Love
around the corner
CAPITOLO
1
Quella
mattina Kagome aveva appuntamento per le 9:00 per un colloquio di
lavoro, visto
che era stata licenziata dal bar dove lavorava come cameriera proprio
qualche
settimana fa, per via della crisi che non si potevano permettere di
dare la
paga a tutti; per questo dovettero licenziare almeno cinque dipendenti
per
essere così in regola e lei si era ritrovata senza lavoro,
ma con un affitto da
pagare che condivideva con la sua migliore amica Sango Hirai anche lei
lavorava
nel bar, ma era stata una delle fortunate a non essere stata licenziata.
Si
vestì in un tutta calma e con un vestito primaverile (visto
che si avvicinava l’estate)
non troppo scollato e nemmeno troppo corto, dei sandali senza tacco ed
una
borsa azzurra a tracolla. Raccolse i suoi lunghi capelli corvini in una
coda
alta e nonostante fosse in anticipo decise comunque di uscire.
Era
una di quelle giornate né troppo fredde né troppo
calde in cui il sole di prima
mattina riscaldava quel poco da non essere troppo caldo. La
città caotica come
Tokyo era già sveglia con il suo solito via vai di gente che
andava e veniva e
di macchine che sfrecciavano veloci sulle strada.
Si
diresse a piedi al locale stabilito ed appena arrivò (in
anticipo di un quarto
d’ora) si sedette in un tavolino di fuori attendendo davanti
ad una tazza di
caffè fumante.
Qualche
minuto più tardi la raggiunse con grazia una donna dai
lunghi capelli neri come
la pece con dei jeans aderenti una camicetta bianca che aderiva
perfettamente
al suo corpo e delle scarpe con il tacco vertiginoso. Si
piazzò davanti al suo
tavolo e le sorrise.
“Salve
per caso lei è Kagome Higurashi?”
“Sì..
sono io”
Si
presentò impacciata Kagome, mentre si sentiva tremendamente
a disagio per la
bellezza angelica della donna.
“
Oh, bene! Molto lieta!”Disse la donna porgendole la mano che
la ragazza strinse
a sua volta “Io sono Kikyo,Kikyo Taisho. Spero di non averti
fatta attendere
tanto signorina Higurashi. ”
L’altra
sorrise cordialmente e scosse la testa. “Non si preoccupi;
non è molto che sono
qui.”
Kikyo si sedette di fronte
al suo
interlocutore ordinò anche lei un caffè e poi
rivolse tutta l’attenzione alla
ragazza. Era in cerca di una babysitter a tempo pieno immediatamente
perché non
sapeva come avrebbe fatto a tenere i suoi bambini per via del suo
lavoro come
psicologa e anche perché in gran
parte
della giornata anche suo marito non c’era quasi mai. La fine
della scuola poi
era vicina e quindi a momenti neppure la mattina non sapevano dove
mandarli.
Certo potevano fare affidamento sulla cognata di suo marito Rin, ma con
il
fatto che a breve si sarebbe sposata, doveva organizzare tutto il
ricevimento,
non le sembrava veramente il caso di stare a disturbare lei. Quindi
aveva
bisogno di una ragazza giovane dinamica e di bell’aspetto e
Kagome sembrava
proprio al caso suo: aveva lavorato in passato con i bambini e
recentemente
aveva perso il lavoro come cameriera, cosa chiedere di più?
Riuscirono
ad instaurare un rapporto amichevole durante il colloquio e piano piano
il
disagio di Kagome svanì. Poi dopo un po’ Kikyo si
accorse di essere in ritardo
per il lavoro così dovette salutare Kagome e si diedero
appuntamento per domani
sera che sarebbe venuta a conoscere i bambini che tra due settimane
avrebbe
badato. Le diede il suo indirizzo e si scambiarono i numeri di telefono
(in
caso ce ne fosse bisogno) poi dopo aver pagato il suo caffè
lasciò la ragazza da
sola.
Kagome
era al
settimo cielo
di essere stata assunta e non vedeva l’ora di conoscere le
due pesti che
avrebbe accudito. In
quella soleggiata
mattina aveva finalmente trovato lavoro e la sua nuova datrice sembrava
essere
una donna in gamba e molto formale. Decise di non tornare subito a casa
perché
Sango avrebbe finito il turno nel primo pomeriggio così
decise di fare una passeggiata
nei viali in fiore.
