Autrice: Lady
With Witch
Co Autore Classicboy
Titolo: The Agency
Rating Giallo
Genere fluff, demenziale, romantico,
soprannaturale
Coppie FrUk,
Spamano, GerIta, RusAme , SuFin, DeNor, PrHun.
Avvertimenti: Ooc, What
If…? Alternative universe.
ATTENZIONE
Pesante Ooc di alcuni personaggi di questa fan
fiction
Parodia di Martin Mystere, Hellboy e Huntik. Da maneggiare con cautela.
Questa
long rappresenta un esperimento dell'autrice: ossia è
un'antologia di storie a carattere fantasy/parodico dove fluff e
divertimento sono i perni portanti. I capitoli saranno autoconclusivi.
Perchè chi dice che il fantasy debba essere sempre preso sul
serio? Una risata è tutto quel che serve. Come diceva
Chaplin:"Un giorno senza sorriso è un giorno perso."
Trama
Prima
missione riuscita per Arthur e Francis, ma chissà
perché il loro volo è sottoposto a continui
problemi. E Ivan e Alfred non si possono separare più di
dieci metri per un piccolo incidente con la possessione. Ma Sadiq non
può pensare ai loro problemi: a Città del Messico
l'agente Carriedo è scomparso e con Vargas (
chissà come) si sono uniti una dea, un fantasma e un demone
. Ma non c'è mai un minuto libero per lui ?
Campagna di Promozione Sociale -
Messaggio No Profit
Sapevi che ogni volta che leggi una storia senza recensire, un autore
smette di scrivere?
Dona l'8‰ del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Salva uno scrittore dall'estinzione!
The Agency
Arc I
Notte da leoni a Città del Messico: come ci siamo
finiti nei guai in meno di 12 ore? (Spamano)
Omnia mutantur, nihil interit
Tutto cambia, niente muore
(Motto dell’Agenzia)
Agenzia
Biblioteca
Non c’era molta
attività in biblioteca, quel giorno. Fatta eccezione per
Matthew, e per i bibliotecari (fantasmi, gli unici che potessero
gestire quel posto immenso senza impazzire o pretendere un aumento di
stipendio), non c’era nessun’altro.
Sospirò, facendo attenzione a non danneggiare la pagina del
libro su cui stava lavorando: considerato che Gilbert stava per
rimetterci la pelle e che Elizabeta stava per sposare un capo clan dei
troll, doveva trattarlo con tutti i riguardi.
Oh sì, e c’era anche l’innocuo particolare
che era un libro di negromanzia avanzata, e se non stava attento a come
traduceva poteva riportare in vita un esercito di coniglietti
zombie… di
nuovo.
Erano i rischi del mestiere, insieme ad Apocalissi vari ed eventuali.
Stava per rimettersi a lavoro, quando una mano familiare fece finire il
libro a terra con poca grazia e un paio di occhi azzurri lo fissarono
come se fosse la sua unica speranza di salvezza.
Ok, se lo diceva così sembrava molto melodrammatico. Ma
ehi, si parlava pur sempre di suo fratello Alfred. Melodramma era il
suo secondo nome.
‘’ Alfred, cosa
diavolo…’’
‘’ Sì lo so, era un libro antichissimo e
roba! Ma tu servi a me, bro! Mi devi liberare da questo
qui!’’ gli urlò, indicando un uomo
dietro di lui, che sembrava ancor meno felice del fratello di stare
lì.
‘’ Amerika, vorrei
ricordarti che se siamo finiti così è
perché tu non hai eseguito gli ordini originali di Sadiq. Se
ti fossi limitato a rubare la coppa e a battere sul tempo Dimitri, ora
non saremmo qui!’’
Alfred gonfiò le guance, come quando erano bambini e la
mamma gli ordinava di chiedergli scusa dopo aver rotto uno dei suoi
giocattoli, e disse:’’ Un eroe non ruba, big nose!
‘’
‘’ E i fantasmi non possono entrare in territorio
consacrato. ‘’
‘’ Ehi, sei tu che non avevi notato la
chiesa!’’
‘’ Ero un tantino occupato a fare il tuo lavoro.
‘’
‘’ Scusatemi – provò ad
interromperli il canadese – Devo ancora capire
perché Al ha buttato
a terra il libro di negromanzia di Baba Yaga interrompendo il mio
lavoro. ’’
‘’ Il libro di negromanzia di Baba Yaga? Lo avete
voi? ’’ chiese Ivan, stupito.
Aveva saputo che la strega, dopo una notte folle a Las Vegas in cui si
era sposata con un troll, dopo il divorzio era
stata costretta a cedere il libro all’ex marito, con tanto di
mantenimento mensile e cessione del 50 % della sua residenza.
I troll erano troppo stupidi per riuscire ad ottenere delle condizioni
tanto favorevoli, ma l’avvocato dell’ex era
un’arpia.
Letteralmente.
‘’ Beh si, due agenti l’hanno recuperato
qualche mese fa, ma il signor Sadiq solo di recente mi ha chiesto di
tradurlo. Baba Yaga ha chiesto la sua restituzione, e il capo ha
accettato… non prima però di farlo tradurre da
me. Prevenire è meglio che curare, soprattutto quando si
parla di una strega che, è inaffidabile. ‘’
‘’ Concordo – fece il russo, annuendo
– Ho conosciuto Baba Yaga, una cinquantina di anni fa.
Terribile bevitrice, pessima giocatrice e peggior baro della storia.
Mai giocare una partita di strip poker contro di lei. Rischi di vedere
cose che neppure la vodka ti farà dimenticare.
‘’
‘’ Ehi, voi due… ci sono cose
più urgenti qui di Baba cosa ! – gridò
Alfred, guadagnandosi le occhiatacce dei bibliotecari –
Avanti, fratellino. Sei praticamente un genio! Conoscerai pure un
metodo per staccare questo qui da me!’’
‘’ Non esiste, Amerika. Se ci
fosse, lo avrei utilizzato già da moltissimo tempo.
‘’
‘’ Questo perché tu non sei un genio,
big nose! Il mio fratellino qui risolverà tutto, io
tornerò a fare l’eroe e tu… a fare le
cose che i fantasmi fanno di solito, tipo spaventare gente e
roba.’’
‘’ Hai visto troppi film. ‘’
‘’ E l’ultimo che hai visto quale
è stato, Psycho?’’
Matthew, tornato ad essere bellamente ignorato, si sbatté
una mano in faccia. Era la volta buona che i bibliotecari lo sbattevano
fuori, se lo sentiva.
Si rassegnò all’inevitabile e prese il libro da
terra, sperando
che suo fratello non avesse fatto troppi danni.
