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Autore: Kodocha    21/09/2016    11 recensioni
Lui l'aveva tradita con lei...la sua migliore amica.
Lei lo aveva odiato.
Dopo due anni trascorsi in Italia per lasciarsi il passato alle spalle, Sana su richiesta di Misako, decide di tornare a Tokyo dove frequenterà l'ultimo anno di liceo insieme alle sue vecchie amicizie, dando così inizio al suo tormento.
Riusciranno i nostri protagonisti a mettere da parte i sensi di colpa e i rancori, per recuperare un rapporto che sembra ormai perduto?
Una cosa è certa: nuovi incontri, convivenze forzate, litigi e gelosie saranno all'ordine del giorno!
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Crossover tra Kodocha e Marmalade boy/Piccoli problemi di cuore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro personaggio, Aya Sugita/Alissa, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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«E così ha deciso di partire per Londra» esordì Fuka, dopo aver ascoltato per filo e per segno il racconto della sua amica.
«Già, con quella lì al suo fianco» le rispose sbuffando.
Era più forte di lei, l’idea di Yuri e Miky che trascorrevano del tempo insieme, per di più dall’altra parte del mondo, la faceva uscire fuori di testa  «So di aver commesso un errore madornale nascondendogli ciò che è successo con Hayama, ma che bisogno c’è di scappare?»
Matsui sollevò così tanto le sopracciglia che le arrivano quasi all’attaccatura dei capelli «Non prendertela Sana, ma detto da te è davvero il colmo, visto che in passato eri la prima a scappare quando c’era qualcosa che non andava»
Sana gonfiò le guance, indispettita dalla predica della sua amica.
Sapeva che in più occasioni si era comportata come una perfetta codarda, ma che bisogno c’era di rinfacciarglielo continuamente?
«Era prima di capire che scappando non si risolvono i problemi» soffiò infine, lasciandole sgonfiare lentamente.
«Forse, proprio come te, ha bisogno di farlo prima di capirlo»
 «Sarà, ma comunque è tutto un casino» disse in un sospiro.
«Oh, su questo non ci sono dubbi!» l’assecondò «Nemmeno le trame dei film a cui hai preso parte, sono così complicate come la tua vita sentimentale»
La guardò, riducendo gli occhi in due fessure «Lo sai vero che, da buona amica, dovresti tentare di consolarmi?»
«Ti sbagli, da buona amica quale sono, mi tocca dirti la verità, anche se quest’ultima ti infastidisce» le rispose, per poi voltarsi quando sentì un grande trambusto provenire tra i corridoi scolastici notando, pochi istanti dopo, un tipo dai capelli rossi inseguito da un gruppo di ragazze.
«Ma chi è quello lì?»
Sana seguì il suo sguardo, per capire a chi si stesse riferendo «E’ Michael, il ragazzo con il quale Yuri ha effettuato lo scambio culturale» lo chiamò ad alta voce e si sbracciò, per attirare la sua attenzione e lui, subito dopo, liberatosi dalle estenuanti avance delle altre, le raggiunse.
«Hi, SweetHeart»
«La pianti di chiamarmi in questo modo?» sbottò, stizzita «E poi mi spieghi perché stavi correndo tra i corridoi? Non sai che è vietato?»
«Non è mica colpa mia se quelle tipe hanno preso una sorta di ossessione nei miei confronti. Io cercavo solo di svignarmela»
«Incredibile! Sei appena arrivato e già sei diventato l’idolo delle ragazze»
«Che vuoi farci» si passò la mano tra i capelli con fare vanitoso «Il fascino inglese è irresistibile» esclamò, per poi voltarsi verso Fuka, notando solo in quel momento la sua presenza «E questo splendore chi è?»
«Lei è Fuka, la mia migliore amica»
Michael le prese la mano e le posò un bacio sopra «Piacere di conoscerti Sugary, io sono Michael»
«Sugary?» ripetè  sconcertata, liberando la mano dalla sua presa.
«Significa “zuccherino”»
«So cosa significa, ciò che non capisco è perché diavolo mi hai chiamata in questo modo»
«Non ti piace essere chiamata così?»
«E me lo chiedi? Certo che no!»
Si picchiettò il mento con le dita, assumendo un’aria pensierosa «Preferisci Dolly? My love? Joy?»
«FUKA!» gli urlò contro, mentre Sana assisteva divertita a quel botta e risposta.
«E va bene FUKA, ti va se pranziamo insieme dopo?» le propose, facendole rizzare i capelli dalla rabbia.
