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Autore: Nene_92    01/10/2016    10 recensioni
[INTERATTIVA - CONCLUSA]
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Antares Black aveva avuto tutto dalla vita.
Un cognome importante e prestigioso, ricchezza, potere, fama e anche una bellissima moglie, Lyra. Moglie che però era stata in grado di generare soltanto figlie femmine.
Ciò che gli mancava, era un erede maschio.
Avrebbe perciò aperto casa sua per un mese esatto. E, in quel periodo di tempo, avrebbe ospitato tutti gli interessati. Tra questi, avrebbe cercato il ragazzo giusto. Quello al quale affidare il suo cognome, in modo che fosse portato avanti: avrebbe adottato il ragazzo e gli avrebbe dato metà delle sue ricchezze - perchè l'altra metà, più la casa, sarebbe rimasta comunque a sua nipote Cassiopea.
I requisiti? Avere tra i 18 e i 25 anni, possedere un legame di sangue con i Black ed essere, ovviamente, purosangue. Pensi di averli? Allora fatti avanti!
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[Ps: visto che ultimamente qualche cretino si diverte a segnalare a caso le interattive, specifico che all'interno della storia sono presenti tre personaggi particolari: Altair ed Antares Black - MIEI OC - ed Elizabeth Abbott (dell'autrice Sesilia Black) che compaiono anche nelle storie "History" e "Magisterium" dell'autrice Signorina Granger. Entrambe le autrici lo sanno e sono d'accordo.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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Prima di lasciarvi al capitolo: io capisco che sia riniziata la scuola e che ognuno abbia i suoi impegni, però se dico dall'inizio che oltre alle recensioni per costruire un capitolo mi servono le risposte alle domande, voi dovete mandarmele senza che io vi corra dietro.
Alcuni di voi le risposte non me le hanno mandate, nonostante siano passate più delle due settimane previste, quindi qualcuno non comparirà. 


- La pozione - 

Giovedì 10 Agosto 2000






"Per come la vedo io" Disse Cassiopea sistemandosi meglio sul tappeto "il punto d'incontro è molto semplice da trovare. E ce l'avete davanti. Tu dovresti farlo per tua figlia, Hitoshi." Spiegò puntando lo sguardo su Malfoy "E tu per tua nipote, Aidan." Continuò spostando lo sguardo su Nott. "Cassandra è morta di parto, è stata una disgrazia. E anche se non fosse così, non è di certo recriminandovi la cosa a vicenda che la farete tornare in vita: lei è morta. Adesso dovete solo decidere se continuare con questo litigio assurdo oppure se mettere da parte le divergenze e fare qualcosa di buono per la bambina. Sta già crescendo senza una madre, davvero volete anche farla crescere in mezzo ad un litigio tra famiglie ugualmente importanti e influenti? Perchè se è così, vi faccio notare che sarà lei l'unica vera vittima della situazione. Si può crescere senza una madre - parlo per esperienza diretta - ma non si può crescere senza una famiglia."

Hitoshi ci aveva messo due giorni per rimuginare sull'intero discorso di Cassiopea e, suo malgrado, si era ritrovato d'accordo.
Per quel motivo quella mattina, nonostante volesse essere in qualsiasi altro luogo tranne che lì, si ritrovò a bussare a quella porta con sua figlia in braccio.
Ad aprirgli fu un assonnato Darius, che lo guardò con aria interrogativa. In fondo, l'ultima prova si era proprio tenuta a notte fonda. "Hai sbagliato stanza per caso?"
"Veramente... cercavo Aidan." Le ultime due parole il ragazzo le sussurrò, vedendo gli occhi di Darius sgranarsi per la sorpresa in risposta. Probabilmente il russo stava per avere un infarto. "Come hai detto scusa?" Domandò infatti incredulo.
"Per favore non me lo far ripetere!" Replicò Hitoshi, che stava già iniziando a pentirsi di quel moto di coraggio che aveva avuto di prima mattina.
Sempre più perplesso, Darius si girò verso l'interno della stanza per chiamare l'amico, che comparve poco dopo con i capelli completamente arruffati. Esattamente come il russo, anche lui spalancò gli occhi per la sorpresa vedendo chi c'era alla porta. Ma non ebbe modo di dire nulla, perchè Hitoshi gli cacciò in braccio la figlia.
"Ecco, prendila e instaura quel rapporto zio-nipote che non avete ancora avuto modo di creare. Io vado. Ho già respirato anche troppo la tua aria."
Senza dare il tempo ai due ragazzi di capire fino in fondo la situazione, Malfoy si dileguò.
Era appena sparito in fondo al corridoio quando la bambina scoppiò a piangere.

