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Autore: Darth Ploly    27/09/2016    1 recensioni
Per Ponyville è un periodo di quiete: la vita scorre serena dopo che, qualche mese prima, una furia omicida si era scatenata contro gli inermi cittadini. Tutto è però tornato alla normalità e adesso ci si prepara per il grande evento: le elezioni che decreteranno chi sarà il nuovo sindaco. Ma qualcosa sta per cambiare: una pony che tutti speravano di aver dimenticato sta per tornare a Ponyville. Quale sarà il suo scopo? Cosa succederà alla città? E quale sarà la reazione di Octavia di fronte alla pony che le ha cambiato la vita?
Tornano le avventure della Melodia della Giustizia, disillusa detective che indaga lungo le strade di una Ponyville cupa ed egoista. Diretto seguito di "Melodia di Giustizia-A trip into madness", si consiglia vivamente di non iniziare questa lettura senza aver terminato la precedente.
Allontanandosi dal giallo tradizionale, questo racconto narra una vicenda più ampia in cui nuovi e vecchi personaggi troveranno maggior spazio e si verranno a instaurare o a sviluppare maggiori rapporti tra ogni protagonista e gli altri pony o la città stessa.
Mi auguro possa piacervi.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Spike, Trixie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Quello che ci diremo questa notte non uscirà mai da questa casa. Chiaro?”
“Chiaro!” Rispondono i tre in coro.
Io e Fluttershy siamo stati chiamati urgentemente dai fratelli Flim e Flam per discutere in segreto sugli avvenimenti di sette giorni e su quel che è successo dopo. Gli interrogatori ci hanno permesso di accertare l’innocenza dei Quattro: l’attentato è stato davvero organizzato da un gruppo ridotto di criminali. La confessione è arrivata dallo stesso pony che quel giorno sparò a Rich. Due giorni dopo la morte di Falcone, alcuni carcerati hanno circondato l’organizzatore dell’attacco e gliel’hanno fatta pagare per aver osato sfidare i Quattro; l’attentatore, per paura di fare la stessa fine, ha deciso di collaborare. Saggio, molto saggio.
Tra le tante interessanti informazioni che ci ha fornito, una soprattutto ha colpito i due unicorni: l’attentatore ha sempre avuto con sé la pistola. Io pensavo che fosse riuscito a passare per via di una falla nella sorveglianza, ma Flim e Flam, poco convinti, hanno preferito indagare in privato e ci hanno poi chiamato per discutere delle loro scoperte.
“Ci sono novità?” Domando ai due.
“Sì, potremmo aver trovato una risposta” Risponde Flam iniziando a spiegare “Presupponendo uno svolgimento perfetto del lavoro da parte di ogni agente, abbiamo convenuto che solo usando la magia sarebbe stato possibile introdurre una pistola nella piazza. Considerando che il nostro collaboratore ha sempre avuto l’arma con sé, non dovevamo cercare un incantesimo di trasporto, bensì di camuffamento”
“Pensate che abbiano trasformato la pistola o … non so, che l’abbiano rimpicciolita?”
“Era un’ipotesi ma l’abbiamo scartata subito”
 “Il nostro pony ha negato una collaborazione di questo tipo da parte dei suoi compagni e quindi, se la pistola fosse improvvisamente mutata, lui stesso sarebbe rimasto stupito” Dichiara l’altro fratello “Abbiamo fatto allora due deduzioni: il mago non faceva parte del gruppo e l’incantesimo usato non ha avuto effetto sull’oggetto ma su un pony, sulla guardia che ha fatto passare l’attentatore”
“Di che incantesimo si tratta?” Domanda Fluttershy, totalmente rapita dal discorso.
“Crediamo sia un incantesimo di deviazione dell’attenzione: la mente del pony colpito viene, per così dire, “distratta” e può non notare oggetti o individui anche molto vicini. È una magia usata spesso durante attività di spionaggio, ma degli unicorni abili, se colpiti, possono riconoscerla e bloccarla”
“Quindi l’unicorno misterioso avrebbe incantato uno dei nostri pegasi o pony di terra per far intrufolare l’assassino. Ma se non era della squadra vuol dire che sapeva del piano e voleva accertarsi che andasse a buon fine”
“È quel che crediamo anche noi, Fluttershy. Forse dovremmo concentrarci su qualche rivale di Rich” Conclude Flim sistemandosi i baffi rossicci.
Io rimango pensierosa un po’ in disparte. Una strana teoria mi ronza in testa, un pensiero che avrei scacciato subito se solo non stessimo parlando della Grande e Potente Trixie.
