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Autore: lolli89    02/10/2016    2 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Mmm… buongiorno >>, sbadigliò Xx, rigirandosi tra le braccia di James, il mattino seguente.
 
 
 << Goodmorning to you >>, fece lui, gli occhi ancora chiusi, ma le braccia ben strette al corpo di lei.
 
 
Rimasero un po' in silenzio, immersi nel profumo della pelle l’uno dell’altra, ripensando a tutto quello che era successo la sera prima… e la notte appena trascorsa: avevano entrambi un gran sorriso in volto.
 
 
 << Sai… serate come quella di ieri dovrebbero essere più frequenti >>, fece lui, spostandole con dolcezza i capelli dagli occhi.
 
 
 << I totally agree >>, gli rispose, poggiandogli la testa sul petto, sopra il suo cuore… arricciandogli i radi peli del petto con un dito.
 
 
Amelia si svegliò, e Xx andò a prenderla e la portò nella stanza sua e di James: erano un paio di sere che provavano a lasciarla lì a dormire.
 
 
 << Buongiorno principessa >>, la salutò Xx, dandole un bacio, cullandola mentre tornava dal ragazzo.
 
 
 << Hi love… felici due mesi >>, fece James prendendo la bimba in braccio, dandole un bacio e mettendola sul letto accanto a lui, e Xx si mise dal lato opposto della bambina, che stava in mezzo ai due genitori e faceva dei gran sorrisi.
 
 
 << Non oso pensare ai miei genitori come facevano con due bambini piccoli! Gestire lei è già difficile… dovrei farglielo sapere e scusarmi per tutte le volte che io e Ollie li abbiamo fatti impazzire >>, sorrise James, guardando la sua bambina, carezzandole la pancia con dei cerchi, mentre lei provava a prendergli un dito della mano, riuscendoci.
 
 
 << Si, per quanto sia tutto sommato buona, non è facile gestire tutto >>, confermò lei, guardandoli entrambi.
 
 
 << Well… le tue quarantotto ore si sono un po' ridotte: cosa posso fare per te oggi? >>, domandò James, a metà tra il serio e il divertito.
 
 
 << Sul serio? Mmm… potresti andare a preparare la colazione, per iniziare >>, gli sorrise lei, baciandolo, sfiorandogli appena le labbra.
 
 
 << Va bene >>, le sorrise, uscendo dalla stanza solo con i boxer e una vecchia maglietta.
 
 
 << Amelia, lascia che la mamma ti sveli un segreto: il tuo papà è l’uomo più gentile e buono del mondo >>, le disse lei, mentre la bambina guardava il padre uscire dalla stanza.
 
 
 
 << Colazione in arrivo >>, sorrise, entrando con il vassoio dopo qualche minuto.
 
 
 << Xx, dove sei? >>, domandò.
 
 
 << Jay, sono in bagno, sto cambiando Amelia… arriviamo subito >>, urlò lei, mettendo la pomata sul sederino della bimba.
 
 
 << Prova a farla addormentare… Non ha fame, aveva solo il pannolino puzzolente >>, gli disse, dandogliela in braccio, mentre lei si sedeva per la colazione.
 
 
James si distese sul letto, posandosi la bambina sopra il petto, la testolina sopra il suo cuore… e bastò quello, unito a qualche canzoncina cantata per farla addormentare.
 
 
Xx prese il cellulare e scattò una foto: era un momento tenerissimo tra padre e figlia.
 
 
 << In questo ti somiglia >>, le sussurrò James, continuando a fare carezze alla bambina.
 
 
 << Mm? >>, fece lei, poggiando anche lei la testa sul suo petto.
 
 
 << Anche a te piace addormentarti con la testa sopra il mio cuore >>, continuò lui, scattando un’altra foto di loro tre così.
 
 
 << Sì… hai ragione >>, ammise.
 
 
 << E pensare… poco meno di un anno fa neanche la volevo… che stupido. Ora non riuscirei a fare a meno di lei… sono molto felice di aver cambiato idea… alla fine >>, le sorrise James.
 
