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Autore: Lady White Witch    01/10/2016    4 recensioni
Omnia mutantur, nihil interit
Tutto cambia, niente muore
(Motto dell’Agenzia)
[...]
'' … Ma questa Agenzia cos’è? L’hai nominata pure poco fa. ‘’
‘’ E’ un’organizzazione specializzata in casi ‘’strani’’ come il tuo. E’ impegnata da secoli a separare il mondo normale da quello soprannaturale. ‘’
‘’ Ve… vuoi dire che le fate esistono?’’
‘’ Kesekeseke… non solo le fate! Draghi, spiriti della natura, elfi, folletti, divinità un po’ folli ma simpatiche… l’Agenzia si impegna a mantenere in equilibrio queste due realtà, senza che una prevalga sull’altra.’’
‘’ Oh… e voi cosa siete?’’
‘’ Fate. Per un quarto. La nostra bisnonna era una fata[...]
[...]
Finita la storia il turco si portò una mano al mento riflettendo.
“ Uhm, vediamo un po', mi sta chiedendo di accettare nell'Agenzia un ragazzino senza alcun addestramento e che non sapeva assolutamente nulla del mondo magico fino a che non gliene avete parlato voi senza autorizzazione, e che potrebbe per sbaglio creare dei doppelgänger che nel migliore dei casi se ne andrebbero per gettare panico nel mondo e nel peggiore ucciderci tutti nel sonno?”
Il biondo arrossì fino alla punta dei capelli prima di annuire e balbettare un: “J-ja!”
A quel punto Sadiq fece una cosa inaspettata. Sorrise [...]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: Lady With Witch 
Co Autore Classicboy
Titolo: The Agency 
Rating Giallo 
Genere fluff, demenziale, romantico, soprannaturale
Coppie  FrUk, Spamano, GerIta, RusAme , SuFin, DeNor, PrHun. 
Avvertimenti: Ooc, What If…? Alternative universe.         


ATTENZIONE 
Pesante Ooc di alcuni personaggi di questa fan fiction   
Parodia di Martin Mystere, Hellboy e Huntik. Da maneggiare con cautela
. 
Questa long rappresenta un esperimento dell'autrice: ossia è un'antologia di storie a carattere fantasy/parodico dove fluff e divertimento sono i perni portanti. I capitoli saranno autoconclusivi. Perchè chi dice che il fantasy debba essere sempre preso sul serio? Una risata è tutto quel che serve. Come diceva Chaplin:"Un giorno senza sorriso è un giorno perso."

Trama 
Prima missione riuscita per Arthur e Francis, ma chissà perché il loro volo è sottoposto a continui problemi. E Ivan e Alfred non si possono separare più di dieci metri per un piccolo incidente con la possessione. Ma Sadiq non può pensare ai loro problemi: a Città del Messico l'agente Carriedo è scomparso e con Vargas ( chissà come) si sono uniti una dea, un fantasma e un demone . Ma non c'è mai un minuto libero per lui ?



 

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The Agency


Arc I 
Notte da leoni a Città del Messico: come ci siamo finiti nei guai in meno di 12 ore? (Spamano)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Omnia mutantur, nihil interit 
Tutto cambia, niente muore 
(Motto dell’Agenzia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agenzia
Biblioteca  

 