«Sana…» la chiamò lentamente, in un modo piuttosto inquietante ed allungando una mano verso di lei «Dammi quel coso»
«Di cosa stai parlando?» domandò, confusa.
«Sai benissimo di cosa sto parlando, ce l’hai sempre con te»
Sfilò il piko, da non si sa dove e glielo porse «Ti riferisci a questo?»
L’afferrò velocemente «Esatto» rispose, per poi colpire il ragazzo di fronte a lei, con così tanta forza da rompere quell’aggeggio in due parti.
«Guarda cos’hai combinato, me l’hai rotto!» urlò disperata Sana, muovendo continuamente le braccia.
Fuka lanciò la rimanenza del manico in aria, mostrandosi per nulla dispiaciuta dell’accaduto «Suvvia, quante storie. Ne avrai come minimo una scorta intera»
Indispettita, si puntò le mani sui fianchi «Certo, ma resta comunque il fatto che c’è un sentimento che mi lega ad ognuno di questi martelletti»
«Mi dici cosa ti è preso?» s’intromise Michael, massaggiandosi il capo dolente «E poi mi spiegate cos’è quel coso?»
«Cosa è preso a me? Cosa è preso a te!» sbottò furiosa, ignorando completamente la sua ultima domanda «Non so come funziona a Londra, ma sappi che qui non ci si prova in questo modo con una ragazza che, tra l’altro, hai appena conosciuto!»
«Ma non ho detto nulla di male» ribattè risentito «Ti avevo solo chiesto se ti andasse di pranzare insieme a me, sei tu che te la sei presa per niente»
«La tua proposta è stata decisamente inopportuna e fuori luogo»
Fece per risponderle, ma si pietrificò sul posto quando notò un ragazzo, poco distante dal punto in cui si trovavano, guardarlo in malo modo «Perché quel tipo mi sta fissando come se volesse uccidermi?» chiese a loro, che curiose si voltarono, trovando un Hayama intento a fulminare con lo sguardo il povero Michael.
«E’ Akito Hayama, l’ex di Sana, evidentemente è infastidito dalla tua presenza al suo fianco»
Sana incrociò le braccia sotto al seno «Appunto è un EX, quindi non vedo perché debba essere infastidito»
«Eppure lo è»
«Anche se fosse non è un problema mio»
Michael, diede un’occhiata oltre alle sue spalle e poi riposò lo sguardo su di lei «Sta avanzando verso di noi»
«Non m’interessa e poi…» lasciò la frase in sospeso, quando sentì qualcuno afferrarla per un polso e trascinarla via da lì «Hayama, mollami immediatamente!» urlò, cercando di liberarsi dalla sua presa.
Incurante delle sue parole e cogliendola alla sprovvista, se la caricò sulle spalle, mentre lei continuava a colpirlo con dei pugni sulla schiena e a minacciarlo di morte precoce se non l’avesse lasciata andare all’istante, sotto lo sguardo incredulo e divertito degli altri studenti sparsi per i corridoi.
La portò in cortile, adagiandola ai piedi di un grande acero dalle foglie autunnali «Mi spieghi cosa ti è saltato per la testa Hayama?» ringhiò, maledicendo mentalmente la sua amica per aver distrutto pochi minuti prima il suo fidato piko, impedendole quindi di colpirlo ripetutamente come avrebbe voluto «Questo, mio caro, è sequestro di persona ed è un reato!»
Akito sbuffò, roteando gli occhi al cielo «Kurata, sei sempre la solita esagerata»
«E tu il solito cavernicolo! Non potevi chiedermi, come tutte le persone normali, di seguirti, invece di afferrarmi come un sacco di patate?»
«Avremmo perso solo del tempo.Piuttosto, mi dici chi è quel tipo con quello strano accento?»
«Non ti riguarda!»
«Mi riguarda eccome invece, non bastava l’altro idiota? Ne hai trovato un altro adesso?»
«Guarda che quell’idiota ha un nome e non ti permetto di chiamarlo in questo modo» sbraitò, facendolo accigliare.
«Per me resta comunque un’idiota»
«Dio, delle volte sei proprio infantile» borbottò, massaggiandosi la fronte con il medio ed il pollice.
«Ti decidi a rispondermi?»
«Continuo a non capire cosa centri tu in tutto questo, ma se ci tieni proprio a saperlo è il ragazzo con il quale Yuri ha effettuato lo scambio culturale. Vivrà da me durante la sua permanenza a Londra»
E se da una parte  il ricordo della partenza di Yuri, che si sarebbe tenuta da lì a poco,  lo tranquillizzò, dall’altra parte il pensiero di lei che condivideva lo stesso tetto con un altro ragazzo, lo innervosì.
