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Autore: lolli89    19/09/2016    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Andiamo >>, fece James una mattina presto, mentre Amelia si stava addormentando beata tra le sue braccia.
 
 
 << Where? >>, domandò Xx perplessa.
 
 
 << Al mare… solo qualche ora questa mattina, prima che faccia troppo caldo. Così Amelia lo vede >>, disse lui.
 
 
 << Ma… non so se è il caso. Non ha neanche due mesi >>, Xx era titubante.
 
 
 << Due mesi li fa domani. Sono le sei di mattina, per le sette siamo li e verso le dieci, dieci e mezza torniamo a casa… non chiamano un caldo afoso oggi, ma ventilato… non farti pregare >>, continuò lui.
 
 
 << E va bene >>, acconsentì lei, e poco dopo, preparato il necessario, partirono.
 
 
 
Arrivarono in spiaggia e misero ad Amelia il cappellino e la protezione solare più alta che avevano trovato in farmacia, e il costume sopra il pannolino: la misero sopra il lettino, sotto l’ombrellone, mentre anche loro si spogliavano e rimanevano in costume.
 
 
Xx stava mettendo la crema a James sulle spalle e sulla schiena, e intanto lui stava facendo le linguacce ad Amelia, seduto di fronte a lei sul lettino: la bambina si guardava intorno agitando braccia e mani, curiosa del posto nuovo. Intanto Xx era persa, come spesso capitava ultimamente, nella contemplazione del suo ragazzo, delle sue spalle e delle sue forti braccia… continuando a massaggiarlo anche quando la crema era ormai stata assorbita.
 
 
James doveva essersene reso conto, perché le prese le mani, la fece spostare e sedere sulle sue gambe, dandole un bacio appassionato: Amelia li guardava, e fece quello che aveva tutta l’aria di essere un sorriso.
 
 
Una volta messa la crema a Xx sulla schiena, James prese Amelia e si avvicinò alla riva del mare.
 
 
 << Amelia, amore, ti presento il mare >>, le sussurrò James, dandole un bacino sulla guancia: si abbassò, fino ad immergere le gambe della figlia nell’acqua, e sembrò che gli occhi della bimba si accendessero, e che stesse trattenendo il respiro… non c’erano dubbi, le piaceva, lo confermavano quelle specie di fossette sulle guance… uguali a quelle del papà.
 
 
Xx e James si guardarono sorridendo, orgogliosi: Xx prese con le mani a coppa un po’ d’acqua, e la spruzzò sulle braccia di Amelia, che se la godeva da morire, dimenandosi tra le braccia del papà.
 
 
James poi diede Amelia in braccio a Xx e andò a largo, dove si tuffò facendo una nuotata, e la ragazza fece qualche passo più in là, arrivando con l’acqua quasi alle cosce, mentre faceva salire e scendere Amelia, bagnandole le gambe: la bambina si stava divertendo.
 
 
Dopo un po', Xx andò sul lettino sotto l’ombrellone, asciugando Amelia, mettendole giù i piedini, a contatto con la sabbia: era una cosa nuova per lei, e si vedeva che la bimba era un po' diffidente, nei confronti della sabbia.
 
 
Guardando verso il mare, poco dopo, vide James riemergere, tutto bagnato, con le goccioline dell’acqua che gli scendevano lungo tutto il corpo… mentre lui si metteva le mani tra i capelli bagnati, tirandoli indietro e grattandosi il mento, la barba sfatta di alcuni giorni, i muscoli delle braccia che si tiravano… Xx si sentì svenire: era bello come un Dio.
 
 
James le prese il viso tra le mani e la baciò appassionatamente: << I love you >>, le sussurrò, dandole un secondo bacio, se possibile più passionale del primo, mentre la stendeva sul lettino e si inginocchiava sulla sabbia, accanto a lei.
 
 
A Xx in quel momento non importava che fossero in una spiaggia piena di gente che li osservava: rispose al bacio, la sua bimba in braccio, che guardava la mamma e il papà che si baciavano… e se solo fossero stati soli, pensò Xx, gli avrebbe strappato di dosso il costume e avrebbe fatto l’amore con lui.
 
 
 << Dobbiamo fermarci… >>, riuscì a rantolare lei, mentre Amelia aveva alzato una manina in direzione dei loro visi vicini.
 
 
 << Dobbiamo? >>, domandò James, spostandosi appena dalle sue labbra, aprendo gli occhi per guardarla, e riprendendo subito a baciarla.
 
 
 << Yes… altrimenti non riuscirò più a fermarmi >>, ammise lei… anche se di fermarsi non ne aveva proprio nessuna intenzione.
 
 
 << I do not want you to stop >>, mormorò lui, mentre, ancora molto vicino alle sue labbra, le carezzava i capelli.
 
 
 << Adesso non possiamo >>, svicolò lei, ma le stava venendo in mente una sorpresa per lui.
 
 
 << Okay >>, fece lui rassegnato, poi si voltò sorridendo ad Amelia, che era intenta a fissare i genitori.
 
 
 << Andiamo? Sono quasi le dieci e mezza… inizia a fare troppo caldo per lei, qui… e tra poco devo allattarla >>, fece Xx, dispiaciuta per il tono di voce funereo del fidanzato... ma non si aspettava mica che potessero farlo li sulla spiaggia in pieno giorno, vero? E davanti a una montagna di persone…
 
 
 << Are you ok, Jay? >>, gli domandò, mentre tornavano alla macchina.
 
 
 << Of course. I’m with my favorite girls >>, le sorrise: il tono le sembrava normale… forse aveva sognato tutto.
 
 
 
 
 
Per sua fortuna, quel pomeriggio, verso le cinque, Xx gli aveva chiesto se poteva badare ad Amelia per due o tre ore: doveva fare delle commissioni, e portarsela dietro l’avrebbe rallentata.
 
 
 << Non farò tardi… ok? >>, gli aveva promesso.
 
 
 << Fai con comodo, io e Amelia ce la caveremo, non è vero piccola? >>, le aveva risposto guardando la bambina, che sorrise: prese così la palla al balzo, e quando Xx sparì dalla sua vista aveva cominciato a fare le telefonate che gli servivano.
 