Non c’era molta attività in biblioteca, quel giorno. Fatta eccezione per Matthew, e per i bibliotecari (fantasmi, gli unici che potessero gestire quel posto immenso senza impazzire o pretendere un aumento di stipendio), non c’era nessun’altro. 
Sospirò, facendo attenzione a non danneggiare la pagina del libro su cui stava lavorando: considerato che Gilbert stava per rimetterci la pelle e che Elizabeta stava per sposare un capo clan dei troll, doveva trattarlo con tutti i riguardi.
Oh sì, e c’era anche l’innocuo particolare che era un libro di negromanzia avanzata, e se non stava attento a come traduceva poteva riportare in vita un esercito di coniglietti zombie… di nuovo.
Erano i rischi del mestiere, insieme ad Apocalissi vari ed eventuali. 
Stava per rimettersi a lavoro, quando una mano familiare fece finire il libro a terra con poca grazia e un paio di occhi azzurri lo fissarono come se fosse la sua unica speranza di salvezza.
Ok, se lo diceva così sembrava molto melodrammatico. Ma ehi, si parlava pur sempre di suo fratello Alfred. Melodramma era il suo secondo nome. 
‘’ Alfred, cosa diavolo…’’
‘’ Sì lo so, era un libro antichissimo e roba! Ma tu servi a me, bro! Mi devi liberare da questo qui!’’ gli urlò, indicando un uomo dietro di lui, che sembrava ancor meno felice del fratello di stare lì. 
‘’ Amerika, vorrei ricordarti che se siamo finiti così è perché tu non hai eseguito gli ordini originali di Sadiq. Se ti fossi limitato a rubare la coppa e a battere sul tempo Dimitri, ora non saremmo qui!’’
Alfred gonfiò le guance, come quando erano bambini e la mamma gli ordinava di chiedergli scusa dopo aver rotto uno dei suoi giocattoli, e disse:’’ Un eroe non ruba, big nose! ‘’
‘’ E i fantasmi non possono entrare in territorio consacrato. ‘’
‘’ Ehi, sei tu che non avevi notato la chiesa!’’
‘’ Ero un tantino occupato a fare il tuo lavoro. ‘’ 
‘’ Scusatemi – provò ad interromperli il canadese – Devo ancora capire perché Al ha  buttato a terra il libro di negromanzia di Baba Yaga interrompendo il mio lavoro. ’’
‘’ Il libro di negromanzia di Baba Yaga? Lo avete voi? ’’ chiese Ivan, stupito. 
Aveva saputo che la strega, dopo una notte folle a Las Vegas in cui si era sposata con un troll, dopo il divorzio  era stata costretta a cedere il libro all’ex marito, con tanto di mantenimento mensile e cessione del 50 % della sua residenza. 
I troll erano troppo stupidi per riuscire ad ottenere delle condizioni tanto favorevoli, ma l’avvocato dell’ex era un’arpia. 
Letteralmente.  
‘’ Beh si, due agenti l’hanno recuperato qualche mese fa, ma il signor Sadiq solo di recente mi ha chiesto di tradurlo. Baba Yaga ha chiesto la sua restituzione, e il capo ha accettato… non prima però di farlo tradurre da me. Prevenire è meglio che curare, soprattutto quando si parla di una strega che, è inaffidabile.  ‘’
‘’ Concordo – fece il russo, annuendo – Ho conosciuto Baba Yaga, una cinquantina di anni fa. Terribile bevitrice, pessima giocatrice e peggior baro della storia. Mai giocare una partita di strip poker contro di lei. Rischi di vedere cose che neppure la vodka ti farà dimenticare. ‘’ 
‘’ Ehi, voi due… ci sono cose più urgenti qui di Baba cosa ! – gridò Alfred, guadagnandosi le occhiatacce dei bibliotecari – Avanti, fratellino. Sei praticamente un genio! Conoscerai pure un metodo per staccare questo qui da me!’’ 
‘’ Non esiste, Amerika. Se ci fosse, lo avrei utilizzato già da moltissimo tempo. ‘’
‘’ Questo perché tu non sei un genio, big nose! Il mio fratellino qui risolverà tutto, io tornerò a fare l’eroe e tu… a fare le cose che i fantasmi fanno di solito, tipo spaventare gente e roba.’’
‘’ Hai visto troppi film. ‘’
‘’ E l’ultimo che hai visto quale è stato, Psycho?’’ 
Matthew, tornato ad essere bellamente ignorato, si sbatté una mano in faccia. Era la volta buona che i bibliotecari lo sbattevano fuori, se lo sentiva. 
Si rassegnò all’inevitabile e prese il libro da terra,  sperando che suo fratello non avesse fatto troppi danni. 
‘’ Ragazzi… non so cosa posso fare per voi, ma se siete qui per litigare, per favore… andreste a farlo da qualche altra parte? Io qui dovrei lavorare.’’ 
Ovviamente, fu bellamente ignorato da quei due. 
Tanto valeva tornare a lavoro prima di essere cacciato. Ma quando mai le cose andavano come sperava lui? 
‘’ Braginski! Jones! Appena arrivati e già cercate di marcare il territorio come delle liceali?  - domandò Sadiq, arrivato in quel momento e con l’aria di chi aveva bisogno di una bella dormita. - Vi facevo più maturi… o almeno, credevo che Braginski, data la sua età, lo fosse. ‘’ 
‘’ Boss, è lui che ha iniziato!’’ 
‘’ Non lo stia a sentire, è un vero i…’’
‘’ SILENZIO!’’ tuonò il turco, con tanta energia da riuscire a zittirli e a far tremare i fantasmi della biblioteca. 
Era veramente arrabbiato. 
‘’ Bene, ora che avete smesso di fare i bambini, ho bisogno del signor Williams.’’
‘’ Di me? ‘’
‘’ Già, di lei – fu la risposta, e lo sguardo dell’uomo sembrava voler dire ti facevo più intelligente di questi due – La missione di Vargas e Carriedo ha riscontrato alcuni intoppi. E’ di vitale importanza che da adesso si occupi  di trovare nel nostro database ogni informazione sulle dee del pantheon azteco più propense ad avere contatti col mondo umano e con la passione per i rapimenti. ‘’ 
‘’ C-cosa? Ma io… il libro… Baba Yaga…’’ balbettò, in cerca del coraggio di mettere in fila una frase di senso compiuto. 
‘’ Vada al diavolo Baba Yaga e il suo stramaledetto libro! Distruggilo, mettilo nel Deposito oggetti pericolosi, fanne quel che vuoi! Le dirò che l’avvocato del suo ex ha preteso che venisse restituito al suo cliente. ‘’
‘’ M-ma … ‘’ 
‘’ Niente ma! – fu l’ordine categorico del turco - L’aiuteranno anche suo fratello e Braginski, sperando che non tentino di ammazzarsi prima. Vi do’ un’ora di tempo, non di più. Da voi, dipende la vita di Carriedo. ‘’
‘’ Sta per essere sacrificato? ’’ 
‘’ Peggio, Jones. Molto peggio.’’ 
Fece una pausa drammatica e poi, con gli altri tre che lo fissavano, disse:’’ Sta per sposarsi. ’’ 


Intanto, a Città del Messico…  

Romano tamburellava nervosamente le dita sul ripiano del tavolino, ignorando gli sguardi curiosi degli avventori del locale.
Ancora una volta, maledì la sua licantropia. Come cazzo ci era finito in quella situazione di merda?!
La cameriera passò per chiedergli se volesse ordinare qualcosa, ma lo sguardo che le rivolse le fece fare subito marcia indietro.
Di solito, si sarebbe offeso. Insomma, lui era Romano Lovino Vargas. Bastava uno sguardo per far cadere le donne ai suoi piedi.
Ma quella non era giornata. Affatto. 
‘’ Amico, se continui così consumerai il tavolo. E di certo io non lo ripagherò. Sei troppo nervoso. ’’ 
‘’ Non sono nervoso ‘’  ringhiò lui. Letteralmente. 
La donna che era seduta vicino a lui, lunghi capelli neri e un vestito tradizionale messicano, lo fissò per un po’, poi disse:’’ Se lo dici tu, mannaro.’’
‘’ Mi chiamo Romano!’’
‘’ Userò il tuo nome, solo quando tu imparerai il mio.’’
Lui sbuffò, e ribatté:’’ La fai facile, ma andiamo! Tzitzi è un nome assurdo!’’
Lei assottigliò lo sguardo, come se avesse a che fare con un perfetto imbecille. 
‘’ Tzitzimime – fece, per l’ennesima volta – Il mio nome è Tzitzimime. ‘’
‘’ Non è colpa mia se la fiera dei nomi assurdi la vincete voi divinità azteche.’’
La donna alzò lo sguardo, e disse:’’ Come te lo devo dire? Sono un demone! Non una divinità! E questo non è neppure il mio vero aspetto! Di solito faccio molta più paura!’’ 
‘’ Casper lì ha detto che sei una dea ‘’ rispose l’italiano, indicando con un cenno della testa un uomo grassoccio vicino alla fontana, camicia bianca, pantaloni di jeans e aspetto anonimo. Niente di eccezionale… a parte il fatto che era il fantasma di Montezuma. 
Non stava scherzando. 
Quel tizio era il fantasma dell’ultimo imperatore azteco, e non aveva preso tanto bene la caduta del suo impero. 
Quindi, quale migliore occasione per ricordare la gloria perduta, che rompere le palle ai turisti con storie assurde che non interessavano a nessuno? Ironico come l’Agenzia non l’avesse mai considerato un problema. 
Soli cinque minuti con lui, e subito Romano aveva provato l’irrefrenabile desiderio di esorcizzarlo. 
‘’ Con tutto il rispetto per l’imperatore – cominciò  Tzitzimime – Ma sono stata declassata qualche secolo dopo la sua morte. Beh… non solo io, ma anche le mie sorelle. E ora che ci penso, Tzitzimime non è neppure il mio nome, ma ci chiamiamo tutte così. E aspetto un attimo…’’
‘’ Ti prego, dimmi che non è un’altra delle tue crisi di identità. Non potrei sopportarne un’altra! Già non riesco a ricordare io cosa è successo questa notte, non posso starmene a sentire anche i tuoi scleri! ‘’ 
Purtroppo, la sera prima c’era stata la luna piena. Il suo primo errore, era stato non tornare subito all’Agenzia. Era troppo stanco, voleva un po’ di fottuto sonno. Così, aveva preferito andare nella sua camera, chiudendosi a chiave. 
Pessima, pessima idea. 
Un lupo in gabbia troverà sempre il modo per uscire e fare casini…



Flashback 
Poche ore prima

Odiava le notti di luna piena. Cazzo, erano peggio di una sbronza! 
Romano teneva gli occhi chiusi, la luce del sole arrivava dalle finestre aperte ed era… 
Aspetta un attimo… le cazzo di finestre erano aperte?! 

