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Autore: vanessie    30/09/2016    5 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 24

“Definizione d’amore”

 

 

POV Nicole

Ero appena tornata a casa e mi ero fiondata nella mia stanza, senza neppure degnare Cat di un saluto. Ero sconvolta emotivamente, ero fuori di testa, ero super confusa. John ed io ci eravamo detti delle cose bellissime, ci eravamo baciati ripetutamente quella sera, ma le sue parole profonde mi avevano impaurita. “Nikki che succede?” domandò Cat entrando nella mia camera “Sei sconvolta” “Lo so è che…Jonathan ed io…ci siamo…baciati” confessai “Oh cavolo! E me lo dici così? Ne abbiamo parlato da quando ti ho incontrata…di lui e della tua follia per quel ragazzo! Non sei felice?” “Non lo so Cat, non lo so. Baciarlo è stato…divino, ma ho paura che lui provi solo attrazione fisica…e la colpa è mia, perché le ultime tre volte in cui siamo usciti io…non ho fatto altro che provocarlo” “John è innamorato di te” “No Cat” “Andiamo Nikki, è evidente, lo capisce chiunque che è così! Non è attrazione fisica. Vi amate da anni, tutti e due. È talmente premuroso e gentile con te. Ti fa ridere, ti consola quando sei triste, ti sa capire, ti sa parlare con il cuore. Quale altra dimostrazione d’amore vuoi?” mi domandò aiutandomi ad asciugare le lacrime che mi bagnavano il viso. “Nikki è normale che tu abbia timore di impegnarti in questa relazione, perché sappiamo in partenza che sarà la relazione più importante della tua vita. Passare dall’essere una giovane ragazza a diventare una donna spaventa chiunque, ma quante volte ci siamo dette che Jonathan era quello giusto? Quante serate abbiamo trascorso a fantasticare su di voi, sul vostro ipotetico futuro?” “Tantissime” “Ora hai tutto ciò che ti serve per poter essere felice, non sprecare la cosa più bella della tua vita solo perché hai paura. Parlane con lui, raccontagli i tuoi timori, le tue insicurezze…sono certa che le capirà e ti aiuterà a comprendere che non hai motivo di essere spaventata” concluse sorridendo. La abbracciai e la ringraziai per il suo modo schietto e sincero di parlarmi.

 

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Accesi in pc e scrissi un messaggio su facebook a Jonathan.

 

Ciao!

Starai pensando che non vuoi leggere questo messaggio che una stupida ragazzina indecisa ti ha mandato, ma ti prego, dammi almeno la possibilità di spiegarmi.

Lo sai che sono innamorata di te!!!! Lo sai, ma non ho il coraggio di dirtelo perché ho paura di perderti per sempre. Ti amo da quel giorno in cui avevo 8 anni e tu 10, quando abbiamo ballato insieme al matrimonio Quileute dei miei genitori. Quel giorno in cui Kevin si è arrabbiato con te, perché avevi preferito raccontarmi quella leggenda delle farfalle, piuttosto che trascorrere il tempo con lui. Avevi il tuo costume indiano e tua madre ti aveva messo tra i capelli una piuma colorata. Quando ti vidi, il mio piccolo cuoricino da bambina, iniziò a battermi forte e pensai che saresti stato il Ken perfetto per la mia Barbie preferita. Adesso che sono cresciuta, credo che quel pensiero infantile fosse soltanto un modo di dire che ti avevo identificato con l’ideale di ragazzo che avrei voluto per la vita. Quel cuoricino che batteva forte continua ancora a farlo quando compari davanti ai miei occhi. Ogni volta che sento la tua voce, che annuso l’odore della tua pelle, che sento il calore dei tuoi abbracci. A 16 anni e mezzo mi hai insegnato a baciare, mi hai permesso di essere la tua ragazza, anche se è durata soltanto due mesi. Non faccio che ripensare a quei momenti, alla stupida decisione che presi di lasciarti…

Da quando sono venuta qui al college, tu ci sei sempre stato per me. Quando avevo bisogno di qualcuno che mi introducesse nel mondo universitario, tu c’eri. Quando avevo voglia di divertirmi, ridere e scherzare, tu eri lì. Ci sei sempre stato quando ero triste e malinconica per la nostalgia della mia famiglia. Quando sono stata ferita e delusa dalle esperienze amorose sbagliate. Quando avevo voglia di piangere, perfino quando ero fatta di cannabis. Non hai mai approfittato della mia ingenuità e debolezza. Sei stato un perfetto migliore amico.

Tu vorresti di più da me? Da noi? Non puoi volerlo quanto lo voglio io Jonathan. Non tengo nemmeno più il conto di quante notti ho passato a sognarti, a parlare di te con Cat. Ore ed ore trascorse a sognare osservando le foto che pubblichi su facebook, a guardare le partite di football alla tv, soltanto perché so che le stai guardando anche tu, non perché mi interessi quello sport. Ricordi quando abbiamo visto insieme quel film romantico? Sto parlando di “Dear John”, che con te condivide il nome. Mi hai regalato il libro da cui è stato tratto il film in questione, perché avevi capito quanto mi avesse colpita.

