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Autore: Music32    24/09/2016    1 recensioni
[Female!Frisk] (Come al mio solito, SansxFrisk e CharaxAsreil!! Yeee siamo tutti più felici ora)
Questo è il continuo di "Una strana comitiva"
Mi ero promessa di fare un sequel, ed eccomi qui!
No, non sono morta per vostra sfortuna Muahahahah
Dal testo:
"Mi hai picchiato con una scopa!"
"Si, e allora"
"Frisk! Una scopa!"
"Ah, tu la prossima volta non ti facevi i filmini mentali!"
I due erano finalmente riusciti ad uscire, ovviamente dopo la strigliata di Asgore e le raccomandazioni di Toriel.
"Tuo padre mi odia"
"No, non lo avevo notato"
Disse sarcasticamente.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Asriel Dreemurr, Chara, Frisk, Sans, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Penso di essermi innamorato di te.
 
 
Vi avverto subito che questo capitolo non è sulla Frans o sulla Charasriel, ma su una coppia secondaria, che si trova in questa storia, di cui nessuno se ne era accorto, e che io sono malata, potrete mai perdonarmi?
Non offendetemi.
 
 
 
-Stanno di nuovo amoreggiando- 
Pensò il povero ragazzo, guardando di nuovo, per l'ennesima volta, i due.
Non era geloso, o forse sì.
Non riusciva più a capire niente.
Era da qualche mese che se ne era accorto...non era più come prima.
Un semplice rapporto d'amicizia si era trasformato in qualcosa di più...almeno per lui.
"Ettore...smettila di fissarci"
Disse la ragazza di Frank, Giusy, guardando il ragazzino.
Ettore, colto sul fatto, diventò paonazzo.
"S-scusa!"
Disse nascondendo la faccia nell'enorme collo della felpa.
Faceva freddo...almeno per lui
Era sempre stato un ragazzo temuto da tutti, sempre a fare il duro e sempre a lottare contro tutti.
Aveva pochi amici, gli unici che lo volevano veramente bene erano solo Frank, Sans, Justin e stranamente, anche Frisk.
Ma non poteva dire a qualcuno ciò che provava.
Sarebbe stata un'offesa al nome della sua famiglia...era una cosa sbagliata.
Non si sarebbe mai dovuto innamorare.
Il ragazzo, il più piccolo del gruppo, cercava di non piangere.
Erano usciti come al solito.
Sans e Frisk, Frank e Giusy, Asriel e Chara e Justin con Gaia, la sua migliore amica, anche se non le mostrava molto affetto.
-Come se lei lo facesse-
Pensò.
È ciò lo fece ridacchiare.
Stavano seduti in un bar, in città.
Ormai l'estate era alle porte, e finalmente avrebbero avuto le loro vacanze estive.
"Allora Ettore, perchè non ci presenti la tua fidanzata?"
Disse Frisk.
"Ehm...non ho una ragazza..."
"Oh! Non lo sapevo!"
"Ha rotto con la sua ragazza due mesi fa"
Aveva risposto Frank, al posto dell'amico.
Era proprio due mesi fa, che il ragazzino aveva provato un sentimento che manco lui aveva mai sentito.
Questa volta non era una "Cotta" o qualcos'altro.
Si era innamorato sul serio.
Una di quelle cose che metteresti il bene della persona che ami prima di te.
Una cosa che quando ti si avvicina, ti martella il cuore in petto.
Ma tanto era troppo tardi...era troppo tardi...tardi per tutto.
Non c'è la faceva più, stava per scoppiare.
Era da due mesi che continuava a pensare che era tardi, non c'era più niente da fare...ma questo lo faceva soffrire...
Era ancora troppo piccolo per capire questo sentimento troppo grande per lui.
Infondo aveva solamente 16 anni, gli altri, almeno la maggior parte dei sui amici, erano più grandi di lui.
Solamente Frisk era la più coetanea.
"R-ragazzi...io esco un'attimo..."
Aveva detto, senza manco guardarli in faccia.
"Hey! Ettore! Torna indietro!"
Disse Frank, staccandosi Giusy di dosso.
Infondo si preoccupava per il suo migliore amico.
"Lascia stare, vado io"
Aveva detto Frisk, correndo fuori dal locale.
Fu difficile trovare Ettore, soprattutto perchè si era andato a nascondere in un vicolo.
"Ettore"
"Ciao Frisk"
Il ragazzo si era seduto per terra, a gambe incrociate, ed aveva appoggiato la testa sul muro dietro di lui.
"Cosa è successo?"
"Niente...avevo bisogno di stare un pò da solo"
"Vuoi parlare con me?"
"Non penso possa risolvere qualcosa"
"Almeno puoi rivolgerti a qualcuno dopo, no?"
"Okay..."
La ragazza si sedette di fianco al ragazzo.
"Perchè sei scappato così? C'è qualcosa che no va?"
"Beh...è una lunga storia"
"Dimmi tutto"
"Mi sono innamorato..."
"Ma è bellissimo! Perchè allora sei scappato?"
"È una cosa complessa..."
"Con me puoi parlare"
"È ch-"
"Ragazzi!"
"Frank! T'avevo detto di rimanere al bar con gli alti!"
"L-lo so...ma volevo vedere come stava Ettore..."
"Sto bene"
Disse il ragazzino, alzandosi in piedi.
"A me non sembra..."
"A te non sembra mai niente, Frank"
"Ma cos'hai oggi?!"
"Niente, non ho niente"
"Ettore...sai che sono il tuo migliore amico...mi preoccupo per te"
"Non dovresti, ritorna dagli altri"
Frank guardò Frisk, ma la ragazza fece spallucce.
"Ed adesso, devo andare a casa"
Il ragazzo per passare urtò la spalla di Frank, una cosa che non potè fare a meno di notare.
Passarono i giorni, le settimane...ma Ettore non smetteva di essere perennemente arrabbiato, tanto che i suoi genitori furono chiamati 4 volte dalla vicepreside in una settimana.
Non si faceva più vedere, e se qualcuno chiedeva di lui, gli dicevano che usciva con un gruppo della sua età.
"Cavolo Sans...io non lo so, infondo era parte del gruppo"
"Justin...non possiamo farci niente, forse si sentiva a disagio perchè siamo tutti più grandi di lui"
Quando Sans e Justin scoprirono che tra qualche giorno si sarebbe trasferito, non potettero che sentirsi tristi.
"È mo come lo diciamo a Frank e Frisk..?"
"Beh, non ne ho la minima idea"
"Non sei d'aiuto, Justin"
Facciamo così, tu ti occupi di Frisk, io di Frank, okay?"
"Va bene"
 
