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Autore: TheMadHatter16    21/09/2016    2 recensioni
Claire Evans, in seguito al secondo matrimonio della madre, si trasferisce in una fredda cittadina canadese dal nome decisamente inquietante: Soulsville. Claire non si fida di quel luogo: spaventose leggende, case infestate, avvistamenti di strane presenze, bestie feroci che si aggirano per il bosco e alcune morti misteriose ne turbano la quiete. Quali segreti nasconde Soulsville? E quali segreti nascondono le persone vicine a Claire?
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spaventose apparizioni 
 

Ad un tratto, mentre me ne stavo al buio, nel mio letto, cercando di prendere sonno, udii un rumore. Mi strinsi nelle coperte, inquieta. Non capivo cosa potesse essere stato a provocarlo, sperai fosse solo il vento. Tentai di chiudere di nuovo gli occhi, ma non ci riuscii, continuavo a tenerli sbarrati. 
Mi alzai a sedere sul letto, cercando di captare ogni singolo rumore. Niente. L'unico rumore udibile era il ticchettare della sveglia appoggiata sul mio comodino. Tic tac, tic tac. Anche quel suono mi sembrava sinistro. Guardai l'ora: erano le tre in punto. 
D'istinto guardai dalla finestra, in direzione del mio giardino e del bosco. D'un tratto mi parve di cogliere un movimento tra le fronde, come una sagoma che si muoveva. Guardai meglio. Nulla. 
TOC. 
Di nuovo un rumore si udì dal piano di sotto, questa volta forte e chiaro. Sussultai. Sembrava il rumore di qualcuno che bussa al portone. 
Per infiniti secondi, di nuovo silenzio. Ansia, angoscia, panico, ero tentata di gridare, ma non lo feci. Non volevo svegliare Adam e mia madre per un nonnulla. Magari non era niente di che e avrei semplicemente fatto la figura della fifona isterica.
TOC TOC TOC. 
I rumori si ripeterono per tre volte consecutive, ravvicinatissime. Iniziai a tremare, rimanendo immobile per la paura. 
TOC TOC TOC. TOC TOC TOC. 
I rumori erano diventati sempre più forti. Era qualcuno che bussava con violenza al portone di casa, ormai era chiaro. Mi domandai come Adam, mia madre e Jared potessero non sentire. Ero completamente in preda al panico, sudavo e tremavo vistosamente, annaspavo alla ricerca di aria, la paura mi bloccava il respiro. 
Decisi di farmi forza e dalla finestra guardai verso il giardino. Il porticato era riparato da una tettoia che non permetteva di vedere chi si trovasse di fronte al portone. All'improvviso la vidi sbucare da sotto il porticato. Si era allontanata dal portone e si era messa proprio sotto la mia finestra e mi stava fissando. Era una giovane donna, pallida, smunta, vestita con un lacero abitino nero. I lunghi capelli scuri erano scarmigliati, il viso era sporco di terriccio: sembrava un cadavere rimasto sepolto per un po' di settimane sotto terra. 
Mi portai una mano alla bocca e trattenni a malapena un urlo. D'un tratto la ragazza si diresse di nuovo verso il mio portone, sparendo alla mia vista, coperta dalla tettoia del mio porticato. Aspettai di udire di nuovo il rumore delle sue nocche contro il mio portone, ma con mio sommo terrore udii, invece, bussare proprio alla porta di camera mia. Mi sentii in trappola. Mi nascosi sotto le coperte, testa compresa, tremando, piagnucolando, sperando che se ne andasse. Nel frattempo i colpi contro la mia porta erano diventati sempre più forti, più violenti, temevo riuscisse a sfondarla. 
Dopo un po', mi resi conto che il rumore era completamente cessato. 
Timidamente sollevai il piumone dalla mia testa e riemersi da sotto le coperte. 
Lei era lì davanti a me, inginocchiata proprio di fronte al mio letto, il suo viso spaventoso a dieci centimetri dal mio e mi fissava con uno sguardo freddo, vitreo, vuoto. Gridai. Gridai più forte che potei.

