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Autore: Ichigo_91    06/05/2009    6 recensioni
Non potevano credere a ciò che avevano sentito. Era assolutamente impossibile che lo avesse ammesso cosi. - Strawberry, ma che stai dicendo?.- La voce di Sara era molto roca, stridula, incapace di poter connettere e di emettere una frase di senso compiuto. Sua sorella non poteva averlo fatto, era impossibile!Si voltò verso Ryan, anche lui immobile con lo sguardo fisso su di lei. Purtroppo però, il volto di Strawberry era molto serio, e non esitò a ripetere quelle parole che li avevano lasciati a bocca aperta. - Perchè vi meravigliate tanto? Dopottutto l'ho fatto una volta, perchè non avrei potuto farlo di nuovo?- Dopo lo sgomento iniziale Ryan si risvegliò da quel suo stato di trance, e si avvicinò a lei, prendendola per un braccio e strattonandola verso di se. - No Strawberry- Ryan era furioso- Non puoi aver provato ad ammazzarla!-
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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fgh Cap. 4: Pomeriggio (Ryan POV)

Finalmente la campanella che suona la fine della giornata è suonata. Non ce la facevo più, mi stavo esaurendo. Sbuffo, e stranamente sento un altro sbuffo e mi stranisco quando mi rendo conto che proviene da Strawberry .La osservo per rendermi conto che si sta alzando molto annoiata, come se si stesse scocciando di uscire con noi- e non so perchè ma ho la sensazione che dipende da me.- Ma che sto dicendo, mi sto solo suggestionando. Prendo lo zaino e mi avvicino al suo banco, ma Sara mi ha preceduto.
- Sono contenta che hai deciso di accettare.-
Strawberry si alza senza rispondere e questo mi fa capire ancora di più che ho ragione io. Non capisco perchè insiste a venire con noi se poi alla fine non ne ha voglia. Che fosse per Sara? Bè se è per lei può anche darsi che lo faccia per non darle un rifiuto, ma non so perchè quella ragazza mi intriga. E' proprio strana, sempre così taciturna. Alla faccia la conosco solo da un paio d'ore  e già penso di conoscerla da una vita.Ci incamminiamo verso l'uscita e la osservo di profilo.
Seria, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte. In questa cosa siamo uguali. Anche io quando sono assorto nei miei pensieri guardo verso l'orizzonte... che coincidenza. Involontariamente metto un bracio sotto al suo, e la sento scattare. Ovvio, è rimasta sorpresa.
- Sara allora, ho saputo che verrai anche tu alla festa dei Fujiwara. Sai che divertimento?-
 - Ovvio, con te non si può avere diversamente.-
Sara ridacchia eStrawberry invece non risponde e mi sa mi sa che non ci sta ascoltando.
- E tu che ne pensi?.-
MI metto la mano sul fuoco che non ha ascoltato neppure una sillaba, ma la voglia di vedere la sua reazione è tale da rischiare di ottenere una brutta risposta. Strawberry si gira e mi guarda come se fosse caduta dal cielo e si è scaraventata sul suolo. Che buffa che è. Abbassa lo sguardo per poi ammettere che, come pensavo, non ha ascoltato nulla.
- Ho detto che la settimana prossima ci sarà una festa organizzata dagli  Fujiwara e tua sorella è stata invitata..-
La ragazza mi guarda come per dire "E allora?" e poco dopo, quelle parole le dice per davvero. Cavoli, è come un libro aperto per me, io sempre chiuso verso gli altri.. Strawberry per me è cosi facile da leggere..
- E allora?.-
- Bè non posso lasciarti a casa da sola..-
Mi giro verso Sara,proprio come Strawberry, giusto il tempo di vedere Sara farmi un occhiolino. E' un segnale, chiaro e deciso, ma proprio non capisco il perchè di quel gesto.Lo sguardo che ha la ragazza accanto a me è proprio im possibile da non riconoscere: si sta preparando per una bella sfuriata.
- Altolà ragazzi. Si può sapere che acciedenti volete da me?.-
Sara si ferma in mezzo alla strada, e io e Strawberry- ancora sotto il mio braccio- non possiamo fare altrimenti, in quanto la ragazza si è fermata di botto.
Però, che caratterino che ha..
- Scusa, volevo solamente aiutarti a rientegrarti. Pam la conosci, mica ti morde se vai a una sua festa? E poi noi lo stavamo facendo solo per te.-
La sento sospirare. Di nuovo. Abbassa lo sguardo un attimo, per rialzarlo di nuovo.Sia io che Sara la guardiamo speranzosi
- Facciamo un patto allora.-
Per poco non mi metto a ridere vedendo gli occhioni lucidi che Sara sta facendo alla  sorella.