Si alzò di scatto, per poi pentirsene subito dopo. La testa gli girava, aveva le vertigini. Per poco non rischiò di cadere e sbattere la testa a terra. 
Ok, aveva delle cellule che guarivano ad una velocità eccezionale, ma non significava che non facesse ancora un cazzo di male! 
‘’ Mhmpf… chi sta facendo tutto questo casino?’’ borbottò una voce femminile, e lui sussultò. 
C’era una donna dai tratti tipicamente messicani accovacciata ai piedi del letto con due coperte e una maglietta familiare addosso. 
Un minuto… quella maglietta era la sua. Solo in quel momento, vuoi per il brusco risveglio, vuoi  per i sensi ancora alterati dalla recente luna piena, si accorse di avere solo i pantaloni addosso. 
‘’ Che cazz… e tu chi sei?’’ 
‘’ Amico, davvero non te lo ricordi? – gli chiese lei, con gli occhi tenacemente chiusi-E’ stata una notte da leoni. Le mie sorelle mi hanno sempre detto di non uscire coi lupi mannari, ma andiamo… è stata una figata pazzesca! Comunque, mi chiamo Tzitzimime. Oh, e sono un demone. All’incirca. L’ultima volta che ho controllato, almeno, era così. Poi non so se hanno deciso di reintegrarmi nel pantheon. ‘’
Romano non capì la metà di quello che la tipa stava blaterando. Passò subito a questioni più importanti.
‘’ Abbiamo fatto sesso?’’ 
‘’ Seriamente? Hai passato la notte migliore della tua vita, e pensi solo se hai fatto sesso? Voi maschi siete tutti uguali! ‘’
‘’ Sai, vorrei sicuro di non azzannare nessuno. Non mi va di far stare a piede libero altri lupi mannari. ‘’
‘’ Oh e quindi ti piace mordere? Non l’avrei mai detto, voi cristiani…’’
‘’ Vuoi rispondere? – l’interruppe il licantropo, schietto – Non ho tutta la giornata. E rivoglio la mia maglietta.’’ 
‘’ Tsk, rude… comunque no, non abbiamo fatto sesso. Non che io non volessi, ma ehi… eravamo tutti troppo strafatti per riuscire a fare alcunché. Dopo aver guidato quell'auto poi... ah, mi dispiace ma dovrai rifare l'esame di guida. Nessun problema, vero? ‘’
‘’ Tutti? – ripeté il giovane - Cazzo significa tutti?! ‘’
'' Davvero pensi che noi due da soli potevamo distruggere mezza Città del Messico? Andiamo, so di essere brava, ma non così brava! '' 
Merda... che cazzo aveva fatto?  


Alla fine, era venuto fuori che in quella camera c’erano anche un fantasma (finito a dormire, chissà come, sopra l’armadio) e una certa Ixtab, una dea maya molto carina e con la fissa del cosplay, ma la voglia di conoscerla meglio ti passava subito dopo aver saputo quale era il suo lavoro.   
Inoltre, come ciliegina sulla torta di tutto quel casino, Antonio, aka il bastardo con cui l'Agenzia l'aveva appioppato per portare a termine la restituzione di un antico manufatto al museo locale, era scomparso. 
Puff, sparito nel nulla. 
Sapeva che Antonio non sarebbe mai tornato a casa senza di lui (inquietante da dire, ma a quanto pare allo spagnolo lui... piaceva) e  così aveva cominciato a sospettare qualcosa. 
La certezza che fosse successo qualcosa gli venne dall’aver ritrovato in camera dello spagnolo la sua alabarda. E sapeva benissimo che Antonio non si separava mai dalla sua amata arma, e Romano non aveva idea di quale abracadabra dovesse usare per non far insospettire la gente normale. 
Appena fu di nuovo in grado di stare in piedi senza barcollare, aveva provato a rintracciarlo grazie al suo olfatto, ma le tracce si erano interrotte proprio nella piazza in cui si trovava in quel momento. E, a terra, aveva trovato solo un pezzo di stoffa annodato con l'odore del bastardo e di un'altra persona che lui non era riuscito a identificare. 
Non sapendo che cazzo fare, aveva chiamato subito Sadiq, ma il suo capo gli aveva riattaccato subito dopo aveva saputo del fottuto pezzo di stoffa! Il motivo per cui fosse tanto importante, era un mistero. 
E così, ora si ritrovava da solo, ad aspettare Dio solo sapeva cosa con un fantasma, un demone complessato e…
‘’ Cioccolatino – gli sussurrò una voce dolce nell’orecchio – Non ti piacerebbe porre fine a tutti i tuoi problemi? Ho qui un paio di siringhe che farebbero al caso tuo! ’’
‘’ Ixtab, solo una cosa... vaffanculo! '' 
‘’ Il suo nome lo sai dire e il mio no? – disse irritato il demone - Questo è razzismo! E poi lei non dovrebbe neppure essere qui, è una di quelli maya! Sta sconfinando! ’’
‘’ Uff, che noia che sei - sbuffò la dea - Insisti tanto su questa storia solo per il bacetto di stanotte. ‘’
‘’ Bacetto? – sbottò Tzitzimime – Tu mi hai palpato! E non dire che eri ubriaca, perché sei l’unica che non ha toccato un goccio di tequila. ‘’
‘’ Tequila? – chiese Romano – Abbiamo bevuto la tequila? Io la odio! Come ho fatto a scolarmi quella merda?’’  
Ixtab intanto rideva di gusto, e si sedette accanto all’italiano. Non si poteva negare che era bella, con quei capelli rossicci e gli occhi verdi. Ma c'era qualcosa nel suo sorriso che gli faceva venire la pelle d'oca. 
‘’ E’ una lunga storia, ma più o meno è andata così…’’