 
 << Anche io sono felice che si sia risolto tutto… non mi immagino una vita senza di lei >>, rispose Xx, baciando la testa della figlia.
 
 
 << Andresti a metterla nella sua culla? >>, gli domandò.
 
 
 << Subito >>, fece lui, tenendo la bambina e alzandosi: aveva imparato in fretta dove mettere le mani, o come fare per cullarla… quando l’aveva presa in braccio la prima volta, un po' goffamente, sembrava una vita fa.
 
 
 << Ehi, amore, ora che vuoi… wow >>, fece lui, rimanendo con la bocca aperta come uno scemo: Xx si era fatta trovare nuda, sul letto, la schiena appoggiata alla testiera…
 
 
 << Dicevi? >>, domandò, sensuale, mentre si accarezzava una gamba con fare provocante, e l’altra la faceva vagare sopra le lenzuola stropicciate.
 
 
 << Eh? Io… cosa? >>, James era nel pallone, e non faceva che guardarla fisso.
 
 
 << Mi sembrava che mi stessi domandando qualcosa… giusto? >>, fece innocente.
 
 
 << I-io…? Eh… sei… you are fantastic >>, balbettò, avvicinandosi.
 
 
 << Sei molto gentile. Vorrei che ora tu ti rimettessi la bella camicia di ieri sera, e andassi a sistemare il tavolo giù… sai, ieri non abbiamo più sparecchiato. Siamo stati distratti da… altro >>, fece lei con un ghigno: voleva farlo cuocere per un po' nel suo brodo.
 
 
James rimase interdetto per un momento, prima che il suo cervello cominciasse ad elaborare quell’informazione.
 
 
 << Oh… s-si. Nessun… problema >>, fece lui, deglutendo, mentre ancora il suo sguardo scorreva su tutto il corpo di lei.
 
 
James si avvicinò al letto per recuperare la sua roba, quando Xx lo tirò per la maglietta, lui si voltò sorpreso e lei lo baciò intensamente, succhiandogli le labbra, facendo irruzione nella sua bocca con la sua lingua, le mani tra i capelli.
 
 
Veloce come era iniziato, quel bacio finì, con un James sempre più interdetto, il respiro irregolare.
 
 
 << Questa è una minima parte della tua… ricompensa, ci vediamo dopo. Io ti aspetto… tutta nuda… anzi >>, fece lei, la voce roca di desiderio: prese la vestaglia della sera prima e se la mise addosso, uscendo dalla stanza seguita da James, si mise comoda distesa sul divano, e si tolse quell’indumento.
 
 
 << Ti aspetto qui… magari con qualche incentivo farai più in fretta >>, fece lei, ammiccando… mentre James rimaneva imbambolato a fissarla.
 
 
 << James… stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma… >>, continuò lei spostandosi appena, in modo da poterlo vedere… ed essere vista.
 
 
 << W- what?... Yes… vado a… di là >>, farfugliò, infilandosi la camicia.
 
 
James non ci mise molto a sistemare, e ogni volta che tornava dentro con qualcosa le lanciava un’occhiata di desiderio e sentiva i pantaloni tirare… accidenti a Xx!
 
 
 << Tutto sistemato >>, fece James avvicinandosi al divano, sedendosi sul tavolino che stava di fronte.
 
 
 << Sei stato bravissimo… e molto veloce >>, gli sorrise Xx: lo afferrò per la camicia e lo tirò a sé… sopra di sé, mentre lo guardava, insinuando le mani sotto la camicia.
 
 
 << Merito della ricompensa >>, sorrise James beffardo, senza darle modo di poter dire altro: le circondò la guancia con una mano e ci strofinò sopra il pollice.
 
 
Xx prese fuoco… come ogni volta che lui la toccava, o semplicemente la sfiorava.
Questa volta, però, a stordirla non era solo il contatto così ravvicinato, o quei suoi occhi verdi... di un verde così caldo, chini su di lei… o le labbra di lui, schiuse, a un soffio dalle sue: no… era il profumo della sua pelle. Le invadeva i polmoni a ondate regolari, stordendola, rendendola incapace di pensare.
Sapeva di buono… un profumo unico, che la attraeva come un magnete: e poi odorava ancora della fantastica notte passata insieme.
 