**
 
Frisk ovviamente dopo la notizia, si sentì molto triste.
Justin per avvertire Frank andò a casa sua.
Lui invece reagì molto peggio.
Era il suo migliore amico, era come un fratello minore per lui, qualsiasi cosa succedesse nella casa di Frank, Ettore era sempre lì per aiutarlo.
"Quel figlio di puttana!"
"Frank...calmati"
"COL CAZZO!"
"OH! Non pigliarti la confidenza che poi sono cazzi tuoi! È libero di fare quel cazzo che vuole"
Ma l'altro rispose con un'occhiataccia, per poi uscire dalla casa, sbattendo la porta alle sue spalle.
Doveva parlare con quel cretino del suo migliore amico.
Era andato fino sotto casa di quest'ultimo, ma gli avevano detto che non c'era.
Aveva chiamato persino i suoi amici, ma di Ettore nemmeno l'ombra.
"E se ha fatto qualche cazzata..?"
Disse Peter, un'altro ragazzo, dopo un'ora che lo cercavano.
"Sempre il solito ottimista te, eh?"
Rispose sarcasticamente Justin, mentre guidava.
Avevano preso la macchina, per fare più presto.
Passate due ore, i cinque ragazzi non avevano ancora trovato Ettore.
Peter, Frank, Justin, Sans e Mike erano andati alla ricerca disperata di quel ragazzino.
"Ragazzi...pechè non ci dividiamo?"
Aveva proposto Frank, ormai erano le 7 passate.
"Forse hai ragione"
Disse Peter.
 