‘’ Ragazzi… non so cosa posso fare per
voi, ma se siete qui per litigare, per favore… andreste a
farlo da qualche altra parte? Io qui dovrei
lavorare.’’
Ovviamente, fu bellamente ignorato da quei due.
Tanto valeva tornare a lavoro prima di essere cacciato. Ma
quando mai le cose andavano come sperava lui?
‘’ Braginski! Jones! Appena arrivati e
già cercate di marcare il territorio come delle liceali? -
domandò Sadiq, arrivato in quel momento e con
l’aria di chi aveva bisogno di una bella dormita. - Vi facevo
più maturi… o almeno, credevo che Braginski, data
la sua età, lo fosse. ‘’
‘’ Boss, è lui che ha
iniziato!’’
‘’ Non lo stia a sentire, è un vero
i…’’
‘’ SILENZIO!’’ tuonò
il turco, con tanta energia da riuscire a zittirli e a far tremare i
fantasmi della biblioteca.
Era veramente arrabbiato.
‘’ Bene, ora che avete smesso di fare i bambini, ho
bisogno del signor Williams.’’
‘’ Di me? ‘’
‘’ Già, di lei – fu la
risposta, e lo sguardo dell’uomo sembrava voler dire ti
facevo più intelligente di questi due – La
missione di Vargas e Carriedo ha riscontrato alcuni intoppi.
E’ di vitale importanza che da adesso si occupi di
trovare nel nostro database ogni informazione sulle dee del pantheon
azteco più propense ad avere contatti col mondo umano e con
la passione per i rapimenti. ‘’
‘’ C-cosa? Ma io… il libro…
Baba Yaga…’’ balbettò, in
cerca del coraggio di mettere in fila una frase di senso compiuto.
‘’ Vada al diavolo Baba Yaga e il suo stramaledetto
libro! Distruggilo, mettilo nel Deposito oggetti pericolosi, fanne quel
che vuoi! Le dirò che l’avvocato del suo ex ha
preteso che venisse restituito al suo cliente. ‘’
‘’ M-ma … ‘’
‘’ Niente ma! – fu l’ordine
categorico del turco - L’aiuteranno anche suo fratello e
Braginski, sperando che non tentino di ammazzarsi prima. Vi
do’ un’ora di tempo, non di più. Da voi,
dipende la vita di Carriedo. ‘’
‘’ Sta per essere sacrificato?
’’
‘’ Peggio, Jones. Molto
peggio.’’
Fece una pausa drammatica e poi, con gli altri tre che lo fissavano,
disse:’’ Sta per sposarsi. ’’
Intanto, a Città del
Messico…
Romano tamburellava nervosamente le dita sul ripiano del tavolino,
ignorando gli sguardi curiosi degli avventori del locale.
Ancora una volta, maledì la sua licantropia. Come
cazzo ci era finito in quella situazione di merda?!
La cameriera passò per chiedergli se volesse
ordinare qualcosa, ma lo sguardo che le rivolse le fece fare subito
marcia indietro.
Di solito, si sarebbe offeso. Insomma, lui era Romano Lovino Vargas.
Bastava uno sguardo per far cadere le donne ai suoi piedi.
Ma quella non era giornata. Affatto.
‘’ Amico, se continui così consumerai il
tavolo. E di certo io non lo ripagherò. Sei troppo nervoso.
’’
‘’ Non sono nervoso ‘’ ringhiò
lui. Letteralmente.
La donna che era seduta vicino a lui, lunghi capelli neri e un vestito
tradizionale messicano, lo fissò per un po’, poi
disse:’’ Se lo dici tu,
mannaro.’’
‘’ Mi chiamo Romano!’’
‘’ Userò il tuo nome, solo quando tu
imparerai il mio.’’
Lui sbuffò, e ribatté:’’ La
fai facile, ma andiamo! Tzitzi è un nome
assurdo!’’
Lei assottigliò lo sguardo, come se avesse a che fare con un
perfetto imbecille.
‘’ Tzitzimime – fece, per
l’ennesima volta – Il mio nome è
Tzitzimime. ‘’
‘’ Non è colpa mia se la fiera dei nomi
assurdi la vincete voi divinità
azteche.’’
La donna alzò lo sguardo, e disse:’’
Come te lo devo dire? Sono un demone! Non una divinità! E
questo non è neppure il mio vero aspetto! Di solito faccio
molta più paura!’’
‘’ Casper lì ha detto che sei una dea
‘’ rispose l’italiano, indicando con un
cenno della testa un uomo grassoccio vicino alla fontana, camicia
bianca, pantaloni di jeans e aspetto anonimo. Niente di
eccezionale… a parte il fatto che era il fantasma di
Montezuma.
Non stava scherzando.
Quel tizio era il fantasma dell’ultimo imperatore azteco, e
non aveva preso tanto bene la caduta del suo impero.
Quindi, quale migliore occasione per ricordare la gloria perduta, che
rompere le palle ai turisti con storie assurde che non interessavano a
nessuno? Ironico come l’Agenzia non l’avesse mai
considerato un problema.
Soli cinque minuti con lui, e subito Romano aveva provato
l’irrefrenabile desiderio di esorcizzarlo.
‘’ Con tutto il rispetto per l’imperatore
– cominciò Tzitzimime
– Ma sono stata declassata qualche secolo dopo la sua morte.
Beh… non solo io, ma anche le mie sorelle. E ora che ci
penso, Tzitzimime non è neppure il mio nome, ma ci chiamiamo
tutte così. E aspetto un
attimo…’’
‘’ Ti prego, dimmi che non è
un’altra delle tue crisi di identità. Non potrei
sopportarne un’altra! Già non riesco a ricordare
io cosa è successo questa notte, non posso starmene a
sentire anche i tuoi scleri! ‘’
Purtroppo, la sera prima c’era stata la luna piena. Il suo
primo errore, era stato non tornare subito all’Agenzia. Era
troppo stanco, voleva un po’ di fottuto sonno.
Così, aveva preferito andare nella sua camera, chiudendosi a
chiave.
Pessima, pessima idea.
Un lupo in gabbia troverà sempre il modo per uscire e fare
casini…
Flashback
Poche ore prima
Odiava le notti di luna piena.
Cazzo, erano peggio di una sbronza!
Romano teneva gli occhi chiusi, la luce del sole arrivava dalle
finestre aperte ed era…
Aspetta un attimo… le
cazzo di finestre erano aperte?!
Si alzò
di scatto, per poi pentirsene subito dopo. La testa gli girava, aveva
le vertigini. Per poco non rischiò di cadere e sbattere la
testa a terra.
