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Autore: la luna nera    29/09/2016    4 recensioni
Qualche anno fa pubblicai una piccola raccolta di poesie dedicate agli spiriti e alle leggende nate attorno a castelli, ville e ruderi presenti nel nostro paese (che trovate nella mia pagina autore). Di nuovo torno a proporvi altre storie, spero incontrino il vostro favore! Buona lettura!
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beatrice Cenci

Alla ricorrenza triste e infelice
appare il fantasma della povera Beatrice,
vittima innocente del padre padrone,
uomo crudele su di lei senza esitazione.
 
Vendetta meditò con i fratelli
contro il distruttore dei giorni più belli,
di un’infanzia negata e rapita,
ma che ha dovuto pagare con la vita.
 
Assai crudele è a volte il destino,
paga la vittima e non l’assassino.
Lei si mostra con la sua testa fra le mani
sul ponte fatale prima che sorga il domani.
 




 
LA STORIA, LA LEGGENDA
 
Spesso i fantasmi infestano castelli o antiche ville a cui sono rimasti legati per varie ragioni. Nel caso che vi ho proposto questa volta invece tutto è diverso perché il luogo di cui si parla è il ponte di fronte a Castel Sant’Angelo a Roma, famosissimo angolo della capitale affollato ogni giorno da schiere di turisti. E’ qui che l’11 settembre 1599 la giovane Beatrice Cenci fu giustiziata assieme ad uno dei suoi fratelli e alla matrigna. Era nata il 6 febbraio 1577 ed era figlia del Conte Francesco Cenci, uomo dalla condotta dissoluta e pieno di debiti. Proprio per questo teneva segregata la figlia, volendo evitare di dover pagare la dote in caso di nozze. Fin da piccola Beatrice era costretta a subire gli abusi del padre e, stanca delle continue sevizie, architettò assieme ai fratelli e alla matrigna (aveva perso la madre all’età di sette anni) l’assassinio del padre tentando di farlo passare per una disgrazia. Il 9 settembre 1598 il conte fu trovato morto, ma il complotto fu smascherato nel giro di pochi mesi e praticamente un anno dopo furono emesse le sentenze di morte per coloro che avevano partecipato attivamente all’omicidio: Beatrice e Giacomo Cenci e la loro matrigna Lucrezia Petroni. Le esecuzioni ebbero luogo l’11 settembre 1599, le due donne vennero decapitate mentre l’uomo fu condannato allo squartamento davanti ad una gran folla fra la quale vi era anche Caravaggio.
Si dice che alla ricorrenza della morte lo spirito senza pace di Beatrice Cenci appaia con la sua testa fra le mani là dove ha pagato con la vita per aver tentato di porre fine ai soprusi subiti da un padre violento e crudele.

 
  
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