Flashback
La sera prima

Ore 22.30 

Serata
  fiacca per gli affari. C’erano solo coppiette felici in quel locale, ed era snervante. Come poteva fare bene il suo lavoro, se non c’era neppure un po’ di disperazione? 
‘’ Ehi tu  - fece al barista – Portami qualcosa di forte. Tequila, và. E non ci mettere il tuo numero di telefono vicino, cocco. Sono lesbica.’’ 
Il cameriere non fece una piega (‘’ Bel visino da bambola – pensò la dea – Peccato che sia un uomo’’) e le portò in poco tempo la sua ordinazione. 
Stava per bere  quando qualcuno , con  poca grazia, le tolse il bicchiere di mano. 
‘’ Ehi! Molla l’osso tu! E’ mio! ‘’ 
‘’ Pace bella. E’ solo un drink ‘’ rispose il ragazzo, un moretto giovane e dagli occhi gialli. Un lupo mannaro, capì subito Ixtab.  Quegli occhi erano inconfondibili. 
Ed era anche evidente che fosse uno di quelli trasformati da poco, e che non aveva ancora capito come controllarsi durante le sue trasformazioni. Il chè rendeva la cosa solo più divertente. 
‘’ Tu non sei troppo lontano da casa? Non hai un branco? O un alpha da cui tornare? ‘’
Il ragazzo roteò gli occhi, annoiato. 
‘’ Dolcezza, io, non ho un branco. Cavolo,  non volevo neppure diventare un lupo mannaro! Lo sono diventato perché la mia ex era una strega e pure tanto stronza! E dire che non le ho fatto niente, se non romperle un coso di sua nonna vecchio di qualche centinaio di anni! Voi ragazze ve la prendete troppo per ste boiate!''
'' Ancora non capisco che ci fai in questa città. Mica stai girando le riprese per Un lupo mannaro italiano a Città del Messico, vero? '' 
La fissò con fare cospiratorio, poi gli disse: '' Detto tra noi... sono qui per una missione super segreta. Ma shh… non lo dire a nessuno. Salterebbe la mia copertura con l'Agenzia. ‘’
Questo spiegava un bel po' di cose. 
Se il piccoletto era uno dell'Agenzia, in giro ci sarebbe dovuto anche essere il suo partner. Partner che quella sera o sarà molto fortunato, dato che durante la luna piena i licantropi sono completamente privi di inibizioni e dediti a maratone no stop di sesso, o molto sfortunato, finendo sbranato o quant'altro. 
Una donna - no, un demone si corresse - ubriaca, gli venne vicino, e gettandogli un braccio attorno al collo gli disse:‘’ Baby, ti offrirò tutta la tequila che vuoi, se salti sul bancone e ti metti a ballare una lap dance vecchio stile. ‘’
‘’ Questo è un invito a nozze, TziTzi. Sono un ballerino fantastico! '' 


 

‘’ Ditemi che è tutta na stronzata…’’ biascicò l’italiano, alla fine della storia. Quello non era lui, non era lui! Quante altre cazzate aveva combinato? 
Ecco perchè odiava la luna piena:  lo trasformava in una versione trash di sé stesso! 
‘’ Oh no, tutto vero - confermò Ixtab - Ho anche fatto il video della tua lap dance e postato su you tube. Sarà diventato virale! Lo vuoi vedere? ‘’  
La dea si mise ad armeggiare col telefonino, alla ricerca del video incriminato, mentre Romano si mise le mani tra i capelli. Poteva fare una figura di merda più colossale? 
Quando recupererà il bastardo (perché ci riuscirà, fosse l’ultima cosa che farà in quel buco di città) il suo motto sarà Quello che è successo a Città del Messico, rimane a Città del Messico. 
In quel momento, proprio quando Ixtab aveva trovato il video, il telefonino squillò, e Romano allungò la mano dicendo: ‘’ Passamelo! Sarà quello stronzo di Sadiq.’’ 
‘’ Hai dato il mio numero a quelli dell’Agenzia?! ’’ 
‘’ Non mi va di riutilizzare un cazzo di telefono pubblico, grazie tante – spiegò il ragazzo -  E tu sei l’unica qui ad avere un cellulare. E ora dammelo.’’
‘’ No. ‘’
‘’ Cos… dammelo!’’ 
‘’ No!’’ 
‘’ Ti prometto che ti farò conoscere un paio di ninfe che lavorano all’Agenzia! ’’
‘’ Ninfe d’acqua? ‘’ chiese la dea. 
‘’ Che differenza fa? ’’ sbottò lui, irritato. 
‘’ Portatene una a letto, ragazzo – fu il commento di lei – E capirai che la differenza c’è! Le driadi sono troppo rigide e…‘’ 
‘’ Stop. Ho capito! Ti piacciono le ninfe d’acqua. Ricevuto. Ne conosco una, è tailandese. Si chiama Mei. Appena ‘sta merda sarà finita, te la presento. Ora per sto gran cazzo, passami il telefono!’’
Ixtab finse di pensarci su, poi ghignò e disse:’’ Allora abbia un patto! Dobbiamo ridefinire delle… ’’
‘’ DAMMI QUEL CAZZO DI TELEFONO!’’ 
‘’ Ecco! – fece lei, porgendoglielo – Uff, non si può neppure discutere pacificamente di affari. A proposito, cucciolo… ti sono spuntati i canini. ‘’ 
Romano non sapeva cosa odiava di più: essere chiamato cucciolo, o avere problemi con i suoi tratti lupeschi. 
‘’ Era ora, cazzo! – rispose, cercando di riprendere le sue normali fatte umane – Qui sto nella merda, idiota! ‘’
‘’ Ehm… scusami Romano – dall’altra parte della linea, c’era Matthew. Romano sbuffò. Logico, il lavoro sporco Sadiq lo rifilava sempre ad altri! – Abbiamo perso tempo con le ricerche e… mio Dio, Alfred  è tornato col suo nuovo partner e hanno distrutto un database che ho dovuto ricreare da solo…’’ 
‘’ E che c’entra questo con me?’’ 
‘’ Giusto, hai ragione… comunque, hai presente il pezzo di stoffa annodato che hai trovato? ‘’
‘’ Era talmente inutile, che l’ho buttato. ‘’

