Premetto che io ADORO il personaggio di Oliver Baston, è solo che in questa fanfic ho voluto pensarlo con una lieve paura del “diverso” e che in più mette in dubbio la propria sessualità
Oliver uscì dalla porta del suo ufficio ed entrò nello spogliatoio trovandosi di fronte i suoi due battitori che, lanciandosi gli asciugamani, ridevano e scherzavano come al solito. Gli altri erano andati via, le ragazze impegnate a spettegolare mentre Harry era ricaduto nella sua mania di Super Eroe costretto a salvare il mondo e ora era impegnato a recuperare il gatto di Pansy Parkinson che si era incastrato su un albero.
Mentre era sulla soglia dello spogliatoio potè notare come i due gemelli fossero maturati dal punto di vista fisico in questi anni: Le spalle erano scurite dal sole preso alla Tana, le braccia che ora si tiravano pugni e ceffoni erano forti e con i muscoli ben definiti; il petto di tutte e due si muoveva in sincronia come se un respiro fosse anche il respiro dell’altro; il sorriso sui loro volti era puro e sincero e Oliver pensò per un momento di volersi appoggiare a quelle spalle, essere abbracciato da quelle braccia, sentire il loro respiro sul suo petto e voleva che uno di quei sorrisi fosse rivolto verso di lui!
Ma.....cosa pensava? Quelli erano Fred e George Weasley, i fratelli minori di un suo compagno di classe, erano più piccoli e soprattutto, erano dei ragazzi, maschi! E lui non era gay, lui aveva la ragazza, la sua dolce Hannah. Con la testa piena di quei pensieri si affrettò ad uscire dallo spogliatoio, ben attento a non emettere un sospiro quando George per salutarlo gli prese il braccio e gli disse sorridendo “Ci si becca in giro”.
Ovviamente Oliver cercò in tutti i modi di non farsi beccare in giro arrivando così con i suoi dubbi e le sue crisi all’allenamento successivo.
Sembrava che lo facessero apposta a volargli intorno come
dei famelici squali. Aveva deciso per un allenamento particolare giocando senza
portiere concentrandosi su passaggi e placcaggi per intercettare la Pluffa. L’idea
però gli era sembrata idiota già dopo cinque minuti quando cioè Fred gli tirò
la prima gomitata sul fianco. Dopo quella seguirono un placcaggio abbastanza
fisico sempre da parte di Fred e in seguito sentì il braccio di George che si
strusciava sul suo fianco mentre sfrecciava via dopo aver recuperato la Pluffa
senza contare tante altre piccole azioni che disturbavano molto sia la sua
concentrazione sia la tranquillità mentale che il Quidditch gli dava. Inutile
dire la sua condizione appena sceso dalla scopa, quelle continue “attenzioni”
avevano risvegliato in lui qualcosa che non sapeva ancora esprimere, non era
come stare con Hannah, era un sentimento più violento, più travolgente.
Sentendosi un mostro per quello che aveva pensato e per come il suo corpo iniziava
a reagire a quei pensieri decise di farsi una salutare doccia fredda ideale per
calmare i suoi spiriti cocenti.
Appena l’acqua gelata lo investì represse un brivido e si
piantò sotto il getto della doccia.
“Idiota”
“Non sono gay”
“Ma loro ti piacciono”
“No, loro sono.......amici!”
“E come li trovi?
“Bene......ok, li trovo......carini”
Era così concentrato sul suo discorso interiore da non accorgersi che la porta si era aperta e gli oggetti del suo desiderio stavano entrando
In Doccia?!? Ma questo vuol dire che.......
......Sono nudi!!! SI!!!!!! Allora è vero che esisti, Dio!!
Cosa?!? No....io non posso vedere i loro..........cosi
Cosi?!? Ma sei un bambino dell’asilo o un ragazzo al suo settimo anno a
Hogwarts?....cosi, ma come si fa?!?
Zitto tu, non capisci cosa sto vivendo...
-Ciao Oliver- dissero i gemelli in coro
-Ciao Fred...George-
Dai ti hanno salutato!! Stai andando bene
Non è vero, sono patetico
-Sei sicuro di stare bene?- disse George mentre si slacciava i pantaloni
-Si, mai stato meglio- rispose Oliver evitando accuratamente di guardare nella sua direzione
-vai dal pallido al rosso fuoco....no no, tu non stai bene!!- concluse invece Fred che era già sotto la doccia bollente
Quanto vorrei essere quelle goccioline d’acqua solo per accarezzare
dolcemente il suo corpo e.....
E basta!!! Se ti piace buttati sopra di lui e fallo tuo anche con la
forza!
Ma tu sei sicuro di essere me! Sei così cattivo
E tu invece sei così patetico! Sembri una ragazzina alle prese con il suo primo amore...SVEGLIATI!
-Oliver ho capito tutto.....-
-Eh...cosa?!? io giuro che non volevo, non so come sia potuto accadere, io..-
-Hai l'aqua gelata, è ovvio che t prenda un malanno!-
-Non ti preoccupare ci siamo noi che pensiamo a te!!!- disse George mentre ormai completamente nudo entrava anche lui nelle docce e accendeva l’acqua calda per il suo capitano
Wow...intraprendente il ragazzo!
Eh....cosa?? ma....tutta quest’acqua calda chissà che danni che farà
all’ambiente!
Eh già....per rimediare potremmo fare la doccia tutti e tre insieme...risparmieremmo così l’acqua e ci divertiremmo di più!
-Si, oggi sei proprio strano, cosa è successo?.....Oh, ripigliati!!!!- urlò Fred avvicinandosi e tirando uno schiaffetto in faccia al suo capitano -Sembri uno zombie!-
-Io.....ragazzi, io devo dirvi una cosa.....-
Si, si, si...dai vai così! Continua!
NOOOOOOOO
Tanto non puoi nascondere il fatto che....
No, io non....
-Bene Oliver, ne siamo tutti felici......domani la McGranitt ci porterà a Mielandia con una carrozza dorata....oh...gli orsetti!- parlò Percy girandosi nel suo letto e tornando a dormire abbracciato al cuscino
-Hey Olly, noi andiamo allora, grande allenamento, sei il migliore capitano.....- lo salutò una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi
-Grazie Alicia....alla prossima settimana-
-Ok...ci si becca in giro Oliver!- dissero le ragazze in coro uscendo dagli spogliatoi.
Oliver, per precauzione, si chiuse nel bagno e sotto l'acqua calda rimuginò sugli schemi di gioco da adottare per la prossima partita.
Spenta l'acqua si annodò un asciugamano intorno alla vita e fece per uscire dalle docce aprendo la porta.
-Hey capitano, cosa facevi chiuso nelle docce, da solo? Stavi "pensando" a qualcuno?- risero Fred e George mentre uno si sfilava la maglia mostrando un petto scultoreo mentre l'altro aveva già piegato accuratamente i pantaloni.
Oliver non ebbe nemmeno il tempo di gridare preso così all'improvviso da un aumento di pressione e un accellerazione del battito cardiaco, tale che cadde a terra svenuto. Ma certamente il suo pensiero sarebbe stato questo: