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Autore: Alexiochan    26/09/2016    0 recensioni
Le vite di Olivia e Blade si erano ridotte a pura e semplice esistenza a causa di ciò che sono capaci di fare, ma in loro il desiderio di ricominciare non si è mai assopito.
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Il suono dell'ascensore annunciò alla donna l'arrivo a destinazione. Si affrettò ad uscire da quella scatola di metallo e raggiunse la porta di legno scuro dell'appartamento. Suonò il campanello ma nessuno venne ad aprire, da dentro non si sentiva un solo rumore. "Prevedibile" pensò la donna avvicinandosi alla serratura e facendola scattare dopo pochi minuti passati ad armeggiare con uno stecchetto di metallo seghettato. Varcò la soglia e sotto il suo tacco dieci il parquet mezzo marcio scricchiolò. Era un monolocale con un letto singolo addossato alla parete, una cassettiera, una cucinetta, un tavolo con due sedie e un piccolo bagno separato dal resto con una tenda. Una sola finestra era presente sulla parete vicino alla cassettiera ed era chiusa con le persiane. Tutto l'arredamento era scoordinato, il legno delle sedie era diverso da quello del tavolo e il bagno non sembrava particolarmente igienico. Giunse al centro della stanza e si guardò attorno per niente sorpresa dello stato di abbandono di quel posto. Era esattamente come se lo sarebbe aspettato: piccolo, trasandato e sporco, il genere d'ambiente di cui nessuno si preoccupa. L'ideale per non dare nell'occhio. La porta alle sue spalle si richiuse e quando si voltò vide una figura slanciata con addosso una felpa nera con varie toppe sul petto e sulle spalle, jeans logori e un paio di vecchie Nike. Sembrava in attesa. La donna non si mosse da dove si trovava ma gonfiò il petto e alzò il mento verso la figura incappucciata.
-Ciao. Mi scuso per aver manomesso la serratura, ma ho grande urgenza di parlarti.-
Come da copione la figura rimase immobile davanti alla porta. 
-Ciò che voglio è offrirti la possibilità di uscire dall'ombra in cui vivi.-
Il ragazzo si avvicinò fermandosi un momento davanti a lei, poi raggiunse la cassettiera e si tolse la felpa, gettandola sul letto. La linea degli addominali del ragazzo era interrotta bruscamente da varie cicatrici di dubbia natura. La donna aspettò che si mettesse una canottiera e, dopo che si fu seduto sul bordo del letto, riprese a parlare.
-Puoi scegliere di continuare questa vita o iniziarne una nuova.-
Gli occhi neri del ragazzo stonavano con i suoi capelli cortissimi biondo platino, più simili al bianco, eppure su quel viso abbronzato sembravano perfetti. 
-Chi è lei?-
-Mi chiamo Paula Lehemann e lavoro al Pentagono. Tu sei Blade Walker, vero?- il silenzio del giovane fu la conferma che aspettava. 
-Sono a conoscenza di ciò che sei in grado di fare. Qualche settimana fa hai evitato la morte di una persona.-
-Lei non mi conosce e si sbaglia. La pregherei di andarsene.- il ragazzo si alzò dal letto. 
-Credo di conoscerti meglio di quanto tu creda. Ti chiami Blade Walker, hai venticinque anni. Ti sei trasferito qui dall'Australia subito dopo aver preso il diploma di maturità al liceo linguistico perché volevi essere sicuro di riuscire a trovare un lavoro. La tua famiglia ti considera morto e forse per te è meglio così. Non hai amici né relazioni e tutto ciò in cui ti impegni è il passare inosservato. Nonostante tu abbia perso la fiducia nelle persone continui ad aiutarle, come quella volta che hai salvato l'uomo che trasportava i giornali da quel camion, dico bene?- 
-Cosa vuole?- il timbro di voce del ragazzo mostrava quanto lo seccasse avere un ospite nel suo appartamento.
-Te l'ho detto. Voglio offrirti la possibilità di scegliere il tuo futuro.-
-No. Intendevo cosa vuole in cambio.-
La donna si ammutolì per qualche secondo ma non mostrò insicurezza sul suo viso.
-Voglio il tuo aiuto. Poi sarai libero di vivere la vita che hai scelto.-
Il ragazzo stette zitto, osservava la donna ma appariva distante, immerso nei suoi pensieri. Dopo qualche minuto disse: -Accetto.-
Un lampo di sorpresa attraversò il volto di Paula, che non immaginava sarebbe stato così facile convincerlo. 
-Molto bene.- le sue labbra risaltate dal rossetto si incurvarono in un minuscolo sorriso. Il ragazzo si alzò e accompagnò la donna alla porta in un atto di cortesia, anche se sembrava volersene sbarazzare il prima possibile. 
-Ti contatterò, ma non sará una cosa immediata. Tu tieniti pronto.-
Un piccolo scintillio in quegli occhi neri come il petrolio fu la conferma che aspettava. Cliccò il tasto dell'ascensore mentre la porta dell'appartamento si richiudeva alle sue spalle. 




Tana del disagio

Shiao a tutti! :)
Mi scuso se nel capitolo precedente non si riuscivano a leggere i dialoghi, ma l'avevo pubblicato allo stesso modo di Wattpad (perchè devo perseguitarvi addirittura su due siti differenti XD) e non ho ricontrollato. Ringrazio tutti i lettori, a presto! 

Alexiochan 
   
 
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