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Autore: prior_incantatio95    28/09/2016    0 recensioni
Il college è diverso, diverso da ciò che pensi possa essere o da ciò in cui credi. L'ho visto, ho visto come cambia le persone, le rende più mature, o semplicemente fa tornare la voglia di essere da capo bambini. Ti fa vedere le cose in modo completamente diverso, o forse questo è solo l'effetto dell'alcool.
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"Pensavi davvero che sarei potuto stare con una come te avendo già una come lei?"
"Cosa ti fa pensare che volessi stare con te?"
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"Cosa ti ha fatto cambiare idea? Avevi detto che ero una TROIA"
"Dimentica cosa ho detto, non lo pensavo davvero! Ho bisogno di te"
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"Avevi ragione - mi fissò senza parlare - avevi ragione perchè ora sono io ad aver bisogno di te!"
"Non possiamo continuare così, tutto questo ci sta uccidendo!"
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La settimana passò velocemente e di Harry nessuna traccia, ci evitavamo quando ci incontravamo casualmente. Non si face vedere i giro nemmeno dai suoi amici, era sparito completamente, non tornava nemmeno a dormire in camera con Louis, che nonostante tutto era preoccupato. Mi sentivo responsabile di questo suo comportamento, dopotutto era solo colpa mia se aveva litigato con Louis e veniva additato per strada dopo quello che era accaduto in caffetteria. La situazione tra me e Liam non era ancora definita, avevamo parlato altre volte, e i suoi intenti erano chiari, il problema ero io, non riuscivo a prendere una decisione, non riuscivo a capire cosa provassi per lui.
Non avevo ne la forza ne il coraggio per iniziare qualcosa con Liam, perché anche se con Harry non era successo niente ero ancora scottata dall’accaduto, ed ero ustionata dalla mia storia con Noha, sapevo che se fosse andata male questa volta ne sarei uscita distrutta. Sono debole anche se non lo do a vedere, mi sento come un vetro crepato che al primo scossone può frantumarsi.
Uscii dall’aula per tornare in stanza ma una sorpresa mi aspettava fuori alla porta.
Eccolo li, seduto a terra avanti alla porta a fissare il muro di fronte, ed era bello da togliere il fiato, ma fa male anche solo vederlo, davvero tanto. I suoi occhi mi trovarono non appena lo vidi.
Carlie: posso entrare? Stai bloccando la porta e vorrei entrare – dissi senza espressione.
Harry: possiamo parlare? – aveva la faccia da cane bastonato. I suoi occhi brillavano e mi persi in quella luce.
Carlie: se hai intenzione di offendermi no – mi sorrise. Non poteva sorridermi, non doveva assolutamente fare una cosa del genere. Lo fissai senza pietà, impassibile, per quanto mi fu possibile; se pensava di avere la strada spianata si sbagliava di grosso. Ma quel suo sorriso mi avrebbe scaldata il cuore, è uno di quei sorrisi che ti lascia senza fiato, dimentichi di respirare quando ti sorride in quel modo.
Harry: possiamo sederci da qualche parte? – era a disagio, era strano per uno come lui.
Carlie: perché non andiamo fuori? Sembra che ti serva un po’ d’aria, ho paura che possa svenire nel corridoio da un momento all’altro – accettò e in silenzio uscimmo dal campus per sederci alla prima panchina libera – cosa devi dirmi? – chiesi diretta non appena trovammo posto.
Harry: è un po’ complicato – si grattò la nuca – ecco io volevo chiederti scusa per tutto quello che ti ho fatto passare, mi dispiace immensamente, non era mia intenzione – lo interruppi.
Carlie: davvero? – risi nervosa – come ti comporti allora quando hai voglia di fare qualcosa?
Harry: si bhé ecco, non pensavo alle conseguenze, a cosa avrebbe portato il mio comportamento, cosa sarebbe accaduto a te, a me e agli altri.
Carlie: pensi che sia così semplice? Dopo tutto quello che mi hai detto!
Harry: lo so ed è proprio per questo che sono qui, voglio scusarmi con te, perché sei la persona che ho ferito di più, forse in tutta la mia vita non ho mai trattato nessuno così male, e spero che tu possa perdonarmi anche se so che sarà difficile.
Carlie: non ti è mai interessato molto di me o di ciò che pensavo, perciò perché ora dovrebbero interessarmi le tue scuse.
Harry: perché sono sincero questa volta.
Carlie: ti ha mollato? – risi divertita.
Harry: cosa ti importa?
