James Potter
Il piccolo problema peloso

 

“A volte mi ricordi tanto James. In compagnia
lo chiamava il mio ‘piccolo problema peloso’.
Un sacco di gente si era fatta l’idea
che avessi un coniglio ribelle.”

 
La luna piena illuminava il parco della scuola, dando un’aria lugubre all’erba, sulla quale si proiettava l’ombra degli alberi.
Gli unici suoni che si sentivano erano il bubolare dei gufi dalla Torre Ovest del castello, i versi di molti animali che abitavano la Foresta Proibita e i passi di quattro ragazzi che attraversavano il parco il più silenziosamente possibile.
Due dei ragazzi trascinavano di peso un ragazzo alto e magro mentre il quarto ragazzo, basso e paffutello, si avvicinava ad un albero i cui rami frustavano l’aria attorno.
Il quarto ragazzo rimpicciolì sempre di più, fino a scomparire tra l’erba e in un attimo l’albero smise di agitare i suoi rami.
“Forza, ci siamo quasi!” disse il ragazzo con gli occhiali e i capelli spettinati.
I tre ragazzi entrarono nel passaggio segreto del Salice Schiaffeggiante, attraversarono il tunnel e finirono in una stanza di legno con le finestre sbarrate, le cui pareti erano segante da quelli che sembravano graffi.
“Mettiamolo qui”, disse l’altro ragazzo e insieme appoggiarono il terzo vicino ad una parete, mentre un topo zampettava per la stanza.
I due ragazzi presero a trasformarsi: quello con gli occhiali divenne un cervo dalle lunghe corna e l’altro un cane con il pelo nero.
Delle urla, provenienti dal ragazzo accasciato alla parete, rimbombarono per la stanza e sicuramente furono udite dagli abitanti del villaggio vicino, Hogsmeade.
Anche quest’ultimo cominciò a trasformarsi, ma, a differenza degli altri ragazzi, contro la sua volontà.
Le urla si intensificarono mentre la sua faccia mutava e lunghi peli grigi iniziavano a spuntare ovunque.
Le urla divennero ululati. Il lupo mannaro iniziò a graffiare le pareti mentre il cervo, il cane e il topo gli facevano una silenziosa compagnia e vegliavano su di lui per far in modo che non facesse del male a nessuno, se non a lui stesso.









Angolo autrice:
Lo so. Sono una persona orrenda. Non aggiorno da mesi e mi dispiace.
Sono stata piuttosto impegnata: mi stavo preparando psicologicamente all'inizio della scuola e ora che è iniziata mi sono resa conto di non essere mai stata pronta.
Questo è il capitolo su James, scritto un mese fa e mai pubblicato da allora. È arrivato il suo momento, dopotutto.
Adoro il rapporto che c'era tra i Malandrini (compreso quel cretino di Peter Pettigrew) e non potevo non scrivere un capitolo su di loro.
Però c'è un piccolo problema che non so come risolvere: non ho più idee.
La scuola mi sta portando via tantissimo tempo e se avete qualcosa da suggerire vi sarei immensamente grata **
Un continuo ringraziamento per Molly_weissman94 che continua a recensire i miei capitoli, anche se ha dovuto aspettare mesi per leggerli. MI DISPIACE!
Alla prossimaa