- Vengo alla festa, ma se comincia a girarmi io me ne vado. Ok?.-
Non finisce neppure la frase che Sara le salta al collo abbracciandola forte, facendole sciogliere il contatto con me. Cos'è questa sensazione di vuoto che sento crescere dentro di me?
- Graziegraziegrazie!!!.-
- Ok basta, ora andiamo altrimenti si fa buio e rimaniamo ancora qui.-
Sta per muoversi quando Sara si blocca con un colpetto di tosse. Che le prende ora? Di certo non le è andato qualcosa di traverso, questo è poco ma sicuro. Ci giriamo, proprio curiosi di sapere che ha, e la vedo indicarmi con un cenno del capo. Sara sta indicando me alla sorella.
- Dovresti ringraziare Ryan, è lui che ha pensato subito a te.-
Come un automa si gira, rimediando un- Grazie.- di scherno, accingendosi a camminare.Proprio per dovere lo aveva detto, ma che razza di maleducata era? Faceva più bella figura se non diceva nulla.
- Bel ringraziamento. Sembra che stai facendo tu il favore a me.-
Si blocca di scatto guardandomi furiosa. Per poco non vedo il fuoco ardere nei suoi occhi nocciola.. stupendi devo ammetterlo. Cosi profondi, eppure cosi spenti.
- Che pretendi, che ti faccia un inchino? Di certo nessuno ti aveva chiesto di invitarmi.-
- L'avevo fatto solamente per aiutarti, proprio come ha detto tua sorella. Ma se non vuoi venire non fa niente. Una persona in più o una di meno, non penso faccia la differenza.-
Questa mia frase è la goccia che fa traboccare il vaso.Sembra infatti, che niente può fermare Strawberry nell'insultarmi.
- Non ti è saltato in mente che forse non ho tanta voglia di stare in mezzo alla gente?.-
- Forse perchè non ti conosco?.-
- Proprio per questo non avresti dovuto invitarmi.-
- Invece io l'ho fatto proprio per conoscerti meglio. Che male c'è? Non ti ho mica invitato a uscire con me che di sicuro sarebbe stato molto meglio?.Ti ho invitato a una Festa, nulla di che.-
Dopo questa frase si gira, cominciando a camminare verso una meta sconosciuta.Ovviamente sono stati vani i tentativi della sorella di fermarla.
- Strawberry aspetta!.-
Ma ormai la ragazza è già andata via. Ora siamo rimasti solo io e Sara,e mi sento un pò in colpa. Ma io che cazzo ne sapevo che la gemellina sua adorata aveva un caratterino tutto pepe?
- Sara scusami.-
Sono davvero mortificato, ma questo non giustifica il comportamento di sua sorella. Come in un lampo però, mi viene a mente il comportamento freddo dei miei compagni in classe quando l'hanno vista entrare. L'hanno evitata come se avesse la peste, ma cosa più grave, la guardavano con odio.. Manco avesse ucciso qualcuno!
- Scusala Ryan, ti prego.-
Sorrido, per avvicinarmi a Sara e abbracciarla.
- Scusami tu, ho esagerato.-
- No, hai ragione. Ma mia sorella per un pò non vuole stare in mezzo alla gente.-
Lo aveva detto anche lei prima, e proprio il motivo non lo capisco. Ci sono troppe cose che non capisco. Prima i commenti strani dei miei compagni, il comportamento freddo di Strawberry, la sua sfuriata di poco fa, e ora le parole di Sara. C'è qualcosa che non mi torna, e voglio proprio capire. Sciolgo il contatto con Sara e la guardo negli occhi.
- Ti va di dirmi il perchè si comporta cosi?.-
Come se avesse avuto una scarica elettrica la ragazza accanto a me trasale. Mi sa che ho toccato un tasto dolente, ma ormai ci sono dentro e quindi voglio andare fino in fondo.
- Non penso che.. Ryan mi prometti di non dirle nulla?.-
Conosco Sara da un paio d'anni e la conosco abbastanza da sapere che quando mi fa una domanda del genere, è qualcosa di preoccupante. Spero non tanto grave.
- Lei..- La sento sospirare un attimo. Alla faccia oggi tutti ci diamo alla pazza gioia con i sospiri.- ..è appena uscita dal riformatorio.-
Alt. Come? Cosa? Sua sorella.. uscita dal riformatorio? E che ha fatto di cosi grave da finire la dentro?
- Sara ma perchè?.-
La risposta arrivò molto tempo dopo. Sentii un leggero singhiozzo e capii che era qualcosa di doloroso. Non me ne resi neppure conto ma ciò che mi disse Sara mi trafisse come una lama a doppio taglio.