 
 << Stasera farò una sorpresa alla mamma… cosa dici, ti piace come ho preparato qui fuori? Credi che le piacerà? Sarà una serata speciale… >>, domandò alla sua bambina, prendendola in braccio e mostrandole come aveva sistemato fuori, sotto il porticato che avevano.
 
 
 << Yes. I also believe >>, mormorò tra sé.
 
 
La fortuna quel giorno assisteva James: alle sette e mezza, passarono a consegnarli quello che aveva ordinato al telefono, e la sua ragazza ancora doveva arrivare, per cui riuscì a finire di preparare la sua sorpresa per lei abbastanza tranquillamente.
 
 
 << Ehi, Amelia, come sto? >>, le domandò dopo essersi cambiato, e la sua bimba sorrise di nuovo, come a dargli la sua approvazione… o almeno lui la interpretò così.
 
 
Erano quasi le otto di sera, e decise di uscire per aspettarla fuori: gli aveva mandato un messaggio, scusandosi del ritardo e che stava per tornare.
 
 
 << Scusa, scusa! Ci ho messo più del previsto ma… James… >>, Xx era entrata come una furia dal cancello, ma si era bloccata di colpo vedendo lui e come aveva sistemato: era a bocca aperta.
 
 
 << Surprise! >>, esclamò, una bottiglia di champagne in mano, mentre si avvicinava.
 
 
 << Che bella sorpresa… e tu sei bellissimo! >>, gli si avvicinò, baciandolo.
 
 
 << Ne vuoi un sorso? >>, le domandò, versandole lo champagne nel calice.
 
 
 << D’accordo… è bellissima la tavola così >>, gli sorrise: aveva sistemato un tavolo rotondo, abbastanza grande perché ci si potesse cenare, lo aveva pulito, ci aveva messo una bella tovaglia e due candelieri al centro – ok che era luglio, e che alle otto di sera era ancora chiaro, ma le candele creavano atmosfera comunque -, tirato fuori i calici e i piatti e le stoviglie per le occasioni speciali.
 
 
 << Grazie, anche Amelia ha dato la sua approvazione… alla tavola e a me >>, le sorrise, indicando la carrozzina con Amelia dentro, che aveva in mano un pupazzo fatto a coniglietto, giallo, - era il suo preferito, quello che le aveva regalato zio Ollie (cosa di cui lui si vantava )-.
 
 
 << Oh… sei stata molto brava, tesoro, davvero buon gusto >>, le sorrise lei, a anche Amelia sorrise
 
 
 << Ma… hai cucinato tu? >>, gli domandò sorpresa, guardando la tavola apparecchiata.
 
 
 << Mmm, non esattamente >>, fece lui, un sorriso furbo in viso.
 
 
 << Non importa, è stato un bel gesto ordinare fuori >>, gli sorrise ancora di più.
 
 
 << Ma aspetta! Anche io ho una sorpresa per te! Ascolta, do il latte ad Amelia, e tu la prepari per andare a dormire mentre mi cambio e mi preparo per questa serata, va bene? Così le prossime tre ore saranno per noi. E poi mi dirai per cosa è questa serata…>>, gli domandò.
 
 
 << Affare fatto >>, le sorrise.
 
 
Xx prese la borsetta con gli acquisti del pomeriggio e la portò in camera: erano parte della sorpresa, non voleva che vedesse cosa c’era dentro prima del tempo.
 
 
 
 << Ok. È il momento. Ma l’ho già fatto molte altre volte… non deve essere difficile, no? Ok forse l’inizio sarà imbarazzante… ma poi basta! Coraggio, vai fuori di qui! >>, si sussurrò Xx da sola, guardandosi allo specchio: fece un profondo respiro, e dopo la doccia, era pronta.
 
 
James ea seduto fuori su una delle sedie, ma quando la vide rimase a bocca spalancata: la mascella in pratica era arrivata in due secondi al pavimento.
 
 
 << S- sorpresa! >>, fece Xx, avvicinandosi a lui: Aveva dei tacchi alti, delle calze autoreggenti finissime, molto chiare, lingerie supersexy e semitrasparente, un babydoll tutto pizzi e seta, tenuto chiuso davanti solo da un laccetto in raso… e sopra di tutto aveva una vestaglia corta, appena sotto il sedere, che gli aveva regalato lui stesso tempo prima… di seta, se non ricordava male.
 
 
 << W- wow… You are fantastic! >>, esclamò, ritrovata la capacità di parola.
 
 
 << Thanks. Anche tu te la cavi >>, sorrise lei, avvicinandosi per mordicchiargli il labbro.
 
 
 << Stai cercando di sedurmi? >>, le domandò.
 
 
 << Chi io?... Funziona? >>, gli si avvicinò
 
 
 << Decisamente >>, ammiccò.
 
 
 << Cosa offre il menù della serata? >>, domandò poi, mentre si serviva un calice di champagne e ne versava anche a lui.
 
 
 << Eh? Ah, sì. Oh, aspetta! >>, disse all’improvviso, facendola accomodare, spostando la sedia dal tavolo così che si potesse sedere.
 
 
 << Che galante… non mi hai ancora detto cosa festeggiamo! >>, fece lei, guardandolo mentre si sedeva di fronte.
 
 
 << Noi. Il nostro amore… la nostra bambina che domani fa due mesi… la nostra storia. Il nostro essere sia una famiglia, con Amelia, che una coppia… la nostra intimità… tutto quello che ci riguarda >>, spiegò lui.
 
 
 << E cosa prevede il menù? >>, domandò curiosa, sbirciando.
 
 
 << Dunque, abbiamo un’insalata di avocado, poi come primo abbiamo le fettuccine con ostriche, gamberi e rucola… poi abbiamo un’aragosta con delle ostriche un po' piccanti… e il dolce è un tortino di cioccolato… che ne dici? >>, elencò lui.
 
 
 << In pratica mi vuoi portare a letto con questo menù composto solo da cibi e bevande afrodisiache. Beh, era anche la mia intenzione: ora sono pronta. E la ginecologa ha detto che quei fastidi che sentivo sono dovuti a qualche stiramento di un muscolo durante il parto… e che il rimedio è fare tanto sesso, e poi farne ancora di più. Probabilmente dovemmo provare a darle retta >>, sorrise audace, alzando il calice per brindare.
 