Quante volte abbiamo parlato della Luna dopo quel film? Infinite, proprio come le volte in cui io ho immaginato di averti al mio fianco, ma non come amico…come compagno di vita, come confidente, amante, marito e sì…in un futuro, anche come ipotetico padre dei miei figli.

Quando prima mi hai rivelato i tuoi sentimenti e mi hai baciata, ho avuto paura. Timore che il tuo sentimento sia infinitamente più piccolo del mio, paura che possa finire di nuovo tra noi…e questa volta finirebbe per sempre, poiché non siamo più ragazzini. Non ci sarebbero solo innocenti baci da adolescenti da dimenticare…perché questa volta ti donerei tutta me stessa e tutta la mia più intima passione per te. Perché in fondo che cos’è l’amore Jonathan? Te la do io la mia definizione.

L’amore ha i capelli neri lunghi e lisci, che ricadono sulla fronte o ai lati delle tempie. Ha gli occhi castani con un’espressività intensa e affascinante. Occhi con un piccolissimo difetto di vista, nei quali spesso osservo il contorno trasparente delle lenti a contatto e talvolta indossano gli occhiali. L’amore ha la pelle abbronzata, che odora di muschio, foglie di felce, mare e sole mescolati insieme. Odora di casa, di famiglia, di La Push. L’amore è alto e ha l’aria di un giovane ragazzo sexy, che però è profondo e intelligente. L’amore conosce ogni mio più recondito segreto, sa parlare di serie tv, di sport, di cose demenziali, ma sa anche affascinarmi con la sua passione per la musica. L’amore sa parlare di teoria della relatività, fisica teorica e meccanica quantistica. Conosce a memoria la tavola degli elementi chimici ed è in grado di ricordarsi i numeri atomici. Conosce gli elettroni, i neutroni e i protoni ed è capace di leggere astruse formule chimiche. Quando le legge penso sempre che assomigli ad un mago in grado di prepararmi una pozione magica! Non so quale sia la tua definizione d’amore, ma la mia è proprio questa.

Scusami per prima, non voglio perderti, non voglio rischiare di non vederti mai più, ma non voglio neppure vivere una vita infelice, reprimendo i miei sentimenti per te. Sono scappata perché non riesco a capire cosa sia meglio per me. Se vuoi aiutarmi sai dove trovarmi, la mia porta sarà sempre aperta per te, sia che tu entri come amico sia come…qualcosa di più.

Mi dispiace Johnny…ma ti amo e non riesco a smettere di farlo.

Nicole

 

P.S: Nel film “Dear John” c’è una frase che amo e che ho sempre sognato di dedicare a te…

Ovunque sarai e qualsiasi cosa stia accadendo nella tua vita, tutte le volte che ci sarà la luna piena, tu cercala nel cielo. E mentre la guardi, pensa a me, perchè dovunque sarò e qualunque cosa stia accadendo nella mia vita, io farò lo stesso.    

 

Rilessi quel lungo messaggio nel quale finalmente ero stata sincera su ciò che provavo. Allegai un video fatto di nostre immagini, con il sottofondo musicale della canzone che avevo composto per lui, parole e musica per pianoforte. L’avevo intitolata “You’re the reason”, poiché nella mia vita John era stato una costante presenza ed era solo lui la ragione per cui molte volte avevo fatto alcune cose, preso determinate scelte e agito in certe maniere…solo per lui. Lo inviai e…beh non sapevo se lo avrebbe letto o meno. Sapevo solo che non potevo ripensarci e convincermi a cancellarlo per evitare che lui sapesse la verità. Era inviato.

 

(il video che Nicole invia a Jonathan che ripercorre la loro amicizia speciale https://www.youtube.com/watch?v=Mho9ChbLle0).

 

Restai con Cat nel mio letto. Piangemmo insieme come due sorelle che capivano i loro reciproci sentimenti. Ci addormentammo esauste, quando finimmo le lacrime.

Quando mi svegliai la mattina successiva, Cat non c’era più. Era uscita di casa, probabilmente per andare a lezione. Giusto…era lunedì ed io avevo quattro ore di lezioni da seguire. Mi costrinsi ad alzarmi e a fare colazione. Andai a lavarmi il viso e i denti, pettinai i capelli e indossai jeans stretti e maglia rosa. Infilai le Converse e presi la borsa-tracolla, nella quale c’erano i libri e l’occorrente per lo studio. Accesi il cellulare mentre camminavo verso l’aula magna della facoltà. Nessun messaggio…speravo che Jonathan mi avesse mandato un sms ma…forse quando aveva visto su facebook il mio messaggio non aveva neppure voluto leggerlo e l’aveva cestinato. Giusto…facebook. Navigai sul web con il telefonino e nemmeno su facebook avevo avuto sue notizie. Entrai di proposito sul suo profilo, per vedere se avesse scritto qualcosa…nulla, l’ultimo aggiornamento di stato risaliva a due giorni prima. Misi nella borsa il cellulare ed entrai nell’aula, già gremita di studenti. Presi posto accanto a delle amiche e seguii distrattamente la lezione, limitandomi ad annotare qualche appunto sul quaderno. Dopo due ore uscii per recarmi in un’aula differente, nella quale si tenevano le successive due ore di corso. Mi misi seduta all’ultima fila e controllai il telefonino prima che il prof cominciasse a spiegare. Oh mio Dio…un messaggio ricevuto. Pigiai con l’indice per aprire il messaggio e vidi che proveniva da una persona diversa da quella che speravo…era Cat.