“E se loro l’avessero saputo?” Rifletto ad alta voce.
“Cosa intende, commissario?” Domandano in tre fissandomi interessati.
“Mettiamo che i due fossero venuti a conoscenza della minaccia: non avrebbero potuto sfruttarla per i loro scopi?”
“Senza offesa, commissario, ma non riesco proprio a immaginare Rich disposto a mettere così a rischio la propria vita” Fa notare Flim ridacchiando.
“E Trixie invece? Se l’avesse saputo solo lei?”
Questa volta nessuno risponde. Il sorriso di Flim muta in una smorfia di tensione, Flam sposta lo sguardo da una parte all’altra della stanza e Fluttershy deglutisce preoccupata. È l’unicorno baffuto il primo a cercare una spiegazione logica.
“Trixie non può essere entrata in contatto con la mafia di Ponyville o l’avremmo saputo. In più, nessun criminale scenderebbe a patti con lei”
“Mio fratello ha ragione. E poi il giorno del comizio l’abbiamo attentamente sorvegliata: non avrebbe mai potuto aiutare l’attentatore”
  “È vero, ragazzi” Confermo “Per questo credo che abbia un complice”
È un’altra sorpresa per tutti.
“Un … un complice?” Sussurra incredula Fluttershy.
“Sì, qualcuno nascosto tra la folla che abbia usato l’incantesimo di cui hanno parlato Flim e Flam. Potrebbe essere stato proprio lui ad avvertire Trixie del pericolo”
“Quindi come vuole che ci muoviamo?” Domanda Flam, capendo per primo lo scopo del mio discorso.
“Lavoreremo in segreto. Tu e tuo fratello cercherete informazioni su tutti i pony alleati di Trixie ai tempi della Illusion. Consultate archivi, contattate le carceri e le centrali di polizia delle altre città”
“Sì, commissario!” Rispondono in coro.
“Fluttershy, io e te indagheremo su quel che è successo al comizio. Ci servono testimonianze. Inizieremo dai fotografi dell’evento”
“Va bene”
Se Trixie è davvero coinvolta in questa vicenda, dobbiamo fermarla. E dobbiamo farlo prima che Rich venga eletto. O prima che accada qualcosa di peggio.

Mi piacerebbe sapere dove avevo la testa quando ho rifiutato l’invito di Whooves ad accompagnarmi. È vero che volevo stare da sola, però ora che sono qui al New Jolly Roger mi rendo conto di quanto mi piacerebbe avere vicino qualcuno. Attraversare la Bet Way è stato spaventoso, ogni rumore mi faceva immaginare pericoli nascosti in ogni ombra. E stare nel locale di Rarity non mi fa certo sentire meglio: il posto è molto bello, Rarity ha davvero buon gusto, ma non sono per nulla a mio agio. È un ambiente nuovo, diverso, e forse avventurarmi qui in maniera tanto avventata non è stata una buona idea. Spero di incontrare presto Rarity.
Mi avvicino al bancone e chiedo di lei a un’indaffarata pony dal manto e dalla criniera color magenta.
“Spiacente, in questo momento la principale è occupata. Vuoi bere qualcosa nell’attesa?”
 “Bere, dice …?” Guardo con preoccupazione la mensola dietro di lei piena di bottiglie di alcolici di ogni tipo “Io in realtà non vado d’accordo con l’alcol …” Sussurro imbarazzata notando gli altri avventori del bar, giovani e anziani, stalloni e puledre, che mandano giù un bicchiere dopo l’altro come se nulla fosse.
“Allora avevo ragione: non mi sembrava di averti mai visto da queste parti. È raro incontrare qualcuno che non beva qui al Jolly Roger” Detto questo, riempie un boccale di birra e me lo passa sorridente “Tieni, è la più leggera che abbiamo. Questa te la offro io: non sia mai detto che Berry Punch lasci qualcuno a gola asciutta!” Termina con un occhiolino.
La ringrazio e lei mi invita ad aspettarla un attimo. Mentre bevo un sorso, la guardo servire due unicorni e ridere a una loro battuta. Passa da un cliente all’altro con rapidità e allegria e sembra essere amata da tutti. Non posso fare a meno di paragonare il suo comportamento alla grazia e all’eleganza di Rarity.
Quando torna, ha con sé un altro boccale di birra.
“Sono riuscita a farmi sostituire da un’amica per un po’. Allora, parlami un po’ della strana pegaso che viene al Jolly senza voler bere” Alza il suo boccale e ne beve metà con un solo sorso.
