DRACO

La guerra era finita, era stata straziante ed aveva portato via tutto. I ricordi delle persone morte si facevano vivide ogni notte, quasi come per ricordare l'impossibilità di essere felice per chi fosse sopravvissuto.

Il Settimo anno ad Hogwarts ormai l'avevano perso tutti, anche chi non ci saremmo mai aspettati. Si anche lui, il nostro biondo occhi di ghiaccio, lui aveva perso più di tutti.

Ogni anno si era vantato di come fosse padrone di se stesso, di come nulla lo spaventasse. Eppure.. quell'anno non lo fu e capì che non lo era mai stato e che mai più si sarebbe fatto sopraffare da chiunque, nemmeno da Tu Sai Chi ormai andato nel vortice del non ritorno.

Quest'anno sarebbe stato diverso, un nuovo Draco Lucius Malfoy. Forse più buono, forse meno. Forse, invece, proprio se stesso.

Aveva perso suo padre, finito ad Azkaban con l'obbligo di patire tutti gli anni che aveva tolto a delle giovani vite e di patire tutte le sofferenze che lui stesso aveva fatto patire.

Sua madre, che dopo ciò che era accaduto perse il lume della ragione, almeno per così dire, più che altro si ritrovava tutte le sue paure ad ogni angolo, così scelse di andare in cura nel miglior ospedale psichiatrico di Londra, la parte magica, perché lei, come disse, "era comunque una signora".

Severus Piton, suo professore, nonché, nell'ultimo anno, suo protettore. Non che l'avesse fatto con tutto il suo volere, ma Sev aveva un cuore buono.

Goyle, suo migliore amico sin dal primo giorno di scuola, che ora sulla tavolata lascerà un posto vuoto.

Come poteva lui tornarci? Tornare in quella scuola dove nessuno l'avrebbe più guardato? Nessuno l'avrebbe più rispettato. Lui era e sempre sarebbe stato figlio di Lucius Malfoy. Il mangiamorte che, insieme a Tu Sai Chi, aveva permesso tutto questo.

Draco, dopo molti pensieri, si riprese e guardò il suo braccio. -Si era permesso troppe cose-. Il marchio nero ancora ben visibile e che, quando provava dolore, sembrava quasi sorridere. Ogni persona che gli toccasse il braccio scatenava in lui dolori che la maledizione cruciatus, a confronto, pareva una passeggiata.

Doveva tornare ad Hogwarts, doveva scoprire come si poteva porre fine a quel dolore, quell'agonia che, dopotutto, si meritava. Non lo sopportava più però, voleva ricominciare. Dopo quest'ultimo anno se ne sarebbe andato.

In quell'estate aveva comprato un appartamento vicino ad una cabina londinese che portava a Diagon Alley che, dopo essere stata ricostruita, sembrava quasi che non fosse mai successo nulla, esattamente come ad Hogwarts. Si era comprato una moto nera babbana per scaricare tutte le tensioni che, durante quell'estate, si erano fatte vive ogni momento.

La lettera della riapertura dei corsi poi arrivò e si mise a leggerla e rileggerla fino a che quelle parole sembrava stessero per uscire e vorticare intorno a lui.

"SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
 

Caro signor Malfoy,
 

Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
 

L'anno scolastico avrà inizio come di consueto il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 agosto p.v.
 

Distinti saluti,

Minerva McGranitt.

Preside"

Ciò che lo stupì, però, fu la scritta a mano, con inchiostro nero, nel retro del foglio iniziale.

"P.S. Signor Malfoy,

Anche se ci sono stati molti avvenimenti nel corso dello scorso anno, non avrò sicuramente preferenze per persone a differenza di altre. Lei è sempre stato un ottimo studente e di certo non avrei mai escluso lei dal nuovo anno, ma spero che quest'anno non si creino problemi tra le diverse case e si inizi a cooperare.

Ovviamente si svaghi e cerchi di non pensare troppo al passato in quanto esso porta solo tristezza e sofferenza.

Cordiali Saluti.

La Preside"

Lei contava su di lui allora, magari una speranza cel'aveva per essere il nuovo o ciò che veramente è sempre stato. Draco Lucius Malfoy.
 

HERMIONE

Avevo passato l'estate a casa Weasley, anche se con Ronald non stavo più, dato che avevamo capito che di relazioni evidentemente ne sapevamo ben poco dato che, tra noi, la scintilla non c'era più.

La Tana era diventata un posto oserei dire cupo dalla morte di Fred. Non cupo perché non si ridesse, giocasse e divertisse, ma perché lui non c'era più.

Alcune volte Molly si fermava a guardare George per poi correre in camera in lacrime. Credo osservasse le loro foto mentre meditava sul come essere forte.

Arthur, non tornava quasi mai a casa per il troppo lavoro, ma ormai avevo iniziato a pensare che era solo una scusa per stare lontano e non dover affrontare la realtà. Non ero la sola a pensarlo dopo tutto.

Il giorno che mi arrivò la lettera per Hogwarts mi stupii nel vedere una scritta del retro del foglio, una calligrafia elegante.

"P.S. Signorina Granger,

Spero che quest'anno non lo dedichi solo allo studio ed alla sua camera o ai libri, perché potrà svolgere solo le consuete lezioni, non accetterò più il giratempo per le materie scolastiche supplementari.

Ha bisogno di distrarsi e di non pensare troppo, ovviamente non le sto chiedendo di cambiare la sua media scolastica, anche perché so che resterà impeccabile, ma spero solo che quest'anno sia un anno di cambiamenti.

Ovviamente si svaghi e cerchi di non pensare troppo al passato perché esso porta solo tristezza e sofferenza.

Cordiali Saluti.

La Preside"

Si, magari quest'anno sarà pieno di scoperte e cambiamenti: smettere di stare sempre sui libri, più passeggiate, nuove conoscenze, mai più incubi di solitudine e sulla Manor. Hermione Granger a tutti gli effetti.

Non avrebbe lasciato che Voldemort le portasse via altro.

Così aspettó con ansia il giorno in cui sarebbe tornata a Diagon Alley ed il primo giorno di scuola.