**
 
Ormai erano le 10 della notte, ma di Ettore nemmeno l'ombra.
Avevano cercato per metà città, ma era impossibile trovare un ragazzino di 16 anni in mezzo a tutte quelle persone.
Ormai erano tutti tornati a casa, tranne Frank.
Lui voleva...lui DOVEVA ritrovare Ettore.
-Insieme per Sempre- 
Si erano ripromessi questo.
-Io ci sarò sempre per te-
Si conoscevano da così tanto tempo ormai...ma non avrebbe mai dimenticato quel giorno...il giorno in cui tutto cambiò.
 
**
 
Come al solito, i suoi genitori stavano litigando.
Lo facevano ogni giorno ormai.
Ma era così codardo da non mettersi in mezzo.
Si sentiva così...inutile...
Persino sua sorella Sophia, di 5 anni, difendeva la madre.
"Sei una puttana! Pensi che io non sappia che questi NON siano figli miei!?"
"Hai bevuto troppo! Smettila! Spaventi i ragazzi!"
"Prostituta! Non avrei dovuto mai sposarti!"
Le suppliche della madre ormai si erano mischiate ai singhiozzi della bambina ed alle urla del padre.
Lui era lì...in un angolo, rannicchiato su se stesso.
Cercava di tapparsi le orecchie con le mani, ma sembrava che le urla erano nella sua testa.
Stava impazzendo, non aveva il coraggio...
Quando andava a scuola...invidiava i suoi amici, le loro famiglie felici...
Era la terza litigata in un'ora che era tornato a casa.
Ubriaco...come al solito.
Era in camera sua, e non aveva il coraggio di uscire fuori per vedere cosa stesse succedendo.
Poi si alzò di scatto, con gli occhi spenti.
Non sentiva più niente...era come tutto sparito.
Forse era l'abitudine a questa cosa...
Prese uno zaino, e ci ficcò più cose possibili dentro.
Non aveva intenzione di restare lì per un secondo di più, avrebbe preferito morire sotto un ponte.
Uscì dalla stanza, ed andò al piano di sotto.
Aveva visto di striscio sua madre piangere...
Buttò per terra un foglio...una lettera...per sua madre.
Era uscito, attento a non far rumore.
Dopo due ore, finalmente il padre la smettete.
La donna salì in camera del figlio, ma non vi trovò nessuno al suo interno.
Allora frettolosa scese di sotto.
Notò il foglio per terra, e lo raccolse.
 
--
 
Scusami mamma...
Non è colpa tua.
Ho deciso di andarmene perchè non ce la facevo più a vederti soffrire.
Sono un codardo...ho preferito scappare al posto di proteggerti.
Non potevo sentirti piangere ogni notte...e sentirmi impotente.
Dì a Sophia che mi dispiace...e che starete per sempre nel mio cuore.
Vi voglio bene.
 
-Frank
 
--
 
La donna scoppiò in lacrime...non era stata abbastanza forte per reagire...
 
**
 
Stava scendendo le scale della metro, come quella volta.
 
**
 
Stava andando alla metro, aveva intenzione di andare più lontano possibile.
Aveva 14 anni, ma non gli importava.
Stava aspettando, ma poi fu attirato da delle risate.
"Stupido marmocchio! Sei un cretino!"
5 ragazzi erano in cerchio davanti ad un ragazzino.
Il ragazzino impassibile, sembrava quasi non gliene importasse.
Lo sguardo perso nel nulla, e gli occhi vuoti.
Aveva un grossa cartella dietro, stava sicuramente tornando dalla scuola.
Invece i ragazzi erano alti e grossi di corporatura.
Avrebbero avuto più o meno 16-17 anni, il ragazzo 11...o magari di meno.
Poi d'improvviso uno dei ragazzi spinse per terra il ragazzo.
Incominciarono a dargli dei calci, mentre stava per terra.
Ma lui non faceva niente per ribellarsi...quasi fosse normale.
Le persone non facevano niente, si allontanavano.
Dopo 5 minuti, se ne andarono tutti.
Il ragazzino stava ancora per terra, accovacciato...chissà quanto faceva male il corpo, dopo tutti quei calci...
Poi si rialzò...mostrando il suo viso pieno di lividi e con sangue ovunque.
Nessuno si avvicinava per aiutarlo.
Ma la cosa più strana...era che dopo tutte quelle botte...non piangeva...
Aveva la stessa espressione vuota.
Frank non poteva restare a guardarlo, ed allora gli si avvicinó.
"Hey! Stai bene?"
Gli disse, spostando il ciuffo del ragazzo, che gli copriva l'occhio sinistro.
Sembrò sorpreso.
Iniziò a sorridere.
"H-Hey! Perchè cavolo stai sorridendo?!"
Iniziarono ad uscirgli delle lacrime, e poi scoppiò a ridere.
"S-Stai Bene?"
"S-si"
Disse tra una risata e l'altra.
"Smettila di ridere!"
"I-io sono Ettore"
Disse tendendogli la mano.
"Ehm..."
Aveva detto stringendogliela.
"Io sono Frank..."
"Piacere, Frank!"
Il ragazzo riportò Ettore a casa, e da lì, i due furono inseparabili.
 