‘’ Ehm – la voce del canadese sembrava testa – Non è inutile… non proprio. Vedi, stando a quello che Sadiq mi ha detto, nella cultura azteca, tra i rituali matrimoniali c’era quello di annodare insieme i mantelli di marito e moglie. ‘’ 
‘’ Cazzo dici?’’ 
‘’ Appena gli hai detto cosa avevi trovato, è venuto da me per cercare sul database tutte le dee azteche interessate ad avere… ehm… legami con gli esseri umani e… ‘’
‘’ Ho una domanda – lo interruppe il licantropo – Se Sadiq aveva capito cosa aveva trovato, perché diavolo non me l’ha detto? ‘’ 
‘’ Ehm… non voleva farti arrabbiare più del necessario e distruggere Città del Messico. ‘’ 
‘’ E perché dovevo farlo? ‘’ 
Ok, durante una luna piena aveva messo sotto sopra l’Agenzia. Ma ehi… era successo solo una volta! Insomma, capitava a tutti di perdere il controllo, di tanto in tanto. 
‘’ Ha detto Considerato il rapporto affettivo tra Vargas e Carriedo, una notizia del genere comporterebbe la distruzione di Città del Messico. ‘’ 
Silenzio. 
Poi, Romano chiese:’’ Ma che minchia si beve sto stronzo? Che cavolo di rapporto ci sarebbe tra me e il bastardo?’’ 
‘’ Non ne ho idea, non passo molto tempo con voi… comunque, passando alle cose più importanti… c’è una sola dea del pantheon azteco che nell’ultimo periodo ha dato parecchi problemi all’Agenzia per… ehm… la sua ricerca del marito perfetto. ‘’
‘’ E chi è ? ’’
‘’ Si chiama Chalciuhtlicue, ed è la dea delle acque e della bellezza. Sul genere della dea Afrodite per i greci. ‘’ 
‘’ Ma che cazzo di nome è ? – domandò l’italiano – Oggi è la fiera dei nomi impossibili? ‘’
‘’ Mi dispiace, ma lei è l’unica candidata adatta per il rapimento di Antonio. ‘’
‘’ Questo perché è l’unica zitella della famiglia?’’ 
‘’ Detto in questo modo… sì. 
Logico. La dea zitella se la dovevano trovare loro. 
‘’ E quante possibilità ci sono che il bastardo non sia già sposato con ‘sta tizia?’’ 
‘’ Tecnicamente, per via della storia dei mantelli, sono già sposati. Ma bisogna ufficializzare l’unione nelle dimensione di appartenenza di  Chalciuhtlicue, per far sì che Antonio non possa più essere recuperato. ‘’ 
‘’ Perfetto… la mia solita fortuna. Senti, qua ci sono delle divinità che potrebbero aiutarmi. Intanto, dì a Sadiq che è un gran pezzo di merda e un coglione. ‘’
Senza aspettare una risposta, l’italiano riattaccò. Guardò Ixtab e Tzitzimime, e disse:’’ Allora, una di voi due sa come raggiungere la dimensione degli dei aztechi?’’ 
‘’ Teotihuacan dici? – fece la dea dei suicidi – Certo che so come raggiungerla, posso anche aprire il portale!’’
‘’ Ma… tu sei una dei maya! Io ci riesco a malapena da quando mi hanno declassata! Perchè tu puoi farlo? '' domandò piccata Tzitzimime. 
‘’ E’ una lunga storia – la liquidò la dea – Cucciolo, noi cosa ci guadagniamo dall'aiutarti? '' 
‘’ Tu conoscerai Mei, mentre Tzi qui non sarà esorcizzata. Potrà fare quel che cavolo vuole, e nessuno dell'Agenzia la infastidirà.''
'' Bah, per me va bene - disse il demone - Tanto non so neppure di preciso cosa facciano quelli della mia classe. .. 
'' Mhm - Ixtab sembrava scettica - Per ora, mi va bene. Mentre recupereremo il tuo amico, penserò a qualche proposta più vantagiosa. A proposito... Chi è la dea?’’ 
‘’ Una  dea della bellezza. 
Chal...Chullio...''
''
 Chalciuhtlicue? '' lo aiutò il demone, e lui annuì. 
'' Ecco, quella lì! '' 
'' Mhm... e hai un piano per salvare la tua damigella in pericolo? '' chiese la dea. Dalla faccia che Romano fece fu chiaro che no, non aveva assolutamente idea di cosa fare. 

‘’ E’ importante? ’’ chiese sulla difensiva lui, e Ixtab soffocò una risata. 
‘’ Oh mio giovane jedi… come faresti senza di me? Per tua fortuna, sono un genio. E ho già un piano in mente. ‘’
Romano la fissò in silenzio per qualche istante, poi disse:’’ Sarà umiliante?’’ 
‘’ Puoi giurarci! ‘’
‘’ Tsk… e andiamo.’’


