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Autore: AlekHiwatari14    26/09/2016    3 recensioni
Nella notte un'ombra si avvicinava alla dimora dei Phantomhive. Li vi erano luci ovunque. Si udiva la musica, si vedevano carrozze andare e venire. Non c'era alcun dubbio. La villa era in festa e quello era un giorno speciale per Ciel e colui o colei che si aggirava nell'ombra lo sapeva molto bene. Era una sera piovosa e tempestosa e non mancavano lampi e tuoni che infatti scendevano illuminando il volto della persona che era nell'ombra e rivelava il suo sorriso femminile e le labbra rosate. Quella ragazza era incappucciata ed era sul tetto del palazzo più vicino che osservava ogni movimento. Nessuno sapeva chi fosse, ne tanto meno cosa volesse. Una nuova minaccia era vicina e nessuno lo poteva immaginare cosa potesse essere ne tanto meno chi potesse provocarlo. Così i nostri eroi si ritroveranno ad affrontare qualcosa di nuovo, sorprendente e che nessuno avrebbe mai immaginato e trovarsi davanti a nuove persone che non avrebbero mai immaginato di incontrare.
Basato sulla vita dei nostri cari eroi alle prese con nuovi personaggi tutti particolari e ancora da scoprire. (INTERATTIVA)
CHIUSE ISCRIZIONI.
Genere: Commedia, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fuori Storia 7 - Quando un anima corrompe...

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Di certo Simon non era come la conosciamo ora, difatti era tutt'altro. C'è stato un tempo che la ragazza era sempre felice e spensierata, un tempo dove la ragazza non era altro che una semplice fanciulla nata da una famiglia povera, ma felice. Aveva molti amici con se e non era per niente fredda ed egoista come ora. Ma, allora, com'è diventata così?



Tutto accadde in una sera. La madre e il padre di Simon erano seduti vicino al caldo fuoco del camino quando il padre le confidò che voleva cambiare attività all'interno della bottega dove era suo solito lavorare.
"Perchè voi cambiare attività? Lo sai che astento arriviamo a fine mese."Protestò la madre della ragazza, mentre questa rientrava sentendo la discussione.
"Beh... potrebbe essere la nostra fortuna. Ho saputo che ci sono molti nobili a cui piace l'oppio. Infatti anche un mio amico ha aperto quest'attività e ha detto che sta avendo ottimi frutti." Spiegò l'uomo alla moglie che era ancora titurbante della cosa.
"Che succede?"Domandò curiosa Simon posando il cappotto stropicciato e rovinato sulla sedia, per poi avvicinarsi ai genitori.
"Niente. Tuo padre vuole cambiare attività."Sintetizzò la madre ritornando a girare la pentola che era sul fuoco.
"Ma perchè?"Continuò a chiedere la ragazza non capendone il motivo.

Il padre incominciò a sospirare per poi rivelargli la triste realtà:"Perchè purtroppo nessuno riesce a prendere il pane, mia cara. I soldi sono pochi e nessuno nella zona riesce a comprare più di un pezzo misero. Avevo pensato di vendere del vino, cioè di allagare l'attività, ma tua madre è contraria."
"Beh...allora fallo. Sicuramente ci saranno più gente nella bottega, dico bene, mamma?"
"Non lo so, cara. Questa storia non mi piace. Ho sentito che molti uomini hanno preso un brutto vizio stando a contatto con l'oppio."Confessò preoccupata la madre prendendo la pentola dal fuoco e mettendola sul tavolo.
"Ma questo non accadrà a papà. Dico bene? Dopotutto è anche astemio, come può incominciare a fare qualcosa che neanche gli piace?" Disse la ragazza con un fare ottimista. 

Infatti l'uomo incominciò a produrre vino e oppio come si era promesso di fare e la cosa andava a gonfie vele. La dea bendata sorrise finalmente alla sua famiglia e il padre rimase astemio per un bel pò di tempo, finchè un nobile non lo invitò al palazzo come suo ospite per firmare un contratto dove sarebbe stato il suo fornitore personale di vini e oppio. Sfortunatamente alla cena, il nobile volle fargli assaggiare il suo vino e lui fu costretto a berlo poichè il nobile incominciava a sospettare che quella bevanda fosse avvelenata. 

In poco tempo il padre incominciò ad arricchiersi grazie alla bottega di vino e oppio che aveva aperto, ma quell'assaggio di quel vino dato al nobile gli fu letale. Poco a poco incominciò ad ubriacarsi. Quel nettare così dolce per il padre non fu lo stesso per Simon che, vedendolo rientrare in quello stato, incominciò a protestare.
"Papà, ma cosa stai combinando? Non ti riconosco più!"
"Sta zitta, mocciosa!"Urlò il padre dandole un ceffone così forte da buttarla a terra. La madre, vedendo la scena, decise di dividerlo dalla figlia portandolo a letto.
I giorni passavano e il vizio del padre verso l'alcool era sempre più forte. Divenne una vera e propria droga per lui e la cosa a Simon non andava per niente, anche perchè era costretta ad essere picchiata e sentire le urla che veniva violentata ogni qual volta quell'uomo tornava. Un giorno, la madre non stava molto bene e il padre si ritirò nuovamente ubriaco fradicio andando diritto dalla figlia a dargliene di santa ragione.