“Mi chiamo Derpy, sono una conoscente di Rarity. Diciamo che abbiamo delle amiche in comune ma l’ho anche incontrata alcune volte. Speravo di poterle chiedere aiuto per una faccenda”
“Stai tranquilla, ti aiuterà sicuramente. Rarity è una puledra straordinaria, di certo saprà cosa fare”
Le sue parole mi rendono più fiduciosa e bevo un altro po’ di birra; questa volta è un sorso lungo.
“Ci stai prendendo gusto, vedo” Mi canzona Berry. Effettivamente è vero, sto bevendo la birra con più gusto di quanto non abbia fatto con il sidro. Sarà forse per il gusto un po’ più amarognolo, non saprei dire.
“Già, ti ringrazio per avermela consigliata”
“È stata la prima bevanda alcolica che ho provato, sapevo che ti sarebbe piaciuta”
“Tu conosci bene Rarity?” Le domando pensando a quel che ha detto prima “Al di fuori dell’ambito lavorativo intendo”
“Non tanto quanto vorrei. Però la stimo molto: è la puledra più in zampa che conosca. La cosa che mi colpì di lei la prima volta che la incontrai fu la sua capacità di capire ogni aspetto del carattere di chi ha di fronte. Sa sempre come comportarsi con chiunque in ogni situazione ed è per questo che tutti la amano e la rispettano, non solo per la sua innegabile bellezza ed eleganza. E poi è una forza della natura! Non è mica facile gestire un locale come il Jolly, sai. Non immagini cosa darei per essere come lei!”
È proprio su questa caratteristica di Rarity che voglio puntare. Dubito che Dash e le altre potrebbero aiutarmi in quel che ho intenzione di fare, ma Rarity ha carisma e molte conoscenze in città. Il difficile sarà convincerla.
Certo che Berry è proprio una ragazza adorabile. Mi piacciono molto la sua sincerità e la sua vitalità. Inoltre l’ammirazione che prova per Rarity mi fa pensare al mio rapporto con Octavia.
Oh, Octavia! Chissà cosa starà facendo adesso!
“Hey, Derpy! Guarda: Rarity è arrivata!” Me la indica e inizia a muovere una zampa in aria per richiamarla. Rarity è con due giovani e bellissime ballerine, ma vicino a lei la loro bellezza sembra appassire. Rarity indossa un magnifico abito azzurro che sembra quasi attirare le luci del locale e porta la criniera raccolta in una lunga treccia; il trucco non è esagerato ma riesce a metterle in risalto gli ipnotici occhi. Qualcuno le urla dei complimenti, altri la invitano a giocare al loro tavolo, ma lei invece vede me e Berry e ci raggiunge stupita.
“Oh, Derpy! Che sorpresa! Mai mi sarei aspettata di vederti qui. Sei da sola?” Domanda guardandosi attorno alla ricerca di Octavia.
“Sì, Rarity. Mi dispiace disturbarti sul lavoro ma è una questione importante”
Con calma le racconto di Octavia e di tutto quello che è successo dal giorno del comizio di Filthy Rich fino al litigio di poco fa. Nonostante l’emozione, cerco di apparire forte. Non c’è un solo istante in cui mi faccia sopraffare dalla tristezza, non me lo posso permettere.
Al termine del racconto, Rarity è dispiaciuta ma anche chiaramente in difficoltà.
“Ascolta, cara, sono felice che tu abbia riposto fiducia in me, ma non credo di essere la più adatta a parlare con Octavia. Insomma, potresti contattare Applejack, sicuramente riuscirebbe a farla ragionare. Sono molto intime, lo sai”
“Non voglio che tu parli con lei, Rarity, voglio aiutarla ad affrontare ciò che la spaventa e che la mette in difficoltà” Le spiego prima di bere un altro sorso di birra “Voglio impedire che Rich diventi sindaco. Voglio fermare la minaccia di Trixie”
Berry Punch, ancora vicina a noi, emette un gridolino e fa cadere a terra il suo boccale, ormai quasi vuoto, mentre Rarity mi osserva incredula. Dietro di me, alcuni pony che mi hanno sentita  iniziano a diffondere la notizia nel locale. Ben presto cala il silenzio. Il gruppo jazz cessa di suonare, le ballerine interrompono il loro show, non si sente più nemmeno il rotolar dei dadi ai tavoli da gioco. Tutti puntano il loro sguardo sulla pegaso grigia mai vista prima. Forse avrei dovuto ponderare meglio le mie parole, non volevo attirare l’attenzione di tutti.
