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Autore: Andreatorinista    06/05/2009    1 recensioni
La storia che sto per raccontarvi è successa esattamente due anni fa. Era il 1864, e esattamente il 22 dicembre, in una fredda giornata d’inverno, nella stradina principale di Zurigo, in Svizzera, si cominciò a notare una bambina dal cappuccio rosso, e dal vestitino pieno di toppe e strappi. Andava in giro vendendo dei fiammiferi in scatola, per guadagnare i soldi necessari a curare la madre, gravemente malata. E fu proprio per questo suo modo di guadagnare i soldi, che i paesani la chiamarono con il soprannome di Piccola Fiammiferaia…
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13 BAM BAM
“Silenzio signori. Bene abbiamo ascoltato ciò che avevano da dire i due avvocati…avete altro?”
“Io Shizune, avvocato di Hinata Hyuga…non ho altro da aggiungere.”
“Io Orochimaru, avvocato di Neji Hyuga…non ho altro da aggiungere.”
“Molto bene, a questo punto, la parola spetta al consigliere costituzionale…Kakashi.”
“Eccomi. Secondo l’articolo 234 comma 5 della costituzione svizzera, se una persona viene incolpata per dei crimini commessi da un'altra persona, e dopo attente ricerche, si viene a sapere la verità dei fatti, con annessa l’identità del vero colpevole, è compito della vittima stessa assegnare la punizione al colpevole. In questo caso il tribunale non potrà fare alcuna obbiezione.”
“Sentito Signorina Hinata?”
“Ah s-si.”
“La prego, faccia un passo avanti.”
“Certo.”
“A questo punto è fatta.”
“In che senso Sasuke?”
“Come si vede che non sei mai stato in un tribunale Naruto. Il giudice si è servito dei due avvocati per esaminare le prove, e confermare l’innocenza di Hinata, che ora si ritroverà a scegliere la punizione per suo cugino.”
“Però come legge non ti sembra un po’ troppo…ecco…leggera?”
“In che senso Sakura?”
“Nel senso che…ehm…ecco…si permette alla vittima di decidere le sorti del colpevole. Si sa che le persone afflitte dal dolore non riescono a ragionare e quindi…”
“Ho capito, hai paura che la punizione che deciderà Hinata sarà pari a ciò che lei stessa ha passato a causa di Neji non è così? Non ti preoccupare è per questo che l’articolo 234 è suddiviso in ben 7 comma. Nel primo si parla dei criteri di punizione, nel numero 2, 3 e 4 dei limiti su questi criteri, nel 5 della possibilità delle vittime di punire i colpevoli in tribunale, e negli ultimi due, ovvero il 6 e il 7 vengono specificate le ‘vittime’.”
“Cioè?” Chiese il biondo, che si agitava seduto su una delle tante sedie del tribunale.
“In poche parole una persona può incolpare un’altra solo se è stata coinvolta dalle malefatte della seconda. Hinata ha vissuto come una contadina a causa dell’avidità e della sete di vendetta del cugino e non solo, da lui stesso stava per essere sottoposta agli arresti con tanto di pena capitale…stava, perché poi sono intervenuto io.”
“Già, ricordo quel giorno come se fosse ieri, un giorno…molto triste.”
“Hinata Hyuga.”
“Si.”
“Il tuo compito è decretare la fine di questo processo, assegnando la giusta punizione a tuo cugino. Non avere paura di essere troppo cattiva o troppo buona, fa ciò che ti senti di fare. Se ciò che chiedi è possibile, il mio consigliere Hatake Kakashi lo confermerà dopo un’attenta lettura dell’articolo 234.”
“Come al solito ti dai un sacco d’arie, Tsunade.” Disse l’uomo dai capelli color argento al giudice.
“Guarda che il mio è un compito ben più difficile del tuo, ti vorrei vedere qui a battere sempre il martello.”
“Eh eh…”
“Allora Hinata…a te la parola.”
La ragazzina si girò verso suo cugino, che aveva lo sguardo fisso verso il pavimento.
Durante il tribunale non aveva proferito parola.
Forse era ancora scosso dalla morte di Rock Lee.
In effetti anche Ten Ten non smetteva di piangere.
Aveva il classico vestito nero da vedova, perché anche se non era sposata con Lee, era pur sempre la ragazza che lui amava.
Sicuramente lui sarebbe stato felice di vederla vestita in quel modo durante il suo funerale, svoltosi la stessa mattina del processo.
Sembrava davvero sua moglie.
E ciò sicuramente lo avrebbe reso felice.
Questo aveva pensato Ten Ten prima di mettere quei vestiti, pregare per il suo amico defunto, e dirigersi con Neji in tribunale.
Anche sul volto dello Hyuga c’era la stessa espressione di tristezza.
Non si perdonava per ciò che aveva fatto.
Per il modo in cui aveva costretto i suoi migliori amici ad essere travolti dallo stesso tornado chiamato vendetta.
E adesso, stava per arrivare la mazzata finale.
Una giusta punizione per i reati commessi.
Gli venne da sorridere, quasi amaramente, ma in fondo sapeva che sarebbe andata a finire così.
Ma non sapeva che il destino…
“Io voglio che…”
…aveva ancora una cartuccia da sparare.