Carlie: per capire se lo fai solo perché ora sei solo visto che anche i tuoi amici ti hanno allontanato dopo la cazzata che hai fatto.
Harry: non posso dirtelo – sorrisi compiaciuta, era esattamente il mio intento – cosa hai capito? Non è come immagini – se non lo aveva mollato allora perché perdeva ancora tempo con me. Non ha proprio niente a cui pensare.
Carlie: non ti preoccupare, volevi solo scusarti? O avevi intenzione di dire altro? – avevo già perso troppo tempo dietro alle sue chiacchiere.
Harry: bhè ecco – era in imbarazzo – volevo fare un’altra cosa ma non posso assolutamente o potrei trovarmi da capo con la faccia rossa e dolorante.
Carlie: esatto – gli sorrisi sarcasticamente – non puoi fare assolutamente nulla, non nei miei confronti, non ti è permesso fare nulla per me, ti conviene starmi lontano.
Harry: possiamo essere amici? – ero seccata della sua presenza, mi sarebbe piaciuto non perdere tempo con uno come lui. Non più almeno.
Carlie: per ora siamo solo conoscenti – annuì e lo salutai.
Cosa gli era preso? Era strano, non lo conoscevo abbastanza ma era decisamente troppo strano il suo comportamento. Cosa aveva in mente?
Tornai subito in stanza ma non trovai El, probabilmente era fuori con Louis. In questo ultimo periodo avevano trascorso molto tempo insieme, ed ero felice per loro. Eleanor era raggiante e bellissima, si animava ogni volta che le si avvicinava Louis, che la scrutava protettivo in ogni istante. Sono bellissimi insieme, se dovessi puntare su una coppia che vorrei vedere ancora unita dopo il college sarebbero proprio loro, anche se so che è presto per queste cose. Non avendo nulla da fare cominciai a sistemare gli appunti presi a lezione.
Persi il senso del tempo, ero completamente immersa nello studio che quasi non mi accorsi di El che rientrò sorridente.
El: oh ma come siamo brave, ci siamo già messe a studiare.
Carlie: già? Da quando sono arrivata è la prima volta che apro libro e studio seriamente – la guardai, aveva un sorriso che le illuminava il volto, i suoi occhi brillavano ed era bellissima come al solito – dove ti ha portata Louis? – sorrise non appena sentì il suo nome. Sembrò quasi che non aspettasse altro per potermi raccontare tutto.
El: abbiamo pranzato insieme in una piccola locanda poco lontana dal campus e poi siamo andati in spiaggia a fare una passeggiata..
Carlie: tutto qui? – domandai delusa.
El: bhè no, ma non posso spiegarti tutto nei minimi dettagli – disse in una risata.
Carlie: ok va bene, non voglio sapere quei dettagli – ridemmo entrambe.
El: vieni con noi stasera? – domandò raggiante.
Carlie: sai non mi piace molto reggere il moccolo, preferirei mettermi in pari ora che c’è poco da studiare – dissi provocandole una risata.
El: credo sia abbastanza intelligente da sapere che non ti permetterò mai di farmi da candela, c’è una festa alla confraternita degli Omega, ci saranno tutti se per te non è un problema, e ci saranno un sacco di ragazzi – disse ammiccante.
Carlie: ehi tu hai il ragazzo – sapevo a cosa andavo in contro – oggi Harry ha voluto parlare con me – sapevo già cosa stava per chiedere – mi ha chiesto scusa per tutto quello che è accaduto tra di noi, e non ho ben capito se la sua ragazza lo abbia mollato o meno – feci spallucce con disinteresse.
El: che ci importa se ha ancora la ragazza! Non ci interessa niente di quello che pensa – non risposi, non sapevo se questo fosse un bene o meno, ma questa sua riposta mi mise di buon umore – oh non mi dire che ti interessa ancora quel tipo! – chiese consapevole di ciò che avrei voluto rispondere.
Carlie: cosa? Non ho aperto bocca! Non ho detto nulla a riguardo! – chiusi i libri consapevole che non avrei più potuto studiare.
El: è proprio questo il problema, dopo quello che è successo, pensi che non mi sia accorta del tuo comportamento! Sei diversa, quando lui è con te sei una persona, quando invece è con l’altra sei completamente diversa.
Carlie: cosa vuoi che faccia? Mi piaceva! Mi piace ancora, ma non gli permetterò di fare il suo gioco, so che ci starei troppo male – dissi con consapevolezza.