 
 << Eh sì… dovremmo. I dottori hanno sempre ragione. M-ma… cosa dovrei dire di fronte alla tua spavalderia? >>, balbettò: era stato fregato, non che non si aspettasse che lei capisse quali erano le sue intenzioni.
 
 
 << Niente. Godiamoci la cena, che sembra davvero ottima e squisita… il resto verrà dopo… >>, sussurrò lei sicura di sé, mentre gli strusciava un po' la gamba contro: da dove le usciva fuori tutta quella sicurezza, quella sera?
 
 
 
 
 << James, la cena era… sensuale e… piccante al punto giusto… >>, lo guardò lei più tardi, lanciandogli uno sguardo alla Bambi, scegliendo con cura le parole, alzandosi poi dal tavolo e sedendosi a cavalcioni su un James sempre più ammaliato dalla sua fidanzata.
 
 
Xx prese il suo cucchiaino, lo affondò nel tortino al cioccolato, e lo imboccò, le labbra aperte appena, la punta della lingua che fuoriusciva di poco: si era messa, prima, il rossetto rosso fuoco, che faceva un contrasto incredibile con i suoi capelli castani e la pelle candida… James non riusciva a fare a meno di guardarla, preso in contropiede dalla sua fidanzata che non aveva fatto altro che sedurlo e provocarlo, quella sera.
 
 
Xx avvicinò il pollice – smaltato anche quello di rosso- all’angolo delle sue labbra per prendere un po' di cioccolato sfuggito, sfiorandogli con l’indice il collo e la mascella… avvicinando il pollice alla bocca di lui… alla sua lingua… che leccò via quel poco di cioccolato che era rimasto.
 
 
La ragazza rimase lì con la mano sospesa, continuando a sfiorargli il collo, mentre la mano libera vagava tra i suoi capelli: a un certo punto lei si avvicinò così tanto da potergli sfiorare il naso con il suo, si mordicchiò il labbro inferiore, fissandolo nei suoi intensi occhi verde scuro, chiuse gli occhi e lo baciò; il bacio era dolce e delicato, James rispose subito, intrufolando la lingua nella sua bocca dapprima timidamente, ma con sempre maggiore intensità.
 
 
James la strinse a sé, prendendola saldamente, schiacciandola sul suo petto e si alzò così, la ragazza aggrappata a lui, andando in direzione della loro camera.
 
 
SI sedette a bordo letto, Xx seduta sulle sue gambe, e prese a slacciargli la vestaglia, aprendola, senza levarla ancora, mentre una mano si spostava sulla pancia di lei, e risaliva sui seni, e la seconda si spostava, infilandosi nelle mutandine di lei, da un lato, iniziando ad accarezzare piano la parte più intima di lei… riservata a lui solo.
 
 
James le baciò il collo, la spalla… per poi risalire…
 
 
 << M- mi fa male qui… >>, fece lei languidamente, indicando un punto appena sotto l’orecchio, e lui la baciò.
 
 
 << Oh… e anche… anche qui >>, continuò lei, indicandogli la clavicola.
 
 
James sorrise stando al gioco, e la baciò ancora.
 
 
 << Qui… >>, indicò, il punto di congiungimento tra i seni: James così spostò le mani, la prese per i fianchi e la fece stendere delicatamente sul letto, mentre lui la sovrastava, standole sopra, poggiato sui polpacci e sugli avambracci… completamente vestito.
 
 
 << I don’t understand. Where? >>, fece lui, corrucciando la fronte e le sopracciglia.
 
 
 Xx gli sorrise maliziosa, indicando di nuovo l’ultimo punto… e lui baciò.
 
 
Risalì, indicando appena sotto il labbro inferiore, e lui la accontentò… poi lei indicò il centro delle sue labbra, e James, un sorriso ancora più grande, la baciò… la baciò come se quello dovesse essere il loro ultimo bacio, lasciandola senza fiato, facendole alzare il bacino…
 
 
XX respirava a fatica, dopo quel bacio focoso, il cuore in gola, gli occhi brillanti… ma continuò ancora, indicandogli un punto sotto l’ombelico, sul bordo del suo perizoma… e poi ancora più giù, al centro della sua femminilità, e aprì leggermente le gambe, per dargli più accesso, chiudendo gli occhi, per cercare di sovrastare il mare delle emozioni che provava…
 
 
Erano ancora nella stessa posizione di prima, quando Xx iniziò a sbottonargli la camicia bianca, lentamente, baciandogli il petto mano a mano che veniva scoperto.
 
 
Gliela sfilò, poi si alzò lentamente, andandogli incontro… appoggiandogli le mani sulle spalle, spostandolo appena da lei, e facendolo stendere a pancia in giù sul letto.
 
 
 << Rilassati… ok? Questa notte sarai tutto per me… ho appena cominciato con te… >>, gli sussurrò all’orecchio, la voce roca, mentre lei alzava il petto, e, partendo dalla parte bassa della schiena, appena sopra i jeans, iniziava a massaggiarlo.
 
 
 << Sarò tutto tuo… se tu sarai completamente mia >>, disse lui sussurrando… la voce tremendamente sexy.
 
 
 << Completamente… totalmente… ogni più piccolo centimetro… soprattutto quelli che non si vedono con i vestiti addosso… all night long >>, rispose lei, la voce sensuale carica di aspettativa, mentre continuava a massaggiarlo, salendo lentamente dal fondoschiena, con ampli cerchi e pressioni: James ascoltò e sorrise, scuotendo la testa e appoggiandosi la fronte sulle braccia… sorrise e sorrisero anche le rughette che aveva vicino agli occhi, che Xx trovava belle e affascinanti
 
 
Xx dietro di lui stava esultando: la serata stava procedendo proprio come aveva programmato, e anche meglio! La cena di James era stata favolosa, la partenza perfetta per quello che aveva in mente.
 
