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Autore: Jackthesmoker7    18/09/2016    3 recensioni
Ho cercato di scrivere una storia il più simile possibile agli episodi della serie TV, che dia alla serie una conclusione (p.s. La quinta stagione non conta qui).
Vedrete uno Slado mai visto ed una Stella che potreste vedere solo nei vostri incubi.
E Robin...
Vedrete
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin, Slade, Starfire, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Due settimane dopo.

Erano le tre del mattino, eppure Robin era ancora sveglio.
Stava davanti agli schermi, a indagare.
Non staccava gli occhi dallo schermo da sei ore, prima o poi gli sarebbero bruciati.
Non sentì nulla ma non parve sorpreso quando Corvina gli comparve accanto: << Robin, dovresti dormire. >>
La risposta da parte del ragazzo fu secca: << Riposerò dopo che Stella sarà salva. >>
<< Ma, Robin... >>
Lui si voltò a fissarla con sguardo duro: << Quando sarà salva. >> il tono non ammetteva repliche, e tornò a guardare gli schermi.
Corvina non poté far altro che fare girare i tacchi e tornare in camera sua.
Avevano passato due settimane d’inferno alla ricerca dell’aliena, nella speranza di ritrovarla.
Cyborg aveva cercato in rete ogni possibile indizio ed aveva controllato tutti i filmati delle telecamere di Jump City, BB aveva cercato per cielo, per terra e per mare una traccia che portasse a Stella, ma non avevano trovato niente.
Lei stessa ha spinto i suoi poteri divinatori al massimo, ma senza successo. Non sapeva come, ma Slado si era schermato anche dai suoi poteri.
Ma la persona che si era impegnata più di tutti nonché la più coinvolta era Robin. La prima settimana l’ha passata in infermeria, a guarire dalle ferite ricevute durante lo scontro precedente, imbottito di sonniferi. Dopo un po' ha cominciato a prendere anche degli antidepressivi. Avevano fatto di tutto per tirarlo su di morale, ma non è migliorato.
Da quando era guarito non aveva fatto che indagare per conto suo, ma non aveva ancora trovato niente.
Però c’era da dire che era diventato molto più violento.
In quei cinque giorni che era in piedi non era mai andato a dormire se non costretto e visitava bar malfamati, bische clandestine, in pratica ogni rifugio della feccia criminale alla ricerca di qualcuno che gli potesse dire dove trovare Stella. Ha interrogato persone su persone e ne ha mandate all’ospedale nove con numerose fratture e ferite più o meno gravi.
Quello messo meglio aveva un braccio spezzato in più punti ed un occhio in meno.
Ogni giorno il suo costume era macchiato di sangue altrui.
“Cristo Robin, perché ti torturi così?” pensò Corvina mentre tornava in camera sua, in sottofondo il rumore di tasti schiacciati.

******************************************************************

La Titans Tower era immersa nel silenzio, mentre una figura nera e arancione si arrampicava sulla parete esterna, fino a raggiungere il tetto. Salito cominciò ad armeggiare con la porta che conduce all’interno della torre.
Però non era solo.
<< SLADO! >> urlò Robin mentre calava la sua asta in testa al nemico.
Il criminale era accasciato a terra, sembrava morto.
Il ragazzo lo prese e lo girò; i loro visi erano vicinissimi: << Dov’è Stella? >> chiese con una voce che trasudava furore, i denti stretti.
Ricevette però in risposta un rumore di radio fuori sintonia, un robot. Robin non lo lanciò giù dalla torre solo perché la maschera cadde rivelando uno schermo, su cui comparvero dei numeri.
Forse altre coordinate.
Il leader sentì la rabbia rientrargli dentro, nel profondo, mentre apriva la porta e si tirava dietro il robot, trattandolo come si tratterebbe un sacco dell’immondizia.
Lo buttò sopra il tavolo della cucina ed attivò l’allarme intrusione.
Subito i tre ragazzi suoi compagni uscirono dalle stanze con ancora addosso il pigiama: << Che succede, che succede? >> chiese BB.
Corvina gli rispose: << È l’allarme intrusione. Aspetta, quello è... >> ed indicò il robot sul tavolo.
<< È un visitatore inatteso. Cyborg, qui ci sono dei numeri, decodifica. >> ordinò Robin con voce tanto fredda da sembrare robotica, mentre spegneva l’allarme.
Il ragazzone rimase spaesato un secondo, poi si riassestò: << Va bene, dammi solo un secondo che... >>
Robin gli si avvicinò: << Ora! >>
Cyborg impallidì e si mise subito al lavoro: << Certo Robin >> disse, leggermente impaurito.
Corvina sentì provenire dal leader una profonda rabbia ed un enorme voglia di vendetta, da lui covata da ben due settimane, pronte ad esplodere: << Robin, cosa succederà se Stella... >> provò a parlare, venendo però zittita dal ragazzo meraviglia: << Non dirlo! Non provare a dirlo! >>
Il ragazzo stava raggiungendo il limite di sopportazione, non dormiva da giorni, mangiava poco ed era emotivamente distrutto, come facesse a non crollare a terra piangendo lei non lo sapeva.
Però era sicura che il troppo stress lo avrebbe ridotto male.
Intanto BB era dietro di loro e stava dormendo in piedi, venendo notato da Robin: << Sveglialo. Deve aiutarci. >> le ordinò mentre Cyborg stava decifrando i numeri.
Un minuto dopo BB era sveglio e Cyborg aveva finito: << È come l’ultima volta, sono coordinate. Slado ci ha dato un altro appuntamento. Stavolta al porto. >>
Robin si rivolse verso i compagni, quasi con lucidità: << Preparatevi, partiamo fra cinque minuti. >> e Robin si fiondò sulle scale, da solo.
Cinque minuti dopo erano tutti giù al garage, vestiti e pronti per lo scontro. Cyborg aveva persino installato un nuovo cannone, dato che con Slado non si poteva mai sapere.
Il leader prese la moto mentre gli altri salirono sulla T-car, e partirono per il luogo dell’appuntamento.