«Quindi vivrà con te» constatò, mal celando il suo fastidio.
Annuì, scocciata da quell’assurda situazione che si era andata a creare.
«Perfetto» ironizzò, alzando le braccia e lasciandole ricadere subito dopo lungo i fianchi «Non poteva trovarsi un altro alloggio?»
«Ascolta Hayama…» gli puntò l’indice contro, furiosa come non mai «Tu non puoi essere geloso di me, o meglio, non puoi più dopo avermi cornificata alla grande, sono stata abbastanza chiara?»
«Non posso impedirlo Kurata, non quando continuo a provare determinati sentimenti nei tuoi confronti»
 «Sentimenti che però, non ti hanno impedito di tradirmi»
«Mi sarò scusato almeno un centinaio di volte. Quando ti deciderai a mettere la rabbia ed il rancore da parte?»
«Non ci riesco» gli rispose, facendolo trasalire» «Ti amavo così tanto che è stato come se tu mi avessi uccisa e non riesco a perdonarti, è più forte di me»
«Con l’abbraccio che ci siamo scambiati sotto al nostro gazebo, mi hai fatto capire tutt’altro»
«E’ stato solo un momento di debolezza. Ho avuto modo di riflettere in queste ultime settimane e mi sono resa conto che non riesco a lasciarmi il passato alle spalle, non dopo il dolore che  mi hai causato»
Si avvicinò a lei, che di rimando indietreggiò fino ad urtare con la schiena contro il tronco dell’albero «Non avvicinarti»
Sospirò, passandosi una mano tra i capelli «Credimi, vorrei cancellare tutto»
«Ma non puoi e soprattutto non puoi presentarti due anni dopo, quando finalmente ero riuscita ad andare avanti con la mia vita, dicendo di amarmi. NON PUOI!»
Hayama strinse i pungi lungo i fianchi «E cosa dovrei fare?Farmi da parte e vedere te al fianco di un altro?»
«Mi sembra il minimo dopo i due anni d’inferno che mi hai fatto passare. Tu non puoi minimamente immaginare cos’ho passato, non soltanto io, ma anche e le persone che hanno continuato a restare al mio fianco e che hanno vissuto costantemente con il terrore che potessi avere una ricaduta (**)»  affermò con voce rotta «Due anni durante il quale, come una perfetta stupida, continuavo a sperare in una tua chiamata, un messaggio o un email, ma nulla. Hai continuato a viverti la tua storia con Aya, fregandotene altamente di come potessi sentirmi»
«E invece ti sbagli, ho sempre chiesto tue notizie agli altri»
«E quando lo facevi? Prima o dopo esserti arrotolato sotto le lenzuola con colei che in passato potevo ancora considerare la mia migliore amica?»
«Questo non ha alcuna importanza, io…»
«Ho una domanda da porti Hayama e voglio che tu mi risponda sinceramente» lo interruppe «Se quella sera di due anni fa, non vi foste accorti della mia presenza saresti…»
«Non chiedermelo» questa volta fu lui ad interrompere lei «Non farlo» la implorò.
«Invece te lo chiedo eccome! Se non vi foste accorti della mia presenza, ti saresti spinto oltre con lei?»
Akito rimase in silenzio, evitando di guardala negli occhi.
Una muta risposta che valse come un  doloroso “Sì”.
«E questo me lo chiami amore, Hayama?» scoppiò in una risatina nervosa, mentre tentava di mandare indietro le lacrime «Avresti fatto sesso con lei, convinto che io fossi nella sala insieme agli altri ad aspettare il tuo ritorno ed hai anche il coraggio di dire che non hai mai smesso di amarmi?»
Lui chinò lo sguardo, sentendosi un vero e proprio verme, mentre lei continuava a sfogare la sua rabbia su di lui.
Avrebbe voluto provare a convincerla del contrario, ma in quel momento, sapeva che qualsiasi tentativo sarebbe stato vano.
«Il tuo non è amore, è solo una stupida ossessione e nulla più» concluse, affrettandosi ad asciugare il viso con il dorso della mano, prima che lui potesse notare le sue lacrime e si allontanò velocemente da lì, senza nemmeno dargli il tempo di ribattere.
Rientrata all’interno dell’edificio scolastico, si sentì afferrare per un braccio.
Si voltò e con la convinzione che fosse Hayama, alzò una mano per schiaffeggiarlo, ma si bloccò quando invece incrociò un paio d’occhi azzurri «SweetHeart, cosa ti è successo?» le chiese preoccupato, notando i suoi occhi arrossati.