 
 << Sai… io adoro tutto di te, lo sai. Non cambierei neanche il tuo neo più piccolo… ma… la tua schiena. Wow… è amplia… possente… forte… potrei stare qui per ore. È forte e protettiva… e le tue spalle grandi, le… le tue braccia muscolose e forti? Possono sollevarmi e sbattermi sul muro, ma essere lo stesso delicate… possono tenermi ferma mentre facciamo l’amore, fino quasi a far male… ma sono lo stesso le più dolci e protettive… passionali braccia che mi abbiamo mai stretta… >>, gli disse lei sincera dopo un po', mentre era risalita nel suo massaggio, arrivando alla zona delle braccia e delle spalle, tempestandola di baci, lasciando una piccola scia umida con la punta della lingua.
 
 
James era incredibilmente rilassato, eccitato e felice: era molto, molto contento che avessero ritrovato la serenità, la complicità e l’armonia di coppia, dopo la nascita della loro bella bambina… ed era divertito dal fatto che avessero scelto la stessa sera, per riaccendere la passione e il romanticismo, un pochino trascurati ultimamente… ma era comprensibile: la gravidanza ormai alla fine che comportava un “ ingombro “ sempre maggiore per Xx e maggior stanchezza,  l’attentato a Bruxelles e le conseguenze che aveva portato su di lui e su Xx, ex fidanzati riapparsi, la nascita difficoltosa di Amelia, e i primi tempi subito dopo, cercando di trovare l’equilibrio in quella nuova vita a tre… non ne avevano avuto il tempo, ma ora sembrava che stessero “ riprendendo “ da dove si erano interrotti.
 
 
Ad un certo punto non sentì più le mani di Xx su di lui e si voltò corrucciato: lei lo guardava sorridente.
 
 
Con l’indice gli fece cenno di alzarsi, e lui obbedì, così lo fece sedere su una sedia della loro stanza; James era perplesso, quando poi lei gli prese le braccia, carezzandole, e le portò dietro la sedia… improvvisamente si sentì le manette ai polsi: era legato a quella sedia, e lei lo aveva talmente sedotto che non se ne era neanche accorto!
 
 
 “ Che pollo! “, pensò tra sé.
 
 
 << Fidati, ti piacerà >>, gli assicurò lei in risposta a un suo sguardo, camminando avanti a lui, ancheggiando vistosamente di proposito: James si stupiva sempre di più, quella sera... e sentiva i jeans – che ancora indossava -, tirare sempre di più.
 
 
Non se ne era accorto, ma Xx aveva abbassato l’intensità della luce della lampada, ed era andata allo stereo, facendo partire una canzone, che lui riconobbe dalla prima nota: era la famosa canzone del film nove settimane e mezzo, il momento dello spogliarello
 
 
Xx fece un respiro, ancora di spalle, ma voleva farlo guardandolo, vedendo la sua reazione: non era proprio da lei una cosa del genere, ma ormai aveva deciso.
 
 
Iniziò un lento spogliarello, avvicinandosi sensuale a lui, facendo roteare in mano il nastro della vestaglia, che finì attorno al suo collo: era abbastanza vicina da sfiorarlo, di tanto in tanto, ma non abbastanza da far sì che lui potesse toccarla.
 
 
Xx lasciò scivolare via leggera la vestaglia sulla pelle candida.
 
 
Si avvicinò a lui, passandogli le mani dietro il collo, le gambe ai lati della sedia, e iniziò a ballare seducente, muovendo i fianchi e il sedere, in piedi, sopra di lui, mordicchiandosi il labbro inferiore, sorridendogli maliziosa… girò attorno alla sedia, dandogli le spalle, continuando a muoversi.
 
 
James si stava dimenando sulla sedia: avrebbe tanto voluto strapparsi quelle manette, sbatterla sul letto e fare l’amore con lei, entrarle dentro e possederla… farla sua in tutti i modi che conosceva… tutta la notte… e ancora e ancora.
 
 
Intanto la canzone andava a ripetizione, mentre lei iniziava a tirare piano un nastrino del baby doll, sfiorandosi i seni, la pancia e i fianchi volontariamente… mentre vedeva i suoi occhi illuminarsi, e farsi più scuri e torbidi, colmi di desiderio.
 
 
Xx gli lanciò addosso il baby doll: si sedette su una sua gamba, dandogli un po' la schiena, e si strofinò su e giù, contro di lui, che stava letteralmente impazzendo a non poterla toccare.
 
 
 << Ooohh… >>, rantolò James, che non riusciva a contenere i gemiti di apprezzamento.
 
 
 << Te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto… e lo spettacolo non è ancora finito >>, gli sussurrò all’orecchio: posò un piede – ancora con la scarpa con il tacco -, sulla sua coscia… molto in alto, vicino al punto in cui ormai era ben visibile un rigonfiamento dei pantaloni, che quasi faceva male a James, strofinando attentamente il tacco e il piede lì… non voleva certo fargli male!
 
 
Xx con studiata lentezza, abbassò le autoreggenti, tirando il nastro della vestaglia che ancora aveva al collo il ragazzo per avvicinarlo alla sua coscia, così che anche lui potè, con i denti, abbassare quelle calze… mentre con il naso sfiorava Xx proprio lì, facendole avere i brividi.
 
 
Xx si allontanò mettendosi di fronte a lui, appoggiando l’altro piede sul letto, chinandosi per abbassare l’altra calza… mentre gli occhi di James si facevano sempre più famelici e vogliosi.
 
 
La ragazza si spostò sul mobile di fronte al letto, sempre ancheggiando a ritmo di musica, e prese un tubetto che James non aveva notato prima: cioccolata, uno di quei barattoli che si spremono, come il nesquik chocolate.
 
Si spremette un po' di cioccolato sull’indice, e guardando bene James se lo portò alla bocca e succhiò: ripetè poi il gesto, e avvicinandosi a lui portò il dito alle sue labbra… lui le aprì e succhiò il dito di lei, leccandolo… come se non esistesse niente di più buono al mondo… voluttuosamente.
 
 
Xx già si sentiva mancare il fiato e percorrere da una scarica di brividi in tutto il corpo.
 
 
 << Hai intenzione di far morire il padre della tua bambina? >>, domandò lui sarcastico.
 
 
 << No… ho intenzione di sedurlo, di farlo impazzire di desiderio… e di tenerlo sveglio tutta la notte. Inoltre mi serve la sua attrezzatura da riproduzione: ho intenzione di fare altri bambini con lui… la prima è venuta fuori bene >>, gli sorrise Xx, e James non potè fare a meno di ridere di gusto.
 
