamo solo seccature!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Ferula_91