 
James la baciò con irruenza, con forza: reclamava quello che era suo.
Xx non se lo aspettava proprio, e quando James si spostò, l’unica cosa che ancora riuscì a sentire era l’impronta delle labbra di lui che ancora bruciava, lì dove si erano posate.
Lo spinse lungo disteso sul divano, e come un gatto fu sopra di lui, iniziando a sbottonargli la camicia.
 
 
 << Ehi, piano Xx! >>, esclamò, lasciandosi andare alla sua classica risata aperta e contagiosa… di cuore: le accarezzò la guancia che divenne calda al suo tocco… cosa le succedeva quel giorno? Era ipersensibile a lui.
 
 
James poggiò le labbra sul lobo dell’orecchio di lei, cominciando a mordicchiarlo… facendole provare anche un po' di solletico.
Si spostò verso il collo, che cominciò a baciare e succhiare dolcemente: ogni punto sfiorato da quelle labbra ribolliva di piacere.
 
 
Tracciò con la lingua la linea del collo, arrivando al mento, provocandole leggeri sussulti….
 
 
Xx provava a trattenersi, ma James notò l’effetto che le faceva e proseguì in quel modo, spostando la lingua nell’incavo tra il collo e l’orecchio.
 
 
 << Jay… oh… >>, gemette forte, non riuscendo a trattenersi oltre, mentre James si alzava e le faceva poggiare la schiena sui cuscini, tornando a occuparsi delle sue labbra.
La sua mano cominciò a percorrere delicatamente tutto il corpo di lei, posando quella libera su un fianco, mentre la prima, quella che aveva vagato sul corpo di Xx, si insinuava delicatamente tra le sue cosce.
 
 
Xx sentì le sue dita affusolate insinuarsi lentamente nella sua intimità, e un brivido di piacere le percorse la schiena quando il ragazzo cominciò a muoverle al suo interno, affondandole poco alla volta, sempre di più…
 
 
Il respiro e il battito di entrambi accelerarono bruscamente, le loro lingue si intrecciavano e si rincorrevano in una danza di passione, mentre le dita di lui continuavano a farsi delicatamente strada in lei, tra le sue gambe: << James! >>, ansimò Xx più forte di prima, quando lui arrivò a stuzzicarle il clitoride.
 
 
I jeans di James diventavano sempre più stretti, notò Xx con un sorrisetto di trionfo: stava per allungare le sbraccia sbottonandogli i jeans, quando improvvisamente lui si spostò da sopra di lei, e senza dire una parola la prese in braccio, portandola nella loro camera.
 
 
 << Ma che…? >>, cominciò Xx perplessa, ma lui la posò a terra, a fianco del loro letto, le prese il polso e la avvicinò a sé, sfiorandole il naso dolcemente con il proprio.
 
 
 << Ti amo… adoro le tue curve e le tue provocazioni… il tuo modo inconsapevolmente sexy di fare. Sento di poter essere libero di essere come sono con te, senza fingere… e so che tu mi rimarresti accanto, se dovessi averne bisogno, se dovessi cadere. Di te amo tutte le sfumature, da quella dolce a quella focosa, da quella timida a quella sfacciata… e tutto il tuo corpo, naturalmente… >>, le sussurrò all’orecchio.
 
 
Xx chiuse gli occhi e sorridendo felice, pregustando l’attimo prima del bacio: sentiva il respiro di James vicinissimo al suo viso.
Sentì il suo cuore fare le capriole dall’eccitazione: dopo più di due anni e una figlia, ancora sentiva il petto esplodere ogni volta che James incrociava lo sguardo con il suo, complice… o ogni volta che la sfiorava in un certo modo… o le sussurrava qualcosa in tono sensuale.
 
