Ciao a tutti! Scusate il ritardo! Finalmente sono riuscita a trovare un
attimo di pace da tutti i casini settimanali! Ringrazio tutti quelli che
leggono soltanto e tutti quelli che recensiscono!
Grazie a tutti di cuore! =)
ShessomaruJunior:Ciao Grazie per aver recensito! E bene si, Itachi per adesso è ignaro
dei guai che lo aspettano xD povero lui! Però a lui sta bene così =)! Mi fa
piacere che ti sia piaciuto! Spero che ti piaccia anche il seguito XD! Baci
ciao!
Oyuki90:
Ciau cara! Ehehe dici bene Kaworu mi dice molte cose UhUhu! Siamo ottimi amici,
che serate mentre tu lavori ai manga noi tre ce ne usciamo con la super-itachi-carr!
:P!!! ahahah! Skerzo grazie per la recensione! Baci bacii!
stuck93:
ciao, hai ragione, dovrebbero avere il prof di Giapponese o letteratura xD! Scusa
per i soliti errori ^^’! Per Itachi… poteva mai mancare lui *ç*! A lui tocca la
parte sempre più faticosa: Salvare Luna xD! Speriamo che trovi una soluzione
lui co sta ragazza…ahahah xD! Baci baci! Grazie per la recenzione =)
Yuki no
Hime : Amò ciao! Eheh Luna è sfortunata, ma fa tutto parte della tattica
seduttrice! XD
Sono contenta che la seguirai avidamente! Perché col ritorno del
bell’Itachi ne succederanno di tutti i colori! Baci Baci Amò anche io ti voglio
beneee! Grazie! ^___________^
yahoithebest:Ciao Sorellinaaa! Ehehe sei
sempre la prima è vero xD!!! Mi fa piacere che ti ritieni così fortunata, e che
ti piaccia così tanto la mia storia!! Ehehe su Sasuke e Naruto…loro entrano in
scena fra poco! ^___^!! Baci Baci Sorellina!
Capitolo
VIII: SBRONZA
La
sera seguente, Luna si recò al lavoro sperando di rivedere Itachi, ma di lui
niente, nemmeno l’ombra per due settimane.
Quella
sera però accadde qualcosa di strano, erano appena le due della notte, e Kayra
stava ballando sulla passerella e Luna la stava guardando mentre cercava di
farsi spazio fra la gente che ballava verso il centro della pista, perché
doveva portare alcuni bicchieri ad un tavolino, ma proprio quando stava per
tornare da Hikai, Kayra la tirò sulla passerella.
-Dai
balla!-Gli urlò la mora strusciandosi contro di lei.
-C-cosa…
Cribbioo! Wuh!-Kayra l’afferrò per i polsi costringendola a muoversi.
-Ma
quanto hai bevuto!?-Esclamò ridendo la ragazza dai capelli come il miele.
-Non
ho bevutoo!-Esclamò ridendo la mora.
-Sei
bellissima con la gonna nera amore!-Continuò Kayra.
Infatti
Luna, indossava una minigonna in lattice nero, sopra un corpetto sempre in
lattice nero, che si chiudeva con dei fili argentati avanti ad intreccio, ed
infine un paio di stivali che le arrivavano quasi al ginocchio, color nero
lucido, e con un tacco a spillo da capogiro.
-Grazie
Kayra… tutto merito tuo! E anche tu sei bellissima il rosso ti dona da
impazzire!... Alelai Alelai!..Oho…Oho!-Disse
-Mo
canta pure!! Mitsu Andiamo al palo!-La mora afferrò la più giovane a la trascinò
fino al palo della lap-dance, e ci avvinghiò contro, trascinando dal’altro lato
Luna.
-Balla
come me… facciamo impazzire questi maschietti!-Disse maliziosa Kayra, a quel
punto Luna si lasciò andare alla musica e alle luci a tratti nero e bianco.
Hikai
dal bancone, appena le vide scoppiò a ridere, e ordinò ad una ragazza di
offrire un birra alle due, che appena ricevettero una bottiglia a testa
rimasero sorprese.
-Dai
bevi!-Disse la mora, staccandosi dal palo ed avanzando a passi di danza
sensuali e tracannando la birra, mentre gli uomini da sotto al palco battevano le
mani saltellando a ritmo di musica.
Luna
decise di bere, ma non aveva mai bevuto una bottiglia intera, e questo la
preoccupò, ma solo per un secondo.
