HERMIONE.
L'Arrivai a Diagon Alley con Ginny mi aveva riportata del tutto in un ricordo passato, forse in realtà non era accaduto nulla. In realtà era successo tutto nella mia mente, non poteva davvero sembrare tutto così normale dopo ciò che era successo,nemmeno quattro mesi prima.
Era impossibile.Tutto è così uguale a come l'avevo lasciato..Lascai perdere i miei pensieri, per concentrarmi in una cosa che amavo molto più di qualunque cosa o persona al mondo: i libri. Io e la piccola Weasley ci avviavamo per il famoso Ghirigoro.
Entrando vidi tutti quegli scaffali, che odoravano di pergamene, di libri nuovi, vecchi, toccati, mai visti. Ogni tipo di libro, ogni dimensione, ogni genere, ogni particolare. Il mio sogno.
Inziai a prendere i libri per la scuola, magari qualche libro in più per potersi informare meglio sul programma del nuovo anno e perché no, libri da poter leggere nel tempo libero. Fortuna feci l'incantesimo alla borsa, perché non sarebbero mai entrati tutti. Lascai Ginevra andare per negozi di vestiti mentre io finivo i miei piccoli acquisti.
Mi fermai di fronte alla vetrina del negozio di telescopi: Wiseacre's: Il Telescopio, incantata da tutti quei vetri. Ma poi una voce una voce mi fece riprendere dai miei pensieri. Una voce che avevo ascoltato per così tanto tempo che in quel momento però a stento riconoscevo, la battaglia aveva cambiato tutti, ma in lui, non il suo carattere tagliente, mi girai e lo vidi, con una semplice camicia bianca e dei pantaloni neri, leggermente sbottonata all'inizio per far notare i pettorali scolpiti e i capelli biondi sbarazzini.
"Mezzosangue Zannuta, i libri sono di là" lo disse con cattiveria, ma non troppa, faceva intendere quanto in realtà poco gli importasse di parlare con me.
"Questo lo so Malferret, che cazzo vuoi?" risposi con troppa rabbia, forse perché il mio odio nei suoi confronti non era mutato di una virgola,e rimaneva un mangiamorte, idiota, che aveva aiutato ad uccidere Albus Silente.
"Da te? Niente. Semplicemente mi devi la strada per poter entrare." Disse con un aria così disinvolta e maligna che guardandolo sembrava nemmeno mi vedesse. Poi, mi resi conto di essere proprio davanti alla porta e che in effetti non voleva un bel niente da me, mi aveva rivolto la parola solo per quella stonzata. Lei però non si lasciò incrinare da quel ragazzino, così di tutto rimando aprì la porta e lo guardò.
"Stavo entrando"
"E allora fallo, senza restare imbambolata, ho fretta" Entrai, e mi misi a rovistare in ogni dove pur di non far notare di essere entrata solo per non essere presa in giro e mi fermai di fronte ad un telescopio bellissimo argentato con i bordi rossi, il vetro cristallino.
Decisi di comprarlo, amavo tanto nella notte mettermi a guardare le stelle e poterle studiare. Comprai quello e un una mappa astrologica, tanto per rimanermi informata.Uscii tranquilla, serena, come se avessi comprato il libro più bello di sempre.
QUALCHE GIORNO DOPO.
Presi il mio baule colmo di roba ovviamente incantato, scesi le scale della tana e mi ritrovai con gli altri all'entrata tutti gioiosi di iniziare un nuovo anno.
Questa volta pronti a concluderlo senza ficcarsi nei guai, senza essere per forza qualcuno, ma dei semplici studenti intenti a voler finalmente finire un anno in bellezza e chi lo sa magari, quell'anno mi sarei innamorata e avrei vissuto e mi sarei divertita, divertita davvero.
1 settembre, l'inizio.
Passammo tutti per il muro che portava alla stazione per il treno 9 3/4. Ed eccolo, enorme, un po' rovinato per i tanti viaggi, e bellissimo come sempre.Ovviamente con troppa gente intorno, ma noi eravamo contenti, perché finalmente potevamo tornare a casa, questa volta per l'ultimo anno, viverlo ed essere estremamente contenti. L'anno prima del lavoro, prima di essere catapultati in un'altra vita. Salimmo e cercammo uno scompartimento libero, per noi 4.
Il giorno perfetto.
DRACO.
Arrivai a Diagon Alley, da solo.
Blaise non era potuto venire e aveva già preso tutto il necessario giorni prima.
Sempre e comunque un sapientino, preciso.
Mi feci un giro per Diagon Alley, mi sentivo osservato da qualsiasi persona mi ritrovassi accanto, ma non m'interessavo. Chiunque loro pensasserodi conoscere non c'era più, o per lo meno non del tutto.
Presi i libri che dovevo comprare, una nuova divisa, delle camicie e altre varie cose.
Andai verso il negozio di telescopi quando mi trovai davanti la Mezzosangue, non mi interessava più quella roba del sangue, ma lei mi sta proprio sulle palle.Era piazzata proprio davanti alla porta con tutta la faccia sul vetro.
"Mezzosangue Zannuta, i libri sono di là" dissi con disprezzo sperando con tutto me stesso che semplicemente si levasse. Non avevo voglia di parlare con nessuno.
"Questo lo so Malferret, che cazzo vuoi?" feci un ghigno dei miei e la guardai quasi oltrepassandola.
"Da te? Niente. Semplicemente mi devi la strada per poter entrare." feci cenno con la testa, quell'idiota nemmeno si era resa conto che era in mezzo comeun pesce lesso.La guardai aprire la porta del tutto scocciato e poi si girò verso di me, con l'aria saccente, che odiavo.
"Stavo entrando" volevo strozzarla, certo era diventata bellissima nell'ultimo tempo ma l'odio che provava era più forse per farsi spazio solo per un bel corpo e un bel viso.
"E allora fallo, senza restare imbambolata, ho fretta" risposi, ma quale fretta. Volevo solo non vederla più. Comprai ciò che dovevo e uscii, come potevo cambiare se la gente di me pensava sempre lo stesso e io lo stesso di loro.
Che palle.
QUALCHE GIORNO DOPO
Andai in moto con il mio baule fino alla stazione per poi attraversare con il mio passo nobile ed elegante il passaggio per arrivare alla mia vera meta, il binario 9 3/4, mi feci spazio nella folla e entrai nel treno, arrivai da Blaise, finalmente ero contento.
Avrei passato il mio ultimo anno insieme a lui, con il vero me, pronto a divertirmi con il mio migliore amico. Finalmente tornavo a casa, potevo risentire l'odore del marmo e del legno, le pergamene, le piume, la mia bellissima casa.
Quello sarebbe stato il giorno perfetto.