**
 
Ormai era arrivato.
Stava guardando in giro, e chiedeva informazioni alle persone.
Dopo 20 minuti, finalmente gli sembrò di vederlo.
"ETTORE!!"
Urlò.
L'altro si girò, sentendosi chiamare.
Ma appena lo vide diventò violentemente rosso, anche se era lontano, Frank riuscì a vederlo, ed Ettore iniziò a correre dalla parte opposta.
"FARABUTTO! TI STIAMO CERCANDO DA STA MATTINA!"
Urlava mentre cercava di raggiungerlo.
Ormai erano arrivati al muro del tunnel, non aveva via di scampo.
"H-Hey!"
Disse Ettore, ansimando.
Aveva corso un bel pò.
"C-ciao!"
Rispose l'altro, ansimando anche lui.
"P-perchè sei scappato!?"
"Perchè...mi sento a disagio..."
"Perchè?"
"P-per te e la tua fidanzata..."
"Ehm..."
"È che sono..."
"Che è? Ti piace una ma non puoi averla?"
"Non è proprio questo..."
Disse nascondendo la faccia.
"È che..."
"Non dirmi che sei Geloso! Ne abbiamo già parlato, sai benissimo che sei il mio migliore amico, e non ti abbandonerò per Giusy!"
Il ragazzo si morse il labbro.
"M-mi sono innamorato..!"
L'altro sgranò gli occhi.
"Di chi..?"
Disse titubante.
"D-di..."
Sembrava che i secondi non passassero mai.
"...Giusy"
"Ah"
"S-scusami..."
Frank gli diede una pacca sulla spalla.
"Non ti preoccupare, non fa niente!" 
Ma Ettore scoppiò in lacrime.
"H-Hey! Non piangere...sei un'uomo adesso"
Ma d'istinto l'abbracciò.
Ettore ricambiò l'abbraccio, era così basso che Frank lo copriva completamente.
"G-grazie..."
Ma nessuno poteva sapere che aveva mentito...in realtà la persona di cui si era innamorato lo stava abbracciando, e non poteva fare a meno di piangere...sapendo che l'altro non avrebbe mai ricambiato quel sentimento, tanto piccolo, ma così potente, che provava verso il suo migliore amico...
 
Perchè tutti sanno, che alla fine ci si innamora della persona che ci sta più vicina...
 
 
 
 
 
 
 
hOi!
Sono tornata :'D
Scusate l'enorme ritardo, ma non avevo la minima idea di cosa scrivere.
Ho voluto dare un pò più di spazio ad i miei OC in questa storia.
Potrete mai perdonarmi per questa cosa?
Non vi preoccupate, il prossimo capitolo cercherò di scriverlo più velocemente possibile.
Scusatemi...ma la maggior parte - almeno i più importati - dei miei OC in questa storia sono maschi, ed io che AAAMO alla follia gli Yaoi (per me sono troppo CUTEEEEE QAQ) non potevo mica non scrivere qualcosa sugli Yaoi.
Poi OC+Cute+Yaoi= Morte istantanea di Gy
Scusate errori ortografici :3
I love YOUUUU, CHE SEGUI ANCORA STA STORIA ORRIBILE!! 
Dopo questo capitolo, vado ad uccidermi :'D
BYEEEE ~
Gy
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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