Mezz’ora dopo… 
Città degli Dei 
Teotihuacan


Romano pensava che i viaggi per raggiungere l’Agenzia attraverso i passaggi magici fossero un trauma e una seccatura, ma si sbagliava, e tanto anche. 
Era più traumatico  attraversare un Portale per raggiungere il mondo degli Dei: era passata già una buona mezz’ora da quando era arrivati di fronte al tempio di Chalciuhtlicue, ma lui si sentiva ancora come se dovesse vomitare anche l’anima. 
‘’ E’ come un post sbornia – gli disse Tzitzimime, mentre gli accarezzava la testa, facendo attenzione a non toccare il suo ricciolo (come sapesse cosa fosse, non lo voleva neppure sapere)  – Fa questo effetto a tutti, la prima volta. Alla fine, ci si abitua. ‘’
‘’ E quando passerà? ’’ bofonchiò il giovane, 
‘’ Mhm… quattro ore.’’
‘’ E che cazzo! ‘’ 
'' Ehi voi, focus – li richiamò Ixtab, fissando il gruppo con la sguardo inflessibile di un marine - Avete capito cosa dobbiamo fare?''
 '' Dobbiamo infiltrarci al matrimonio della divina Chalciuhtlicue fingendo di essere degli invitati '' iniziò Montezuma, a cui non importava tanto salvare Antonio, quanto però poter incontrare i suoi dei e poter così lamentarsi direttamente con loro per tutti i suoi problemi.
 '' E per essere più convincenti - proseguì Tzitzimime - Dobbiamo avere con noi un regalo di nozze, fiori e bigliettini d'auguri. ''
'' Fiori e biglietti d'auguri li abbiamo - precisò Ixtab - Ci manca solo il regalo di nozze. '' 
Gli sguardi dei tre si posarono su Romano, e il giovane sbuffò irritato.
 '' Che idea del cazzo!''
 '' Cucciolo, i lupi mannari sono molto rari da queste parti - disse la dea - Anche se non avremo l'invito, ci lasceranno entrare lo stesso! Sai, Chalciuhtlicue ama le cose rare. '' 
'' Rimane comunque il peggior piano che abbia mai sentito. E lavoro con quel bastardo che si è fatto infinocchiare da una dea, il chè è davvero tutto dire.''
 '' Non lamentarti ancora, e trasformati nella tua versione lupesca. Quella che ti fa venir voglia di spupazzarti, non quella in cui sembri un dio del sesso. '' 
'' Intende dire che tu devi trasformarti in un lupo  - intervenne Tzitzimime - Non nella tua forma umanoide. Dovresti essere in grado di farlo, 
" Si dia il caso che io a trasformarmi sia una frana " sentenziò gelido l'italiano
Tzitzimime lo osservò con aria sorpresa: " Mi stai dicendo che sei talmente scarso da non essere neppure in grado di trasformarti come vuoi a piacimento?" 
" Mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte: io odio essere un lupo mannaro, e non l'ho neanche chiesto io di trasformarmi in un sacco di pulci ad ogni plenilunio! " " Secondo me sei solo un incapace" intervenne Ixtab sollevando un sopracciglio scettica. 
Romano si esibì in un basso ringhio di avvertimento mentre sentiva le mani prudergli e i canini farsi leggermente più lunghi in bocca e ferirgli il labbro.
‘’ IO. NON. SONO. UN. INCAPACE!’’
L’ultima parte della frase gli uscì in un ringhio basso e roco, mentre il corpo gli si ricopriva di peli. 
Era una trasformazione parziale, era ancora troppo umano. 
Ma forse, avevano trovato la chiave per farlo diventare un lupo completo. Bastava solo farlo arrabbiare un bel po’. 
‘’ Dici? – Ixtab scrollò le spalle e continuò – Non sei il primo lupo mannaro che incontro, ma di certo sei quello più debole. Un omega, in pratica. ‘’ 
Gli occhi di Romano divennero per un attimo quelli di un lupo. 
" E secondo te mi interessa qualcosa? Neanche faccio parte di in branco o stronzate simili" borbottò mentre cercava di mascherare la rabbia che gli aveva provocato quell'affermazione. 
" Oh, ti importerebbe, se sapessi così significa davvero essere un omega" rispose tranquillamente Tzitzimime. 
" E che vuol dire? " domandò confuso il ragazzo.
Lei si sporse e con uno scintillio divertito negli occhi disse: " Significa, che in un rapporto, tu caro mio, sei il passivo ‘’ 
Il viso dell’altro si colorò di porpora, e sbottò:’’  Cos…stai scherzando! ’’
‘’ Oh no, è così. Se fossi in te, col tuo collega starei attenta. Specie quando gli volti le spalle. ‘’ 
Quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso: sotto i loro occhi, Romano assunse completamente la forma lupina mentre ululava furioso. 
Nel processo, i vestiti gli si strapparono, e il ragazzo, con grugniti ed ululati, tentava di continuare la discussione. 
" Ecco, direi che ora siamo pronti!" esclamò con un sorriso soddisfatto Tzitzitime osservando Romano che continuava a ululare e che li osservava con rabbia. 
" Oh, andiamo, tirati su, inoltre sei così carino" disse Ixtab prendendo a grattarlo dietro le orecchie, e senza volerlo il lupo prese a battere la zampa e a cercare coccole, salvo poi riprendersi e tornare a ringhiare arrabbiato.
‘’ E’ uno tsundere – sentenziò la dea, continuando, nonostante i ringhi , a grattargli le orecchie – Povero il suo ragazzo, però. Un omega tsundere non è certo facile da gestire. ‘’
La dea scommetteva che, se non fosse stato per la sua attuale forma, Romano sarebbe arrossito e le avrebbe riversato contro una serie di insulti irripetibili. 
‘’ Mia dea – intervenne Montezuma – Credo che sia ora di andare. L’ora del matrimonio è arrivata. Ah, questo mi ricorda il mio quattordicesimo matrimonio! O era il quindicesimo? Bah, comunque… quel giorno pioveva e…’’
‘’ Chiudi il becco – lo interruppe Ixtab – Conserva la tua parlantina nel caso siano restii a farci entrare. ‘’
‘’ Per una volta – intervenne il demone – Sono d’accordo con lei. Ora, però, entriamo in questo stramaledetto tempio. Non credo che il nostro amico lupo possa rimanere così per molto. ‘’
Romano ululò, quasi come a dire vaffanculo, so fare il mio lavoro. 
Romano poteva criticare gli dei quanto gli pareva, però non poteva dire che non avessero gusto per quanto riguardava le decorazioni. 
Il matrimonio era in un posto talmente fuori mano che il lupo mannaro si domandò se fosse il caso per gli invitati di portarsi dietro uno smoking di ricambio. 
Si trattava di un antico tempio nel bel mezzo della foresta, ma non appena il giovane seppe che era un tempio dedicato a quella pseudo-dea della bellezza rapisci bastardi tutto ebbe un senso. 
Classico egocentrismo divino.
Riuscirono ad arrivare, dopo alcuni episodi che prevedevano due giaguari, un canyon e una fuga precipitosa sugli alberi, sfiniti fin lì e rimasero un attimo in silenzio ad ammirare l'edificio. 
Si arrampicarono e videro che l'entrata era stata decorata con dei bouqet di fiori bianchi e palloncini dello stesso colore. 
Dei bodyguard, due uomini con la testa di coccodrillo, svettavano minacciosi di fronte all'ingresso e scoraggiavano qualunque persona ad avvicinarsi. 
" Forza - mormorò a mezza voce Ixtab cercando di fare coraggio ai suoi compagni, che parevano essere parecchio preoccupati (tranne Montezuma che ancora doveva capire che non erano lì per far rinascere il suo impero ) - Non è difficile, ce la possiamo fare" 
‘’ Sto cazzo ‘’ avrebbe voluto dire Romano, ma nella sua attuale forma era difficile. Invece, si limitò a grugnire. Almeno, quello lo poteva ancora fare.
Ora, veniva la parte più difficile: convincere i due tizi all’ingresso a farli entrare. 
‘’ Invito ‘’ disse uno dei due, grosso e brutto come la peste.
La dea dei suicidi sfoderò il suo miglior sorriso bastardo, e si mise in azione. 