Abbassò la mano «Nulla Michael, non preoccuparti. Sto bene»
La scrutò attentamente, per nulla convito dalle sue parole «Eppure, sembra che tu abbia pianto»
«No, ti sbagli. Mi è solo entrato qualcosa nell’occhio»
«E’ la scusa più vecchia di questo mondo, lo sai vero?»
Si morse un labbro, incerta su cosa dirgli per convincerlo del contrario, ma prima che potesse proferire parola, lui l’anticipò «Guarda che sei vuoi puoi sfogarti con me, dicono che sono un eccellente ascoltatore e consigliere»
Sorrise amaramente «E’ complicato…»
«Provaci»
«E’ una lunga storia, ti annoierei»
Michael le diede un buffetto sulla fronte «Smettila di dire sciocchezze e raccontami cos’è successo da turbarti tanto»
Titubante, fece come l’era stato chiesto, raccontandogli ogni cosa: del tradimento di Hayama ed Aya, della sua fuga per l’Italia, del dolore che aveva provato, della relazione con Yuri, fino ad arrivare agli ultimi avvenimenti.
«Oh my god, SweetHeart, è un vero casino!» commentò infine lui.
«Puoi dirlo forte» sbuffò «Pensi che abbia esagerato nel reagire in quel modo con Hayama?»
Scosse il capo in segno di negazione «Sono dell’opinione che chiunque avrebbe reagito in quel modo, dopo essere stato tradito. Non bastano di certo delle belle parole per far si che tu metta il dolore e il rancore da parte»
«Sarebbe troppo semplice» 
«Infatti» l’assecondò «Comunque sia, io credo che entrambi, a modo loro, siano innamorati di te»
«Ti sbagli, se Hayama fosse stato innamorato non mi avrebbe mai tradita e Yuri, non si sarebbe arreso così facilmente»
«Riguardo Hayama, mi rendo conto che non riesci a perdonarlo, ma se non ci tenesse a te dubito avesse cercato di rimediare al suo errore, come invece sta cercando di fare»
«So che ci tiene a me, ma dubito fortemente che si tratti ancora di amore. Credo che, in un certo senso, sia innamorato del ricordo di noi. Mi spiego?»
Annuì «Sì, credo di aver capito cosa intendi» mormorò pensieroso, massaggiandosi il mento «Per quanto riguarda Yuri, invece, credo che ti ami così tanto da mettere la tua felicità prima della sua»
«E la mia felicità sarebbe saperlo distante da me?» gli chiese scettica.
«Evidentemente è convito che tu sia ancora innamorata di Hayama e che non riesci a capirlo a causa della sua vicinanza. Credo che abbia deciso di partire per far si che tu riesca finalmente a chiarire i tuoi dubbi ed essere felice al fianco della persona che, secondo lui, ami»
«Non lo so Michael, è tutto così complicato»
«E tu? Di chi sei innamorata?»
Trasalì «Ad essere sincera, non lo so. Il fatto è che tengo ad entrambi, ma in modo diverso» si arrotolò una ciocca di capelli intorno al dito «Con Hayama c’è stato un tira e molla sin da quando eravamo bambini. L’ho amato davvero tanto e delle volte, ripensando a ciò che abbiamo trascorso insieme, mi viene una leggera malinconia dei tempi passati. C’è ancora qualcosa che mi lega a lui, ma non so esattamente cosa sia, quindi non sono totalmente convinta che sia un capitolo chiuso, anche se non sto facendo altro che negarlo da quando sono tornata in Giappone, non soltanto agli altri, ma soprattutto a me stessa» sospirò «In seguito al dolore che mi aveva causato, ero convinta di non riuscire a legarmi più a nessuno, ma poi improvvisamente è arrivato Yuri che è stato in grado di stravolgere completamente la mia vita in così poco tempo che, a pensarci, sembra quasi assurdo. E’ stato l’unico in grado da salvarmi dall’inferno in cui stavo vivendo, era sempre lì pronto a confortarmi quando avevo bisogno di una spalla su cui piangere, senza mai chiedere nulla in cambio. Gli ho voluto bene fin da subito, anche se all’inizio della nostra conoscenza non facevamo altro che punzecchiarci a vicenda. Il problema è che non so ancora se quel “bene” si sia trasformato in qualcosa di più profondo»
«Detto in parole povere, nella tua povera testolina regna il caos più totale»
«Esatto, hai centrato il punto»
«Beh, l’unico consiglio che mi viene da darti, è quello di prenderti tutto il tempo che ti serve, in modo tale da chiarire i tuoi dubbi e sentimenti, prima di prendere qualsiasi decisione»
Annuì  «Tu non lo sai, visto che ci conosciamo appena, ma sono sempre stata una frana nelle questioni amorose» tentò di sdrammatizzare.