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Mintaka si avviò sbadigliando verso il tavolo della colazione, chiedendosi mentalmente dove cavolo fossero finiti tutti. In effetti l'unica presente nella Sala era Miranda.
"Buongiorno!" La salutò con un mezzo sorriso mentre si sedeva al suo fianco. Era troppo stanco per riuscire ad articolare altro.
La rossa invece gli sembrava fresca come una rosa.
"Fammi indovinare... prova impegnativa ieri sera?" Domandò infatti lei alquanto divertita.
"Non sa-a-a-i quanto." Rispose lui soffocando uno sbadiglio. "Abbiamo finito alle quattro."
"E allora perchè non sei rimasto a letto?" Lo prese in giro la ragazza.
"Perchè ormai ho il mio ora-a-a-rio di risveglio. E se lo perdo mi incasino la giornata." Spiegò Mintaka mentre cercava di tenere anche solo gli occhi aperti.
"Io fossi in te farei colazione e poi tornerei a nanna. Se no rischi di non arrivare a fine mese per mancanza di sonno." Insistette Miranda, prima di rendersi conto di parlare al vuoto.
Mintaka si era appena addormentato.
"Oppure puoi sempre farti un sonnellino sul tavolo della sala da pranzo." Continuò la ragazza sempre più divertita, mentre trasfigurava la sedia del ragazzo in una poltrona per farlo stare più comodo.

Però doveva ammettere che Mintaka Rosier addormentato era davvero carino.

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"Lei sta scherzando vero?" Non riuscì a trattenersi Corey dal domandare, prima che un'occhiataccia di Antares lo gelasse sul posto.
"E invece ha capito benissimo Signor Marshall. Le mie dispense non si toccano."
L'ex Serpeverde strabuzzò gli occhi, prima di domandare "E allora come faremo per procurarci gli ingredienti?"

In effetti, quando quel pomeriggio il vecchio Black li aveva radunati nel cortile e aveva spiegato che la prova consisteva "semplicemente" nel realizzare l'intruglio confondente, aveva tirato un sospiro di sollievo. Era una pozione tutto sommato facile, che si imparava a preparare al quarto anno. E lui era sempre andato bene in pozioni. La prova era facile.

Appunto. Troppo facile.


Avrebbe dovuto immaginare da subito che ci sarebbe stato un trabocchetto sotto.

"C'è un bosco che circonda tutta la zona circostante. E dentro ad un bosco si trovano notoriamente tutti gli ingredienti che vi serviranno per questa pozione." Rispose Antares con un ghigno. "Il primo che finisce vince... e se proverete a barare lo saprò. Buona fortuna."

Corey sbuffò rassegnato. Un conto era preparare pozioni. Un altro era trovare gli ingredienti.
Era sempre stato pessimo in erbologia.

Il vecchio l'aveva fatto di sicuro apposta!

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Di solito a Nihal Jackson non piaceva vantarsi o mettersi in mostra.
Però quella volta era sicuro di avere la vittoria in tasca.

Insieme alla sorella aveva un negozio di antiquariato e spesso e volentieri, girando per il mondo, si era ritrovato a dover realizzare pozioni di diverso tipo con ingredienti recuperati sul momento.
Se gli ingredienti che servivano per la pozione si trovavano tutti all'interno del bosco, allora lui era perfettamente in grado di trovarli e realizzare la pozione molto velocemente.

Senza neanche stare ad osservare quello che facevano gli altri, evocò un foglio di pergamena e una piuma, con le quali fece una veloce lista degli ingredienti che gli servivano.
Poi si addentrò nel bosco per cercarli.

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"CASSIOPEA LYRA BLACK!"

Davanti al suo nome completo strillato in quel modo, la suddetta ragazza fece un salto sorpreso, lasciando così cadere a terra il binocolo che teneva stretto tra le mani.
Gillian, a quella reazione, ridacchiò divertita. Poi si avvicinò alla cugina, che era in piedi accanto alla ringhiera del balcone della camera.
"Che stavi facendo, esattamente? O forse dovrei dire... cosa stavi contemplando?"

Cassy, dopo aver raccolto il binocolo da terra e averlo aggiustato con un colpo di bacchetta, glielo passò sbuffando. "Sto osservando i ragazzi ovviamente!"
"Eh?" Domandò sorpresa l'altra.

Di sicuro da lei non si aspettava un'ammissione detta così candidamente! 


La Black scoppiò a ridere e spostò la testa della Greengrass nella giusta direzione, mentre quest'ultima inforcava a sua volta il binocolo per osservare.
"Beh... a parte il fatto che alcuni sono dei gran bei ragazzi e gli occhi li ho anche io... tu non li trovi comici? Oggi sembrano un branco di cani impazziti! Neanche la mia quando faccio finta di lanciarle la pallina e poi me la tengo in mano fa così!" Spiegò Cassy alquanto divertita.

Gilly ci mise qualche secondo prima di capire il senso delle sue parole. Poi scoppiò a ridere a sua volta.
In effetti i ragazzi stavano girando - anzi per meglio dire correndo - dentro al bosco, ognuno per conto suo. Come tante trottole impazzite.