Ok, aveva delle cellule che guarivano ad una velocità
eccezionale, ma non significava che non facesse ancora un cazzo di male!
‘’ Mhmpf… chi sta facendo tutto questo
casino?’’ borbottò una voce femminile, e
lui sussultò.
C’era una donna dai tratti tipicamente messicani accovacciata
ai piedi del letto con due coperte e una maglietta familiare addosso.
Un minuto… quella maglietta era la sua. Solo in quel
momento, vuoi per il brusco risveglio, vuoi per
i sensi ancora alterati dalla recente luna piena, si accorse di avere
solo i pantaloni addosso.
‘’ Che cazz… e tu chi
sei?’’
‘’ Amico, davvero non te lo ricordi? –
gli chiese lei, con gli occhi tenacemente chiusi-E’ stata una
notte da leoni. Le mie sorelle mi hanno sempre detto di non uscire coi
lupi mannari, ma andiamo… è stata una figata
pazzesca! Comunque, mi chiamo Tzitzimime. Oh, e sono un demone.
All’incirca. L’ultima volta che ho controllato,
almeno, era così. Poi non so se hanno deciso di reintegrarmi
nel pantheon. ‘’
Romano non capì la metà di quello che la tipa
stava blaterando. Passò subito a questioni più
importanti.
‘’ Abbiamo fatto sesso?’’
‘’ Seriamente? Hai passato la notte migliore della
tua vita, e pensi solo se hai fatto sesso? Voi maschi siete tutti
uguali! ‘’
‘’ Sai, vorrei sicuro di non azzannare nessuno. Non
mi va di far stare a piede libero altri lupi mannari.
‘’
‘’ Oh e quindi ti piace mordere? Non
l’avrei mai detto, voi
cristiani…’’
‘’ Vuoi rispondere? –
l’interruppe il licantropo, schietto – Non ho tutta
la giornata. E rivoglio la mia maglietta.’’
‘’ Tsk, rude… comunque no, non abbiamo
fatto sesso. Non che io non volessi, ma ehi… eravamo tutti
troppo strafatti per riuscire a fare alcunché. Dopo aver
guidato quell'auto poi... ah, mi dispiace ma dovrai rifare l'esame di
guida. Nessun problema, vero? ‘’
‘’ Tutti? – ripeté il giovane
- Cazzo significa tutti?! ‘’
'' Davvero pensi che noi due da soli potevamo distruggere mezza
Città del Messico? Andiamo, so di essere brava, ma non così brava!
''
Merda... che cazzo aveva fatto?
Alla fine, era venuto fuori che in
quella camera c’erano anche un fantasma (finito a dormire,
chissà come, sopra l’armadio) e una certa Ixtab,
una dea maya molto carina e con la fissa del cosplay, ma la voglia di
conoscerla meglio ti passava subito dopo aver saputo quale era il suo
lavoro.
Inoltre, come ciliegina sulla torta di tutto quel casino, Antonio, aka
il bastardo con cui l'Agenzia l'aveva appioppato per portare a termine
la restituzione di un antico manufatto al museo locale, era scomparso.
Puff, sparito nel nulla.
Sapeva che Antonio non sarebbe mai tornato a casa senza di lui
(inquietante da dire, ma a quanto pare allo spagnolo lui... piaceva) e così
aveva cominciato a sospettare qualcosa.
La certezza che fosse successo qualcosa gli venne
dall’aver ritrovato in camera dello spagnolo la sua alabarda. E
sapeva benissimo che Antonio non si separava mai dalla sua
amata arma, e Romano non aveva idea di quale abracadabra dovesse usare
per non far insospettire la gente normale.
Appena fu di nuovo in grado di stare in piedi senza
barcollare, aveva
provato a rintracciarlo grazie al suo olfatto, ma le tracce si erano
interrotte proprio nella piazza in cui si trovava in quel momento. E, a terra, aveva
trovato solo un pezzo di stoffa annodato con l'odore del bastardo e di
un'altra persona che lui non era riuscito a identificare.
Non sapendo che cazzo fare, aveva chiamato subito Sadiq, ma il suo capo
gli aveva riattaccato subito dopo aveva saputo del fottuto pezzo di
stoffa! Il motivo per cui fosse tanto importante, era un mistero.
E così, ora si ritrovava da solo, ad aspettare Dio
solo sapeva cosa con
un fantasma, un demone complessato e…
‘’ Cioccolatino – gli sussurrò
una voce dolce nell’orecchio – Non ti piacerebbe
porre fine a tutti i tuoi problemi? Ho qui un paio di siringhe che
farebbero al caso tuo! ’’
‘’ Ixtab, solo una cosa... vaffanculo! ''
‘’ Il suo nome lo sai dire e il mio no? –
disse irritato il demone - Questo è razzismo! E poi lei non
dovrebbe neppure essere qui, è una di quelli maya! Sta
sconfinando! ’’
‘’ Uff, che noia che sei - sbuffò la dea
- Insisti tanto su questa storia solo per il bacetto di stanotte.
‘’
‘’ Bacetto? – sbottò
Tzitzimime – Tu mi hai palpato! E non dire che eri ubriaca,
perché sei l’unica che non ha toccato un goccio di
tequila. ‘’
‘’ Tequila? – chiese Romano –
Abbiamo bevuto la tequila? Io la odio! Come ho fatto a scolarmi quella
merda?’’
Ixtab intanto rideva di gusto, e si sedette accanto
all’italiano. Non si
poteva negare che era bella, con quei capelli rossicci e gli occhi
verdi. Ma c'era qualcosa nel suo sorriso che gli faceva venire la pelle
d'oca.
‘’ E’ una lunga storia, ma più
o meno è andata
così…’’
Flashback
La sera prima
Ore 22.30
Serata fiacca
per gli affari. C’erano solo coppiette felici in quel locale,
ed era snervante. Come
poteva fare bene il suo lavoro, se non c’era neppure un
po’ di disperazione?
‘’ Ehi tu -
fece al barista – Portami qualcosa di forte. Tequila,
và. E non ci mettere il tuo numero di telefono vicino,
cocco. Sono lesbica.’’
Il cameriere non fece una piega (‘’ Bel visino da
bambola – pensò la dea – Peccato che sia
un uomo’’) e le portò in poco tempo la
sua ordinazione.
Stava per bere quando qualcuno , con poca grazia,
le tolse il bicchiere di mano.
‘’ Ehi! Molla l’osso tu! E’
mio! ‘’
‘’ Pace bella. E’ solo un drink
‘’ rispose il ragazzo, un moretto giovane e dagli
occhi gialli. Un lupo mannaro,
capì subito Ixtab. Quegli
occhi erano inconfondibili.