I primi contestatori non tardano a farsi sentire.
“Hey, Rarity! Cos’è, uno scherzo? Chi è quella ragazzina che si permette di parlare in questo modo qui dentro?”
“Che fai, vuoi forse attirare Trixie qui?”
“Se vuoi farti ammazzare, fallo da sola!”
La reazione di tutti è rabbiosa. Rarity si avvicina maggiormente a me e prova a chiedermi spiegazioni.
“Derpy, sei impazzita? Attaccare Trixie in questo modo! È così che vuoi aiutare Octavia? Mettendoti in prima linea in una guerra che non puoi vincere?”
Vorrei provare a risponderle ma i miei occhi vanno verso Berry, seduta dietro di lei. Non sembra più la stessa di prima: è terrorizzata, sconvolta, mi guarda come se fossi un fantasma. Il trambusto intorno a me continua ad aumentare; si sentono schiamazzi, fischi, insulti.
“Rarity, ascoltami, posso spiegare …”
Ma prima che possa andare avanti qualcuno mi invita a girarmi e mi getta un drink sul muso, lasciandomi senza parole e scatenando le risate di tutti.
Rarity scatta infuriata verso di lui mentre Berry cerca di aiutarmi asciugandomi con dei fazzolettini.
“No …” Le sussurro, poi mi alzo e fronteggio la folla.
“Siete soddisfatti? Vi sentite forti adesso? E allora continuate! Continuate a urlare, a ridere e a insultarmi, a me non interessa! Anzi, perché non venite qui a versarmi addosso un altro drink? Coraggio, fate come me!” Prendo un bicchierino sul bancone e mi getto il contenuto sul muso sorprendendo tutti. Il caos termina pian piano e io continuo a parlare: “Credete di intimorirmi? Pensate di spaventarmi e di farmi scappare via in lacrime? Beh, vi sbagliate! Sono venuta qui in cerca di aiuto ma, anche se non lo ricevessi, continuerei a cercare un modo per realizzare il mio progetto. So di non poter combattere contro Trixie, ma per lo meno posso renderle più difficile la conquista di Ponyville. Ho paura … quel che voglio fare mi angoscia, ma preferisco affrontare la paura piuttosto che rinchiudermi in casa e sperare che qualcosa cambi o … o a bere, facendo finta che niente sia reale” Poi richiamo Rarity “Se non vuoi ascoltarmi, se credi che io stia sbagliando, allora dimmelo. Dimmelo e me ne andrò”
Rimango a fissarla negli occhi a lungo. È incerta e preoccupata, non sa come agire.
Sospiro flebilmente e chino il muso, quando ad un tratto qualcuno in fondo alla sala esclama: “Questa tipa ha fegato, yo!”
Tutti i pony in sala si girano verso quello che ha parlato, tutti con un’espressione di grande stupore, persino Rarity. La voce intanto continua: “Hey, ragazzina! Perché non vieni qui? Non riesco a vederti”
Incuriosita avanzo e, incredibilmente, tutti mi fanno spazio silenziosamente finché non raggiungo il tavolo giusto.
Un giovane pegaso mi sorride e mi saluta con la zampa per farsi notare. A prima vista, sembrerebbe uno arrivato qui per caso: è seduto in maniera sciatta, indossa un passamontagna sulla testa ed è intento ad arrotolare una sigaretta. Nonostante non ne abbia l’aria, deve essere un pony molto importante, almeno a giudicare dalla reazione degli altri.
Al mio arrivo, dà un colpetto a uno dei pony seduti al tavolo con lui e ordina: “Trova alla signorina qualcosa con cui asciugarsi” Poi torna a rivolgersi a me “Woh, sei proprio una ragazzina! Siediti, siediti” e mi indica un posto vuoto davanti a lui. Intanto si è avvicinata anche Rarity, ma per il ragazzo non sembrano esserci problemi.
“Allora, dimmi un po’ ragazzina: ce l’hai un nome, eh?”
“Derpy” Rispondo semplicemente, sostenendo il suo sguardo.
“Dimmi, Derpy, credi davvero in quel che hai detto prima?”
“Fino all’ultima parola”
“Vorresti davvero fermare Trixie?”
“Sì”
“Sai quel che ha fatto in passato?”
“Sì”
“E fin dove saresti disposta a spingerti per fermarla?”