13° Capitolo-Goodbye

“It's time to say goodbye
To all the things that made you cry
It's time to say goodbye
To all the things you kept inside
It's time to say goodbye
To all those kisses and perfect nights
It's time to say goodbye
To all the promises that made you right
It's time to said away”


(Vanilla Sky-Goodbye)

UN ANNO DOPO

Una leggera brezza di inizio estate scompigliò i lunghi capelli di una ragazza che da qualche minuto attendeva alla stazione il treno che l’avrebbe condotta a Fracnoforte.
Un ciuffo ribelle si posò sul naso, facendola starnutire.
“ETCIU’”
“Salute.”
“Allergia?”
“Ah ah ah, no tranquilli.”
Di fronte a lei, tre ragazzi vestiti elegantemente.
Naruto Uzumaki, in perfetto smoking color nero e tuba in testa.
Sakura Haruno, con un vestito lungo ed una gonna molto ampia che arrivava a toccare terra, ornata di tanti ghirigori e sulla testa un centrino con un fiocco rosso.
Sasuke Uchiha, vestito come Naruto, ma con un orologio da taschino in una mano e una pipa nell’altra, e sull’occhio sinistro una lente concava legata al colletto con una catenina in argento.
“Sicura che te la saprai cavare da sola? Sono un po’ preoccupata.”
“Ma andiamo Sakura, che vuoi che sia? Va a realizzare il suo più grande sogno. Più che preoccupata dovresti essere felice per lei.”
“Sei sicura di voler partire?”
Hinata Hyuga era vestita con un vestitino lungo fatto in seta di colore lilla, e sulla testa un capello di paglia con un fiocco azzurro legato sopra.
A terra due valige color cuoio.
“Beh ho sempre desiderato diventare una grande pittrice, e quando ho saputo che a Francoforte c’era una scuola per apprendisti…”
“MIIIIIIIIIIIII RACCOMANDO PICCOLA, QUANDO ESPONI UN QUADRO FAAAACCELO SAPERE CHE LO VENIAMO A VEDERE TUTTI.”
“N-Naruto…”
“IDIOTA.”
“AHIO.”
“Uff, scusatelo ma lui fa sempre così.” Disse la rosa rivolta al gruppo di gente all’interno della stazione che osservava il biondino come si fa con un Ufo.
“Ad ogni modo…sei sicura che vada bene così?”
“Non ti preoccupare…quel giorno ho preso per la prima volta una decisione, e sento…”

“Io voglio che tutto il patrimonio della famiglia Hyuga, di cui adesso ne assumo la proprietà, venga Devoluto in beneficenza ed usato per incrementare il tenore di vita della popolazione di periferia, con la costruzione di strade e nuove abitazioni. Subito dopo vorrei che i fondi rimasti vengano usati per far sorgere sempre vicino alla periferia un orfanotrofio che possa accogliere sempre più persone bisognose di cure e di affetto, nonché di una famiglia…infine la mia ultima richiesta, se è possibile…”
All’interno dell’aula erano tutti in trepidante attesa.
“Vorrei che mio cugino Neji Hyuga, venga prosciolto da ogni accusa…”
sul volto di tutti lo stupore più totale.
Anche Ten Ten era rimasta incredula di fronte a quelle parole.
“Non ci credo…Neji hai sentito?”
Anche lui era rimasto sorpreso.
Ma ciò che provava non era felicità, ma rabbia.