«L’avevo intuito» disse divertito.
Sana gli gettò le braccia al collo, stringendolo a sé «Non so davvero come ringraziarti Michael, mi sento decisamente meglio dopo essermi sfogata con te»
La strinse a sua volta, accarezzandole i capelli «Beh, potresti ringraziarmi mettendomi una buona parola con la tua amica» sghignazzò, sorridendo sghembo.
«Ti riferisci a Fuka?» domandò, sciogliendosi dall’abbraccio.
«Già! Ha un caratterino davvero niente male e poi è così carina»
«Non è che sei stato colpito dal famoso “colpo di fulmine”?» lo schernì, muovendo continuamente le sopracciglia dal basso verso l’alto.
Michael avvertì uno spiacevole calore invadergli il viso «Ma no, che dici!Diciamo solo che, se avesse voglia di farmi compagnia nel mio letto, non la caccerei mica» affermò malizioso, ricevendo subito dopo un pugno sulla spalla da parte sua.
«Ehy, guarda che la mia amica non è affatto una ragazza facile»
«Scherzavo! Voglio solo un appuntamento per conquistarla, giuro»
«Sarà meglio per te!» l’avvertì, con tono minaccioso «Ma ti avverto, non sarà per niente facile. Anche lei in passato ha sofferto per amore e fa fatica a fidarsi dell’altro sesso»
«Oh, mi dispiace. Cosa l’è accaduto?»
«Scusami ma non posso dirtelo. Dovrà essere lei a raccontarti tutto, se vorrà»
«Mmmh si, hai ragione»
«Beh, adesso sarà meglio rientrare in classe, prima che ci diano per dispersi»
Annuì, avvolgendole un braccio intorno alla spalle ed incamminandosi al suo fianco «Ma cosa fai?» gli chiese imbarazzata.
«Dopo quello che ti stanno facendo passare quei due, non gli farà male provare un po’ di gelosia nel vederti avvinghiata ad un aitante ed affascinante ragazzo inglese» sghignazzò strizzandole l'occhio.
 «Sei incredibile»
«Lo prenderò come un complimento» 
Gli sorrise, felice del fatto che, nonostante tutto, avesse trovato un nuovo amico di cui potersi fidare «Credimi, lo è»



***

(**) ricaduta riferitasi alla malattia della bambola.
 
Ciao :)

Volevo ringraziare tutte coloro che attraverso una recensione, hanno contribuito a darmi quella spinta che mi serviva per continuare a scrivere il seguito di questa ff, nonostante stessi iniziando a considerarla pesante e noiosa :)
Grazie, grazie e ancora grazie, di vero cuore <3
Inoltre, ci tenevo ad aggiungere, che in seguito alla pubblicazione del tredicesimo capito, ho avuto modo di avere delle conversazioni con due lettrici (del quale non mi va di fare nomi) attraverso dei messaggi privati su efp, nei quali mi hanno “gentilmente” avvisato, che se che se non dovessero tornare le coppie originali, ovvero Sana/Akito e Yuri/Miky, rimuoveranno la mia storia dalle seguite e altre cose che non sto qui a dirvi  :/ (Ammetto che all’inizio pensavo che si trattasse di uno scherzo, di qualche “battutina” scritta così, tanto per…ma mi sbagliavo…)
Personalmente non mi ha mai infastidito  leggere recensioni o messaggi privati nei quali mi scrivevate il vostro parare su quali dovrebbero essere le “coppie definitive”, anzi, mi ha sempre fatto piacere leggere diversi punti di vista e se vi sto raccontando questo è perché, nel momento in cui mi vengono inviati questi “avvertimenti”, quasi “imposizioni”,  che considererei a dir poco infantili e di poco gusto, ci tenevo ad invitare tutti coloro che la pensano in questo modo, a smettere di leggere questa storia, a prescindere da quali saranno le coppie finali, poiché non mi va più di avere simili conversazioni.
Ci sono modi e modi per esprimere il proprio punto di vista e sicuramente il loro non è stato quello giusto.
(Ovviamente, ho detto la stessa cosa a queste due persone in privato)
Detto questo, mi scuso per questo “piccolo sfogo” e rinnovo i miei ringraziamenti a chi continua a seguire la mia storia, a prescindere da come sarà il finale :)
Un abbraccio, alla prossima :*
   
 
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