“Non oltre i limiti imposti dalla legge. Non sono una criminale”
“Ma Trixie sì. O, stando a quanto dice, lo era”
“Io sono Derpy, non Trixie”
Mentre rispondo alle sue domande, il pony di prima torna con un asciugazoccoli e me lo passa gentilmente. Il pegaso intanto sembra riflettere sulle mie parole. Accende la sigaretta e fa un lungo tiro, assaporando il sapore del tabacco. Infine scoppia in una risata e in un applauso di ammirazione.
“Guardate! Guardate tutti e imparate!” Esclama rivolto a tutti i pony nella sala “E voi sareste la grande criminalità di Ponyville? Vi siete fatti mettere gli zoccoli in testa da una ragazzina! Vergognatevi!”
La folla messa in ridicolo borbotta offesa e un unicorno cerca di rispondere: “Pinkmane, quella lì non sa di che parla! Come puoi darle credito?”
“Io so quel che ho visto e tanto mi basta. E per di più la ragazza di Rarity. Ragiona prima di parlare, yo!”
L’unicorno si zittisce e china il capo. Il pegaso intanto si allunga sul tavolo e torna a rivolgersi a me: “Se sei venuta fin qui è perché hai un’idea su come agire, no? Dimmi secondo quali vie legali intendi sconfiggere la Grande e Potente Trixie”
Prendo un profondo respiro e rispondo in maniera più chiara possibile: “Non è su Trixie che dobbiamo concentrarci, ma su Rich: deve essere sconfitto alle elezioni. Se perdesse, il suo sfidante potrebbe allontanare Trixie dalla città”
“E credi che Trixie se ne starebbe tranquilla senza far nulla?”
“No. Per questo bisogna formare un fronte compatto contro di lei. Pensavo di iniziare a raccogliere le firme di tutti gli oppositori di Rich per farmi un’idea di quanti siamo e dopo scegliere il nostro candidato. Se i fogli fossero quelli del municipio, avremmo anche la lista necessaria per la candidatura ufficiale alle elezioni. Andrei io stessa a ritirarli”
“Sai che è un progetto ambizioso, yo?” Domanda con un’espressione di vivo interesse.
“È l’unico modo che ho per fare qualcosa di legale. Non voglio nascondermi. Sono venuta da Rarity perché conosce la città meglio di chiunque altro ma, se non volesse aiutarmi, farò da sola. La violenza non è servita contro Trixie e quindi bisogna provare in un altro modo” Nel dirlo mi volto verso Rarity e la guardo negli occhi in attesa di una risposta.
Sebbene sia ancora poco convinta, questa volta appare anche colpita. Alla fine mi sorride e mi abbraccia, quasi con le lacrime agli occhi, sussurrandomi: “Sei straordinaria, Derpy. Sei … sei davvero unica”
Dopo tanto tempo, torno a sentirmi bene. Le dolci parole di Rarity mi scaldano il cuore.
Il pegaso dietro di me applaude e lancia urla di incitamento. Alla fine esclama soddisfatto: “Yo! Mi piaci, Derpy! Mi piaci un casino! Sai cosa? Sono con te!”
Si alza di nuovo un brusio, questa volta più forte di prima, mentre persino Rarity, con gli occhi spalancati, balbetta cose senza senso.
Il pegaso continua: “Sì sì, sono con te! Presenterò la tua idea al consiglio dei Quattro e riuscirò a farti avere un importante appoggio. Naturalmente niente scherzi: sarò al tuo gioco” Detto questo, si alza e mi allunga uno zoccolo “Il mio nome è Jesse Pinkmane. Da oggi considerami tuo alleato e tuo protettore. Capito, bastardi?” Urla alla folla “Provate a sfiorarla e ne risponderete a me!”
Rimango interdetta ma Rarity mi incoraggia ad accettare. Sollevo a mia volta lo zoccolo ma, prima di sigillare l’accordo, chiedo: “Tu sei sempre un criminale. Perché dovrei fidarmi di te?”
Alcuni prendono la mia domanda per un affronto, ma Pinkmane risponde comprensivo: “Trixie è una minaccia per tutti ma voglio credere che insieme possiamo fermarla. Naturalmente quando tutto finirà saremo nemici come prima”
È una risposta sincera: mi basta.
Rispondo dunque toccandogli lo zoccolo con il mio e dicendo: “Ti sono grata per l’aiuto, Jesse Pinkmane. Mi auguro che lavoreremo bene insieme”
Improvvisamente qualcuno mi salta addosso: è Berry Punch che, abbracciandomi euforica, urla: “Sei forte, Derpy! Sei forte!”
   
 
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