Ed era anche evidente che fosse uno di quelli trasformati da poco, e
che non aveva ancora capito come controllarsi durante le sue
trasformazioni. Il
chè rendeva la cosa solo più divertente.
‘’ Tu non sei troppo lontano da casa? Non hai un
branco? O un alpha da cui tornare? ‘’
Il ragazzo roteò gli occhi, annoiato.
‘’ Dolcezza, io, non ho un branco.
Cavolo, non volevo neppure diventare un lupo mannaro! Lo sono
diventato perché la mia ex era una strega e pure tanto
stronza! E dire che non le ho fatto niente, se non romperle un coso di
sua nonna vecchio di qualche centinaio di anni! Voi ragazze ve la
prendete troppo per ste boiate!''
'' Ancora non capisco che ci fai in questa città. Mica stai
girando le riprese per Un lupo mannaro italiano a
Città del Messico, vero?
''
La fissò con fare cospiratorio, poi gli disse: '' Detto tra
noi... sono qui per una missione super segreta. Ma shh… non
lo dire a nessuno. Salterebbe la mia copertura con l'Agenzia.
‘’
Questo
spiegava un bel po' di cose.
Se il piccoletto era uno dell'Agenzia, in giro ci sarebbe dovuto anche
essere il suo partner. Partner che quella sera o sarà molto
fortunato, dato che durante la luna piena i licantropi sono
completamente privi di inibizioni e dediti a maratone no stop di sesso,
o molto sfortunato, finendo sbranato o quant'altro.
Una donna - no, un demone si corresse - ubriaca, gli venne vicino, e
gettandogli un braccio attorno al collo gli
disse:‘’ Baby, ti offrirò tutta la
tequila che vuoi, se salti sul bancone e ti metti a ballare una lap
dance vecchio stile. ‘’
‘’ Questo è un invito a nozze, TziTzi.
Sono un ballerino fantastico! ''
‘’ Ditemi che
è tutta na stronzata…’’
biascicò l’italiano, alla fine della storia.
Quello non era lui, non era lui! Quante
altre cazzate aveva combinato?
Ecco perchè odiava la luna piena: lo trasformava
in una versione trash di sé stesso!
‘’ Oh no, tutto vero - confermò Ixtab -
Ho anche fatto il video della tua lap dance e postato su you tube.
Sarà diventato virale! Lo vuoi vedere? ‘’
La dea si mise ad armeggiare col telefonino, alla ricerca del video
incriminato, mentre Romano si mise le mani tra i capelli. Poteva fare
una figura di merda più colossale?
Quando recupererà il bastardo (perché ci
riuscirà, fosse l’ultima cosa che farà
in quel buco di città) il suo motto sarà Quello
che è successo a Città del Messico, rimane a
Città del Messico.
In quel momento, proprio quando Ixtab aveva trovato il video, il
telefonino squillò, e Romano allungò la mano
dicendo: ‘’ Passamelo! Sarà quello
stronzo di Sadiq.’’
‘’ Hai dato il mio numero a quelli
dell’Agenzia?! ’’
‘’ Non mi va di riutilizzare un cazzo di telefono
pubblico, grazie tante – spiegò il ragazzo - E
tu sei l’unica qui ad avere un cellulare. E ora
dammelo.’’
‘’ No. ‘’
‘’ Cos… dammelo!’’
‘’ No!’’
‘’ Ti prometto che ti farò conoscere un
paio di ninfe che lavorano all’Agenzia! ’’
‘’ Ninfe d’acqua? ‘’
chiese la dea.
‘’ Che differenza fa? ’’
sbottò lui, irritato.
‘’ Portatene una a letto, ragazzo – fu il
commento di lei – E capirai che la differenza
c’è! Le driadi sono troppo rigide
e…‘’
‘’ Stop. Ho capito! Ti piacciono le ninfe
d’acqua. Ricevuto. Ne conosco una, è tailandese.
Si chiama Mei. Appena ‘sta merda sarà finita, te
la presento. Ora per sto gran cazzo, passami il
telefono!’’
Ixtab finse di pensarci su, poi ghignò e
disse:’’ Allora abbia un patto! Dobbiamo ridefinire
delle… ’’
‘’ DAMMI QUEL CAZZO DI
TELEFONO!’’
‘’ Ecco! – fece lei, porgendoglielo
– Uff, non si può neppure discutere pacificamente
di affari. A proposito, cucciolo… ti sono spuntati i canini.
‘’
Romano non sapeva cosa odiava di più: essere chiamato
cucciolo, o avere problemi con i suoi tratti lupeschi.
‘’ Era ora, cazzo! – rispose, cercando di
riprendere le sue normali fatte umane – Qui sto nella merda,
idiota! ‘’
‘’ Ehm… scusami Romano
– dall’altra
parte della linea, c’era Matthew. Romano sbuffò.
Logico, il lavoro sporco Sadiq lo rifilava sempre ad altri! – Abbiamo
perso tempo con le ricerche e… mio Dio, Alfred è
tornato col suo nuovo partner e hanno distrutto un database che ho
dovuto ricreare da solo…’’
‘’ E che c’entra questo con
me?’’
‘’ Giusto, hai ragione…
comunque, hai presente il pezzo di stoffa annodato che hai trovato?
‘’
‘’ Era talmente inutile, che
l’ho buttato. ‘’
‘’
Ehm – la voce del canadese sembrava testa
– Non
è inutile… non proprio. Vedi, stando a quello che
Sadiq mi ha detto, nella cultura azteca, tra i rituali matrimoniali
c’era quello di annodare insieme i mantelli di marito e
moglie. ‘’
‘’ Cazzo dici?’’
‘’ Appena gli hai detto cosa avevi
trovato, è venuto da me per cercare sul database tutte le
dee azteche interessate ad avere… ehm… legami con
gli esseri umani e… ‘’
‘’ Ho una domanda – lo interruppe il
licantropo – Se Sadiq aveva capito cosa aveva trovato,
perché diavolo non me l’ha detto?
‘’
‘’ Ehm… non voleva farti
arrabbiare più del necessario e distruggere Città
del Messico. ‘’
‘’ E perché dovevo farlo?
‘’
Ok, durante una luna piena aveva messo sotto sopra l’Agenzia.
Ma ehi… era successo solo una volta! Insomma, capitava a
tutti di perdere il controllo, di tanto in tanto.
‘’ Ha detto Considerato
il rapporto affettivo tra Vargas e Carriedo, una notizia del genere
comporterebbe la distruzione di Città del Messico.
‘’
Silenzio.
Poi, Romano chiese:’’ Ma che minchia si beve sto
stronzo? Che cavolo di rapporto ci sarebbe tra me e il
bastardo?’’