 
Dopo quelle battute, l’atmosfera tornò a farsi densa, erotica e carica di aspettative: Xx gli girò piano attorno, bagnandosi più volte il dito di cioccolata, facendoglielo leccare… poi si mise davanti a lui, sporcandogli le labbra… e baciandolo, finalmente! Lo baciò con forza, con passione, con sentimento, leccandogli le labbra per poi aprirle, creandosi un passaggio, così che le loro lingue poterono incontrarsi, rincorrersi e scontrarsi. Xx gli succhiò piano le labbra, e dopo quello che parve un tempo interminabile si staccò da lui, rimanendo con il viso vicino, le labbra che si sfioravano…  si potevano sentire i cuori di entrambi pulsare forte, emozionati.
 
 
 << Se tu mi togliessi queste manette… >>, le bisbigliò all’orecchio allusivo.
 
 
 << Non mi puoi corrompere… >>, gli rispose lei, radiosa.
 
 
 << Sei sicura? Sai, io avevo qualche idea… >>, continuò James.
 
 
 << Mmm… >>, mugulò lei, sfiorandogli il petto nudo: prese di nuovo il barattolo di cioccolata e ne spremette un po' sul suo collo, leccandola via subito, mordicchiandogli un po' quella zona. Fece lo stesso con un capezzolo, e poi scese ancora, un po' più sotto l’ombelico: James si stava muovendo, tendendo le spalle e i muscoli delle braccia, tentando ancora, ma invano, di togliersi le manette.
 
 
Xx si spalmò con della cioccolata un lato del collo, così che anche James potesse “ assaggiarla “, poi un seno… James provò a trattenerla, senza molto successo… e un fianco.
 
 
Si allontanò di nuovo, e iniziò a far scendere la spallina del reggiseno, sfiorandosi la pelle con leggerezza… prima una e poi l’altra: stava per sganciare i ferretti… che Amelia pianse: era arrivata l’ora di mangiare per lei.
 
 
Xx si rimise le spalline e si allontanò, andando verso la porta.
 
 
 << Ehi! E mi lasci qui?! Almeno slegami, che ti do una mano! È anche mia figlia! >>, esclamò James.
 
 
 <>, gli disse lei, prima di uscire.
 
 
 << Oh, la mia bambina ha fame, eh? Vieni… >>, fece Xx, prendendola in braccio, andando verso la camera.
 
 
James le vide entrare e sorrise: gli veniva naturale e non poteva farne a meno, ogni volta che le guardava… Xx si sedette sulle sue gambe, spostò la coppa del reggiseno e iniziò a darle il latte.
 
 
 << Sei… o meglio, siete bellissime >>, le sussurrò, baciandole il collo: Xx aveva la schiena appoggiata al suo petto, e sorrideva, mentre Amelia guardava i due genitori, una manina poggiata sul seno della mamma, mentre con l’altra provava a prenderle i capelli, ma lo sguardo era fisso sui visi vicini di mamma e papà che le sorridevano.
 
 
 << Se mi sleghi ti do una mano a cambiarla e metterla a letto… e noi poi possiamo continuare >>, sorrise James, quel suo sorriso così sexy che non lasciava scampo a nessuna.
 
 
<< Va bene >>, acconsentì lei: posò la bambina sul loro letto, slegò le manette e riprese la bimba in braccio, mentre James si massaggiava i polsi, seguendola.
 
 
Prese Amelia in braccio e le fece fare il ruttino: la cambiò e la fece addormentare, canticchiandole una canzoncina, sotto lo sguardo innamorato di Xx, che li guardava felice.
 
 
Uscirono dalla cameretta di Amelia e chiusero la porta.
 
 
Non arrivarono neanche alla metà del corridoio che li separava dalla loro stanza che James la fermò per un braccio, girandola, afferrandole il sedere, tirandola a sé… facendole sentire tutta la sua voglia sul suo ventre: aveva quello sguardo acceso di chi sta per ottenere quello che vuole… ed erano in due a volerlo.
 
 
Si baciarono: un bacio quasi violento, che preannunciava cosa sarebbe venuto dopo…
 
 
James si piegò sulle ginocchia, cingendole le gambe e sollevandola tra le braccia… affondando la faccia nel seno di lei… mordendolo attraverso la stoffa.
 
 
Xx gli mise le mani dietro il collo, sfiorandogli, tirandogli i corti capelli dietro la nuca, mentre stringeva convulsamente le gambe ai fianchi di lui.
 
 
James fece qualche altro passo, entrando nella loro stanza, e la mise a sedere sulla cassettiera che avevano sotto lo specchio della camera, e senza che lei potesse rendersene conto, afferrò con entrambe le mani un lembo del perizoma succinto che aveva indossato per lui… e con uno strattone lo strappò via.
 
 
Xx si lasciò sfuggire un sussulto e un piccolo gemito di sorpresa, quando sentì subito dopo la sua lingua contro di lei, tra le sue gambe, come un’onda di piacere che la stava travolgendo.
 
 
Mentre succhiava, James le accarezzava il seno, solleticando la sua pelle ipersensibile, specie dopo l’allattamento… la lingua di James scorreva dappertutto, dalle cosce al clitoride, mentre le sue dita spostavano il reggiseno, liberandole i capezzoli, mentre con la mano libera andava su e giù sulle cosce di lei, stringendole, carezzandole…
 
 
Xx non riusciva a fare altro che gemere e tremare, per tutte quelle sensazioni ed emozioni che stava provando… sopite da un po'… a volte i loro sguardi si incrociavano, e i loro occhi sorridevano: complici.
 
 
Le sue mani e le sue labbra si scambiarono di posto e James le prese una coscia, aprendola un po'… Xx non fece niente per fermarlo, e lasciò entrare le sue dita dentro di lei, mentre lei arricciava le dita dei piedi, e James risaliva dai suoi seni alla sua bocca, baciandola avidamente.
 
 
Il fidanzato si staccò, quasi colto da un raptus improvviso, e con un impeto le sollevò le gambe, obbligandola così a stendersi sulla schiena.
 