 
 << I love you James… sei… tutto quello che ho sempre cercato in un ragazzo. Sei spaventosamente bello e sexy… hai uno sguardo che scioglierebbe un igloo. Le tue mani… le adoro: mi sento protetta, ma sanno anche regalarti momenti di fuoco e passione… e il tuo essere dolce e comprensivo, contrapposto al tuo lato possessivo… qualche volta rude e un filino arrogante… sei solo mio, e ti amo tanto >>, gli disse Xx. E lui le sorrise, il suo sorriso timido: insinuò la sua lingua lentamente tra le labbra di Xx, prendendole il viso tra le mani… mentre Xx gli circondava il busto, lasciandosi trasportare da quel bacio intenso.
 
 
James la trascinò sul letto, spostando le sue labbra sul collo, carezzandole i fianchi con le dita sinuose, con fare possessivo…
 
 
 << Questo lato possessivo? >>, mugugnò lui, lascivo.
 
 
 << Tra le altre cose… >>gemette Xx, sorridendo: un altro brivido le percorse la schiena… sentire le mani di James che la sfioravano la facevano andare in estasi.
 
 
Lui si spostò sui suoi seni, e Xx sorrise ancora di più tra sé, concentrandosi sul piacere immenso che le procuravano quelle labbra ogni volta che la lambivano.
 
 
 “ Quanto è bella… e dolce, e passionale… e i suoi baci, Dio, mi mandano in estasi… e le sue dita che mi accarezzando… che mi stringono… sono in paradiso. Dove la nasconde tutta questa passione, minuta com’è? Questa ragazza io me la sposo “, pensava James mentre la baciava, ma fu improvvisamente richiamato alla realtà dalle sue mani che gli stavano sfilando i jeans – senza che se ne rendesse conto -, e ora gli sfilava con lentezza i boxer… la camicia sbottonata solo per metà ancora indossata.
 
 
James la attirò tra le sue gambe baciandole il ventre, e lei gli infilò le dita tra i capelli: aveva le guance arrossate.
 
 
 “ La voglio… sotto di me, ora, a gemere per l’orgasmo, a urlare il mio nome… a graffiarmi la schiena “, pensò ancora James, trascinandola sopra di lui sul letto, mentre la stanza si riempiva della loro eccitazione e dei loro gemiti e sospiri… mentre le loro intimità entravano in contatto, sfiorandosi appena, vogliose.
 
 
Xx lo baciò come se fosse una cosa necessaria alla sua sopravvivenza, e lui la ricambiò con la stessa necessità… come se quel bacio fosse tutto per lui.
 
 
Jmaes spinse il corpo minuto Xx in modo che fosse ben distesa sul materasso, mentre lui, sopra di lei, la bloccava con le gambe, il busto ben diritto, mentre la osservava con uno sguardo carico di amore, sfiorandola con le dita dappertutto… come seta che scivola sul corpo.
 
 
Scese a baciarle e mordicchiarle il collo, lasciando il segno del suo passaggio… della sua appartenenza a qualcuno, più precisamente a lui.
 
 
Xx gemette inarcando il corpo sotto quello di lui, con le braccia che salivano in alto ad afferrare i cuscini… e questa reazione di lei lo invitò a scendere ancora più in basso… tra le sue gambe, mentre con le mani le faceva divaricare le cosce.
 
 
Iniziò piano, con la punta della lingua ad assaggiarla: era calda e pronta per lui.
 
 
 << James! >>, urlò, senza riuscire a trattenersi oltre, soffocando un secondo grido contro il cuscino.
 
 
Il ragazzo continuò questa intima, dolce tortura con la lingua… e con calma aggiunse un dito… e poi un secondo… cominciando a muoverle ritmicamente: le sue dita erano perfettamente avvolte… come un guanto che calzava alla perfezione.
 
 
Xx era scossa da spasmi: le gambe si allungarono e irrigidirono, le dita dei piedi si arricciarono… e lei apriva di più le gambe, per dargli maggior accesso: in quel momento, durante l’orgasmo, era alla sua mercè… avrebbe potuto farle qualsiasi cosa.
 
 
James risalì il suo corpo, imperlato da goccioline di sudore, baciandolo… fino ad arrivare alle labbra di lei che lo accolsero con un sorriso, baciandolo con forza, con passione… gemendo su di loro.
 