‘’ L’invito? Oh, che sbadata. Mi sa che l’ho dimenticato a casa. Beh, son cose che capitano. Specie se si ha un lavoro come il mio. Preghiere tutti i giorni! E non immaginate la quantità di anime che devo scortare nell’aldilà! Un vero incubo! ‘’
 ‘’ Invito – ripetè l’energumeno – No invito, no entri. ‘’
‘’ Sembra tanto quella pubblicità con Clooney… comunque, è un peccato che non vogliate farci entrare. Abbiamo fatto tutti una così lunga strada per arrivare qui! La sposa è una cara amica, sapete? E so quanto le piacciano le cose rare! Avete visto cosa ho qui? Un lupo mannaro! Ed è uno europeo! Sono assolutamente rari da trovare, e io ci ho quasi rimesso la pelle! Cosa direbbe Chalciuhtlicue sapendo che ho rischiato tanto per portarle questo regalo di nozze, e voi non ci lasciate entrare? Tutta la fatica l’ho fatta per lei! ‘’
I due bodyguard si guardarono, incerti sul da farsi. Erano in difficoltà, era evidente.
‘’ Noi… non c’è invito. ‘’
‘’ Lo so lo so – fece Ixtab con studiata lentezza – Ma la nostra amica non avrà il suo regalo. E lei sapeva che ci sarei stata ecosa le avrei portato. Sarebbe un dispiacere troppo grande per lei. Siete pronti a consolarla voi?’’ 
No, non lo erano. Chalciuhtlicue li avrebbe affogati nei suoi laghetti personali per una cosa simile. 
Il più brutto deglutì e si fece da parte.
‘’ No invito… potete entrare. ‘’
La dea dei suicidi sorrise.
‘’ Grazie cocco, sei un amore. ‘’ 
E passò tra i due distribuendo a entrambi un sorriso melenso che li fece arrossire (anche se era difficile capirlo con la pelle verde che si ritrovavano), seguiva poi l'altra che diede ad uno un pugno sulla spalla con fare fraterno per poi dire " Ci si vede belli", veniva poi Romano che cercando di non farsi notare si limitò a fare un basso ringhio, e chiudeva la fila Montezuma, che pareva essere piuttosto dispiaciuto di non essere potuto intervenire in alcun modo nella conversazione. 
Una volta che si furono addentrati abbastanza presero a correre seguendo le frecce che recitavano scritto in pittogrammi " per il matrimonio: da questa parte". Finalmente arrivarono in una gigantesca stanza quadrata, diverse sedie erano disposte di fronte all'altare, e parevano essere occupate da praticamente tutte le divinità e dai mostri del pantheon della mitologia precolombiana. 
Di fronte all'altare se ne stavano la celebre Chalciuhtlicue, avvolta in un elegante vestito azzurro, che ad una seconda occhiata si accorsero essere vera acqua corrente, e di fronte a lei Antonio che la osserva con sguardo vuoto e sorriso ebete. Cioè, ancora più del solito. 
Gli invitati li guardarono incuriositi, come se fossero una strana attrazione fatta venire per allietare gli ospiti durante la cerimonia. 
Ma Romano non ci badò. La sua attenzione era tutta su Antonio. Come si era potuto far infinocchiare da quella tizia? 
Ok, forse era la dea della bellezza, ma andiamo… lui era molto meglio! Peccato che quello che disse la dea, fece saltare la sua copertura. 
‘’ Io Chalciuhtlicue, sono pronta a prenderti nella mia casa come mio legittimo sposo. E sfido la mia amorevole famiglia a dire qualcosa in contrario! ‘’ 
‘’ Sto cazzo che te lo sposi! – intervenne Romano, ritrasformatosi in quel momento in un essere umano. Ed era totalmente nudo – Sto matrimonio non s’adda fare! ‘’
Ixtab si passò una mano in faccia.
‘’ Ho dimenticato di dirgli di controllare i suoi problemi di rabbia. E meno male che ho detto di essere quella intelligente. ‘’ 
L'intera sala trattenne il fiato, mentre un gelo si spargeva tra gli invitati. Con calma quasi irreale Chalciuhtlicue si voltò verso di lui e lo guardò, con un inquietante sorriso stampato in faccia. 
" Penso di aver sentito male - cinguettò la dea mentre la sua veste diventava di un colore molto più scuro al punto da sembrare un mare sul punto di diventare tempesta - Per caso qualcuno ha detto che io, la divina Chalciuhtlicue, non posso... aspetta, un attimo: chi sei tu e perché sei nudo?" 
In quel momento anche Antonio si voltò e alla vista dell'altro assunse un'aria confusa: " Romano?"
‘’ Oh ma andiamo! – sbottò il ragazzo, rosso come un pomodoro, e non si sapeva dire se per l’imbarazzo di essere nudo di fronte a centinaia di divinità o per la rabbia  – Ti riprendi solo quando senti che sono nudo? Ma che problemi hai? ’’
‘’ Ehm querido… non credo di capire molto bene… ma che ci facciamo qui? ‘’
‘’ Che ci facciamo qui? – fece Romano, mentre Montezuma gli passava una tunica per coprire le sue vergogne. Da dove l’avesse presa, non gli interessava – Dimmelo tu, sei tu quello che si è fatto rapire da una dea e che sta quasi per sposarla! ‘’
Antonio rimase in silenzio per qualche istante, meditabondo. 
Poi disse:’’ Oh, quindi ieri sera non eri tu che mi hai chiesto di sposarti al chiaro di luna intrecciando le nostre magliette?’’
‘’ Ma che… Vaffanculo bastardo! Come hai anche potuto pensare che potessi essere io? E’ una stronzata pazzesca te ne rendi conto? ‘’
‘’ Aspetta… io non mi ricordo molto bene…’’
‘’ Perché hai bevuto come un ubriacone, ecco perché! E lo sai benissimo che l’alcool tu non lo reggi!’’
‘’ Ok querido, ho bevuto molto. Ma davvero non eri tu? Sei sicuro sicuro sicuro? ’’
‘’ No! Era lei coglione. Tutta quella stronzata era stata fatta da lei! Quanto eri ubriaco per confondermi con una donna?! ‘’ chiese, indicando Chalciuhtlicue , che intanto sembrava essersi interessata ad un’altra persona. 
‘’ Ixtab? Sei tu? ’’
‘’ In persona.  Come mi conosci ? Cioè so di essere fantastica e tutto, ma mai nessuna bella come te sapeva il mio nome. ’’
‘’ Sono la sorella di Chalchiuhtlatonal… ricordi?’’ 
‘’ Oh ora ricordo… le nostre famiglie stavano organizzando un matrimonio combinato tra noi due! Poi gli dissi che preferivo le donne e lui mi confessò che spesso andava ad uomini. Gli feci conoscere pure suo marito!  Cavolo se sei cresciuta! E poi che capelli favolosi! Come fai?’’
‘’ Shampoo col sangue tre volte al giorno! Sangue umano, ovviamente. E' il migliore! '' 
‘’ Hai proprio ragione! Invece i miei capelli … uff, guarda come sono ridotti. Lavoro troppo! ‘’ 
" Ma cosa dici mai, tesoro! Sono assolutamente perfetti. inoltre dove hai trovato quel grazioso vestitino?" 
"Questo? Negozio di cosplay di Rio, te lo consiglio. Anche se non avevano quello da infermiera diSilent Hill, peccato. Comunque anche l'Incantatrice della Dc non è male, specie dopo il filmSuicide Squad. '' 
 " Io adoro l'Incantatrice! E finalmente qualcuno che non fa il cosplay di Harley Quinn. E' un incubo, all'ultimo Comicon sembrava di essere all'Ivasione degli Ultracorpi!'' 
'' Sei stata al Comicon? Quello di San Diego? Incredibile, io ero Utena! '' 
'' Ed io ero Anthy! Ho anche fatto delle foto bellissime! Che ne dici se te le faccio vedere stasera, a cena, in quel bel ristorantino a Coimbra?" 
Romano spostò all'istante la sua attenzione sulla dea dell'acqua: "Aspetta, aspetta, aspetta: l'hai appena invitata a uscire? Ma non stavi per sposarti col bastardo?" "  Matrimonio annullato! - poi si rivolse ad Antonio - Scusa caro, sei molto carino e dolce, ma non mi sembra che tra noi ci sia quella scintilla, mi capisci, vero? Spero che resteremo amici" e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia, prima di andare dall'altra dea, mentre cambiava abito in qualcosa di più informale. Le due se ne andarono tranquillamente chiacchierando tra di loro del più e del meno.
‘’ Pazzi – disse Romano – Qua sono tutti pazzi. ‘’