“…di aver fatto la scelta giusta.”
“Hai dimostrato di avere un cuore d’oro. Non dimenticherò mai quel gesto. Se fossi stato al tuo posto lo avrei fatto marcire sottoterra…”
“Naruto, non offendere mio cugino.” Lo rimproverò dolcemente lei.
“Ok Scusa.”
“Ah Hinata dimenticavo…”
Sasuke si avvicinò a lei, prendendola per la nuca e avvicinando le sue labbra alle orecchie di lei.
“Mi devi ancora un bacio…ricordi?”
A quelle parole, divenne completamente rossa, facendo infuriare Sakura.
“SASUKE. TI CI METTI ANCHE TU ORA?” Sbraitò prendendolo a calci, mentre lui correva come un pazzo ridendo.
“E POI CHE GLI HAI DETTO DI COSI’ SEGRETO NH?”
“Niente, amore…Niente di che.”
Ah mi ero dimenticato.
Loro due sono fidanzati da quasi 4 mesi.
“Come vedi ce l’ho fatta a farli andare d’accordo.”
“M-Mi chiedo ancora come tu ci sia riuscito…”
“E’ stato un gioco da ragazzi, mi è bastato ubriacarli e metterli in un matrimoniale completamente nudi…dopo due ore ho dovuto cambiare le molle.”
“O.O”
“Pffff HA HA HA HA CHE FACCIA SEMBRI UN GUFO.” Cominciò a ridere, ma fu fermato dall’abbraccio istintivo della mora.
“H…Hinata.”
“1 anno…365 giorni…senza di te.”
“…”
“Come farò?…sigh…ti prego vieni anche tu con me…Naruto…”
una carezza sulla testa, e poi un bacio sulla guancia.
Naruto non aveva altri modi per farla stare meglio, ma quei due semplici gesti bastavano per farla sorridere.
E vederla sorridere per lui era il massimo.
“Ti prometto che quando tornerai a casa, troverai ciò che desideri pronto ad accoglierti.”
“Ah v-vuol dire che…”

Si alzò di scatto, sbraitando contro sua cugina.
“MA CHE CAVOLO STAI DICENDO?”
“Ah…N-Neji.”
“PERCHE’ UNO COME ME DOVREBBE ESSERE PROSCIOLTO? RAGIONA STUPIDA.”
Non se lo meritava.
Doveva marcire nelle carceri in eterno.
Era questo ciò che voleva Neji per espiare le proprie colpe, e sapere che nonostante tutto c’era qualcuno che lo perdonava…
Sapere che proprio la persona più duramente ferita lo stava perdonando…
Sapere ciò…lo faceva stare ancora più male.
“è vero, purtroppo non so ragionare bene…non so distinguere la giustizia dal rancore, ma a dire il vero, ora come ora non ho intenzione di portare a termine nessuna delle due…voglio solo tornare nella mia vera casa, insieme al ricordo che ho della mia mamma e del mio papà, e passare i miei ultimi giorni insieme a te e alla persona che amo.” Disse guardando Naruto che si stava scaccolando con una penna.
“Mh mh mh…sei l’unica persona rimasta della mia famiglia. Non m’importa nulla di ciò che hai fatto…quello che desidero è poterti dire…bentornato cugino, la cena è quasi pronta.”
“Hatake…”
“Tutte le richieste della signorina Hinata Hyuga possono essere acconsentite.”
“Molto bene…NEJI HYUGA, CON IL POTERE CONFERITOMI DALLA VOLONTA’ DI TUA CUGINA LA QUI’ PRESENTE HINATA HYUGA, TI PROSCIOLGO DA OGNI ACCUSA.”
BAM
“IL CASO E’ CHIUSO. LA CORTE SI AGGIORNA.”