Quando
ebbe finito la ragazza, si scatenò perdendo completamente la ragione,
avvinghiandosi all’asta di ferro come mai aveva fatto in vita sua, sotto lo
sguardo divertito di Kayra che rideva contro un tipo, che aveva tirato sul
palco, e con la quale stava facendo un tremendo gioco sensuale, strusciando il
sedere contro il ventre dell’uomo in estasi.
Dopo
un po’ Kayra tornò da Luna.
-Faattii
un girooo!! Vediamo… se urlano vuol dire che sono arrapati, se urlano poco,
tesoro vuol dire che non sei soddisfacente!!-Disse ridendo la mora.
-Nooo!
Ma sei pazza!? Da solaa!?-
-Vaiiii!-Urlò
Kayra spingendola verso la passerella e posizionandosi per la lap dance.
-Mi
raccomando, muovi il culo Mitsu! Si sexyyy! Vieni bello!-Disse tirandosi l’uomo
vicino a se.
La
povera Luna, imprecando tra se e se cercò di camminare in modo abbastanza
sensuale, mentre poteva osservare alcuni mukenin che sfoggiavano i loro
coprifronte urlandole frasi anche oscene, e complimenti un po’ rozzi, mentre il
resto degli uomini si limitava ad urlare a vuoto e battere le mani.
La
ragazza si sorprese, e sorrise soddisfatta cominciando a prendendoci gusto nel
camminare su quella passerella, amicando con sguardi, sorrisi e lanciò persino
un bacio ad un tizio davvero carino.
A
fine serata, Luna era mezza ubriaca, e anche Kayra non era per niente sobria,
infatti uscirono sotto braccetto tutte e due cantando a squarcia gola e
ridendo.
Alla
fine si accasciarono contro una staccionata dietro il locale.
-Oh
dio… la testa…-Si lamentò Luna.
-Hmm…
ho sonno… -Mugugnò la mora.
-Anche
iooo…-
-Sono
tre anni che faccio sto lavoro… non ce la faccio più…ihi…-La ragazza più grande
si fece una risata amara.
-Odio
questo lavoro… sai… da bambina voleva fare la ballerina! Era il mio sogno! Bhe
si è realizzato in parte… faccio la cubista!-Esclamò ridendo, seguita da Luna.
-Torno
a casa… Notte Mitsu-chan!-Kayra si staccò dalla staccionata salutando con la
mano la più piccola che rimase a fissare l’amica allontanarsi e quando non la
vide più alzò lo sguardo al cielo.
-Ohi
Ohi… che mal di testa... Mhhmhh… non voglio mai più bere tanto in vita mia… lo
sapevo che Hikai mi faceva ubriacare prima o poi… Mmmmmmmmmmh!-La ragazza si
sedé a terra e sentì la gonna aderire contro la pelle stringendosi.
-Mmh…
pure la goonnaaaa… e poi sto corpetto qua… mi fa due bombe a posto del seno… è scollato
troppo… sembro na zoccola!... se mi vedesse mio padre…meno male che è in
viaggio…Aiuto… qualcuno mi alzii… chiamate il carroattrezzi… rimorchio ragazza
ubriaca… ahaha uhuhu! Cribbio che figura!-Esclamò ridendo e cercando di
rialzarsi a fatica, ma notando che la testa le girava, si risedé.
-No…
ihihi… così non va affatto beene!-Scoppiò a ridere ancora.
-Luna!!-Chiamò
una voce.
La
ragazza in questione, accovacciata a sghignazzare, alzò lo sguardo e cercò di
mettere a fuoco.
-Eh?...
E tu chi sei?!-
-Ma
sono io! Sono Itachi! Ma che fai lì a terra!!?-Esclamò l’uomo scioccato, nel
vedere la ragazza seduta a terra, a gambe semi aperte a sghignazzare da sola.
-Oh…
Itachi? Ah si… Itachi… Itachi? Quell’ “Itachi”?-Disse fissandolo come se si
volesse mettere a ridere.
-Certo!
Ma quanti Itachi conosci! Tirati su! E per dio c-chiudi quelle gambe!!!-Luna lo
guardò perplessa, poi si guardò fra le gambe, lei non lo sapeva, ma l’Uchiha
vedeva perfettamente il perizoma nero con i piccoli cuoricini rossi.
Maledizione si stava guardando fra le gambe da sola!! Pensò Itachi arrossendo.
-Eh?