"Ma che cavolo...? Ok... cosa ha escogitato Antares oggi?" Si ritrovò a chiedere divertita, prima di venire colpita da una illuminazione divina. "Anzi no... aspetta!" Per quanto la situazione fosse comica, non poteva ignorarne di certo un'altra! "Cassy... chi è che ti piace di loro esattamente?" Domandò a bruciapelo.
"A me? Nessuno!" Rispose velocemente l'altra.
Troppo velocemente.
"Cassy..." La ammonì Gillian sempre più divertita.
Allora ci aveva visto giusto!


Ma l'arrivo provvidenziale dell'elfo con un vassoio in mano salvò Cassiopea dal dover fornire ulteriori spiegazioni. "Uhhh! E' arrivata la merenda! Ne vuoi un po'?" Svicolò infatti.
"Ehm... cosa sarebbe esattamente?" Si arrese temporaneamente Gilly.
Ma se pensa di sfuggirmi si sbaglia!

"Granita al cioccolato!" Fu la risposta felice della ragazza, piazzandole un cucchiaino sotto al naso.
Gillian osservò per qualche secondo la miscela marroncina, prima di domandare perplessa "Come quella che ha usato zio Altair per conquistare zia Lizzy?" *
"Esattamente. Allora... vuoi assaggiare o no?"
"Al cioccolato non si dice mai di..." Gillian non riuscì a finire la frase, perchè Cassiopea, con un movimento fulmineo e approfittando della bocca aperta della cugina le infilò il cucchiaino pieno di granita in bocca.
Dopo aver deglutito, Gillian si ritrovò ad ammettere "Ok, al suo posto sarei stata conquistata anch'io... ma tu non puoi distrarmi così, non è valido!" Protestò agitando le braccia "Quindi dimmi... chi è che ti piace di loro?" Concluse puntandole l'indice contro.
"Assolutamente nessuno. E poi...
parli proprio tu Gilly?"

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Cecilia si diresse con passo veloce verso la sala da pranzo.
Non sapeva il perchè, ma si era svegliata all'improvviso con una gran fame. Anzi, non era neanche fame... aveva un vero e proprio buco allo stomaco.
Sapeva molto bene che quello non era l'orario di cena - era già più di mezzanotte passata - ma conosceva la casa perfettamente perciò sapeva che il quadro che si trovava a metà della stanza era in realtà una porta che conduceva alle cucine.
Fu così che giunse nel regno degli elfi domestici.
Aveva l'intenzione di chiedere loro più o meno l'equivalente di un bue arrosto... peccato che quello che vide le fece dimenticare per un attimo anche la fame.
Aster era seduto vicino ad un piccolo tavolo, intento a chiacchierare con North - avvolta nel solito pigiama.

Cecilia rimase immobile a fissarli per qualche secondo prima di riprendersi e segnalare la sua presenza schiarendosi la gola.
Sua cugina si girò verso di lei sorridendo, invece l'espressione di Aster si modificò immediatamente. Da rilassato strabuzzò gli occhi, prima di riprendersi e rivolgerle un sorrisetto strafottente. "Weiss... a cosa dobbiamo la sua regale presenza qui?"
"Indovina Evans! In fondo lo sanno tutti che in cucina si viene per dormire!" Rispose lei più acidamente del solito.
"Beh... Mintaka si è addormentato in salotto stamattina, quindi tutto è possibile." Commentò lui, non intenzionato minimamente a dargliela vinta.
"Io mi dileguo." Sussurrò North intuendo immediatamente la mal parata.
"Tu resti ferma qui." Le ringhiò Cecilia in risposta, riuscendo non si sa bene come a sentirla comunque. "Tra l'altro... perchè sei qui?" Le domandò poi incuriosita, notando solo in quel momento che la bruna aveva tra le mani una tazza contenente latte e cereali.
"Non sono ancora abituata al fuso orario. Quindi mi viene fame quando dovrei dormire e sonno quando dovrei essere sveglia." Spiegò la diretta interessata in tono pacato, sperando così di smorzare i toni della conversazione.
"Non credo ti debba delle spiegazioni." Si intromise però Aster.
"Non sto parlando con te." Esclamò Cecilia arrabbiata.
"Ok... io vado." Esclamò North alzandosi in piedi e mollando sia ciotola che cucchiaino sul tavolo. "Grazie per il cibo John!" Aggiunse rivolgendosi all'elfo domestico, che le rivolse un inchino. Poi, prima che uno dei due potesse fare qualcosa per fermarla, se la diede a gambe.

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* per chi non dovesse riconoscere la citazione, mi riferisco alla storia History di Signorina Granger XD


Domanda della settimana:


con i mille galeoni che Antares ha distribuito nel primo capitolo i vostri OC cosa ci hanno fatto?

  
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