“Esatto…il progetto è stato approvato dal governo, e domani io e Sasuke cominceremo la costruzione del…URGH.”
“GRAZIEEEEEEE, GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIEEEEE.”
“ARGH…COFF…M-MI STRANGOLI, HINATA.”
“Ah scusa.”
“E poi non ci sarà solo quello ad aspettarti…ricordati che ci sono anche io.” Disse sorridendo.
“Non ti libererai facilmente di me, stanne certa.”
“TUTTI IN CARROZZAAAAAAAA.”
“Oh che strano non mi sono neanche accorto che era arrivato il treno…mi raccomando Hinata fatti va…”
Non riuscì a terminare la frase.
Le sue labbra erano come bloccate.
Bloccate da altre labbra che si muovevano come in una danza.
Hinata lo stava baciando.
“Non sono mai stata così contenta di essere tua prigioniera, Naruto.”
Lui intanto era rimasto immobile, come pietrificato.
“Ora devo andare. Ciao.”
Salì in carrozza, ma prima di sparire tra i vagoni, fu fermata dalle urla del biondino.
“HINATA.”
“…”
“TRE COSE.”
“?”
Il treno era già partito, ma Naruto gli correva dietro per stare il più vicino possibile alla ragazza.
“PRIMO: TI PROMETTO CHE QUANDO TORNERAI SARO’ DIVENTATO ANCORA PIU’ FIGO. TI FARO’ SCHIATTARE DI INVIDIA TUTTE LE RAGAZZE DELLA SVIZZERA.”
“Mh mh mh.”
“SECONDO: TI PROMETTO CHE DARO’ ANIMA E CORPO A REALIZZARE IL PROGETTO QUI’ A ZURIGO, PERCIO’ TU FA ALTRETTANTO COL TUO SOGNO IN GERMANIA.”
“Naruto…”
“TERZO…”
Ormai il treno era uscito dalla stazione e velocemente si allontanava.
Ma la distanza e la velocità del treno non impedirono ad Hinata di sentire quelle ultime tre parole.
“IO TI AMOOOOOOOOOO.”
E come una freccia scoccata da un arco, il treno a vapore viaggiò spedito verso la sua meta.

“Da quel giorno in città la piccola fiammiferaia viene celebrata come la salvatrice del paese. In piazza sorge proprio una statua che raffigura una bambina intenta a vendere fiammiferi e…Mh? Cosa c’è Akamaru? Non ti piace il finale?”
“BAU BAU BAU.”
“Ma che hai da abbaia…”
“Che carinoooo…sei davvero un cucciolo dolcissimo.” Disse una ragazza che stava accarezzando il cagnolino.
“Ma tu sei…”
Capelli lunghi e neri.
Occhi bianchi come la neve.
Cappellino alto ornato con fiori colorati.
Ombrellino di seta con fiocchetti sui lati.
Non è possibile.
“Hinata…Hyuga.”
E’ Lei.
“Mh? Ci conosciamo?”
La Piccola Fiammiferaia.

FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
o meglio...non è ancora finita.
Scommetto che vi eravate scordati che il narratore della storia era Kiba Inuzuka giusto?
Ebbene ora tocca a lui avere un ruolo in questa fiction, nell'ultimo e conclusivo capitolo che si chiamerà appunto EPILOGO.
2 sole pagine separano la fiction dalla conclusione.
ringrazio innanzitutto coloro che hanno recensito il capitolo precedente, ovvero LYLA e MALANDRINO NINJA per le recensioni, grazie mille di cuore ^_^
ci vediamo tra una settimana (se non di più) per i ringraziamenti generali e per la conclusione di questa fiction che tra qualche mese compie il suo anno di età ;^) SEE YA
  
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