 

Ciao come stai? Scusami ma stamani sono uscita di fretta! Non farmi preoccupare, sai che ti voglio bene Nikki <3

 

Che carina! Le risposi digitando le varie lettere sulla tastiera touch screen.

 

Sono a lezione anch’io, non preoccuparti…sono ancora viva, Cat! Grazie per il tuo affetto, ti voglio bene anch’io T_T a più tardi!

 

Seguii la lezione con maggior attenzione e scappai al bar a prendere qualcosa per il pranzo. Mangiai seduta su una panchina del giardino dell’università, salutando di tanto in tanto qualche altro studente di passaggio che conoscevo di vista. Il cellulare cominciò a squillare. Non entrai in fibrillazione perché riconobbi la suoneria associata al numero di Cat. Risposi e accettai il suo invito a trascorrere il pomeriggio insieme. Quel giorno trascorse lentamente e in modo monotono. Jonathan non si fece vivo.

Anche quel martedì 13 novembre, come di consueto, andai a lezione. Nel pomeriggio Cat mi aveva convinta ad andare a fare compere, non ne avevo affatto voglia ma avevo bisogno di distrarmi e di tornare a casa a meditare proprio non ne avevo voglia. Fissammo di vederci davanti alla biblioteca dell’ateneo alle 14.30, ossia tra meno di mezz’ora. Finii di bere e smessaggiai con mia sorella Amy, non le dissi nulla sul mio stato d’animo, non volevo impensierirla.

 

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Lei mi mancava, aveva 14 anni adesso e presto sarei andata a La Push per le vacanze di Natale, così avremo potuto trascorrere del tempo insieme. Era quasi ora, mi alzai e andai a riscontrare Cat. Arrivò con qualche minuto di ritardo e corse ad abbracciarmi. La tranquillizzai dicendole che stavo bene e che quel pomeriggio non mi andava di pensare a quello che era accaduto la sera di domenica, anche perché lui non si era neppure fatto sentire con un sms. Cat ed io prendemmo la metropolitana e andammo in centro a Seattle. Girovagammo per le vie della città ed entrammo in molti negozi. Lei cercava di distrarmi il più possibile, parlandomi di cose carine e che avremo potuto fare insieme, di libri, film in uscita, scemenze accadute alle lezioni.

 

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A fine pomeriggio riprendemmo la metropolitana per tornare nel nostro appartamento. Cat aveva acquistato degli occhiali da sole molto belli, un giubbotto per l’inverno, un paio di scarpe di camoscio con il tacco. Io invece avevo comprato un paio di jeans, una borsa color cuoio, qualche smalto per le unghie. Scendemmo alla nostra fermata e ci avviammo verso l’edificio in cui si trovava la nostra stanza. Quando arrivammo nel corridoio rimasi ferma impalata. Jonathan era seduto per terra davanti alla porta e sentendoci parlare si voltò verso di noi. Si alzò in piedi e incrociò il mio sguardo. Non riuscivo a decifrare la sua espressione e questo mi metteva ansia. Le mani erano sudatissime, il cuore galoppava e la mente era annebbiata. Cat mi trascinò verso di lui, per evitare che sembrassi una statua. “Ciao John” “Ciao Cat” si salutarono mentre io avevo perso l’uso della parola.

 

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Che imbarazzo…lui probabilmente aveva letto il mio messaggio su facebook e aveva visto il video. “Stiamo tornando dallo shopping” lo informò lei, lui sorrise “Nikki porto io le tue cose in casa” disse la mia amica rivolgendosi a me, che avevo ancora gli occhi puntati su di lui. Annuii “Grazie” ebbi la decenza di risponderle. “Ciao Johnny, ci vediamo” “Sì, ciao Cat” si salutarono. Lei sparì dietro alla porta, dal suo labiale capii che senza farsi vedere da lui mi aveva detto “Chiaritevi!!!”.

 

NOTE:

Ciao, Nicole si confida con Cat che, da buona amica le dà alcuni consigli e la sprona a lasciarsi andare, tanto che Nicole si decide finalmente a scrivere a Jonathan dichiarandogli i suoi sentimenti. Lui non si fa sentire, lei si fa delle domande ma alla fine, dopo il pomeriggio fuori con Cat, Jonathan si fa trovare fuori dalla sua porta ad aspettarla. Come al solito interrompo sul più bello....vi toccherà aspettare venerdì per sapere cosa si diranno! Adoro la suspance ^____^ Spero che abbiate gradito la sincerità di Nicole che è emersa nella lettera, con tanto di piccolo tuffo nel passato per scoprire come e quando si è innamorata di lui. Intanto guardate il video che Nicole invia a John https://www.youtube.com/watch?v=Mho9ChbLle0

A presto,

Vanessie

   
 
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