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Autore: Kilar_BlueMoon    27/09/2016    2 recensioni
Instagram: @aetarnalumen
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❝Eevee Armor, arrogante, orgogliosa e sicura di se, tende sempre ad avere la meglio rispetto agli altri, ma questo fino a quando non farà la conoscenza di colui che la farà cambiare.
Colui che le terrà testa.
Colui che sfiderà l'impossibile.
Colui che viene da un mondo parallelo.
Colui che nasconde un grande segreto.
Riuscirà Eevee a scoprire quale verità nasconde?❞
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Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eevee
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Anime, Manga
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CAPITOLO 9
 
Zorua continuò a guardarsi intorno per cercare di capire chi ci stesse seguendo. 
Deglutii.
-Z-Zorua....- 
Pochi attimi dopo cominciarono a spuntare sableye dai cespugli. 
Da come ci guardavano era palese pensare che eravamo proprio noi il loro target. 
Si avvicinarono, perciò dopo pochi secondi avevamo già iniziato a combattere.
Erano una quindicina, se non di più.
Come mai non li avevamo notati prima? 
Probabilmente ero impegnata a fare la morale a Zorua. 
Mi resi conto tardi che in quel momento l'importante non era incolpare Zorua di quello che sarebbe successo, ma cercare di combattere quei dannati Sableye. 
Decisi di giocarmela sulla velocità, usando attacco rapido per muovermi velocemente, per poi colpirli con morso. 
Discreti danni, non sono mai stata un asso nelle lotte. 
 
Invece a Lui non interessava lottare con un minimo di strategia, con la coda dell'occhio lo vedevo attaccare a raffica con lacerazione e neropulsar, ci sapeva fare. 
Se avessimo avuto una mossa folletto sarebbe stato facile, ma purtroppo oltre a quella, i sableye non hanno debolezze. 
Il risultato delle nostre mosse fu alquanto deludente. 
Non eravamo abbastanza forti per battere un intero gruppo. 
Ne avevamo messi al tappeto appena un paio. 
Avevo già il fiatone. 
-Eevee! Tutto bene??- mi domandò. 
Abbassai la testa, cercando di riprendere fiato il più velocemente possibile. 
Al contrario, i sableye avevano interpretato il mio gesto come una bandiera bianca, ma questo lo scoprì solamente nel momento in cui sentì alcuni di loro iniziare a trascinarmi e ad allontanarmi da Zorua. 
Non ebbi la forza di scaraventarli via.
-Zorua! Zorua aiutami! - provai a dimenarvi, inutilmente, stringevano sempre di più la presa sulle mie zampe. 
Graffiavano. 
Zorua, dai riflessi perfetti, appena vide che i sableye volevano portarmi via, cercò subito di trascinarmi a se, senza successo. 
-Zorua! Dietro di te spostati sbrigati!- singhiozzai. 
I sableye rimanenti appunto, lo colsero di sorpresa, afferrandogli le zampe da dietro. 
Anche lui di istinto si agitò, dimenandosi in qualsiasi modo. 
Niente da fare, erano troppo forti per noi ed anche molti di più. 
Con la coda tra le zampe realizzai che quei maledetti mi stavano portando dentro al manicomio, perciò, un altro motivo per cui cercare di scappare il più presto possibile. 
Mi stavo spaventando sempre di più, non volevo entrare li dal principio, in più, chissà dove stavano portando Zorua! 
Mi si erano immobilizzate le zampe da quanto stavo tremando. 
Ricordo solo di essere svenuta prima di entrare. 
 
•••
 
Si ritrovò legato all'interno di una sottospecie di vecchia baracca con pareti di legno in mezzo al bosco che avevamo attraversato prima. 
Gli avevano legato il muso con una corda, impedendogli persino di parlare. 
Uno dei sableye avanzò, avvicinandosi a lui, che cercava disperatamente di indietreggiare. 
-Sono ordini...- disse.
Zorua ringhiò per risposta, si era già fatto una mezza di idea di chi potesse avere dato quell'ordine. 
-Ti vuole morto. - 
Mugolò cercando di dire qualcosa, inutilmente.
Il sableye parlava, mentre Zorua non poteva letteralmente aprire la bocca per rispondere. 
-E dopo di te tutti quei poveretti che rimangono, lo sapevi che prima o poi si sarebbe vendicato... - continuò a parlare. 
Zorua scosse la testa, ringhiando.
Aveva capito perfettamente a cosa si stesse riferendo il sableye. 
Pochi secondi dopo, anche gli altri sableye avanzarono, disponendosi attorno a Lui. 
Mille pensieri gli passarono per la testa, tra cui quello di ritrovarmi al più presto. 
Con le zampe tremanti, deglutì, aspettando le loro mosse. 
La "tortura dei Sableye" prevedeva le continue sfuriate sulla vittima, che in questo caso era il mio compagno. 
Una tortura conosciuta, infatti Zorua sapeva perfettamente che sarebbero stati i sableye stessi a liberarlo. 
Insomma, non hanno tutta questa grande intelligenza. 
Però potevano riservare sorprese proprio nel caso in cui Zorua sarebbe riuscito a scappare e questa era una cosa da non dimenticare, perciò, appena avrebbe sentito le corde rompersi, sarebbe subito corso via. 
Tutte queste sue ipotesi alla fine si rivelarono corrette, anche se dovette subirsi il dolore dei loro artigli sulla sua pelle. 
Ansimava dal dolore, chiudendo gli occhi e alzando la testa, finché dopo una trentina di interminabili secondi non sentì le corde spezzarsi. 
Spalancò gli occhi e con una spinta violenta scaraventò contro le pareti i sableye, arrivando a distruggere la baracca. 
Fortunatamente, riuscì ad uscirne prima che crollasse del tutto. 
Senza perdere tempo iniziò a correre verso l'edificio maledetto e quando ebbe un minuto per riprendere fiato prima di entrare, toccandosi la guancia destra con una zampa realizzò di essere stato ferito anche li. 
Gli bruciava, così come gli altri graffi, ma in quel momento poco gli importava. 
Era li. 
Di fronte al gigantesco cancello che segnava l'inizio dell'Inferno. 
Si guardò attorno, per poi alzare lo sguardo verso il cielo, privo di stelle quella sera. 
-Eevee... - 
E avanzò. 
 
   
 
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