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Autore: Alex Light    19/09/2016    0 recensioni
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lorenzo era un bambino molto sveglio, già a sette mesi e mezzo sua nonna gli aveva insegnato a dire la sua prima parola, “mamma”. Il che era un po’ strano dato che sua nonna era morta due anni prima.
Non aveva paura quando incontrava un fantasma, ci era abituato. La mattina si lavava i denti e sollevando lo sguardo vedeva una donna dal volto tumefatto nello specchio dietro di lui, a scuola incrociava spesso un ragazzino che camminava avanti e indietro per i corridoi, per non parlare di quanti spiriti vedeva in autostrada che litigavano con ancora addosso i segni dei vari incidenti. La nonna poi viveva da sempre con loro ed era la persona a cui era più legato di tutta la famiglia. Le aveva chiesto più volte spiegazioni quando aveva realizzato andandola a trovare al cimitero che c’era qualcosa che non quadrava, ma nemmeno lei sapeva spiegarsi come mai il suo nipotino riuscisse a vedere i fantasmi. Certo, era comodo per lei continuare a stare con la sua famiglia anche dopo la morte, era bastato dire al piccolo cosa dire e lui lo ripeteva sorridendo, un “ma certo che è la nonna, mi ha raccontato di quando ti sei rotta il braccio quando eravate in vacanza in Puglia e lei ti ha comprato il gelato” e la figlia dovette infine arrendersi all’evidenza, dopo svariate crisi di pianto e qualche seduta da uno psicoterapeuta.
Lorenzo invece non aveva un ottimo rapporto con i suoi genitori, erano sempre stati troppo presenti ed oppressivi, e quando era spuntata fuori questa storia degli spiriti erano andati in crisi, come si fa a controllare il sovrannaturale? Probabilmente loro pensavano che il modo migliore per proteggerlo fosse controllarlo in maniera quasi ossessiva, e fu infatti quello che fecero. Da bambino ingenuo e iperprotetto dunque lo scontro con la scuola e i coetanei fu disastrosa, e dalle elementari cominciò la sua trasformazione in ragazzino asociale e cinico.
Gli faceva più piacere la compagnia dei morti che dei vivi, ma a lungo andare le visite dei fantasmi cominciarono a pesargli sempre di più, non gli sembrava molto cortese approfittarsi del suo tempo solo perché era l’unico a poterli ascoltare. E un “aiutami a vendicarmi” di qua, e un “manda un messaggio a mia moglie” di là, la situazione si era fatta pesante e anche un po’ irritante. Certo, non che Lorenzo avesse amici in vita, ma cominciava a sentirsi un po’ sfruttato. Inoltre, essere una specie di sensitivo e parlare con spettri sanguinanti che raccontano continuamente di incidenti atroci e delitti tremendi non aiuta di certo a socializzare. Ecco perché dalle medie al liceo aveva passato tutto il tempo in casa, scrivendo racconti e guardando una quantità imbarazzante di serie tv, film e anime. Era diventato lo stereotipo del nerd magrolino e asociale, con quel pizzico di cinismo e cattiveria in più che la vita ingiusta gli aveva regalato.
Qualche amico vero però l’aveva, come Giorgio, che da undici anni e mezzo ormai ne aveva diciotto ed era morto in un incidente stradale. A Lorenzo piaceva, perché anche se erano completamente diversi la sua allegria ironica e la sua sfacciataggine nonostante la morte cruenta lo affascinava, inoltre non era comune trovare spettri adolescenti nella sua città di provincia.
Era arrivato infine il tempo di frequentare l’Università e nonostante il suo passione per la scrittura Lorenzo scelse un campus del capoluogo di provincia in cui avrebbe studiato elettrotecnica. L’esperienza dell’Università fu diversa da come se la immaginava, le persone non sapevano che lui era lo strambo della sua città ed erano più gentili e disponibili, e per lo meno non lo picchiavano. Dopo aver preso il pullman tutti i giorni per un anno e dopo aver scoperto di soffrire il pullman più di quanto immaginasse, decise assieme ai suoi genitori riluttanti di prendere una stanza in affitto, ovviamente scelse tra gli appartamenti più remoti e isolati del campus, anche se avrebbe dovuto comunque condividere il suo con almeno un coinquilino. Per fortuna la sorte volle assegnargli Renato Mondelez, un ragazzo mezzo ispanico e perennemente fatto, che vendeva erba ed era quasi sempre assente. Non dava fastidio e non pretendeva di fare amicizia. Giorgio decise di seguirlo, non aveva mai vissuto l’esperienza dell’università e voleva approfittarne. Lorenzo non ebbe molta scelta, essendo l’amico estremamente petulante, ma dato che i fantasmi non possono spostarsi di molto dal luogo della morte, aveva dovuto ricorrere ad un piccolo escamotage e dunque portare con sé parte del suo cadavere. Avrebbe preferito prendere al massimo un dito,  Giorgio invece trovava che portare in giro il suo teschio sarebbe stato davvero esilarante. Fortunatamente profanare la sua tomba non fu difficile dato che il guardiano del cimitero era un ubriacone bonaccione che dormiva sempre, il problema fu nascondere successivamente la testa del suo amico nel campus. Decise infine, con grande disapprovazione dell’altro, il quale trovava che starebbe stato una meraviglia nell’ingresso, di tenerlo in un reparto nascosto del bagagliaio della sua auto, una Getz 1.5 usata, finché non avesse avuto modo di riseppellirlo nei paragi.
Aspettarono che Renato si fosse allontanato abbastanza per poter chiacchierare senza esser sentiti, cosa difficile dato lo spessore dei muri. Lorenzo rimase per un po’ appoggiato alla porta.
- Domani cominciano i corsi.
- Io credo che andrò a farmi un giretto nel campus. – rise – Scusa, credo che infesterò il campus.
- Ma che simpaticone – replicò l’altro tornando alla sua postazione alla scrivania, dopo aver spostato svogliatamente un paio di tshirt che aveva appoggiato lì.
- Andiamo! Non passare un’altra giornata al computer, adesso siamo coinquilini. Potremo andare a fare qualche scherzo.
Giorgio aveva scoperto che se si concentrava abbastanza riusciva a spostare, anche se di poco, qualche oggetto. Una volta in cui era particolarmente nervoso dopo un litigio con Lorenzo ad esempio aveva fatto sbattere una porta e, nonostante la sua occupazione preferita fosse passare attraverso muri e oggetti vari, ne era particolarmente orgoglioso.
- Preferisco riposarmi, domani oltre ai corsi la mattina ho un seminario alle quattro e mezza. – Prese a digitare sulla tastiera.
- Che seminario?
- Uno di un paio di giorni sulle cellule. So che studio tutt’altro, ma volevo fare un approfondimento.
- Invece che studiare per gli esami che devi già dare. – Giorgio tentò di far fluttuare una carta sporca, ma l’unica cosa che ottenne fu fare un verso imbarazzante.
Lorenzo non era uno studente eccelso, ma aveva dato quasi tutti gli esami del primo anno, ora si stava preparando per ripetere Fondamenti di chimica elettronica, a cui aveva preso un voto troppo basso. Fortunatamente i professori erano molto capaci e nessuno di loro gli aveva ancora dato dei problemi reali.
- Tanto i crediti me li danno lo stesso. – Replicò con un sorrisetto – E poi non ci andrà quasi nessuno.
- Buuuh sfigato.
- Disse quello che cercava di muovere la cartaccia col pensiero.
 
  
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