El: perché non lo dici a Liam? – non volevo risponderle – non dispiacerti per lui, sono molto più preoccupata per te che per lui- portai lo sguardo sul pavimento – lui sa perfettamente che la tua scelta è lui, lo ha sempre saputo, ma tu stai andando a sbattere contro un muro, e ti stai facendo male per la seconda volta contro lo stesso muro.
Carlie: oh ma dai come la fai lunga, Liam mi piace, è carino con me – mi interruppe.
El: ma non è Harry – annuii debolmente a me stessa più che a lei. Già, è esattamente quello che avevo pensato.
Carlie: non so cosa fare o come comportarmi, non vorrei sbagliare ancora con lui.
El: solo tu sai cosa è sbagliato e cosa non lo è per te stessa, non posso dirti come devi comportarti con lui, se vuoi fare qualcosa falla ma poi devi sopportare il peso della tua scelta senza affogare nell’alcool ogni volta che hai un problema – annuii – bhè allora vatti a preparare, saranno qui a momenti – la ringraziai silenziosamente e andai a prepararmi. Indossai un completo bianco con una giacca verde acqua e dei tacchi abbinati. Andai a truccarmi e trovai Eleanor agghindata e bellissima. Rimasi senza fiato.
Carlie: wow El sei bellissima – continuai ad ammirarla – penso che potresti uccidere Louis stasera.
El: non guardarmi troppo – disse a disagio distrattamente fissando lo specchio mentre si sistemava.
Carlie: di a Louis di stare attento – dissi ridendo – potrebbe ritrovarsi solo.
El: oh sta tranquilla non c’è questo rischio – rise distratta – puoi andare a chiamare Niall se sei pronta così comincia a radunare tutti, non ci metterò molto.
Carlie: se vuoi faccio venire già Louis.
El: vuoi andare a chiamare Louis o vuoi vedere Harry?
Carlie: sappi che lo faccio solo per te – le provocai una risata e uscii dalla stanza. Ero particolarmente nervosa, e se lui non fosse venuto? O se mi avesse aperto lui invece di Lou? O se mi avesse aperto la sua fidanzata nel caso in cui stessero ancora insieme? O se avessi incontrato Lou per i corridoi e non lo avrei potuto vedere? Camminai distrattamente persa nei miei pensieri. Ormai ero caduta, pensavo a lui già da un po’ in quel modo, e non c’era modo di cambiare prospettiva. Arrivai avanti alla porta e come al solito trovai i soliti ragazzi impiccioni fuori dalle loro stanza. Bussai nervosa.
X: oh ancora qui? Perché non passi da me ogni tanto? – Quanto tempo ci voleva? Bussai ancora. Ero nervosa e quelle chiacchiere mi infastidivano.
X: non ne hai abbastanza di quel tipo?
X: se non ti apre nessuno puoi aspettare con me – finalmente la porta si aprì e senza vedere chi mi avesse aperto mi ritrovai in stanza.
Carlie: grazie – era lui, era bello, ero debole, avrei ceduto lo sapevo già – dov’è Louis? – ero nervosa e cominciai a sudare – fa davvero caldo qui non trovi? – mi alzai i capelli in una coda disordinata. Evitavo di fissarlo troppo a lungo o incrociare i suoi occhi verdi. Continuava a fissarmi senza parlare – se non è qui sai dirmi dove posso trovarlo? – ero diventata rossa in volto per l’imbarazzo, non riuscivo nemmeno a guardarlo per più di due secondi – se Lou non è qui puoi accompagnarmi alla fine del corridoio per favore, quei ragazzi mi infastidiscono e vorrei  evitarli se non ti dispiace – continuava a fissarmi – allora se vedi Louis puoi farlo venire in camera? Grazie – posai la mano sulla maniglia per uscire e si mosse velocemente verso di me bloccandomi l’uscita.
E pensare che solo questa mattina avevo sfidato i suoi occhi così profondi, e avevo vinto la battaglia. Ora invece non ero in grado di guardarlo per più di due secondi o mi sarei persa del tutto.
Harry: no non andare, Louis è sotto la doccia, sta per uscire puoi aspettarlo qui – finalmente parlò e la sua voce mi fece tremare. Ero ancora più nervosa ora che la distanza si era dimezzata – non c’è bisogno che glielo dica io – annuii e provai ad allontanarmi, ma non mi fu possibile perché mi seguiva ovunque. Chiusi gli occhi per un istante e me lo ritrovai seduto di fronte ad osservarmi. Mi spaventai.