‘’ Non ne ho idea, non passo molto tempo
con voi… comunque, passando alle cose più
importanti… c’è una sola dea del
pantheon azteco che nell’ultimo periodo ha dato parecchi
problemi all’Agenzia per… ehm… la sua
ricerca del marito perfetto. ‘’
‘’ E chi è ?
’’
‘’ Si chiama Chalciuhtlicue, ed
è la dea delle acque e della bellezza. Sul genere della dea
Afrodite per i greci. ‘’
‘’ Ma che cazzo di nome è ?
– domandò l’italiano – Oggi
è la fiera dei nomi impossibili? ‘’
‘’ Mi dispiace, ma lei è
l’unica candidata adatta per il rapimento di Antonio.
‘’
‘’ Questo perché è
l’unica zitella della famiglia?’’
‘’ Detto in questo modo…
sì.
Logico. La dea zitella se la dovevano trovare loro.
‘’ E quante possibilità ci sono che il
bastardo non sia già sposato con ‘sta
tizia?’’
‘’ Tecnicamente, per via della storia dei
mantelli, sono già sposati. Ma bisogna ufficializzare
l’unione nelle dimensione di appartenenza di Chalciuhtlicue,
per far sì che Antonio non possa più essere
recuperato. ‘’
‘’ Perfetto… la mia solita
fortuna. Senti, qua ci sono delle divinità che potrebbero
aiutarmi. Intanto, dì a Sadiq che è un gran pezzo
di merda e un coglione. ‘’
Senza aspettare una risposta, l’italiano
riattaccò. Guardò Ixtab e Tzitzimime, e
disse:’’ Allora, una di voi due sa come raggiungere
la dimensione degli dei aztechi?’’
‘’ Teotihuacan dici? – fece la dea dei
suicidi – Certo che so come raggiungerla, posso anche aprire
il portale!’’
‘’ Ma… tu sei una dei maya! Io ci riesco
a malapena da quando mi hanno declassata! Perchè tu puoi
farlo? '' domandò piccata Tzitzimime.
‘’ E’ una lunga storia – la
liquidò la dea – Cucciolo, noi cosa ci guadagniamo
dall'aiutarti? ''
‘’ Tu conoscerai Mei, mentre Tzi qui non
sarà esorcizzata. Potrà fare quel che cavolo
vuole, e nessuno dell'Agenzia la infastidirà.''
'' Bah, per me va bene - disse il demone - Tanto non so neppure di
preciso cosa facciano quelli della mia classe. ..
'' Mhm - Ixtab sembrava scettica - Per ora, mi va bene. Mentre
recupereremo il tuo amico, penserò a qualche proposta
più vantagiosa. A proposito... Chi è la
dea?’’
‘’ Una dea
della bellezza. Chal...Chullio...''
'' Chalciuhtlicue?
'' lo aiutò il demone, e lui annuì.
'' Ecco, quella lì! ''
'' Mhm... e hai un piano per salvare la tua damigella in pericolo? ''
chiese la dea. Dalla faccia che Romano fece fu chiaro che no, non aveva
assolutamente idea di cosa fare.
‘’ E’ importante? ’’
chiese sulla difensiva lui, e Ixtab soffocò una risata.
‘’ Oh mio giovane jedi… come faresti
senza di me? Per tua fortuna, sono un genio. E ho già un
piano in mente. ‘’
Romano la fissò in silenzio per qualche istante, poi
disse:’’ Sarà
umiliante?’’
‘’ Puoi giurarci! ‘’
‘’ Tsk… e andiamo.’’
Mezz’ora dopo…
Città degli Dei
Teotihuacan
Romano pensava che i viaggi
per raggiungere l’Agenzia attraverso i passaggi magici
fossero un trauma e una seccatura, ma si sbagliava, e tanto anche.
Era più traumatico attraversare
un Portale per raggiungere il mondo degli Dei: era passata
già una buona mezz’ora da quando era arrivati di
fronte al tempio di Chalciuhtlicue, ma lui si sentiva ancora come se
dovesse vomitare anche l’anima.
‘’ E’ come un post sbornia –
gli disse Tzitzimime, mentre gli accarezzava la testa, facendo
attenzione a non toccare il suo ricciolo (come sapesse cosa
fosse, non
lo voleva neppure sapere) –
Fa questo effetto a tutti, la prima volta. Alla fine, ci si abitua.
‘’
‘’ E quando passerà?
’’ bofonchiò il giovane,
‘’ Mhm… quattro
ore.’’
‘’ E che cazzo! ‘’
'' Ehi voi, focus –
li richiamò Ixtab, fissando il gruppo con la sguardo
inflessibile di un marine - Avete capito cosa dobbiamo fare?''
'' Dobbiamo infiltrarci al
matrimonio della divina Chalciuhtlicue fingendo di essere degli
invitati '' iniziò Montezuma, a cui non importava tanto
salvare Antonio, quanto però poter incontrare i suoi dei e
poter così lamentarsi direttamente con loro per tutti i suoi
problemi.
'' E per essere più
convincenti - proseguì Tzitzimime - Dobbiamo avere con noi
un regalo di nozze, fiori e bigliettini d'auguri. ''
'' Fiori e biglietti d'auguri li abbiamo - precisò Ixtab -
Ci manca solo il regalo di nozze. ''
Gli sguardi dei tre si posarono su Romano, e il giovane
sbuffò irritato.
'' Che idea del cazzo!''
'' Cucciolo, i lupi mannari sono
molto rari da queste parti - disse la dea - Anche se non avremo
l'invito, ci lasceranno entrare lo stesso! Sai, Chalciuhtlicue ama le
cose rare. ''
'' Rimane comunque il peggior piano che abbia mai sentito. E lavoro con
quel bastardo che si è fatto infinocchiare da una dea, il
chè è davvero tutto dire.''
'' Non lamentarti ancora, e
trasformati nella tua versione lupesca. Quella che ti fa venir voglia
di spupazzarti, non quella in cui sembri un dio del sesso. ''
'' Intende dire che tu devi trasformarti in un lupo -
intervenne Tzitzimime - Non nella tua forma umanoide. Dovresti essere
in grado di farlo,
" Si dia il caso che io a trasformarmi sia una frana "
sentenziò gelido l'italiano
Tzitzimime lo osservò con aria sorpresa: " Mi stai dicendo
che sei talmente scarso da non essere neppure in grado di trasformarti
come vuoi a piacimento?"
" Mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte: io odio essere un
lupo mannaro, e non l'ho neanche chiesto io di trasformarmi in un sacco
di pulci ad ogni plenilunio! " " Secondo me sei solo un incapace"
intervenne Ixtab sollevando un sopracciglio scettica.
