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Autore: fragolottina    04/05/2009    4 recensioni
Come sarebbe vivere sotto lo stesso tetto con un Bill freddo e distante ed un Tom pasticcione? questa è la storia di Andrea...
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ultimatum Aprii gli occhi, mi sentivo tranquilla, avevo dormito insolitamente bene, non mi capitava spesso da quando Bill se ne era andato, ma quella notte ero stata fortunata, o forse avevo semplicememente ricevuto un mano da un bellissimo ragazzo biondo...Hayden...insieme al suo nome ricordai anche qualcos altro.
Stavo per scendere dalla macchina quando lui mi fermò.
- Ehi, aspetta!
Mi voltai a guardarlo incuriosita.
- Ci rivediamo?
Deglutii, non sapevo cosa rispondere, ma lui rise divertito.
- Facciamo così: ti fai una dormita e domani pensi se vuoi o non vuoi frequentarmi, se decidi di si hai il mio numero e mi chiami, altrimenti nessun rancore!
Avevo annuito ed ero scesa.
Sospirai ancora nel letto, rotolandomi come un criceto nella ruota: ed ora?
Quando andai a far colazione c'era Michelle, ma non mi guardò con la solita delusione che aveva da quando ci aveva scoperto, sembrava tranquilla.
- Buongiorno, Andy, caffè?
Annuii con la testa e lei me ne versò una tazza, poi si sedette di fronte a me.
- Allora, nuovo ragazzo?
Sospirai, non mi sembrava una cosa molto carina parlare con Michelle di una cosa del genere, si trattava di tradire suo figlio.
- Non è così semplice...
Non era affatto semplice, Bill, era semplicemente Bill; vanitoso, egocentrico, ma mi piaceva anche per quello.
Forse anche lei capiì che non era l'argomento migliore, infatti lo cambiò a tempo di record.
- Allora, dovremo andare a comprare le scarpe per il tuo abito...
- Sono ancora la tua damigella?
Lei annuì sorridendo, poi mi guardò di sottecchi.
- Lo saresti comunque...
Andai in cameretta e guardando il cellulare mi venne un'idea: dovevo dare un'ultima opportunità a Bill o me lo sarei rinfacciata per sempre così stabilii un ultimatum. Aveva un giorno e mezzo per chiamarmi o farmi avere sue notizie, il termine sarebbe scaduto alle tre e mezza del pomeriggio dopo; se non l'avessi sentito avrei definitivamente aperto la porta a Hayden. Mi sedetti a gambe incrociate sul letto fissando intensamente il cordless di casa ed il mio telefonino; passarono due ore, ricevetti un paio di chiamate di Kate.
- Ha chiamto Bill?
- Stai tenendo la linea occupata, Kate, se chiamasse in questo momento?
- Ops...scusa, ciao!
Tom passò davanti alla porta della mia camera socchiusa con una maglietta troppo grande e lunga ed i boxer; probabilmente si era appena svegliato visto che aveva ancora i rasta sciolti. Bussò ed entrò nell mia stanza.
- Tutto bene?
Annuii senza alzare gli occhi dai telefoni, lui si sedette accanto a me e rimase in silenzio qualche secondo cercando di decifrare la mia espressione, poi anche lui si mise a fissare i telefoni.
- Precisamente, cosa stiamo facendo?
- Ho dato un ultimatum a Bill...
Tirò fuori un "oh..." dei suoi, puoi:
- Cioè?
- Se non chiama fino alle tre e mezza di domani pomeriggio, telefono ad Hayden!
Fece una smorfia.
- Ahi...
- Devo farlo, Tom...
- Lo so...
Aspettammo insieme fino a pranzo, il pomeriggio lo passai da sola sempre seduta sul letto, dopo cena mi venne a far compagnia anche Kate: sembrava che stessimo aspettando chissà cosa. Invece era solo la chiamata di un ragazzo. Io e Kate ci addormentammo sul tappeto della mia camera, Tom ci aveva lasciate prima per andare a chiamare Liz e dormì sul divano.
La mattina dopo non appena aprii gli occhi seppi che Bill non aveva chiamato, che la storia dell'ultimatum era stata una sciocchezza e che era tremendamente ingiusto far aspettare un ragazzo dolce come Hayden per quello che ormai sembrava essere diventato un fantasma. Nonostante tutto aspettai comunque le tre e mezza prima di chiamarlo; composi il numero ed aspettai la sua vove.
- Ciao...
- Hayden, sono Andrea...
Lo sentii ridere.
- Lo so! Iniziavo a credere che non mi chiamassi...
- Già...senti, hai da fare?
- No...ti passo a prendere o devo aspettarmi tuo fratello appostato in giardino?
Risi anche io.
- Puoi venire, tranquillo...
- Ok, ti passo a prendere tra poco...
Lo aspettai sul cancello, Tom era molto tranquillo, ma comunque non volevo che fosse così palese che mi vevdevo con un altro.
Hayden era sorridente, bello e biondo. Salii in macchina, lui mi guardava con le braccia incrociate sul petto.
- Posso considerare aperto il nostro capitolo?
Sospirai guarandolo, poi mi feci coraggio e sorrisi.
- Si...
Passammo tutto il pomeriggio insieme, continuando a parlare da dove avevamo interrotto due giorni fa; ogni volta che si avvicinava il ricordo di Bill cercavo di cacciarlo via; Hayden era un asso a farmio tornare il sorriso. Un pomeriggio leggero dopo così tanto tempo, mi faceva sentire una bambina. Mi aveva portata di nuovo al parco, voleva la prova che sapessi davvero spingermi da sola sull'altalena; aveva finito per spingermi lui tutto il pomeriggio.
Mi riaccompagnò a casa e si fermò lì sotto.
- Non mangiare troppo a cena, altrimenti poi non ce la faccio più a spingerti!
Gli diedi uno schiaffetto sul braccio.
- Ehi!
Lui rise cercando di pararsi.
- Guarda che è vero, mi sono quasi stancato!
Feci per colpirlo di nuovo, ma lui tolse le braccia e gli franai sulle gambe; mi tirai su e nel farlo lo baciai. Mi tirai indietro imbarazzata, credevo che certe cose accadessero soltanto in Tv, ma evidentemente mi sbagliavo...
Mi guardò, studiandomi.
- Tutto bene?
- S-si...
Rise, poi si sporse dandomi un bacio tra i capelli.
- Vai a casa prima di aggredirmi di nuovo...
Arossii e scesi in fretta nascondendomi in casa; una volta dentro, ma appoggiai con la schiena contro la porta: wow...l'avevo baciato...
A cena Tom era insolitamente silenzioso, mi raggiunse dopo quando ero già in camera; bussò e si fermò sulla porta.
- Come è andata?
Ero sdraiaita sul letto a fissare il soffito: avevo baciato Hayden...
- Benissimo, sono felice...
Lui sospirò e si grattò la nuca con una mano, incerto; lo guardai incuriosita.
- Volevi dirmi qualcosa?
Un altro sospiro, poi fece il sorriso più forzato che gli avessi mai visto.
- No, ero solo curioso...
Si voltò facendo per uscire, ma lo fermai.
- Tom?
Si fermò.
- Sei sicuro?
Cercò di fare un sorriso più convincente.
- Si, ora dormi!
Uscì dalla stanza, ma io rimasi insicura continuando a guardare la porta dalla quale era appena uscito, sapevo che mi aveva mentito. Mi stava nascondendo qualcosa.
   
 
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