 
Xx lo tenne stretto a sé per qualche secondo, poi la sua mano scese a cercare l’erezione di lui, iniziando a strofinarla contro di lei, contro la sua apertura.
 
 
 << Sei insaziabile >>, commentò James ridacchiando, parlando dopo un lungo lasso di tempo in cui non si sentirono altro che gemiti e sospiri.
 
 
 << Senti chi parla >>, lo prese in giro Xx, ridacchiando insieme a lui.
 
 
Il fidanzato cominciò a entrare in lei… e Xx si rilassò, sotto le sue spinte, afferrandolo dietro al collo per tenerlo vicino a sé e baciarlo con tutta la passione che aveva.
 
 
James aumentò la velocità: credeva di impazzire dentro di lei, il suo corpo lo avvolgeva e lo copletava… si sentiva come a casa.
 
 
 << Amore… >>, gemette lei sulle sue labbra, mentre con una mano gli carezzava il petto, alzando appena il sedere per andargli incontro.
 
 
 << Xx… >>, quasi urlò lui: non resistette più, ed esplose in un orgasmo potente e totale.
 
 
Lei lo raggiunse pochi secondi dopo, mentre annullava la piccola distanza che li separava, gemendo nell’orecchio di lui, perdendo il controllo del proprio corpo scosso da nuovi brividi e spasmi…
 
 
James le crollò addosso esausto, ma appagato e felice, e Xx gli accarezzò i capelli con dolcezza.
 
 
 << No… resta qui. Mi piace sentire il tuo corpo contro il mio >>, fece Xx bloccandolo, quando provò a spostarsi di lato.
 
 
 << Sono pesante… >>, le sorrise, dandole un lieve, casto bacio a fior di labbra.
 
 
 << Non è vero. Sto bene, così… mi sento protetta… coccolata… felice. Resta qui… ti prego >>, lo implorò, stringendogli le braccia intorno la schiena.
 
 
James sorrise ancora di più, restando sopra di lei a farsi accarezzare, mentre lui cospargeva il viso di lei di teneri baci.
 
 
 << Non posso dire di no, se me lo chiedi così… >>, le rispose, carezzandole il viso con una mano.
 
 
 << Era esattamente quello che speravo >>, gli sorrise, rilassandosi sempre di più sotto il suo dolce peso.
 
 
 << Quello che resta delle prossime quarantotto ore sarà così? >>, le domandò dopo qualche minuto.
 
 
 << Mmm… può darsi. Tu tieniti pronto a tutto >>, ghignò.
 
 
 << io sono sempre pronto per questo! Dovremmo giocare più spesso a poker… e dovrei perdere sempre >>, ridacchiò James.
 
 
 << Non sarebbe una cattiva idea >>, rise Xx.
 
 
Poco dopo sentirono Amelia piangere, e James dovette spostarsi, mentre Xx si infilò il primo vestito che le capitò tra le mani – senza intimo -, notò James, e andò dalla sua bambina.
 
 
 << Non vieni? >>, gli domandò, guardandolo.
 
 
 << Si… ora arrivo >>, le sorrise, continuando a guardarla innamorato.
 
 
 
 
 << Ehi, amore… che fai? >>, domandò Xx a James più tardi, nel pomeriggio, entrando nella stanza che avevano come “ studio “.
 
 
 << I reply to an email… work >>, le rispose, spostando lo sguardo su di lei, e riposandolo poi sul pc.
 
 
 << Travel in sight? >>, gli domandò, massaggiandogli le spalle.
 
 
 << Not now >>, le rispose rilassandosi al suo tocco.
 
 
 << Va bene… ma questa volta, per favore, mi potresti avvisare per tempo? Così mi organizzo con Amelia e il lavoro >>, gli disse, in piedi dietro di lui, baciandogli il collo.
 
 
James parve spiazzato.
 
 
 << La maternità non dura in eterno >>, gli sorrise, leccandogli e mordicchiandogli il lobo dell’orecchio.
 