Romano si esibì in un basso ringhio di avvertimento mentre
sentiva le mani prudergli e i canini farsi leggermente più
lunghi in bocca e ferirgli il labbro.
‘’ IO. NON. SONO. UN.
INCAPACE!’’
L’ultima parte della frase gli uscì in un ringhio
basso e roco, mentre il corpo gli si ricopriva di peli.
Era una trasformazione parziale, era ancora troppo umano.
Ma forse, avevano trovato la chiave per farlo diventare un lupo
completo. Bastava solo farlo arrabbiare un bel po’.
‘’ Dici? – Ixtab scrollò le
spalle e continuò – Non sei il primo lupo mannaro
che incontro, ma di certo sei quello più debole. Un omega,
in pratica. ‘’
Gli occhi di Romano divennero per un attimo quelli di un lupo.
" E secondo te mi interessa qualcosa? Neanche faccio parte di in branco
o stronzate simili" borbottò mentre cercava di mascherare la
rabbia che gli aveva provocato quell'affermazione.
" Oh, ti importerebbe, se sapessi così significa davvero
essere un omega" rispose tranquillamente Tzitzimime.
" E che vuol dire? " domandò confuso il ragazzo.
Lei si sporse e con uno scintillio divertito negli occhi disse: "
Significa, che in un rapporto, tu caro mio, sei il passivo
‘’
Il viso dell’altro si colorò di porpora, e
sbottò:’’ Cos…stai
scherzando! ’’
‘’ Oh no, è così. Se fossi in
te, col tuo collega starei attenta. Specie quando gli volti le spalle.
‘’
Quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso: sotto i loro
occhi, Romano assunse completamente la forma lupina mentre ululava
furioso.
Nel processo, i vestiti gli si strapparono, e il ragazzo, con grugniti
ed ululati, tentava di continuare la discussione.
" Ecco, direi che ora siamo pronti!" esclamò con un sorriso
soddisfatto Tzitzitime osservando Romano che continuava a ululare e che
li osservava con rabbia.
" Oh, andiamo, tirati su, inoltre sei così carino" disse
Ixtab prendendo a grattarlo dietro le orecchie, e senza volerlo il lupo
prese a battere la zampa e a cercare coccole, salvo poi riprendersi e
tornare a ringhiare arrabbiato.
‘’ E’ uno tsundere –
sentenziò la dea, continuando, nonostante i ringhi , a
grattargli le orecchie – Povero il suo ragazzo,
però. Un omega tsundere non è certo facile da
gestire. ‘’
La dea scommetteva che, se non fosse stato per la sua attuale forma,
Romano sarebbe arrossito e le avrebbe riversato contro una serie di
insulti irripetibili.
‘’ Mia dea – intervenne Montezuma
– Credo che sia ora di andare. L’ora del matrimonio
è arrivata. Ah, questo mi ricorda il mio quattordicesimo
matrimonio! O era il quindicesimo? Bah, comunque… quel
giorno pioveva e…’’
‘’ Chiudi il becco – lo interruppe Ixtab
– Conserva la tua parlantina nel caso siano restii a farci
entrare. ‘’
‘’ Per una volta – intervenne il demone
– Sono d’accordo con lei. Ora, però,
entriamo in questo stramaledetto tempio. Non credo che il nostro amico
lupo possa rimanere così per molto. ‘’
Romano ululò, quasi come a dire vaffanculo,
so fare il mio lavoro.
Romano poteva criticare gli dei quanto gli pareva, però non
poteva dire che non avessero gusto per quanto riguardava le decorazioni.
Il matrimonio era in un posto talmente fuori mano che il lupo mannaro
si domandò se fosse il caso per gli invitati di portarsi
dietro uno smoking di ricambio.
Si trattava di un antico tempio nel bel mezzo della foresta, ma non
appena il giovane seppe che era un tempio dedicato a quella pseudo-dea
della bellezza rapisci bastardi tutto ebbe un senso.
Classico egocentrismo divino.
Riuscirono ad arrivare, dopo alcuni episodi che prevedevano due
giaguari, un canyon e una fuga precipitosa sugli alberi, sfiniti fin
lì e rimasero un attimo in silenzio ad ammirare l'edificio.
Si arrampicarono e videro che l'entrata era stata decorata con dei
bouqet di fiori bianchi e palloncini dello stesso colore.
Dei bodyguard, due uomini con la testa di coccodrillo, svettavano
minacciosi di fronte all'ingresso e scoraggiavano qualunque persona ad
avvicinarsi.
" Forza - mormorò a mezza voce Ixtab cercando di fare
coraggio ai suoi compagni, che parevano essere parecchio preoccupati
(tranne Montezuma che ancora doveva capire che non erano lì
per far rinascere il suo impero ) - Non è difficile, ce la
possiamo fare"
‘’ Sto cazzo ‘’ avrebbe
voluto dire Romano, ma nella sua attuale forma era difficile. Invece,
si limitò a grugnire. Almeno, quello lo poteva ancora fare.
Ora, veniva la parte più difficile: convincere i due tizi
all’ingresso a farli entrare.
‘’ Invito ‘’ disse uno dei due,
grosso e brutto come la peste.
La dea dei suicidi sfoderò il suo miglior sorriso bastardo,
e si mise in azione.
‘’ L’invito? Oh, che sbadata. Mi sa che
l’ho dimenticato a casa. Beh, son cose che capitano. Specie
se si ha un lavoro come il mio. Preghiere tutti i giorni! E non
immaginate la quantità di anime che devo scortare
nell’aldilà! Un vero incubo! ‘’
‘’ Invito
– ripetè l’energumeno – No
invito, no entri. ‘’
‘’ Sembra tanto quella pubblicità con
Clooney… comunque, è un peccato che non vogliate
farci entrare. Abbiamo fatto tutti una così lunga strada per
arrivare qui! La sposa è una cara amica, sapete? E so quanto
le piacciano le cose rare! Avete visto cosa ho qui? Un lupo mannaro! Ed
è uno europeo! Sono assolutamente rari da trovare, e io ci
ho quasi rimesso la pelle! Cosa direbbe Chalciuhtlicue sapendo che ho
rischiato tanto per portarle questo regalo di nozze, e voi non ci
lasciate entrare? Tutta la fatica l’ho fatta per lei!
‘’
I due bodyguard si guardarono, incerti sul da farsi. Erano in
difficoltà, era evidente.