Prfrfr… ihihi! ITACHI!-La ragazza scoppiò in un fragorosa risata.
-Ma
sei ubriaca marcia!!?-Esclamò l’uomo arrabbiato.
-Noo!
Non è vero! I-io… forse un po’! Ma sto bene! Stai tranquillo! Tanto a casa non
ho nessuno che mi aspetta! Pf!...Devo tornare a casa?-Chiese guardandolo
perplessa.
-Ma
mi pare normale!!! Vuoi restare in strada!!!?-Disse il moro cercando di non
guardare sotto la gonna.
-Nooo!
Ma… Ma io… Non sono a casa?-Chiese ridacchiando lei.
-Tsk!
Ma che cavolo!-Borbottò l’Uchiha avvicinandosi.
-Su!
Alzati! Daiiii!-La ragazza cercò di alzarsi ma le venne un giramento di testa.
-Hmmm…
il terremotooo!!! Aiutoo!-
-Ma
quale terremoto! Su Luna! Tsk!-Alla fine il moro, vedendo che purtroppo la
ragazza non ce la faceva nemmeno a reggersi in piedi, optò per portarla
direttamente lui, e pensandoci avrebbe anche fatto prima, dato che ci avrebbe
di sicuro messo secoli per camminare.
Perciò
si chinò e le mise una mano dietro le spalle.
-Mhmhmm?
Che fai? Ihihi…-Chiese sorpresa, la ragazza, che continuava tuttavia a
lamentarsi e al tempo stesso a ridere.
-Ti
porto io a casa tua!-Disse Itachi passando una mano sotto le ginocchia di Luna,
per poi sollevarla da terra.
-Mhmhmm…
mi gira la testaaa!-
-Logico
no… Sei ubriaca… tsk! Reggiti!-Itachi, cercò di tenerla più stretta possibile,
ma il contatto con la pelle nuda delle gambe di lei, gli dava l’impressione che
la mano che la sfiorava volesse prendere fuoco, la situazione non era delle
migliori, e dal profondo scollo del corpetto, si vedevano chiaramente le tette
schiacciate l’una contro l’altra della ragazza che attualmente vaneggiava cosa
senza senso.
-Hmm…
Ma chi sei!? Shig!-Luna emise un singhiozzo e sobbalzò dalle braccia dell’uomo
che si stava muovendo piuttosto velocemente.
-E
che vuoi!?... Hmm… mi ha messo… t-tre…
Sigh! (singhiozzo) Professore!!! S-S e…se ne vada a… a… affanc…ulo…
sigh! Ihih… Ohohoo… la testa… il terremoto… mhmhmm voglio dormire…-Itachi
sbuffò, poi finalmente intravide la casa della ragazza, e si avvicinò.
-Cazzo…
Chi c’è a casa tua!?-Chiese scrollandola un po’.
-Hm?
Chi? Quale casa?! Io vivo da sola a volte… mio padre… fa il musicista… ma io
schifo !shig! La sua musica! Shigh!-
-Ok,
Ok… come apri la porta?-
-Ihihih…
non te lo dico… shig! Mica so scema… potresti essere un maniaco no! Ihihi… -Sghignazzò
lei maliziosa.
-Ma
tu guarda questa!... Non sono un maniaco figurati! Non vuoi andare a letto… se
fai la brava ti ci porto!-
-Mhhmmh!
Io non voglio venire a letto con te… io andrò solo… col mio amore! Mhmmm… ma tu chi sei!? E dove sono!?-
-Sei
fuori la porta di casa tua! E io sono Itachi! Itachi ti ricordi?!-
-Mhmm…
no!... O forse si… bho… ihihi…le chiavi di casa… s-sono … sotto il vaso…pff…-Il
moro osservo il grosso vaso con dentro una pianta mediamente alta.
-Ok…
allora… ti metto a terra…-Itachi appoggiò la ragazza al muro, mentre si chinava
per spostare il vaso e trovarci una chiave.
-Ohi
Ohi Ohi! Hoo sonno… oddioo il terremoto! Cado!-Luna, che si era appoggiata
contro il muro, stava per cadere di lato, ma prontamente, l’Uchiha l’aveva
bloccata col proprio corpo, mentre apriva di fretta la porta.
Luna
si accasciò contro la spalla di Itachi borbottando qualcosa, chiudendo infine
gli occhi.