 
 << James! >>, sospirò Xx: era senza fiato, una voglia trascinante le scorreva dentro le vene, mentre il corpo veniva scosso da forti fremiti.
 
 
 << Devo averlo… deve entrare dentro di me… o impazzirò >>, pensò Xx, ma poi, quando vide James sorriderle con la sua espressione birichina e maliziosa, si rese conto che oltre ad averlo pensato lo aveva anche detto ad alta voce… e lui ovviamente aveva sentito tutto.
 
 
 << Questa è la mia vendetta per prima… >>, le sussurrò lui, e in un attimo le fu addosso, la prese e la mise per terra, mettendole sotto un paio di cuscini.
 
 
Con un gesto implacabile le prese le braccia alzandole sopra la testa, prese le manette che lei aveva usato con lui prima e la ammanettò: poi prese uno spago che aveva recuperato poco prima e legò le manette ai piedi del letto; non poteva quasi più muoversi.
 
 
James la osservò: << Potrei rapirti… non sarebbe una cattiva idea. Potrei tenerti qui e approfittare di te ogni volta che ne ho voglia >>, sorrise lui, in maniera troppo sexy per non essere considerata non adatta ai minorenni… e per un folle momento, Xx fu sicura che non stesse scherzando poi tanto, e tentò di divincolarsi con scarsi risultati.
 
 
Il ragazzo posò una mano aperta sul suo viso, poi la lasciò scorrere giù, sul collo, e ancora più giù, afferrandole i seni, abbassando ancora le coppe del reggiseno: diede un piccolo morso ai suoi capezzoli e li strizzò tra pollice e indice, scatenando scintille di piacere che costrinsero Xx a mordersi le labbra per non urlare.
 
 
James le diede un rapido bacio passandosi la lingua sui denti, come ad assaporare meglio il suo sapore, e si sfilò jeans e boxer insieme, così sensualmente che Xx dovette trattenere il fiato.
 
 
Le afferrò le cosce e le divaricò, tirandola verso di lui: il contatto tra la sua erezione durissima contro la sua apertura la fece sussultare e fremere: il corpo di Xx si infiammava di desiderio, mentre lei inarcava la schiena: … era pronta ad accoglierlo, era il momento.
 
 
Lui la guardò scuotendo il capo: si stava vendicando… facendosi attendere.
 
 
Non la penetrò subito: si strofinò contro di lei in un languido, straziante corteggiamento.
 
 
Tenendosi l’erezione con una mano le tormentava le labbra: aprendole, esplorandole, accarezzandole… non arrivando mai fino in fondo.
 
 
Xx credeva di impazzire: lanciò un gemito quasi disperato di protesta, agitando le gambe per ribellarsi, mentre lui sorrideva… non trattenendo un ghigno.
 
 
 << Non essere impaziente, amore >>, fece lui, e mentre lo diceva con una spinta improvvisa le entrò dentro… solo per un momento, solo per il tempo di far intuire a Xx cosa le stava negando… per poi uscire, lasciandola stordita e inappagata.
 
 
James continuò la sua tortura per un altro po' di volte ancora, entrando in lei per poi uscire subito.
 
 
 << James! >>, protestò Xx in un gemito rabbioso, mentre lui ridacchiava forte.
 
 
La penetrò con un’altra spinta, ancora più violenta… un’altra e un’altra ancora, sempre più in profondità.
 
 
Xx quasi urlò, tanto gemette forte: finalmente era invasa da quel piacere che bramava disperatamente… da lui.
 
 
Ora James non rideva più: gli occhi accesi, la bocca contratta… il corpo un fascio di muscoli tesi nello sforzo.
 
 
Xx lo sentiva vibrare contro di lei… dentro di lei: sentiva confondersi il desiderio di lei con il suo. Ancora prima di raggiungere l’orgasmo erano già straziati dall’intensità del loro godimento: lui spinse forte, completamente dentro di lei, annullando la distanza tra loro… come se volesse diventare una sola cosa con lei.
 
 
La ragazza venne con un grido strozzato, scossa da capo a piedi da una tempesta sensoriale… godendo di luicon lui.
 
 
 << Xx! >>… gemette lui, raggiungendo l’apice del piacere pochi istanti dopo, crollando sul corpo di lei inerme, svuotato… abbandonando la testa sul suo seno, il respiro ancora accelerato, i battiti che ancora impazzivano… era travolto da quel genere di piacere intenso e totale che lei sola sapeva regalargli… che non aveva mai provato con nessun’altra.
 
 
 << Siamo proprio sicuri che è venerdì 17? Perché è stato proprio fortunato, per me, come giorno! >>, le domandò James, slegandole, baciandole e massaggiandole i polsi delicatamente, dove si vedeva lieve il segno delle manette.
 
 
 << SI… ma ormai è quasi sabato 18 >>, gli sorrise lei.
 
 
James la aiutò ad alzarsi e la baciò dolcemente: niente a che vedere con il James che l’aveva appena fatta sua in un modo che… WOW, era l’unica cosa che le passava per la mente.
 
 
 << Vieni >>, le disse prendendola per mano mentre si mettevano a letto, accoccolati insieme a scambiarsi romantici e teneri baci.
 
 
 << Com’è dopo tre mesi di astinenza? >>, le domandò, mentre lui si appoggiava alla spalliera del letto con la schiena, e lei gli poggiava la testa tra la spalla e l’incavo del collo, abbracciandolo: era luglio inoltrato ma non riuscivano proprio a stare lontani tra loro.
 
 
 << Sei sempre stato così focoso e appassionato? Non me lo ricordavo… >>, scherzò lei, prendendolo in giro.
 
 
 << Ehi! Lo sono sempre! >>, protestò, e Xx ridacchiò.
 
 
 << Lo so, Jay. Tu mi soddisfi sempre. Sono sempre appagata, molto felice e di buon umore, dopo le tue entusiasmanti performance >>, gli assicurò, baciandolo con passione, le mani dietro al collo mentre lo trascinava sul materasso, con lei.
 
 
James stava sopra di lei, le mani tra i suoi capelli, immergendosi nel suo profumo… leccandole e mordicchiandole le labbra.
 