"Claire! Claire, svegliati, per l'amor di Dio, svegliati!" era mia madre che gridava e mi scuoteva. 
Riuscii ad aprire gli occhi, finalmente. Adam, mia madre e Jared erano tutti in piedi, tesi sopra di me, che cercavano di svegliarmi.
"Bene, si è svegliata" osservò nel suo solito modo neutro Adam, col suo vocione.
"Claire, tesoro, è stato solo un brutto sogno. Non devi avere paura, ci siamo noi con te" mi rassicurò mia madre, abbracciandomi. La tenni stretta. Ero ancora molto scossa: non avevo mai avuto un incubo così terrificante e reale.
"Ho.. ho sognato una ragazza, mamma. Lei era morta, era.. era una specie di cadavere ambulante ed era riuscita ad entrare in camera mia e mi fissava! Aveva uno sguardo vuoto, le orbite completamente bianche, era.. Era spaventosa!" tentai di spiegare balbettando, continuando ad abbracciare mia madre. 
"Le storie di fantasmi che girano qui a Soulsville devono averla turbata" osservò Jared, guardandomi.
"Tutte stupidaggini per terrorizzare la gente, dannazione all'imbecille che ha inventato la storia dei fantasmi che si aggirano nel bosco la notte" mugugnò Adam. 
Dopo avermi tranquillizzata un po', mia madre se ne tornò a letto, seguita da Adam. Nel momento in cui spense la luce, la paura tornò ad impossessarsi di me. Jared, che non era ancora uscito dalla mia stanza chiduendosi la porta alle spalle, se ne accorse.
"Vuoi che rimanga a dormire con te?" mi chiese nel suo solito tono impassibile.
"Cos.. Come?" esclamai io. Dormire con lui? Nello stesso letto?
"Tremi ancora come una foglia, dubito che riuscirai a riprendere sonno, qui al buio, da sola, dopo esserti presa uno spavento del genere. Se vuoi posso rimanere a dormire con te". Non sapevo che dire, ero decisamente imbarazzata all'idea.
"Tranquilla" mi rassicurò lui, vedendomi sulle spine "non ho intenzione di violentarti". Risi. 
Tutto sommato aveva ragione, meglio dividere il letto col mio fratellastro musone e asociale che rischiare di rimanere tutto il resto della notte sveglia, a tremare di paura. 
"Va bene, d'accordo.." acconsentii timidamente. 
Come se niente fosse, Jared si infilò nel mio letto, coprendosi fino al collo. 
"Grazie, è molto carino da parte tua" gli dissi. Ero sincera, lo pensavo sul serio: per come la vedevo, quella era una delle cose più carine che qualcuno avesse mai fatto per me, nemmeno mia madre si era offerta di farmi dormire con lei. 
"Di niente" rispose lui col suo solito modo da orso, poi si voltò dall'altra parte, dandomi la schiena.
Be', perlomeno non ero sola.
La paura ormai mi era passata completamente e, dopo appena un quarto d'ora circa, riuscii a piombare in un sonno tranquillo e senza sogni.