 
 << Ero così abituato a vederti qui per casa… Facciamo un altro bambino allora, no? Visto che ci vengono così bene… >>, disse James, un po' scherzando e un po' no.
 
 
 << What? >>, domandò Xx, presa alla sprovvista.
 
 
 << Non eri tu che dicevi di volere tanti bambini? E io sono d’accordo! >>, fece lui.
 
 
 << Si… ma non uno dietro l’altro. O meglio… non così tanto uno dietro l’altro. Mi sono appena ripresa dal parto! >>, esclamò.
 
 
 << Ok… però intanto possiamo fare tanta pratica, no? Così ci verranno sempre meglio >>, fece lui furbo, inarcando un sopracciglio.
 
 
 << Tutta la pratica che vogliamo >>, acconsentì Xx.
 
 
James si alzò di scatto dalla sedia, e con una mossa rapidissima le afferrò i polsi facendole fare mezzo giro su sé stessa, imprigionandola tra le sue braccia, premendole la schiena contro il suo petto, coprendole la bocca con una mano, per impedirle di dire qualsiasi cosa: Xx aveva il respiro grosso, il cuore che batteva impazzito.
 
 
Lui posò il viso tra i suoi capelli, inspirando il loro profumo: la mano che le teneva la bocca scese sopra il vestito, lungo il fianco… mentre l’altra mano ancora la teneva per i polsi.
 
 
Arrivò al bordo del vestito, sollevandolo… facendo scivolare la mano lentamente sulla coscia: Xx aveva i brividi…
 
 
 << Questo genere di pratica? >>, le domandò, la voce bassa e profonda.
 
 
Il tocco familiare di James le faceva girare la testa: i muscoli del basso ventre si contrassero in un coagulo di desiderio, mentre la sua mano continuava a risalire tra le sue gambe, fino a che le sue dita non arrivarono , e lui notò che non aveva messo le mutandine: era già umida.
 
 
Xx voltò la testa e James la baciò, muovendosi impunemente sulle sue labbra, mentre una vampata di piacere le salì al cervello, infrangendo ogni possibile resistenza, buon senso… o forza di volontà: era molto difficile, per lei, resistere a quelle mani calde… esperte…
 
 
 << Ti voglio… ti desidero, lo senti? >>, bisbigliò lui.
 
 
Le sfilò il vestito in un unico gesto, e lei gli sfilò la maglietta e i boxer e i pantaloni insieme, gettandoli sul pavimento sopra al suo vestito.
 
 
James le infilò un dito dentro, e Xx gemette sonoramente, chiudendo gli occhi per assaporare quelle sensazioni, la bocca semiaperta.
 
 
 << Guardami >>, ordinò, aggiungendo un secondo e un terzo dito.
 
 
Xx aprì gli occhi e lo guardò, le gambe molli, il corpo in balia di quelle dita che la stavano facendo impazzire: per fortuna che lui la sorreggeva, o sarebbe finita per terra.
 
 
Lentamente stava arrivando l’estasi che lui sapeva regalarle… ma non le bastava: lo spinse per terra, e lei lo seguì, sovrastandolo.
 
 
 << Dimmi un po'… Jamie… chi è che ha vinto ieri sera? >>, gli domandò sensuale.
 
 
James ringhiò: odiava il nomignolo Jamie, e affondò in lei una vola, con foga, fulminandola con lo sguardo.
 
 
 << Yes… I. Perciò conduco io… almeno per questa volta >>, disse, prima di abbassarsi e baciarlo con tutta la passione che aveva: lo graffiò sulla schiena, circondandogli la vita con le gambe, mentre lei si girava, finendo sotto di lui.
 
 
 << Ma… non dovevi… condurre tu? >>, ansimò, ghignando insieme: era grandioso trovarsi avvolto da lei:
 
 
 << Posso farlo anche da qui >>, gli sorrise maliziosa, dando una spinta forte, verso l’alto, con il suo bacino, facendolo affondare completamente in lei, inarcandosi… continuando a baciarlo e toccarlo, pelle contro pelle, assaggiandosi l’un l’altra, leccandosi… baciandosi e mordicchiandosi, mentre lui affondava sempre più dentro, sempre con più impeto.
 