- Ha ucciso una persona.-
Non riesco a crederci. E'impossibile.. Strawberry un'assassina? Ma stiamo scherzando? Non riesco a parlare, ho un groppo in gola che mi impedisce di parlare. Ora capisco tantissime cose.. E' impossibile..
- C.. come può..-
Non riesco ad andare avanti.. non ne ho il coraggio. Sara alza lo sguardo, rigato dalle lacrime.
- Mia sorella è stata accusata di omicidio, ma io non ci ho mai creduto Ryan. E' mia sorella cazzo, la conosco, è impossibile che abbia fatto una cosa del genere!.-
L'abbraccio, facendola piangere sulla mia spalla.
Un' assassina.. Riesco a crederci.
Rimaniamo cosi, abbracciati, mentre lei piange sulla mia spalla. Vorrei dirle tante cose ora come ora, ma non ne ho di parole.
"Non ti è saltato in mente che forse non ho tanta voglia di stare in mezzo alla gente?"
Solo ora capisco il perchè di questa frase detta con un velo di tristezza e rabbia. Sento il bisogno di parlarle.
Subito.
Sciolgo il contatto per sorridere a Sara.
- Vado a cercarla.- Alzo un braccio in quando stava per aprire bocca.- Non preoccuparti non le dirò nulla.-
E mi allontano, lasciandola cosi, mentre corro senza neppure sapere io dove. Ho troppi pensieri per la testa da non connettere.. e senza rendermene conto passo troppo tempo a girovagare senza trovarla. Mi trovo nei pressi del parco e ci entro, per riposarmi un pò, quando, credo di vedere male quando vedo una ragazza dai capelli rossi giocare con una bambina. E' cosi dolce e tenera che mi riesce impossibile pensare che sia un'assassina. Senza smettere di guardarla mi siedo sulla panchina e la osservo per un'ora abbondante giocare con quella bimba.. La sto osservando talmente da tanto tempo che non mi accorgo che una palla mi ha tozzato la gamba. Mi abbasso e la prendo, per alzarmi e vedere Strawberry sgranare gli occhi alla mia vista.
Alla faccia di tutto e tutti le sorrido, per porgerle la palla.
- Se non avessi visto la tua sfuriata un'ora fa penserei che è impossibile che sei la stessa ragazza che gioca allegramente con quella bimba da un'ora.-
 Se la  prende adirata. Si sta per girare ma si gira di nuovo.
- Da quanto tempo sei qui?.-
Mi domanda per  fare spallucce.- Da un pò, giusto il tempo di vederti giocare con quella piccola. Sei cosi dolce.-
- Vuoi farti perdonare per avermi trattata una merda prima?.-
Scoppio a ridere come un pazzo.
- No, volevo solamente parlarti, tranquillamente.-
Si volta far farle cenno di seguirmi. Dà la palla alla piccola, che salutandola le da un bacio sulla guancia per seguire la mamma che l'aveva chiamata. Quando finalmente si è allontanata, si volta verso me, sedendoci sulla stessa panchina dove ero seduto un'ora prima. Solo allora si accorge che sua sorella non c'è.
- Sara?.-
- E' tornata a casa. dopo avermi par..-
Mi blocco e scuoto il capo. Non potevo tradirmi.. glielo avevo promesso a Sara e non l'avrei tradita.
- Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato prima con te. Non volevo essere sgarbato, solo che tu mi hai fatto leggermente innervosire. Nessuno aveva osato trattarmi cosi.-
- Forse perchè credi che tutte le ragazze che esistono, ci sono per caderti ai piedi vero?.-
- No, Sara è una mia carissima amica, niente di più. Non mi permetterei mai di provarci per carità!.-
 Si sento più sollevata dopo quell'affermazione.L'avevo vista tesa fino a quel momento e mi ha incuriosito.. provavo angoscia.
- Ritornando a te- e poso nuovamente i suoi occhi su di lei- Perchè te la sei presa tanto prima?.-
Aspetto la sua risposta e sento che è sincera.
- Bè, mi ha fatto incazzare il fatto che tu abbia fatto tutto da solo. Mi sono sentita presa in giro.-
Non me la sento rispondere. Si volto per vedermi e mi vede che mi fissa come se volesse penetrarmi con lo sguardo. Reagisco  alzandomi, mettendomi le mani in tasca e dandole le spalle.
- Ci vediamo domani a scuola.-
E cosi com'ero venuto, me ne andai. Prima di allontanarmi la sentii Sbuffare per l'ennesima volta in quella giornata, ma quella volta era più sollevata.
Sentivo di aver fatto la cosa giusta.
Volevo davvero capire se e perchè avesse ucciso quella persona.
Volevo provocarla e vedere d'avvero com'era.

  
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