L’uomo
comprendendo che lei non riusciva a muoversi, la prese nuovamente in braccio ed
entrò in casa, e cercò la camera da letto più vicina, ma in realtà ce n’erano
tre, e solo quella in fondo era in ordine, col letto con le coperte.
L’Uchiha
la portò lì, e adagiò la giovane sul letto.
-Hmm…
mi fanno male i piedi!-Si lamentò lei, cercando di alzarsi e portarsi la mano
verso la cerniera degli stivali, ma fu tutto inutile perché una forte fitta
alla testa la fece piombare nuovamente sul cuscino a lamentarsi.
Itachi
sbuffò, solitamente, non era tipo da prendersi tante premure, specialmente con
una sconosciuta, ma lei non era una sconosciuta infondo, no, lei era Luna, e
con lei era sempre stato diverso.
Quindi
convincendosi che pur di falsa malavoglia, avrebbe dovuto almeno togliergli gli
stivali.
Si
avvicinò al letto e ci salì a gattoni, visto che lei si rotolava di lato in
lato lamentandosi.
-Sta
ferma! Te le levo le scarpe! Feerma!-Disse il moro, afferrandole una caviglia,
trovandosi faccia a faccia con il terribile tacco a spillo, e deglutì pensando
che se quella gli tirava un calcio e lo colpiva, lo ammazzava di certo, perciò
cercò, in fretta, con le mani la cerniera da far scendere, che si trovava al
lato del ginocchio.
Quando
riuscì finalmente a sfilargli il primo stivale, lo lasciò cadere a terra, ma la
ragazzina ne approfittò per spingersi verso il cuscino, e girarsi a pancia
sotto.
Quando
il moro, se ne accorse, rimase a bocca aperta e fu costretto così ad
avvicinarsi ancora, e per sfilarle l’altro stivale dovette alzargli la gamba
verso l’alto, ma lei si lamentò, facendo sbuffare ancora Itachi, che aprì la
zip dello stivale, ma per non far cascare la gamba, di una Luna più morta che
viva, fu obbligato a tenergli la gamba nuda, mentre con l’altra mano levava
finalmente lo stivale.
Quando
ebbe terminato, lasciò scivolare la mano sulla gamba fino alla caviglia della
fanciulla, ormai addormentata.
Si
diede immediatamente del pervertito. Gli era parso di toccare una preziosa
stoffa di seta, e quel contatto così banale, fatto quasi per caso, l’aveva
turbato, la pelle della ragazza era candida e liscia, ma soprattutto ardente.
Si,
perché fra tutte le sensazioni che provava, quando la toccava, era quel calore
che lei trasmetteva, un calore che lo faceva avvampare.
Scattò
dal letto, mentre lei afferrava nel sonno l’altro cuscino e se lo stringeva
mormorando frasi incomprensibili.
Itachi
la osservò qualche secondo, e nel farlo gli parve di rivederla da bambina, quando
dormirono nello stesso letto d’albergo e lei si era addormentata teneramente
avvinghiata al suo braccio.
Poi
uscì dalla stanza, e dalla casa, curandosi di lasciare la chiave all’interno,
quasi temendo che qualcuno potesse fare qualche cattivo pensiero vedendo la
chiave lì, ed addirittura entrare, ma a quel punto decise saggiamente di
bloccare i suoi futuri e osceni pensieri, perché proprio non avrebbe potuto
sopportare il pensiero, di lei, aggredita e violentata.
Tuttavia
non sapeva perché questa “eventualità”, considerato come se ne andava in giro
vestita, l’ora e i luoghi, gli dessero così fastidio e tormento.
Il
mattino dopo, intorno la mezza per la precisione, Luna si svegliò.
Si
sorprese nel trovarsi nel letto, e si chiese come ci fosse arrivata, visto che
praticamente non ricordava nulla.
Solo
che aveva ballato, bevuto tante cose diverse, di essere uscita dal locale con
Kayra, e poi niente, era in certa che fosse stata la sua compagna più grande a
riportarla a casa?
E
cosa era successo? Perché non ricordava nulla.
-Hmhmhmh…
ma… che mal … di testa… pff… è mezzo giorno… cavolo…-Lentamente cercò di
alzarsi sbadigliando.
Aveva
ancora un bel mal di testa, perciò prese un medicinale, e poi si rese conto che
indossava ancora la “divisa super sexy” del lavoro.
Sbuffò
sonoramente, e si diresse come uno zombie verso lo stereo, dove mise un cd di
Mina, mettendo un volume di media altezza.