 
I graffi che si facevano tra loro aumentavano con l’aumentare dei loro gemiti e delle loro spinte frenetiche: ancora, ancora e ancora…
 
 
 << Jay! >>, esplose Xx, mentre arrivava all’orgasmo, subito seguita da lui.
 
 
 << Sei sempre bella… ma dopo questi momenti lo sei di più >>, le sorrise lui, baciandole i polsi e sistemandosi al suo fianco, mentre Xx gli appoggiava la testa al petto, afferrando una coperta leggera da sopra la sedia e avvolgendo entrambi.
 
 
 << Anche tu sei molto bello… sempre. Ma… le previsioni meteo hanno chiamato un’ondata di caldo anomalo per quarantotto ore? >>, scherzò lei, rilassandosi vicino a lui.
 
 
 << Si… l’ho sentito anche io, lo hanno detto ieri sera. Sarà solo su alcune zone… e hanno detto che quello che abbiamo sentito fin ora non è niente in confronto a quello che ci aspetta domani… o stanotte, hanno chiamato caldo torrido e afa >>, rispose lui semiserio, stando al gioco.
 
 
 << Mmm… dovremmo chiuderci in casa e chiamare i pompieri, allora >>, gli sorrise, guardandolo per vedere se aveva colto l’allusione, ma se lo fece non lo diede a vedere.
 
 
 
 << Questa sera potresti preparare la cena, che dici? >>, buttò li lei, mentre andava a prendere Amelia che si era svegliata, e stava giocando con uno dei suoi pupazzi, dentro la culla.
 
 
 << Ciao amore di mamma! >>, le sorrise radiosa, prendendola in braccio e dandole un bacino, mentre lo sguardo della bimba andava dalla mamma al papà, regalando loro dei grossi sorrisi.
 
 
 << Chi c’è? Oh… c’è papà qui! >>, fece Xx, voltandosi e vedendo James dietro di lei, che faceva delle facce buffe per far sorridere la sua bambina.
 
 
 << Scusa, cosa dicevi? >>, le domandò poi: Xx era scesa in salotto con la bambina e steso una coperta a terra, l’aveva messa lì, e la stava facendo giocare, facendole anche il solletico, mentre James guardava la scena… felice, non c’erano altre parole per descrivere quello che provava.
 
 
 << Dicevo, potresti pesare tu alla cena, stasera >>, gli rispose, guardandolo, ma lui era impegnato a scrivere qualcosa sul cellulare, e Xx non era molto sicura lo avesse sentito.
 
 
 << James! Mi stai ascoltando? >>, fece più forte.
 
 
 << Cosa? La cena, si… vale anche se la ordino fuori? >>, le sorrise, stendendosi anche lui insieme a loro sulla coperta, giocando con la bambina.
 
 
 << Sarebbe carino la preparassi tu… io e Amelia ti diremo cosa fare >>.
 
 
 << Va bene allora… prepara la lista della spesa allora, vado a prendere l’occorrente e poi quando torno ci mettiamo a cucinare insieme… che ne dici Amelia? >>, fece lui, così Xx andò a prendere carta e penna per scrivere cosa doveva comperare.
 
 
 << D’accordo… vado e torno, a dopo >>, le disse, dandole un bacio a fior di labbra, e dando un bacio anche alla sua bambina.
 
 
 
 
 << Non male la cena, chef >>, si complimentò Xx, Amelia nella carrozzina vicino a loro.
 
 
 << Merito delle mie due aiuto cuoche, che mi davano istruzioni >>, rispose, sorridendo a entrambe, carezzando Amelia sulla pancia, da sopra la tutina che indossava.
 
 
 << Si… può darsi >>, ridacchiò.
 
 
Dopo cena James sparecchiò la tavola, e Xx andò nella sua camera con Amelia, la posò a letto e cominciò a leggerle una favola, mentre Amelia la guardava, mangiandosi una manina, e facendo dei piccoli gorgoglii, muovendo le piccole gambe.
 