Carlie: cosa c’è? Qualcosa non va? Ho qualcosa fuori posto? – dissi toccandomi i capelli nervosamente.
Harry: sembri nervosa – disse secco
Carlie: tu invece sei strano, non sei più spavaldo come prima.
Harry: sto molto meglio ora – non dissi una parola, distolsi lo sguardo dal suo splendido viso ma lui non fece lo stesso.
Carlie: puoi smetterla di fissarmi per favore? Mi infastidisci – diventai ancora più rossa se era possibile.
Harry: no – disse solamente
Carlie: allora perché continui a fissarmi in quel modo?
Harry: devo riprendermi.
Carlie: riprenderti da cosa? – diventavo sempre più nervosa ad ogni sua parola.
Harry: da te, sei arrivata senza preavviso e sei così bella che non riesco a smettere di osservarti.
Carlie: grazie, ora sono ancora più a disagio di prima, per favore quando Louis esce dal bagno fallo venire in camera – mi alzai e lo stesso fece lui bloccandomi con il suo corpo – per favore fammi passare – dissi guardando in basso. Non potevo sostenere il suo sguardo così acceso e profondo.
Harry: non ce la faccio più – feci semplicemente un no con la testa – perché no, dimmelo – lo fissai e mi persi nei suoi occhi così verdi – questa volta sarà diverso – feci un altro cenno con la testa che non fu ben recepito – mi hanno detto che ora baci ad occhi aperti, perché se li chiudo compaio io, è vero? – non risposi. Stava per accadere, eravamo troppo vicini e lo volevamo entrambi. Una porta si aprì e ne uscì Louis che mi salvò in calcio d’angolo.
Louis: sono pronto! – si guardò attorno e capì cosa stava per accadere – ehi Harry il bagno è libero – gli occhi di Harry si chiusero per un istante, sul suo volto si leggeva delusione, sospirò e andò in bagno chiudendosi la porta alle spalle – cosa combini a quel ragazzo! – rise e uscimmo insieme dalla stanza – prima o poi lo farai impazzire.
Carlie: devo avvisare Niall – andammo a chiamarlo e tornammo in camera – posso chiederti un favore?
Louis: non vuoi che lo dica ad El?
Carlie: già, ne avevamo già parlato un po’ poco fa, e non mi sembrava molto d’accordo sui miei sentimenti per Harry – Louis si fermò in mezzo al corridoio.
Louis: devo farti una domanda e voglio che sia completamente sincera con me – annuii consapevole a cosa andavo incontro – cosa provi per Liam?
Carlie: è solo un amico, niente di più. È carino con me, ma non riesco a considerarlo in modo diverso.
Louis: cos’è invece Harry per te? – non risposi, improvvisamente avevo bisogno di piangere e annuii verso di lui – ho capito – sorrise nella mia direzione – non dirò nulla a El però parla con Liam e con Harry. Credo che abbiate proprio bisogno di parlare voi tre.
Carlie: lo so. Ehi Louis grazie – gli sorrisi e mi diressi nuovamente verso la stanza di Harry. Sapendo che quei due insieme mi avrebbero messa a disagio.
Niall: ehi Carlie dove stai andando? – lui era li con loro, mi stava sorridendo. Non sapevo che rispondere, così in silenzio andai con loro – ci siamo fatte belle oggi – Harry gli lanciò un’occhiataccia, Liam pensava ad altro, non si accorse nemmeno della mia presenza, ma non mi importò. Rimasi in silenzio fingendo di non aver sentito niente. Andammo a prendere anche gli altri e ci incamminammo verso la confraternita. El mi si avvicinò lentamente.
El: allora cosa è successo? – la guardai stranita – dai si capisce dall’atmosfera che si respira che è successo qualcosa – era compiaciuta in qualche modo.
Carlie: oh no non è successo nulla, siamo rimasti in silenzio mentre aspettavo Louis
El: non me la racconti giusta, sai che ci vedo lungo – fece un sorrisetto malizioso – vi siete baciati? – era troppo curiosa e insistente, sapevo che avrebbe continuato quando saremmo tornate in stanza.
Carlie: ci siamo quasi baciati – dissi esasperata.
El: ci voleva così tanto a dirmi una cosa del genere?
X: ehi possiamo parlare? – mi voltai per vedere chi fosse.
Carlie: si dimmi – annuii ed El ci lasciò.