La
musica classica, la rilassava.
Una
volta che fu in camera si spogliò, piegando in modo sbrigativo la minigonna, e
il corpetto, e pensare che aveva faticato un sacco per far in modo che gli
stessero, e quando se li era trovata davanti, se n’era innamorata tanto erano
belli, ma in quel momento si sentiva come una foglia su cui era passato un
carro armato, un paio di volte.
Indossò
una canottiera azzurrina, e si tolse il perizoma che l’aveva massacrata per
ore, ed indossò una mutandina fucsia, andò in bagno per struccarsi o almeno
lavarsi la faccia e rinfrescarsi, e si legò i lunghi capelli arancioni in una
coda di cavallo mediamente alta.
-…Pazzi,
siamo pazzi di noi perfetta intesa che poi non finisce di sorprenderci…nahaha!-Canticchiava
la ragazza specchiandosi, con una certa scontentezza interiore, che però non
sapeva spiegarsi.
D’improvviso,
sentì bussare alla porta.
Pensando
che probabilmente si trattava di qualcuna mandata da sua madre per
controllarla, cosa che faceva una volta a settimana, mandando una donna che
Luna non sopportava proprio, e con cui il giorno prima aveva litigato, a causa
della scuola, sbuffò mutando la sua espressione apatica, in una alquanto
burbera e scontrosa, e si diresse ad aprire così come si trovava.
-Cosa
diavolo vuoi ancora! Sei venuta ieri! Vattene subito! Puoi dire a mia madre che
sto benissimo!!!!E NON CI VADO A SCUOLAA OGGI!!-Esclamò con tono di sfida, ma
si paralizzò vedendo che chi aveva davanti non era affatto una donna, non
quella che veniva a controllarla per conto della madre, ma bensì un uomo.
Alto,
moro coi capelli legati in una coda morbida sulle spalle, occhio pece e
penetranti, vestito di nero.
Luna
arrossì, rimanendo a bocca aperta senza riuscire a spiccicare una parola tanto
l’imbarazzo.
Dal
canto suo anche l’Uchiha era imbarazzato vedendo la ragazza in mutande, ma
tuttavia, lui di donne ne aveva viste e di certo non s’impressionava poi più di
tanto visto che era abituato a restare sempre impassibile davanti a tutto.
-Hmm…
no, non mi manda tua madre…-
-Oh
dioo!-La ragazza riprendendosi chiuse la porta in faccio all’uomo, e corse in
camera buttandosi con la faccia sul cuscino sbattendo i piedi sul letto.
-Oh
mio dioo! Che ci fa lui quii! Che figura di meerdaaa! Wahaha!-
Itachi,
era rimasto impalato fuori la porta come un idiota a grattarsi dietro il capo
perplesso.
-Aspetta
un secondooo!-Gli urlò la ragazza, che intanto cercava di infilarsi un
pantaloncino, e contemporaneamente chiudeva la porta della sua stanza, per non
far vedere il disordine colossale che c’era.
Finalmente
tornò ad aprire.
-Scusa…
ehm… ecco…-Si guardarono negli occhi. Lei era imbarazzatissima, non sapeva
proprio spiegarsi la presenza di Itachi, quell’Itachi di cui per anni si era
vantata di averlo come fidanzato.
Il
cuore le batteva a mille e quasi tremava, in effetti trovarsi Itachi davanti la
faceva andare completamente in tilt.
Aveva
degli occhi neri bellissimi, ma cosi freddi e allo stesso tempo seri,
maliziosi, e persino insistenti!
-Cosacifaiqui?-Chiese
lei tutto d’ un fiato cercando di non far notare, l’evidente, vergogna che
provava, farsi vedere in mutande non era il massimo.
Itachi
fece una faccia perplessa.
-…
Secondo te?... è questo il modo di trattare quello che stanotte alle cinque ti
ha raccattato dietro il Night Club, ubriaca fradicia, e ti ha riportato a casa,
sana e salva?-Fece lui un po’ arrabbiato.
Luna
sembrò sconvolgersi da quell’affermazione.
-C-com-me?-Mormorò
arrossendo. Itachi alzò un sopracciglio.
-Non
ti ricordi?-Chiese lui accigliandosi ancor di più.
-Hmm…
n-no…i-io… non mi ricordo niente…-Disse piano la ragazza.