"Papà, lasciami! Così mi fai male!"Sbraitava la ragazza con le lacrime agli occhi. La madre si mise di mezzo, ma essendo debole fu scaraventata dal marito a terra sbattendo la testa. Davanti a quella scena Simon non riusciva a reggere la tensione. Poco dopo, il padre violentò la moglie recandole gravi danni davanti alla figlia che, vedendo la madre che non batteva ormai cigliò, incominciò a correre via, urlando, con le lacrime agli occhi.

In quel preciso istante, Arthur era alla ricerca di un'altra anima. Anche lui, come il padre della ragazza, aveva il suo vizietto ovvero essere un vero e proprio casinista. Amava creare scompiglio per poi prendere le anime tormentate  e la cosa andò a peggiorare volendone sempre più. Ogni anima era preziosa per lui. Aveva sempre fame e fretta di avere un'altra anima dinanzi a lui. Fortuna volle che passò Simon proprio di fianco a lui. Le lacrime della ragazza profumavano della sua anima. Era folle e tormentata, vogliosa di vendetta e di cambiare tutto. Il demone la fermò prendendola per il braccio. La ragazza si voltò incrociando il suo sguardo. In quel momento, nel cuore del demone, qualcosa passò, ma nessuno sa che cosa. Sentiva una strana sensazione di tenerezza verso quella fanciulla che neanche lui riusciva a spiegarsi.

"Ehi, cosa ti è capitato?"Domandò e la ragazza incominciò a confessare il tutto sentendo che la persona che si ritrovava davanti era diversa dalle altre che aveva conosciuto fino a quel momento.
"Mio padre... non è più mio padre. Non lo sopporto. Voglio cambiare vita, voglio che lui non sia qui. Voglio vedere tutti morti! Tutti!"Sbraitò con le lacrime agli occhi e Arthur le asciugò quella lacrima sul viso.
"Beh...se vuoi cambiare vita, hai trovato l'uomo migliore per fartela cambiare."Le sussurrò facendo spalancare gli occhi alla ragazza.

"Dici sul serio?"
"Certo, dopotutto sono il più grande!"Affermò sorridendo per poi aggiungere:"Tutto quello che dobbiamo fare è un accordo."
"Un accordo?"Chiese perplessa non capendo il senso dell'accordo.
"Tu mi darai la tua anima alla tua morte ed io obedirò ai tuoi ordini rendendoti ricca e senza oppositori. Che ne dici? Ci stai?"
La ragazza ci pensò un pò per poi contrabbattere:"E dopo? Che farai? Prenderai la mia anima appena avrò i soldi? Mi spiace. La miaa anima la darò alla mia morte, ma tu oltre a quello che mi hai chiesto, dovrai essere il mio servitore a vita, ma la tua di vita."

Il demone, sentendo la proposta, sorrise per poi annuire. Simon, così, decise di firmare l'accordo con quel demone facendosi stampare il sigillo del patto dietro alla nuca e dando così il nome di Arthur a quel demone. Il primo passo per arricchiersi e non avere più ostacoli fu proprio quello di ammazzare il padre dove Arthur prese anche la sua anima cibandosene, inoltre avrebbe avuto tutte le eredità. In poco tempo riuscì a salire di grado diventando talmente ricca che incominciò ad organizzare ricevimenti. Proprio in uno di quei ricevimenti incontro Alois.



"Davvero notevole. Ho saputo che una semplice campagnola sgualdrinata era riuscita a mettere su un palazzo e mi chiedevo come mai."Punzecchiò il ragazzo avvicinandosi a Simon insieme a Claude e Hannah. La ragazza incominciò a scrutarlo per poi intuire chi fosse e sorridendo ribattè:"Voi dovete essere quell'orfanello salito. Aspetta. Come si chiamava? Ah..si. Alois Trancy, dico bene?"
Il ragazzo sorrise compiaciuto dal comportamento della ragazza. Incominciò a squadrarla da capo a piede intuendo che erano fatti della stessa pasta.
"Credo che noi andremo davvero molto d'accordo, signorina."Disse porgendole la mano.
"Non so perchè, ma lo credo anch'io."Rispose sorridendo e afferrando quella mano amica e iniziando così un rapporto abbastanza contorto con Alois. Quel rapporto era strano e non poco visto che era una specie di relazione tira e molla tra amici-nemici. 



Era difficile da capire e da credere, ma entrambi sapevano che, nel profondo, erano uguali. Infatti, proprio grazie ad Alois, Simon imparò tante cose e condivise molte passioni, tra cui anche quella di torturare le persone. Ovviamente, la cosa non andava molto a genio ad Arthur e per farsi notare, molte volte si è fatto vedere con altre ragazze dalla sua padroncina per farla ingelosire, ma anche se la cosa non andava a Simon ed era molto legata ad Arthur, era molto calma e la cosa torturava il demone visto che non percepiva cosa avesse nella mente.
Il tempo con Alois l'ha resa egoista e sadica, fredda e meschina, proprio come la conosciamo oggi, ma ha ancora una parte indelebile dentro, ovvero il ricordo del padre che continua a torturarla fino all'eternità ed ogni notte ancora affiora quel ricordo tanto orribile alla ragazza.






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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su questi personaggi. Fatemi sapere.
Alla prossima ^^
   
 
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