Ciliegie
Mi sono innamorato
di lei perché, quando l’ho vista per la prima volta, mangiava le ciliegie.
Le prendeva da un
piccolo cestello di vimini intrecciati, a due a due, proprio come se fossero
disegnate a scopo ornamentale: faceva dondolare le due purpuree sferette,
sospese agli esili piccioli, intorno alle dita affusolate, e poi ne staccava
una, con grazia, lentezza e brama.
Le assaporava
dapprima con le dita, bianche sul rosso cremisi, ne seguiva la serica
morbidezza, ne percepiva la consistenza dolce e soffice della polpa.
Poi, con un piccolo
guizzo di quelle sue dita agili, catturava il rosso sole della primavera tra i
denti candidi, e il suo succo di zucchero le umettava le labbra. Socchiudeva
pian piano le palpebre, e pareva che gustasse la più deliziosa ed elaborata
vivanda del mondo.
Ed erano solo
ciliegie.
Io la osservavo
incantato.
Fu per questo, per
come amava le ciliegie, che mi innamorai di lei.
Eccomi giunto con un nuovo capitoletto. Ancora cambio repentino di genere: questa è quasi una Nonsense, anche perché non saprei proprio come altrimenti definire una simile accozzaglia di parole…^^ Vediamola come un piccolo tributo alle ciliegie (anche se non credo che maturino in primavera. Ma concedetemelo: foneticamente suonava molto meglio di “estate” XD licenza poetica…^^).
[152 parole]
Insomma, dato che nemmeno io riesco ad esprimere un giudizio, datemi voi un parere, o esimi lettori e lettrici!
Passiamo dunque ai ringraziamenti: grazie ancora a ninfea306, che nelle sue recensioni è assolutamente deliziosa. Un sostegno necessario per quest’operetta tormentata.^^
E grazie anche alla nuova recensitrice! Benvenuta olghisch in codesto sparuto club! XD Grazie molte anche a te per la pazienza di aver letto. Spero che continuerai a seguire!