Quando mi svegliai, Jared non era più sdraiato al mio fianco. 
Erano le otto, la sveglia stava suonando. La spensi. 
I raggi del sole inondavano di luce la mia camera. Non c'era più nulla di cui aver paura.
Da di sotto sentivo provenire il rumore dei cucchiaini che venivano agitati nelle tazze: Adam, mia madre e Jared stavano facendo colazione. Mi alzai in piedi. Quello era il mio primo giorno di lavoro.
Mi vestiti, andai in bagno a lavarmi il viso e i denti e scesi in cucina.
"Buongiorno tesoro" mi salutò mia madre "dormito bene? Passata la paura?".
"Sì sì, passata". Jared mi guardava, studiando il mio umore. 
"Sei stato carino, Jared, a fare compagnia a Claire" aggiunse mia madre. Arrossii. La cosa era imbarazzante, insomma avevamo dormito insieme come se fossimo una specie di coppia. Mia madre sembrava non fare minimamente caso alla cosa, sembrava più turbato Adam. 
"Ho visto che era ancora molto scossa e ho immaginato che non sarebbe riuscita a prendere sonno, spaventata com'era, perciò non mi sono sentito di lasciarla da sola al buio" rispose Jared, impassibile.
"Hai fatto bene, sei stato molto altruista" gli sorrise mia madre, porgendogli una frittella. 
Mi sedetti accanto al posto vuoto che immaginai fosse di mia madre che stava cucinando. 
Adam accese la piccola TV poggiata su di un ripiano della cucina. C'era il notiziario.
"Passiamo alla cronaca del distretto regionale. Rebecca Jones, diciotto anni, è scomparsa tre giorni fa da Brown County. Continuano le indagini della polizia". Accidenti, Brown County distava pochissimo da Whistler e da Soulsville. 
"Avevo lavorato anni fa con Amanda, la madre di quella ragazza! Santo cielo, non sapevo che sua figlia fosse scomparsa" esclamò mia madre. 
"Indagato per la scomparsa della ragazza il suo fidanzato, Brian Miller, ventunenne di Whistler. Al momento sembra che il giovane non abbia un alibi consistente. I due giovani avevano partecipato ad una festa in un pub di Whistler la sera di Halloween, poi, secondo il racconto del ragazzo, si erano recati, assieme ad alcuni amici, a visitare una villa che si racconta sia infestata nel bosco di Soulsville, una cittadina a pochi chilometri da Whistler e da Brown County". 
Ebbi un sobbalzo. Soulsville? Casa infestata nel bosco? 
"Brian Miller dice che ad un certo punto ha perso tutti gli altri amici che, probabilmente spaventati da qualcosa, sono scappati in macchina lasciandolo indietro. Brian ha cercato Rebecca nella casa e ha sentito degli strani rumori, come di una bestia che ringhia e ha sentito gridare la sua ragazza. Ad un tratto dice di essere stato aggredito da un'ombra nera simile ad un orso o a un grosso lupo, ma è riuscito ad uscire dalla casa illeso e a raggiungere la stazione di polizia di Soulsville dove, visibilmente scosso, ha raccontato la sua versione dei fatti agli agenti".
Questa storia non mi piaceva affatto. Mentre la telecronista parlava, scorrevano sullo schermo le foto del bosco di Soulsville e quelle della casa infestata: una grande villa sperduta nel bosco che faceva paura solo a guardarla. Poi venne mostrata una foto della ragazza scomparsa e qui ebbi un sussulto: era la ragazza che avevo sognato la notte precedente!
"È lei!" esclamai "è la ragazza che ho sognato questa notte, ne sono sicura!".
"Non è possibile, come fai a sognare qualcuno che non conosci?" chiese mia madre incredula.
"Non lo so, ma sono sicura fosse lei". Ero convinta di quel che dicevo.
"Assurdo" mi smontò mia madre "Sei ancora sconvolta da quel sogno, non è possibile che tu abbia sognato un fantasma". Perché non mi credeva?
"Tua madre ha ragione, non è possibile, te ne stai convincendo ora perché ti senti ancora addosso il terrore provato stanotte. Stai tranquilla, i fantasmi non esistono" aggiunse Adam.
"Forse sei molto impressionabile, le storie di fantasmi che girano a Soulsville devono averti turbata e ora, rimasta traumatizzata da quel sogno, ti sei convinta di aver visto quella ragazza" concluse Jared. Perfetto, nessuno mi credeva.
Troppo spaventata dalla scoperta che avevo fatto, mi alzai da tavola senza riuscire a finire la mia colazione e, dopo aver salutato tutti, mi recai al lavoro.

Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo! Chiedo scusa se ho postato con un po' di ritardo rispetto al solito, ma sono stata qualche giorno fuori città :) Finalmente iniziamo a vedere qualche cosa di veramente strano e il mistero si infittirà nei capitoli successivi..
Ringrazio come sempre chi mi segue e le ragazze che recensiscono, un bacione a tutti, al prossimo capitolo :D

  
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