 
 << Again? >>, le sussurrò all’orecchio, sfiorandole il collo con una mano, la voce roca di desiderio.
 
 
 << Yes, bello. Dobbiamo recuperare tre mesi, non te la caverai con poco >>, fece lei, e il ragazzo ridacchiò, divertito.
 
 
 << Ma… se sei troppo stanco… >>, continuò lei come se nulla fosse.
 
 
 << Io non sono mai stanco, per questo. Never >>, fece lui, un’espressione a metà tra il serio e il divertito, gli occhi verdi vicini a quelli di lei che parlavano da soli.
 
 
 << Meglio così, Mr. Phelps >>, gli disse, girandosi in modo da finire sopra di lui, sovrastandolo.
 
 
 << Che ne pensi dello strip poker? >>, le domandò improvvisamente mentre la baciava, guardandola… le labbra più rosse e gonfie per i tanti baci.
 
 
 << Mmm… che per giocarci dovremmo essere vestiti, e noi non lo siamo >>, commentò sarcastica, dopo averci pensato qualche secondo, le mani posate sulle spalle di lui che lo massaggiavano.
 
 
James scese con lo sguardo, fermandosi sul suo reggiseno… che non erano arrivati a togliere, prima, e alzò un sopracciglio, facendo un sorriso sghembo.
 
 
Xx abbassò lo sguardo: << Oh, giusto >>, fece, togliendoselo sotto lo sguardo divertito di lui.
 
 
 << Ora sei senza vestiti… e posso dirti che la tua osservazione era giusta >>, scherzò baciandola, mettendole le mani dietro la schiena, le dita calde che la solleticavano, mentre la avvicinava a lui.
 
 
 << Streapteese, strip poker… ti piace vedermi spogliare, eh? >>, lo prese in giro lei, baciandogli il petto.
 
 
 << Certo che sì! Potremmo vestirci e poi spogliarci di nuovo >>, ammiccò James, baciandole il collo, mordicchiandole il lobo dell’orecchio.
 
 
 << Jay, amore… io sono imbranata a poker, e tu lo sai >>, gli disse, cercando di rimanere seria.
 
 
 << Il bello è proprio questo! >>, ridacchiò lui.
 
 
 << Ma sentilo! >>, rise anche lei, dandogli una pacca giocosa sulla spalla… scendendo a mordicchiarla piano.
 
 
 << Are you afraid of losing? >>, la sfidò.
 
 
Xx lo guardò con il miglior sguardo da cerbiatta che riuscì a sfoderare.
 
 
 << No. Will you lose >>, gli sussurrò sensuale, sfiorandogli il naso con il suo, facendo scontrare le loro labbra per qualche secondo, succhiandogli il labbro inferiore.
 
 
James, con una spinta si girò, tornando sopra di lei: << Vedremo >>, ammiccò lui, sporgendosi a baciarla.
 
 
 << Questo si chiama confondere l’avversario, amore. Non si fa >>, gli sorrise, spostandosi per evitare il bacio… mentre lo spingeva di lato e si alzava, passandogli davanti nuda.
 
 
 << Anche questo si chiama confondere l’avversario. Più precisamente fargli perdere la testa >>, gli sorrise, lanciandole la sua roba.
 
 
 << Che ne dici… rendiamo questo gioco più interessante? >>, le domandò all’improvviso, mentre si vestivano.
 
 
 << Hai qualcosa in mente? >>, gli domandò.
 
 
 << Si. Due giorni di obbedienza totale. Chi vince, per due giorni potrà far fare all’altro tutto quello che vuole… di qualsiasi genere. Cucinare, stirare, lavare, occuparsi di Amelia… e a letto. Qualsiasi cosa… ci stai? >>, le domandò allungando una mano come a sancire il patto.
 
 
 << Ci sto >>, rispose lei stringendogli la mano, lasciando trasparire una sicurezza che non aveva affatto: era sicura che avrebbe perso… non giocava bene, e contro di lui aveva sempre perso, ma non voleva dargliela vinta così facilmente.
 
 
 << Ok. Conosci le regole, si? >>, le domandò quando entrambi si furono vestiti, ed erano pronti a giocare: che fosse mezzanotte passata non sembrava interessare a nessuno dei due.
 
 
 << Certo >>, replicò soave lei.
 
 
 
Inspiegabilmente, quasi un’ora dopo, James era rimasto praticamente in boxer e camicia, e Xx era ancora vestita: non sapeva come – probabilmente una botta di culo gigante -, ma aveva sempre vinto, battendo lui che era molto, molto più bravo di lei… ma non se ne vantava troppo per non ferirlo nell’orgoglio… solo un pochino.
 
 
 << E ora che sei rimasto senza niente… >>, iniziò lei, fingendosi ingenua, un sorrisetto dipinto in volto.
 
 
 << Cosa succede? >>, continuò, sfilandogli i boxer e risalendo con le mani, passando sopra l’erezione… e James gemette.
 
 
 << You won >>, fece lui, trattenendo un secondo gemito, cercando di mettere su una faccia da poker.
 
 
 << And… what i have won? >>, domandò sensuale, avvicinandosi a lui come un gatto.
 
 
 << Myself >>, le rispose lui semplicemente, mettendosi dietro di lei, sbottonandole la camicetta e lasciandola scivolare a terra… mentre erano di fronte allo specchio a figura intera e lui le sfiorava la pelle con le mani, facendole venire i brividi.
 
 
 << I won the first prize >>, continuò, mentre il respiro si faceva irregolare, sfilandosi i pantaloncini e le mutandine assieme.
 
 
 << Questo me lo devi dire tu >>, le sorrise, guardandola interessato attraverso il riflesso dello specchio: questa audacia non la vedeva spesso, ultimamente, complice anche la maternità e la gravidanza, con i problemi e le insicurezze degli ultimi mesi.
 
 
 << Ne sono convinta. Tu sei il mio primo premio… lo so a cosa stai pensando, ma tu mi rassicuri sempre, a volte sei bravo a non rimproverarmi perché mi pongo gli stessi problemi, sei sempre gentile e amorevole. Io devo avere un po' più di fiducia in me… se stiamo ancora insieme, ci deve pur essere qualcosa di forte che ci unisce, no? E io lo sento… il tuo amore per me… il mio amore per te, che spero ti arrivi… il legame profondo che abbiamo… che abbiamo costruito insieme >>, fece lei, sfilandosi sicura il reggiseno, mentre si allontanava un pochino da lui con i tacchi alti, appoggiandosi alla cassettiera.
 