-Ma
bene… -Borbottò l’uomo portandosi una mano tra la fronte, e lasciando che le
dita s’infilassero nei lunghi capelli neri che scendevano lungo il viso. Luna
lo osservò quasi affascinata da quel gesto.
-Hm…
ecco…scusa, entra pure… non stare sulla porta…-Farfugliò lei spostandosi per
farlo passare, lui entrò pensando “era anche ora che mi facessi entrare…”
-Non
badare al disordine…ehe…ehm… senti… a proposito di stanotte… ehm… io…-
-Tu
eri ubriaca… ma non ti ricordi niente…-
-Già!-Disse
lei cominciando a temere di aver commesso uno sbaglio a farlo entrare in casa.
Poi un lampo le attraversò la mente. Chi l’aveva portata sul letto?
-…mi
hai… portato tu a casa?-Domandò lei terrorizzata dall’idea, ma specialmente dal
fatto, che magari sotto gli effetti della sbornia, avesse detto o fatto
qualcosa di sbagliato, tipo “lo sai Itachi ho detto a tutte lei mie amiche che
tu eri il mio fidanzato, per questo non mi sono mai fidanzata”. Che figura di
merda!!!!!!!
-Si…
ti ci ho portata io… poi siccome stavi per svenire, tu mi hai detto dov’erano
le chiavi, così sono entrato e ti ho messo a letto…tranquilla, poi me ne sono
andato subito…-Spiegò Itachi con un piccolo sorriso spuntatogli vedendo la
faccia sconvolta della “testa arancione”, rimasta a bocca semi aperta.
-…I-io…
ecco… non… non so… che dirti… cioè ti ringrazio… ehm…-Luna rendendosi conto che
stava farfugliando, arrossi ed abbassò il capo, portandosi una mano dietro la
nuca, dandosi dell’imbecille, e dell’impiastro.
-Mi
sembra il minimo…-Disse il moro sorridendo di lato.
-E-h?...
Ecco… diamine… mi hai salvato di nuovo… non ci posso credere, ma come fai?!!-
-Veramente
dovrei chiederti io come fai a cacciarti in tanti guai!?-Lei strabuzzò gli
occhi arretrando, per via delle parole pungenti dell’Uchiha.
-Ehm…
puff! Senti che posso dirti… mica lo faccio apposta … e poi non è che mi
ubriaco tutte le sere… e-e solo… p-perché è successo, non vuol dire che accadrà
di nuovo…-
-Lo
spero per te… sai non è che sto tutte le sere al Night… quindi la prossima
volta assicurati di poter tornare a casa, perché non tutti si prendono la briga
di riportarti a casa senza farti nulla… non so se mi sono spiegato…-Disse un
po’ severo e freddo Itachi mettendo una mano sul fianco.
Luna
rimase a bocca aperta, adesso quello gli faceva pure la ramanzina. Ma chi si
credeva di essere, suo padre!?
-Ehi
nessuno ti ha detto di riportarmi a casa! Se non ti andava, non eri
obbligato!-Disse lei cacciando una sfacciataggine terribile.
-Ma
certo! La prossima volta non mi scomodo… del resto una che se ne va in giro
vestita come una prostituta non può che cercarseli i guai!-
Lei
all’affermazione dell’uomo rimase a bocca aperta, arrabbiata come non mai.
-Ehi!
Aspetta un attimo! Io non ti conosco! Come osi venirmi a fare la predica!-
-Infatti
non ero venuto per farti la predica bella mia!-
Silenzio.
Il loro occhi si specchiavano incerti, ma desideravano scrutarsi a fondo, fin
nell’anima, come a poter scoprire quello che la voce non raccontava.
-A-allora…
p-perché… sei venuto qui?-
“Sei un
pazzo l'ha detto il dottore… che non posso pensare più a te! e che devo
cambiare ossessione… e salvare il salvabile… me…”
-Perché…
perché… v-volevo… sapere se stavi bene, Luna…-
I
due si guardarono senza fiatare.
Entrambi
erano sorpresi, dubbiosi, Itachi stesso non sapeva spiegarsi perché quella
mattina, dopo ore di tormento, si era alzato dalla sedia, su cui era rimasto
per tutta la mattina, ed era uscito quasi furibondo, ma con se stesso, perché
non era riuscito a trovare un buon motivo, per non andare da lei.
E
lei, che se lo ritrovava davanti, non riusciva a spiccicare una parola.