 

 

 

 

*

 



 

Dopo aver lasciato Ixtab con la sua dolce metà, il gruppo uscì dal tempio per tornare alla civiltà. 
L’unico a non essere teso, per ovvie ragioni, era Montezuma.
Il quale, visto il silenzio in cui erano piombati, aveva deciso di alleggerire l’atmosfera con le eroiche storie (inventate, Romano ne era sempre più sicuro ogni minuto che passava con quell’esaltato) di quando era vivo, ricco e famoso. 
Oh, e non dovevano dimenticare i sacrifici in suo onore. 
Ah, che bei tempi!  
‘’ Lo giuro – borbottò contrito l’italiano, durante uno dei rari momenti in cui il fantasma teneva la bocca chiusa -  La prossima volta che ti farai accalappiare da una dea, ti lascerò con lei!’’ 
Antonio, però, non lo ascoltava neppure. Sembrava avere la testa da tutt’altra parte. 
‘’ Lovi, devo dirtelo... – disse a un tratto, con la faccia di chi stava per confessare qualcosa di grosso - Questa notte tu ed io...''
 '' Io ho passato la peggior notte della mia vita, e tu ti sei scopato una dea psicolabile. Sì, lo so già. '' 
Lo spagnolo lo fissò confuso. 
'' Ah è vero… certo che era proprio brava con le illusioni! ‘’
‘’ Eri tu  che eri ubriaco! Ti sei ripreso solo quando ero nudo! Tu hai problemi seri, stronzo! ‘’ 
Tzitzimime scoppiò in una fragorosa risata, mentre Romano lo fissava stranito.
" Ma che cazzo…  Hai perso tutti i neuroni che ti erano rimasti?! "
Montezuma (rimasto con loro, sfortunatamente) disse:’’ L’ho sempre detto io, ai miei ragazzi, di non esagerare quando bevevano. Mhm… ora che ti guardo meglio…  mica sei un discendente di Pizarro vero?'' 
'' Ehm... non credo.’’ 
 "Ah, bene. Altrimenti, ti avrei dovuto uccidere. E questo mi fa venire in mente quella volta che..." 
" Montezuma – lo interruppe Romano – Ci hai scassato la minchia tu e ‘ste cazzo di storie! Non le vuole ascoltare nessuno! ‘’
‘’ Questo perché sei un ignorante! E un plebeo! E un… un…’’
Lo spettro, a corto di insulti efficaci, fece l’unica cosa dignitosa che gli venne in mente per uscirsene a testa alta : sparì.  
‘’  Ma tu guarda questo… e poi pensano che sia l’isterico.’’
Antonio guardò il demone, e chiese:’’  E di lei che ne facciamo?''
 '' Non guardate me, amico – disse lei, indicandosi  - Questo demone se ne va per i fatti suoi. Mica sono quella gran baldracca di Meg.''
‘’ Boh, io sono d’accordo con lei.’’
L’ispanico guardò scandalizzato il suo partner. 
" Lovinito! Lei è tutta sola! ‘’
‘’ In realtà, sto bene così e…’’
‘’ Va bene, saremo nei guai – continuò lui, ignorando bellamente la donna – Perché non credo che Sadiq ce la farà tenere. Però… potresti essere un’agente anche tu! "
'' Agente per l'agenzia? io? Pessima idea, amico.’’ 
Ma Antonio non si lasciava scoraggiare facilmente, e continuò dicendo: '' Potremmo trovarti un nuovo nome! tipo... Ty!'' 
'' Ty? '' ripetè lei, e guardò Romano.
Il giovane scrollò le spalle, e a mo’ di giustificazione disse: '' Non farci caso, è un coglione. ‘’ 
'' Siete tutti così… ‘’
‘’ Gentili?’’
‘’ Bastardo, credo che il termine giusto sia idioti. ‘’
‘’ Stiamo lì – concordò il demone – Comunque, è una pessima idea. L’Agenzia non ha mai avuto un demone come agente. Mai. ‘’ 
‘’ Ma tu hai detto che sei anche una dea!’’ 
‘’ Amico, una dea di serie C. Così di serie C che sono stata pure declassata! Nessuno mi considera più una dea da…  ‘’ 
‘’ Da un casino di tempo. Ok, abbiamo capito – fece scocciato Romano – Questa conversazione sta diventando una fottuta seduta dallo strizzacervelli. Senti Tzi vattelapescà. Fatti passare la crisi da emo, e rispondi: vuoi o non vuoi venire con noi? E non uscirtene fuori con qualcosa come non posso o stronzate varie. O lo vuoi fare o non lo vuoi fare. Semplice. ‘’ 
‘’ Lovi, allora anche vuoi che venga?’’
‘’ Cazzo, no! E’ lei che deve decidere! Per il resto, non me ne fotte una beata minchia! ‘’ 
‘’ Io lo so che in realtà è il tuo modo per dimostrare che ci tieni! ‘’
Iniziarono a battibeccare come una vecchia coppia sposata , e Tzitzimime, guardandoli, non poté fare a meno di pensare a quanto fossero carini insieme. C’erano tante buone ragioni per cui andare all’Agenzia era una pessima idea. Ma il mondo sotterraneo era terribilmente noioso, e lei non aveva niente da fare. Guarda caso, quei due erano un’ottima distrazione. 
Due scemi con problemi di UST. Aiutarli un po' sarà divertente. 
‘’ Uff certo che siete testardi. Va bene, verrò  – disse sicura, interrompendo la loro discussione – Ma spero che uno di voi due sappia raccontare bene le bugie, perché non ho intenzione di tornarmene indietro tanto presto. ‘’

   
 
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