 
 << Quello che ho sempre detto. Amore… mi arriva tutto, il tuo amore per me, ne sono immerso, è tutto attorno a me… ed è magnifico >>, le rispose lui, guardandola incantato.
 
 
 << Ne sono felice. Tra noi c’è amore, passione, complicità, attrazione, rispetto, fiducia… per cui mi sono detta: fallo e basta >>, gli disse avvicinandosi di nuovo a lui sorridente, mettendogli le braccia dietro al collo.
 
 
 << Fallo e basta… i like it >>, approvò lui, sorridendole, facendo quel suo sorriso timido che la faceva sciogliere, abbassando lo sguardo, mentre lei ammirava la bellezza del suo fidanzato, e gli sfiorava gli occhi e le lunghe ciglia con una mano.
 
 
James la prese da sotto le natiche, la sollevò e la schiacciò al muro: i loro corpi erano praticamente attaccati: lui sentiva i seni di lei sul suo petto, il suo addome contro quello di lei, le mani che la sorreggevano… le gambe di lei stavano avvinghiate ai suoi fianchi, sentiva l’erezione di lui sul fianco.
 
 
Xx baciò con passione James, e James baciò Xx, rispondendo al bacio con altrettanta voglia e passione, poi lui si spostò sotto il lobo dell’orecchio, spostando una mano da dove si trovava e stringendo la presa sui suoi capelli, inclinandole così la testa di lato esponendole il collo… mentre Xx gemeva a labbra socchiuse… e lui risaliva il collo, mordicchiandolo, sorridendo sulla sua pelle, mentre baciava e leccava la linea della mascella.
 
 
La spostò, posizionandosi dietro di lei, prendendole le mani, palmi contro dorsi: le passò sul ventre di lei, cominciando con una mano a risalire sul seno… le infilò una gamba tra le sue, facendole divaricare i piedi, e con la mano libera scese tra le gambe di Xx: aveva ancora la mano sopra la sua e ne guidava i movimenti.
 
 
Xx sentiva il suo desiderio premerle contro la schiena… era terribilmente sensuale ed erotico, quello che stavano facendo. Si girò verso di lui, spingendolo verso il letto, levandogli i boxer: si cercavano con la stessa voglia di sempre, ma i loro corpi erano attraversati da un’energia diversa, nuova.
 
 
 << Visto che ho solo quarantotto ore per farti fare quello che voglio… inizio subito >>, gli sorrise, e anche James ridacchiò, alzando le mani in segno di resa.
 
 
James era sul letto sotto di lei: Xx si girò dandogli la schiena, gli fece piegare un po' le ginocchia e vi infilò sotto, nello spazio creatosi i polpacci. Gli prese le mani e le mise sui suoi fianchi… e lei allungò un braccio indietro, a massaggiare i testicoli con la mano.
 
 
Iniziò a muoversi su di lui, e lui seguiva il tempo che lei imponeva… fino ad arrivare quasi all’orgasmo.
 
 
 << Voglio guardarti negli occhi >>, fece lui, prima di capovolgerla, facendola finire sotto di lui: il respiro di entrambi era affannoso, la loro pelle era calda, le loro mani scivolavano come seta sui loro corpo… James riprese a baciarla, e dovunque andassero, qualunque parte del corpo toccassero, la facevano bruciare, tanta era l’intensità del bacio.
 
 
I respiri si fondevano tra loro, i loro corpi nudi e sudati si legavano e slegavano… i sospiri sommessi di Xx lo facevano impazzire, mentre lui sentiva tutta la potenza di quello che provava per lei: Xx si mordeva il labbro inferiore e sospirava, a causa del corpo di James sopra il suo… e i suoi movimenti decisi la facevano sentire viva e amata… non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
 
 
Quasi impiantò le unghie nella schiena di lui, graffiandolo e lasciandogli i segni addosso… e questo non fece che inebriare di più lui.
 
 
Xx allargò le gambe più che poteva, inarcandosi contro di lui: << S-si… James… spingi… più forte… >>, gemette… avvertiva ogni singolo millimetro dell’erezione del fidanzato, che si stava muovendo sempre più veloce dentro di lei: era persa in un baratro di eccitazione allo stato puro…
 
 
La fece voltare ancora, penetrandola da dietro: Xx sentì la sua erezione dura e straordinariamente lunga affondare in lei, centimetro per centimetro, portandola in uno stato di estrema eccitazione. Strinse così più forte il letto sotto di lei, mentre i loro gemiti diventavano quasi vere urla.
 
 
James la girò ancora, quasi brusco nei movimenti, riprendeva a entrare dentro di lei e a baciarla con forza: si muoveva frenetico in lei, con lei, mentre Xx gli avvolgeva le gambe attorno ai fianchi, il sedere rialzato con un cuscino posizionato sotto, e sentiva il martellante bisogno di sentirlo sprofondare sempre di più in lei.
 
 
 << J- James… ohh… >>, Xx gemeva senza contegno, sopraffatta da tutte quelle emozioni e sensazioni: quella loro danza non sembrava voler avere fine… quando entrambi esplosero insieme in un violento orgasmo… appagati.
 
 
Il ragazzo rimase chino su di lei, mentre entrambi cercavano un po' di ossigeno, ansimanti dopo quei baci roventi e l’orgasmo travolgente… ma lui le teneva le dita affondate nei fianchi, e non dava segno di volerla mollare.
 
 
 << M-ma… Jay… non dovevo… decidere io per quarantotto ore? >>, domandò lei sorridente, mentre gli avvolgeva le spalle con le braccia.
 
 
James sorrise: << Si… hai ragione. Ma hai deciso tu… per un po' >>, disse, voltando il viso verso di lei.
 
 
 << Mmm… no, no. Amore, questa me la pagherai >>, gli sorrise, prendendolo ai lati del viso e baciandolo.
 
 
 << Se devo pagarla così… non vedo l’ora >>, disse lui, prima di continuare a baciarla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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