Il
cuore non voleva saperne di battere, e questa sensazione la torturava, perché
mai si era sentita così, solitamente il cuore le batteva all’impazzata quando,
per un qualunque motivo, un bel ragazzo le rivolgeva la parola, e quindi
sperava di non averci nessun dialogo, se voleva evitare qualche botta al cuore.
Ma
con lui era diverso, sentiva che di lui si poteva fidare, e che però sarebbe
impazzita se lui non le avesse detto qualcosa, se non gli parlava con la sua
voce era suadente, premurosa e allo stesso tempo forte, ed imperturbabile.
“Sei un
pazzo si però, gli altri non sapranno mai le montagne che farò.. coi granelli
che mi dai… solo un pazzo come te che trivella la città per sbucare accanto,
per sbucare a canto a me… e lo fa…”
-…Itachi…-
-Devo
andare…-Sussurrò lui. Luna assunse un espressione fra il serio ed il triste.
-…Aspetta…
lo so… te l’ho già detto… comunque…
grazie… però… vorrei sdebitarmi con te…
-Lei sorrise, lasciando paralizzato il moro.
-Ecco…
magari… dovrei offrirti il pranzo un paio di volte…-Mormorò lei imbarazzata,
tornando con quell’espressione dubbiosa e triste.
Tuttavia
Itachi sorrise.
-Non
c’è bisogno… più che altro… vorrei che
tu stessi più attenta… una ragazzina che se ne va in giro di notte tutta sola…
è una facile preda… non tutti i Mukenin sono come me…-Lei sgranò gli occhi e lo
guardò.
“Sei un
pazzo l'ha detto il dottore… che non posso pensare più a te! e che devo
cambiare ossessione… e salvare il salvabile… me…”
-…lo
so…ma… vorrei che… la prossima volta che ci vediamo… ecco… non sia… perché mi
devi salvare…-Mormorò piano lei.
-…Luna,
sono un Mukenin… e anche se non sono più al lavoro… questo non vuol dire che io
sia libero di andarmene girando… specialmente per Konoha…-
-È
per questo… che si… insomma… non porti più il coprifronte?-
-Esatto…
meno mi riconoscono, meglio è…e poi ho smesso di fare il ninja…Devo
andare…fuori c’è il sole… e col sole qualche ninja potrebbe riconoscermi anche se
non porto il coprifronte…-Detto questo si voltò per andare via.
Luna
si morse il labbro inferiore, voleva dire qualcos’altro, ma cosa?
-Ieri
eri al Night?-Domandò non sapendo che scusa inventare.
Itachi
che si stava avvicinando alla porta si fermò.
-Si…-
Luna
ripenso alla notte passata a ballare con Kayra, ed immaginando che Itachi fosse
lì a guardarla ballare la lap dance, arrossi dannandosi per averglielo chiesto.
-Ti
ho vista… all’inizio non ci credevo che quella fossi tu… ma poi… ripensandoci,
effettivamente… anche da bambina era tremenda…-Disse voltandosi e sorridendo.
Luna si sentì mancare.
Allora
si ricordava qualcosa!
-Ehm…
ecco… non è che lo faccio tutte le sere…-Cercò di spiegare lei.
-Davvero?...Sai,
non ci credo!-Disse lui mettendosi le mani in tasca con un sorriso beffardo.
Luna mise il broncio.
-Ehi
è vero!!-D’improvviso un tintinnio la fece sobbalzare.
-Oh
è l’una…di già…-Mormorò guardando l’orologio a cucù che aveva suonato.
Itachi
alzò un sopracciglio, una sveglia all’una?
-Ehm…
sai… per non scordare l’ora di pranzo… eheh…ehm… senti… t-ti va… di restare a
pranzo!?-Chiese lei imbarazzata grattandosi dietro la testa.
Il
moro la guardò per un istante negli occhi color miele, e decise, si infondo,
che male c’era a pranzare a casa di una minorenne alla quale aveva salvato la
vita una miriade di volte? Non stava per fare niente di male! Giusto?
-D’accordo…-
La
ragazza sembrò illuminarsi, dalle parole del moro e sorrise ampiamente.
Fine
VIII.
Allora
cosa ve ne è parso di questo capitolo?
Povero
Itachi cos’ha subito! XD una visone forzata di Luna ubriaca e… xD per non
parlare dell’aprire la porta in mutande! Che mente perversa ho!
Ora
chissà come andrà questo pranzo!?
Tutto
nel prossimo capitolo ^__^
Baci
baci Serenity!