Quando
ormai stava camminando da più di un'ora
sentì il bisogno di riposarsi, ma in vista non c'erano
panchine solo alcuni
gradini in una via all' angolo della strada. Decise quindi di sedersi,
anche perché le scarpe nuove di zecca le
stavano iniziando a far male. Pochi istanti dopo si rese conto che non
si era
seduta all'ingresso di un'abitazione, bensì di un negozio di
antiquariato,
‘Taisho Antiques’. La vetrina emanava un'aurea
misteriosa. Maschere di ogni
genere e colore erano disposte in un ordine impreciso, candele di un
colore
rosso magenta erano disposte su candelabri di ogni misura, spade
di ogni epoca erano distribuite su mobili di
ciliegio e una magnifica collana di perle con sfumature ametista faceva
capolino da un cassetto. Kagome era meravigliata, un posto tanto bello
come
poteva esserle sfuggito? In fondo era già diverso tempo che
viveva nei paraggi
e conosceva Tokyo quasi come le sue tasche. Proprio in quel momento
sentì il
tintinnio dello schiaccia pensieri all'ingresso del negozio e si
alzò di soprassalto
imbarazzata cercando di sistemare le pieghe del vestito che si erano
alzato.
“Mi
scusi non
volevo….”
Le
parole le
morirono in gola
non appena alzò lo
sguardo specchiandosi in due occhi dal colore insolito del miele.
Davanti a lei
un uomo alto attraente dai capelli lunghi argentati la stava guardando
sconcertato e perplesso.
“Pensava
fosse una
panchina per caso…? Sta bloccando il passaggio stando qui
davanti!”
Kagome
si ricompose
appena udì le parole dell’uomo. Abbassò
lo sguardo onde evitare di essere di
nuovo distratta da quei bellissimi occhi.
“Ehm…
mi dispiace.
Non credevo fosse un negozio inizialmente, l’ho notato poco
dopo…”
Lui
la continuò ad
osservare con aria un po’confusa e lei in quel silenzio
imbarazzante, tenendo
sempre lo sguardo rivolto verso le sue scarpe, si sentì a
disagio.
Poi
si accorse di
non essersi nemmeno spostata di un millimetro da dov’era e di
stare ostruendo
ancora il passaggio dell’entrata del negozio. Fece un passo
indietro rischiando
di inciampare su primo scalino sempre sotto lo sguardo del giovane.
“Forse
è meglio che
mi sposto, mi scuso ancora…”
Fece
una risatina di
circostanza e si girò versò la strada per
tornarsene a casa cercando di passare
inosservata dal bell’uomo e di chiudere lì la cosa.
Successe
tutto di
fretta: dal rumore dell’auto che sfrecciavano non
sentì l’ ‘ attenta ’ che
aveva pronunciato lo stesso ragazzo di prima, un braccio
l’attirò versò di sé
ritrovandosi tra due braccia possenti che la strinsero impedendole di
trovarsi
sotto una macchina veloce che non avrebbe avuto il tempo di fermarsi.
“Tutto
bene?”
Lei
ancora scossa
annuì senza distogliere lo sguardo da quelle gemme dorate
che ora erano così
vicine a lei. Si soffermò un po’ troppo a guardare
i lineamenti del viso di
quel ragazzo dalla carnagione chiara e
dalle labbra così sensuali che veniva voglia di baciare, ma
soprattutto si
sentì avvolta da quel suo profumo maschile delicato,
seducente ed inebriante
che le mandò in tilt il cervello. Solo dopo qualche istante
riuscì a
ritornare ad avere la facoltà di parlare.
“L-a…
ringrazio”
Balbettò “S-to bene.”
Sentì
un senso di
vuoto quando lui una volta che si fu assicurato che stesse bene la
lasciò
andare. Ci fu un attimo di silenzio tra i due fatto solo di sguardi e
poi fu
lui a rompere quell’attimo che ad entrambi parve
un’eternità.
“Si
figuri… devo
andare, riesce a tornare a casa o ha bisogno che
l’accompagno?”
“Oh
no no, grazie.
Ce la faccio benissimo da sola.”
Disse
lei
sforzandosi di sorridere, ma più che sorriso sembrava una
smorfia. Avrebbe
voluto prolungare quel momento ancora un po’ anche se non se
non capiva il
motivo si sentiva attratta da quell’uomo come una calamita.
Lui
fece un cenno
con la mano di saluto e prese la direzione opposta di dove sarebbe
andata lei e
lei cercò in tutti i modi di tornare a casa senza pensare a
quel
misterioso giovane
dai lunghi capelli
color della luna che le aveva salvato la vita, ma le fu impossibile non
farlo.
Kikyo
tornò come al solito tardi quella
sera a
casa da lavoro stanca e trovò il marito seduto nella sua
solita poltrona a bere
del brandy. Appoggiò le chiavi nel suo solito mobiletto e la
borsa (che usava
durante il giorno) nell’attaccapanni.
“Ciao
tesoro.” Disse la donna avvicinandosi al marito, gli diede un
bacio sulla
guancia.
“Sei
tornata tardi anche stasera.”Affermò invece lui in
modo atono. “I bambini sono
già a letto.”