‘’ Noi… non c’è
invito. ‘’
‘’ Lo so lo so – fece Ixtab con studiata
lentezza – Ma la nostra amica non avrà il suo
regalo. E lei sapeva che ci sarei stata ecosa le
avrei portato. Sarebbe un dispiacere troppo grande per lei. Siete
pronti a consolarla voi?’’
No, non lo erano. Chalciuhtlicue li avrebbe affogati nei suoi laghetti
personali per una cosa simile.
Il più brutto deglutì e si fece da parte.
‘’ No invito… potete entrare.
‘’
La dea dei suicidi sorrise.
‘’ Grazie cocco, sei un amore.
‘’
E passò tra i due distribuendo a entrambi un sorriso melenso
che li fece arrossire (anche se era difficile capirlo con la pelle
verde che si ritrovavano), seguiva poi l'altra che diede ad uno un
pugno sulla spalla con fare fraterno per poi dire " Ci si vede belli",
veniva poi Romano che cercando di non farsi notare si limitò
a fare un basso ringhio, e chiudeva la fila Montezuma, che pareva
essere piuttosto dispiaciuto di non essere potuto intervenire in alcun
modo nella conversazione.
Una volta che si furono addentrati abbastanza presero a correre
seguendo le frecce che recitavano scritto in pittogrammi " per il
matrimonio: da questa parte". Finalmente arrivarono in una gigantesca
stanza quadrata, diverse sedie erano disposte di fronte all'altare, e
parevano essere occupate da praticamente tutte le divinità e
dai mostri del pantheon della mitologia precolombiana.
Di fronte all'altare se ne stavano la celebre Chalciuhtlicue, avvolta
in un elegante vestito azzurro, che ad una seconda occhiata si
accorsero essere vera acqua corrente, e di fronte a lei Antonio che la
osserva con sguardo vuoto e sorriso ebete. Cioè, ancora
più del solito.
Gli invitati li guardarono incuriositi, come se fossero una strana
attrazione fatta venire per allietare gli ospiti durante la cerimonia.
Ma Romano non ci badò. La sua attenzione era tutta su
Antonio. Come si era potuto far infinocchiare da quella tizia?
Ok, forse era la dea della bellezza, ma andiamo… lui era
molto meglio! Peccato che quello che disse la dea, fece saltare la sua
copertura.
‘’ Io Chalciuhtlicue, sono pronta a prenderti nella
mia casa come mio legittimo sposo. E sfido la mia amorevole famiglia a
dire qualcosa in contrario! ‘’
‘’ Sto cazzo che te lo sposi! –
intervenne Romano, ritrasformatosi in quel momento in un essere umano.
Ed era totalmente nudo – Sto matrimonio non s’adda
fare! ‘’
Ixtab si passò una mano in faccia.
‘’ Ho dimenticato di dirgli di controllare i suoi
problemi di rabbia. E meno male che ho detto di essere quella
intelligente. ‘’
L'intera sala trattenne il fiato, mentre un gelo si spargeva tra gli
invitati. Con calma quasi irreale Chalciuhtlicue si voltò
verso di lui e lo guardò, con un inquietante sorriso
stampato in faccia.
" Penso di aver sentito male - cinguettò la dea mentre la
sua veste diventava di un colore molto più scuro al punto da
sembrare un mare sul punto di diventare tempesta - Per caso qualcuno ha
detto che io, la divina Chalciuhtlicue, non posso... aspetta, un
attimo: chi sei tu e perché sei nudo?"
In quel momento anche Antonio si voltò e alla vista
dell'altro assunse un'aria confusa: " Romano?"
‘’ Oh ma andiamo! – sbottò il
ragazzo, rosso come un pomodoro, e non si sapeva dire se per
l’imbarazzo di essere nudo di fronte a centinaia di
divinità o per la rabbia –
Ti riprendi solo quando senti che sono nudo? Ma che problemi hai?
’’
‘’ Ehm querido… non credo di capire
molto bene… ma che ci facciamo qui? ‘’
‘’ Che ci facciamo qui? – fece Romano,
mentre Montezuma gli passava una tunica per coprire
le sue vergogne. Da
dove l’avesse presa, non gli interessava – Dimmelo
tu, sei tu quello che si è fatto rapire da una dea e che sta
quasi per sposarla! ‘’
Antonio rimase in silenzio per qualche istante, meditabondo.
Poi disse:’’ Oh, quindi ieri sera non eri tu che mi
hai chiesto di sposarti al chiaro di luna intrecciando le nostre
magliette?’’
‘’ Ma che… Vaffanculo bastardo! Come hai
anche potuto pensare che potessi essere io? E’ una stronzata
pazzesca te ne rendi conto? ‘’
‘’ Aspetta… io non mi ricordo molto
bene…’’
‘’ Perché hai bevuto come un ubriacone,
ecco perché! E lo sai benissimo che l’alcool tu
non lo reggi!’’
‘’ Ok querido, ho bevuto molto. Ma davvero non eri
tu? Sei sicuro sicuro sicuro? ’’
‘’ No! Era lei coglione. Tutta quella stronzata era
stata fatta da lei! Quanto eri ubriaco per confondermi con una donna?!
‘’ chiese,
indicando Chalciuhtlicue , che intanto sembrava essersi interessata ad
un’altra persona.
‘’ Ixtab? Sei tu? ’’
‘’ In persona. Come
mi conosci ? Cioè so di essere fantastica e tutto, ma mai
nessuna bella come te sapeva il mio nome. ’’
‘’ Sono la sorella di Chalchiuhtlatonal…
ricordi?’’
‘’ Oh ora ricordo… le nostre famiglie
stavano organizzando un matrimonio combinato tra noi due! Poi gli dissi
che preferivo le donne e lui mi confessò che spesso andava
ad uomini. Gli feci conoscere pure suo marito! Cavolo
se sei cresciuta! E poi che capelli favolosi! Come
fai?’’
‘’ Shampoo col sangue tre volte al giorno! Sangue
umano, ovviamente. E' il migliore! ''
‘’ Hai proprio ragione! Invece i miei capelli
… uff, guarda come sono ridotti. Lavoro troppo!
‘’
" Ma cosa dici mai, tesoro! Sono assolutamente perfetti. inoltre dove
hai trovato quel grazioso vestitino?"
"Questo? Negozio di cosplay di Rio, te lo consiglio. Anche se non
avevano quello da infermiera diSilent
Hill, peccato.
Comunque anche l'Incantatrice della Dc non è male, specie
dopo il filmSuicide
Squad. ''
" Io adoro l'Incantatrice! E
finalmente qualcuno che non fa il cosplay di Harley Quinn. E' un
incubo, all'ultimo Comicon sembrava di essere all'Ivasione degli
Ultracorpi!''