Liam: credo sia arrivato il momento di affrontare l’argomento – annuii nuovamente, lasciai condurre la conversazione a lui – è inutile continuare a fingere, ormai lo abbiamo capito entrambi che la cosa non può andare avanti, non sono io ad occupare la tua mente giorno e notte, si vede dal modo in cui lo guardi, dal modo in cui pronunci il suo nome, da come ti luccicano gli occhi quando ti sfiora, e se non lo ha capito significa che è davvero uno stupido. Fattelo dire dallo stupido che si è messo in mezzo – feci un no con la testa perché non riuscivo a parlare – invece si, mi sono intromesso anche se sapevo cosa provavate l’uno per l’altra sperando che potessi diventare mia, dovevo capirlo che sei innamorata di lui.
Carlie: non trovo giusto quello che stai dicendo, noi ci abbiamo provato, ma evidentemente non ci apparteniamo, non in quel modo. Vorrei solo che mi possa trattare esattamente come hai fatto tu, perché sappilo, ti ho adorato in ogni piccolo gesto – gli sorrisi e lo baciai.
Liam: questo per cos’era? – domandò stupito.
Carlie: questo era il nostro addio – mi sorrise e raggiungemmo gli altri. Ero felice di come erano andate le cose, ora eravamo solo noi due a partecipare a questo strano gioco. Mi avvicinai ad Harry ma si allontanò immediatamente e il mio cuore perse un battito. Mi sentivo frastornata, perché lo aveva fatto?
El: cosa ti ha detto Liam? – disse non appena si avvicinò ma fissavo il vuoto mentre il mio corpo camminava autonomamente – ehi! A cosa stai pensando? – schioccò le dita e mi fece tornare alla realtà
Carlie: mi ha detto che si farà da parte perché ha capito che non posso dargli ciò che vuole.
El: allora perché lo hai baciato? – domandò confusa.
Carlie: cosa? Perché hai visto che lo baciavo?
El: ci siamo girati per vedere quanto indietro eravate – disse con un tono triste.
Carlie: era un bacio di addio, perché è sempre stato molto gentile con me e visto ciò che mi ha detto ho pensato di chiuderla al meglio – ero triste, lui non avrebbe capito, la situazione tra di noi era sempre stata complicata, lo odio per questo. Arrivammo alla confraternita e ci disperdemmo tutti. Ero rimasta sola. Andai subito a prendere qualcosa da bere, trovai Harry a parlare con altri ragazzi, ma non appena mi vide uscì dalla stanza. Sbuffai e mi riempii il bicchiere. Camminai per la stanza sorseggiando il liquido nel bicchiere. Sentivo gli occhi delle persone con cui Harry stava parlando puntati addosso, così cambiai stanza.
X: non riesci a trovare nessuno?
Carlie: come scusa? – chiesi distratta.
X: i tuoi amici ti hanno lasciata da sola?
Carlie: oh non preoccuparti li troverò presto – gli sorrisi innocentemente.
X: scusami, io sono Ian – disse porgendomi la mano.
Carlie: non preoccuparti per me, comunque io sono Carlie – presi la sua mano in una stretta intensa.
Ian: possiamo cercare insieme i tuoi amici, non vorrei che ti perdessi e inciampassi in qualche pervertito – sorrise mostrando le fossette. Mi ricordarono Harry! Dovevo trovarlo e parlargli! Non potevo lasciare le cose così. Mi ero stufata di tutti i problemi. Era finalmente arrivato il nostro momento e non potevo lasciare le cose così com’erano.
Carlie: allora c’è un’alta probabilità che incontri i miei amici – ridemmo entrambi.
Ian: sai davvero come scegliere gli amici giusti – si guardò intorno – oltre a cercare i tuoi amici stavi aspettando qualcuno? – feci un cenno con la testa – fidanzato? – un altro no e lui sorrise – allora divertiamoci – mi prese per mano dirigendosi verso un’altra stanza. La musica era al massimo e c’era gente ovunque che ballava e pomiciava. Non potevo vivere un altro dramma, non ora che ero così vicina a poter avere Harry. Dove si era ficcato? E se era con qualcuna? E se lo avessi visto baciare un'altra? Non avrei retto al colpo. All’improvviso sentii il volto di Ian vicino al mio orecchio – vuoi ballare con me?
X: scusami ma è occupata – mi baciò. Non c’era bisogno che aprissi gli occhi per capire di chi si trattasse. Riconoscevo le sue labbra, il suo profumo, il tocco. Finalmente le sue labbra erano sulle mie, finalmente mi stava baciando come non faceva da troppo tempo. Mi strinsi a lui e in un attimo mi sentii più leggera e più felice.
  
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