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Autore: cri96    30/09/2016    4 recensioni
Umano...una parola così scontata, ovvia, quotidiana, può risultare così opprimente?
STEREK
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles: “Io...io non so cosa dire..cioè, non me l'aspettavo.” Afferma l'umano sotto shock.

Derek: “Si, beh, neanch'io ad essere sinceri”

Stiles: “Ok”

Derek: “Che vuol dire ok scusa? Che razza di risposta sarebbe??”

Stiles: “Cosa vuoi che ti dica Derek?”

Derek: “Forse cosa provi per me e cosa pensi di questa cosa??”

Stiles: “Io non lo so...”

Derek: “Oh mio dio Stiles! Vuoi parlare o no? Di solito non stai zitto un secondo e adesso non spiaccichi una parola? Puoi far funzionare quel muscolo dentro la bocca e dare voce ai tuoi pensieri?!”

 

Derek si stava spazientendo, ma ancora di più si stava spaventando, non si aspettava questa reazione da parte del ragazzo.

 

Stiles: “Vuoi davvero che ti dica ciò che penso?”

Derek: “Certo”

Stiles: “Anche a me piaci Sourwolf, mi sei sempre piaciuto e non sai quanto mi facevano male le tue parole e il fatto che tu adesso abbia capito di provare qualcosa per me mi rende davvero felice. Ma non posso nasconderti che il fatto che tu l'abbia capito in questo contesto mi spaventa”

Derek: “Che cosa intendi dire Stiles?” Dice sorpreso dalla rivelazione appena sentita.

Stiles: “Derek..dovresti davvero far luce suoi tuoi sentimenti. Tu ti senti in colpa per ciò che mi è successo, credi che l'incidente sia avvenuto a causa tua, ma non è così; l'incidente è avvenuto perchè doveva capitare. E per quanto io abbia sperato di sentire queste parole da te, penso che tu stia confondendo l'amore con un sentimento di protezione, per rimediare al tuo senso di colpa. Ma non devi..davvero. Stai cercando di proteggermi perchè pensi che da solo non possa farlo vero? Come del resto anche tutto il branco. Non sono così debole caro Derek, a differenza di quello che tutti voi crediate. So cavarmela da solo. Mi avete spesso lasciato fuori dalle cose casomai potesse succedermi qualcosa o per evitare che facessi casini, ma non preoccuparti non accadrà più.”

 

Stiles stava cercando con tutte le sue forze di non piangere. Il fatto che Derek provasse qualcosa per lui era, a detta dell'umano, qualcosa di impossibile. Insomma..come faceva Derek, un licantropo, muscoloso, sexy e misterioso, ad essersi innamorato di un umano logorroico, magro, fatto di pelle e ossa?

 

Derek: “No Stiles, tu non hai capito niente, io provo davvero qualcosa per te, qualcosa che non ho mai provato per nessun-”

Stiles: “Derek basta!”

Derek: “Ma-”

Stiles: “Non mi hai mai degnato di uno sguardo, sono sempre stato un peso per te, per voi e adesso vorresti farmi credere che di colpo hai capito di provare qualcosa per me? Smettila di mentirmi e di mentirti Derek. Tu vivi pensando che tutto ciò che succede sia colpa tua e tenti sempre di rimediare, ma non è così. Non sei sempre tu al centro delle cose.”

Derek: “Davvero credi questo?” Chiede il licantropo, non capacitandosi del perchè adesso il ragazzo stesse dicendo quelle cose, nonostante avesse ammesso che gli piacesse.

Stiles: “Si davvero e ora è meglio che tu vada.”

Derek: “Ok..buona giornata Stiles” Dice il nato lupo, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Appena Stiles rimane solo non riescì più a trattenere le lacrime scoppiando a piangere. Lui davvero crede a ciò che ha detto a Derek. Non riesce a capacitarsi e a concretizzare le parole del lupo. Pensa che ancora una volta l'alpha voglia proteggerlo, proteggerlo perchè da solo non ne sarebbe in grado. Ma è stanco Stiles, è stanco davvero di sentirsi in questo modo, di sentirsi come se fosse realmente l'anello debole del branco.

È stanco di essere visto in quel modo da chiunque, da ogni singolo membro del branco, anche da Lydia.