******************************************************************

Il magazzino numero 9 si trovava davanti a lui, le porte arrugginite che minacciavano di cadere.
Stella si trovava lì dentro, e lui l’avrebbe trovata.
Costi quel che costi.
Dietro i suoi compagni erano pieni d’ansia: Stella stava bene? L’avrebbero salvata?
<< O-ok, entriamo? >> chiese BB, ottenendo come risposta uno sguardo nervoso da Cyborg, ugualmente teso.
<< Entriamo >> e Robin lanciò un birdarang addosso alla parete, che esplose con fragore. Poi come se nulla fosse il ragazzo entrò nel magazzino.
I ragazzi rimasti fuori si scambiarono uno sguardo nervoso, ed entrarono.
Trovarono immediatamente quel che cercavano: l’entrata di un tunnel, un lungo tunnel illuminato da lampade al neon che si dirigeva sottoterra, sotto il mare, verso il nascondiglio di Slado.
Camminarono per ore, scendendo ed allontanandosi dall’entrata sempre di più.
L’aria era molto tesa, persino BB era restio a fare battute.
Robin invece aveva l’aria di chi non si sarebbe fermato nemmeno se lo avesse ostacolato il diavolo in persona.
Finalmente videro quella che sembrava un’uscita, un’enorme porta blindata che interrompeva la galleria.
<< E questa? Come facciamo ad attraversarla? >> urlò BB, spazientito. Ma gli bastò vedere che Cyborg si stava preparando a colpire con il suo cannone a ridargli speranza.
<< State a guardare >>
Fece partire un raggio.
KABOOM!
La porta blindata del nascondiglio esplose, mostrando l’uscita.
Robin commentò il tutto con: << Ottimo lavoro. Entriamo. >> incamminandosi senza aspettarli.
Il nascondiglio era una sorta di meccanismo gigante, come la prima volta che si incontrarono.
Gli ingranaggi si intersecavano tra di loro, tra lo sbuffo di pistoni di diversa grandezza e il rumore del vapore che usciva dalle tubature.
<< A Slado piace davvero questo tipo di arredamento. >> cercò di ironizzare BB, senza successo
Erano tutti nervosi, solo il ragazzo meraviglia aveva un aspetto diverso, lui sembrava incazzato nero.
Se Corvina avesse voluto leggere nella sua mente avrebbe trovato solo due pensieri: “Stella” e “Slado”.
Era in bilico sul baratro della follia.
<< Finalmente siete arrivati >> disse una figura nascosta fra gli ingranaggi.
Slado.
<< Robin, mi deludi. Non credevo che ci avresti impie... >>
Non riuscì a finire la frase perché il ragazzo lo colpì con il suo bastone, o almeno cercò di colpirlo.
Il criminale schivava ogni suo colpo.
<< DOV'È STELLA? >> gridò.
<< Intanto preoccupati di te stesso, poi parleremo di lei! >> ribatté il criminale, sfoderando anche lui il bastone telescopico.
In un attimo tutti i Titans rimanenti gli erano addosso; lui però non non aveva problemi a combatterli tutti.
Senza Stella era più difficile da combattere.
Continuava a schivare bastonate, laser, sfere energetiche, artigliate e colpi vari come se nulla fosse
<< Stavolta non potrete sconfiggermi attaccandomi tutti insieme! >> esclamò Slado colpendo BB trasformato in gorilla sulla nuca e facendolo svenire.
Poi toccò a Cyborg, che venne colpito in mezzo agli occhi e per poco non gli si aprì in due il cranio robotico.
Corvina per la prima volta si sentì pervadere dal terrore, i suoi amici erano stati annientati con facilità irrisoria, ed adesso sembrava che toccasse a lei.
Slado la caricò, e dopo l’impatto violentissimo si beccò una scarica di pugni fra stomaco e gola per poi finire sbattuta a terra con forza, svenendo.
Una scia di sangue le scendeva dalle labbra.
Non aveva avuto nemmeno il tempo per gridare.
Durante tutto il combattimento Robin aveva cercato di colpite Slado, ma non era riuscito. I suoi colpi non lo avevano raggiunto!
L’avversario sembrava piegarsi tanto fluidamente si muoveva.
<< Siamo rimasti solo noi Robin. Che ne dici di mettere giù il bastone? Devo farti vedere qualcosa di importante >>
Gli occhi del ragazzo erano iniettati di sangue, stava per crollare; prima lei, ora gli altri.
<< RIDAMMELA! >>
La rabbia si mischiava alla disperazione.
<< Riguarda proprio lei! >>
<< CHE LE HAI FATTO! >> Robin gli si scagliò contro, pronto sferrare un colpo mortale, ma venne fermato.
Non da Slado, da qualcun altro.
Subito si voltò per identificare il suo nuovo nemico.
La vide.
<< Non toccare il mio amore! >>
Ed il mondo crollò.









Scusate il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per scrivere.
Credo che ora abbiate capito il perché temevo che i fans si sarebbero arrabbiati con me.
Va be’, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

   
 
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