'' Sei stata al Comicon? Quello di San Diego? Incredibile, io ero
Utena! ''
'' Ed io ero Anthy! Ho anche fatto delle foto bellissime! Che ne dici
se te le faccio vedere stasera, a cena, in quel bel
ristorantino a Coimbra?"
Romano spostò all'istante la sua attenzione sulla dea
dell'acqua: "Aspetta, aspetta, aspetta: l'hai appena invitata a uscire?
Ma non stavi per sposarti col bastardo?" " Matrimonio
annullato! - poi si rivolse ad Antonio - Scusa caro, sei molto carino e
dolce, ma non mi sembra che tra noi ci sia quella scintilla, mi
capisci, vero? Spero che resteremo amici" e gli schioccò un
sonoro bacio sulla guancia, prima di andare dall'altra dea, mentre
cambiava abito in qualcosa di più informale. Le due se ne
andarono tranquillamente chiacchierando tra di loro del più
e del meno.
‘’ Pazzi – disse Romano – Qua
sono tutti pazzi. ‘’
*
Dopo aver lasciato Ixtab con la sua
dolce metà, il gruppo uscì dal tempio
per tornare alla civiltà.
L’unico a non essere teso, per ovvie ragioni, era Montezuma.
Il quale, visto il silenzio in cui erano piombati, aveva deciso di
alleggerire l’atmosfera con le eroiche storie (inventate,
Romano ne era sempre più sicuro ogni minuto che passava con
quell’esaltato) di quando era vivo, ricco e famoso.
Oh, e non dovevano dimenticare i sacrifici in suo onore.
Ah, che bei tempi!
‘’ Lo giuro – borbottò
contrito l’italiano, durante uno dei rari momenti in cui il
fantasma teneva la bocca chiusa - La
prossima volta che ti farai accalappiare da una dea, ti
lascerò con lei!’’
Antonio, però, non lo ascoltava neppure. Sembrava avere la
testa da tutt’altra parte.
‘’ Lovi, devo dirtelo... – disse a un
tratto, con la faccia di chi stava per confessare qualcosa di grosso -
Questa notte tu ed io...''
'' Io ho passato la peggior notte
della mia vita, e tu ti sei scopato una dea psicolabile. Sì,
lo so già. ''
Lo spagnolo lo fissò confuso.
'' Ah è vero… certo che era proprio brava con le
illusioni! ‘’
‘’ Eri tu che
eri ubriaco! Ti sei ripreso solo quando ero nudo! Tu hai problemi seri,
stronzo! ‘’
Tzitzimime scoppiò in una fragorosa risata, mentre Romano lo
fissava stranito.
" Ma che cazzo… Hai
perso tutti i neuroni che ti erano rimasti?! "
Montezuma (rimasto con loro, sfortunatamente)
disse:’’ L’ho sempre detto io, ai miei
ragazzi, di non esagerare quando bevevano. Mhm… ora che ti
guardo meglio… mica
sei un discendente di Pizarro vero?''
'' Ehm... non credo.’’
"Ah, bene. Altrimenti, ti avrei
dovuto uccidere. E questo mi fa venire in mente quella volta che..."
" Montezuma – lo interruppe Romano – Ci hai
scassato la minchia tu e ‘ste cazzo di storie! Non le vuole
ascoltare nessuno! ‘’
‘’ Questo perché sei un ignorante! E un
plebeo! E un… un…’’
Lo spettro, a corto di insulti efficaci, fece l’unica cosa
dignitosa che gli venne in mente per uscirsene a testa alta :
sparì.
‘’ Ma
tu guarda questo… e poi pensano che sia
l’isterico.’’
Antonio guardò il demone, e chiese:’’ E
di lei che ne facciamo?''
'' Non guardate me, amico
– disse lei, indicandosi -
Questo demone se ne va per i fatti suoi. Mica sono quella gran
baldracca di Meg.''
‘’ Boh, io sono d’accordo con
lei.’’
L’ispanico guardò scandalizzato il suo partner.
" Lovinito! Lei è tutta sola! ‘’
‘’ In realtà, sto bene così
e…’’
‘’ Va bene, saremo nei guai –
continuò lui, ignorando bellamente la donna –
Perché non credo che Sadiq ce la farà tenere.
Però… potresti essere un’agente anche
tu! "
'' Agente per l'agenzia? io? Pessima idea, amico.’’
Ma Antonio non si lasciava scoraggiare facilmente, e
continuò dicendo: '' Potremmo trovarti un nuovo nome!
tipo... Ty!''
'' Ty? '' ripetè lei, e guardò Romano.
Il giovane scrollò le spalle, e a mo’ di
giustificazione disse: '' Non farci caso, è un coglione.
‘’
'' Siete tutti così… ‘’
‘’ Gentili?’’
‘’ Bastardo, credo che il termine giusto sia idioti. ‘’
‘’ Stiamo lì –
concordò il demone – Comunque, è una
pessima idea. L’Agenzia non ha mai avuto un demone come
agente. Mai. ‘’
‘’ Ma tu hai detto che sei anche una
dea!’’
‘’ Amico, una dea di serie C. Così di
serie C che sono stata pure declassata! Nessuno mi considera
più una dea da… ‘’
‘’ Da un casino di tempo. Ok, abbiamo capito
– fece scocciato Romano – Questa conversazione sta
diventando una fottuta seduta dallo strizzacervelli. Senti Tzi
vattelapescà. Fatti passare la crisi da emo, e rispondi:
vuoi o non vuoi venire con noi? E non uscirtene fuori con qualcosa come non
posso o
stronzate varie. O lo vuoi fare o non lo vuoi fare. Semplice.
‘’
‘’ Lovi, allora anche vuoi che
venga?’’
‘’ Cazzo, no! E’ lei che deve decidere!
Per il resto, non me ne fotte una beata minchia! ‘’
‘’ Io lo so che in realtà è
il tuo modo per dimostrare che ci tieni! ‘’
Iniziarono a
battibeccare come una vecchia coppia sposata , e Tzitzimime,
guardandoli, non poté fare a meno di pensare a quanto
fossero carini insieme. C’erano tante buone ragioni per cui
andare all’Agenzia era una pessima idea. Ma il mondo
sotterraneo era terribilmente noioso, e lei non aveva niente da fare.
Guarda caso, quei due erano un’ottima distrazione.
Due scemi con problemi di
UST. Aiutarli un po' sarà divertente.
‘’ Uff certo che siete testardi. Va bene,
verrò –
disse sicura, interrompendo la loro discussione – Ma spero
che uno di voi due sappia raccontare bene le bugie, perché
non ho intenzione di tornarmene indietro tanto presto.
‘’