Prima gli ha notati i loro sguardi, sguardi che urlavano dispiacere e scuse per non essere riusciti a fermarlo dal scappare dal loft. Sguardi pieni di pietà nei suoi confronti che sembravano dire “è successo questo perchè sei un umano, se fosse accaduto a noi saremmo stati tutti bene.”

 

Stiles ricorda bene tutti i momenti in cui Derek e Scott hanno cercato di proteggerlo, impedendogli di partecipare a molte missioni. Ricorda bene come si è sentito la sera in cui è stato rapito de Gerard ed è stato massacrato da un vecchio.

Ed è stanco, stufo di quella situazione. Per questo quando nella sua stanza dell'ospedale entra sua padre in cerca di spiegazioni sul perchè Derek se ne sia andato in modo così arrabbiato decide di chiedergli un favore...

 

 

Derek dopo aver avuto quella discussione con Stiles è fuori di sé. Esce dalla sua stanza sbattendo la porta e, senza salutare nessuno, si dirige verso l'uscita.

Non crede a ciò che l'umano gli ha detto. È sconcertato. Davvero Stiles era innamorato di lui? Quanto lo aveva fatto stare male? Questo pensiero produceva un dolore acuto in Derek e il suo lupo ululava e scalciava per uscire. Questo suo sentimento aumentò quando si ricordò quello che il figlio dello sceriffo gli disse...come poteva pensare che lui avesse detto ciò solo per pietà?

“Mi sono comportato talmente male in questi anni con lui, tanto da indurlo a pensare a questo?” Si chiedeva il licantropo.

Non sapeva che fare, come reagire. Aveva bisogno di rispondere al suo lupo e si mise a correre nel bosco e ad ululare in preda al dolore.

 

Il resto del branco, non avendo ben compreso l'accaduto e sentendo questo lamento da parte del loro alpha, si precipitò nel bosco, trovando un Derek irriconoscibile.

Quando il più piccolo degli Hale aveva finito di raccontare la discussione avvenuta precedentemente tra lui e il figlio dello sceriffo, i membri del branco erano sconcertati e dispiaciuti. Avevano involontariamente fatto sentire Stiles escludo e anche in certi aspetti inutile. Come avevano potuto? Qualcuno doveva parlargli e fargli capire che non era così, che lui era fondamentale. Quel qualcuno era ovviamente Scott, il quale, in accordo con gli altri decise di parlare con il suo migliore amico, suo fratello, il giorno dopo quando sarebbe stato rimesso dall'ospedale, l'avrebbe aspettato a casa e l'avrebbe abbracciato con quel calore che solo quello fraterno poteva dare. Un calore che forse, inconsciamente, Scott aveva tralasciato a causa delle faccende del sovranaturale.

 

Intanto in ospedale

 

Sceriffo: “Stiles che è successo?”

Stiles: “Papà!” Disse in preda alle lacrime.

Sceriffo: “Sshh tesoro, non piangere, tutto si sistemerà”

Stiles: “Papà sono stanco, mi sento sempre inutile, un peso. Tutti cercano di difendermi da questo mondo pensando che io non sia in grado di badare a me stesso. Faccio sempre danni”

Sceriffo: “Ma cosa dici Stiles! Qui tutti ti vogliono bene!”

Stiles: “Papà io ho bisogno di staccare la spina..da questo posto, dal sovranaturale, da tutto e tutti..”

Sceriffo: “Cosa vuoi dire?”

Stiles: “Ho bisogno di andarmene papà, so che c'è la scuola e tutto ma io non ce la faccio. Stavo pensando che magari potevo andare dallo zio Mark in Inghilterra e frequentare per un po' la scuola lì e magari lavorare nel suo bar..”

Sceriffo: “Stiles sicuro? Mi sembra tu sia troppo precipitoso”

Stiles: “No papà non sono precipitoso, non resisto qui un minuto in più!”

Sceriffo: “Va bene, allora lo chiamo e glielo dico..quando vorresti partire?”

Stiles: “Anche domani appena esco! Puoi andare tu adesso a prendere le mie cose?”

Sceriffo: “Stiles...”

Stiles: “Papà..ti prego” Disse in un tono di suppliche.

Sceriffo: “Va bene..se è ciò che vuoi e ne hai il bisogno va bene. Domani partirai per l'Inghilterra.”

   
 
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