“Mi
dispiace. Ho incontrato traffico e non sono riuscita ad arrivare
prima.”Rispose
lei amareggiata perché sapeva che ultimamente era poco
presente nella vita dei
bambini e nella vita del marito, ma non poteva farci nulla
perché aveva sempre
da fare con i pazienti in un ufficio e spesso si dilungavano oltre
l’orario
previsto soprattutto il suo paziente Naraku Harada che ultimamente
chiedeva più
visite del previsto, a volte credeva che lo facesse apposta solo per
vedere
lei, ma poi capiva durante le sue sedute che alla fine era solo a
livello
professionale e quindi poteva stare tranquilla.
“
Ho delle notizie importanti da darti, Inuyasha. E sono certa che sarai
entusiasta quanto me.”
Inuyasha
si alzò in piedi e superò sua moglie andando nel
tavolino dei liquori a lato
della sala. Si versò dell’altro brandy e ne
riempì un altro bicchiere per
Kikyo.
“E
che notizie belle sarebbero, sentiamo.”
La
donna raggiunse il compagno e prese tra le mani il bicchiere di brandy
ed
euforica annunciò. “Ho trovato una babysitter per
i nostri bambini” Bevve un
sorso di brandy.
Inuyasha
rimase impassibile. Non riusciva a capire l’entusiasmo della
moglie. Era la
decima volta che assumevano una babysitter solo perché tutte
le altre o
trattavano male i bambini (così diceva lei), o erano troppo
anziane, insomma
avevano sempre qualcosa che a Kikyo non andava mai bene. Per lui una
babysitter
valeva l’altra, bastava che amasse i bambini ed il gioco era
fatto.
“
Sai che novità!” Esclamò “
Una settimana fa hai detto lo stesso e nemmeno otto
giorni è durata!”
“Questa
volta è diverso!”Continuò
l’altra, mentre Inuyasha beveva il suo liquore.
“Lei
è quella giusta per noi, è giovane dinamica ed
adora i bambini.”
“Pff,
anche l’ultima che hai assunto aveva queste
qualità!”
“Fidati
Inuyasha è quella giusta. Domani verrà qui verso
cena se ci sei, te la presento
anche così potrai vederla con i tuoi occhi se è
in gamba o meno.”
Fece
una smorfia. “Vedrò se riesco ad esserci, ma con
il lavoro faccio fatica.”
“Se
ci sei mi fa veramente piacere”.
Sorrise
al marito che appoggiò il bicchiere ormai vuoto nel
mobiletto.
“Vado
a dormire.” Annunciò “Ci penseremo
domani.”
E
senza dire altro lasciò la stanza per dirigersi in camera.
Pensava
che bere quel liquore l’avrebbe aiutato ad alleviare la
tensione della
giornata, di solito funzionava ed invece ora si ritrovava
più teso di una corda
di violino, ma soprattutto pensava che così facendo si
sarebbe tolto dalla
testa quei begli occhi marroni da cerbiatta che l’avevano
incantato da subito
fuori dal suo negozio, ed invece ogni volta che chiudeva gli occhi li
vedeva
davanti a sé con quell’aria da innocente, vedeva
quel viso d’angelo, quel corpo
così piccolo ma così perfetto al tempo stesso che
aveva tenuto tra le braccia
per qualche istante e che aveva fatto una fatica enorme a lasciarlo
andare, e
poi sentiva quel dolce profumo di vaniglia che ormai gli entrato dentro
e non
riusciva a dimenticarlo, eppure lui odiava la vaniglia, ma
quell’odore lo
intrigava gli era entrato talmente in testa che lo sentiva in ogni
angolo della
stanza. Era proprio quell’odore che l’aveva sedotto
fin da subito ovvero da quando
l’aveva vista seduta sui gradini. Ma doveva dimenticare,
doveva dimenticare di
aver provato certe sensazioni con un’altra donna che non
fosse sua moglie per
il bene della famiglia, doveva farlo.
Si addormentò sperando che una bella dormita avrebbe potuto cancellare almeno in parte i suoi pensieri perversi per quella ragazza incontrata per caso, ma purtroppo così non fu incontrandola addirittura nei suoi sogni.
*ANGOLO AUTRICE*
Ciao a Tutti!! Eccomi
qui con il primo capitolo della storia grazie al mio monologo interiore
sono riuscita a pubblicarlo xD. Come vedete si inizia a capire un po'
come andranno le cose... spero che sono riuscita a trasmettere
l'attrazione già in atto tra Kagome ed Inuyasha e come
vedete l'ha trovato proprio dietro l' angolo ahahah xD come dal titolo
:P vabbè a parte questo, mi ritengo soddisfatta di questo
capitolo e sono già in elaborazione per il secondo
che per ora non so quanto ci metterò a pubblicarlo.... ma
spero arriverà presto!
Concludo ringraziando a chi ha recensito la trama e ringrazio la mia
carissima amica che mi sostiene quotidianamente anche a distanza di
chilometri.
Alla prossima, Mels.