 
 << Dov’è l’incendio? >>, esordì James, entrando nella camera con indosso un paio di pantaloni da vigile del fuoco, le bretelle – senza maglietta -, e il caschetto.
 
 
Xx strabuzzò gli occhi, rimanendo con la bocca aperta a guardarlo: allora l’aveva sentita! Amelia guardò il padre sorridendo, muovendo braccia e gambe nella sua direzione.
 
 
 << Oh, qui abbiamo due belle ragazze in difficoltà da salvare >>, continuò, entrando nella stanza, prendendo Amelia in braccio e mettendola nella carrozzina, tornando da Xx, che aveva ancora la bocca aperta, e baciandola.
 
 
 << Oh, è proprio qui l’incendio da domare >>, disse, ma lei provò a spostarsi.
 
 
 << N- no James… c’è Amelia sveglia qui… >>, fece a disagio.
 
 
 << Tu mi dici no… ma il tuo corpo mi dice un’altra cosa… e Amelia è troppo piccola, non si ricorderà un bel niente >>.
 
 
 << Si, ma… >>, provò a opporsi ancora.
 
 
 << Niente ma. L’ho letto anche su quel sito che mi hai consigliato tu, tanti neo genitori come noi hanno dei rapporti con i neonati nella culla a fianco al letto >>.
 
 
 << SI, ma… almeno possiamo portare la carrozzina nella sua stanzetta? Io mi sentirei a disagio >> insistè Xx, non troppo convinta.
 
 
 << Ok, ci penso io >>, fece James, spostando la carrozzina, notando che Amelia si era addormentata.
 
 
 << Oh mio Dio, aiuto pompiere! Sto andando a fuoco! Sento bruciare! >>, fece lei, non appena lo vide apparire dalla porta.
 
 
James le posò le mani sulle spalle: << Non si preoccupi… me ne occupo io >>, fece con una voce di velluto.
 
 
Il contatto della pelle di James con la sua era insostenibile, per Xx: il tocco di lui si espandeva lungo le sue braccia, arrivando fin sotto la sua pelle, surriscaldandola… nessuno l’aveva mai toccata come faceva lui.
 
 
Xx lo guardò negli occhi, e un brivido le percorse la schiena, un’improvvisa voglia di calore che le percorse le viscere, arrendevole.
 
 
James le afferrò il mento, catturandole le labbra, baciandola, e Xx gli sfiorò le guance con mani esitanti, facendo scorrere le dita sulla poca barba pungente che aveva.
 
 
 << Cosa dovrei fare… signore? >>, gli domandò lei impotente davanti a lui.
 
 
 << Devi arrenderti a quello che vuoi >>, le sussurrò, mentre le mani di Xx cercavano i capelli, sotto il casco.
 
 
Il loro desiderio stava bruciando: le lingue si cercarono, consumandosi a vicenda, e i loro respiri affannosi si fusero in un tutt’uno.
 
 
James infilò le mani sotto la corta camicia da notte in raso che portava, che passarono rapide sui suoi fianchi fino a scivolare sul suo sedere, stringendolo rapaci: nei suoi occhi una scintilla pericolosa.
 
 
La alzò, sbattendola contro il muro, schiacciandola con il suo corpo… e Xx sentì la sua erezione: era gonfia di voglia… e lui era pronto a liberarla.
 
 
Le prese i polsi, portandoglieli in alto, sopra la testa, mentre con la mano libera affondava un dito in lei, spostando le mutandine: lo sentiva esplorare in profondità, e a ogni suo tocco la pelle le cedeva, aprendosi al passaggio di quella mano familiare ed esperta.
 
 
Xx si lasciò sfuggire un gemito, poi liberò una sola mano dalla sua stretta, e gliela infilò dentro i pantaloni e i boxer, afferrando l’erezione, iniziando a muovere la mano su e giù, sfiorando delicatamente la punta… mentre abbassava la testa, fino a trovare un suo capezzolo e baciarlo… succhiarlo…
 
 
 << Tu mi vuoi, Xx… lo sento >>, sussurrò all’improvviso.
 
 
 << E tu vuoi me >>, fece lei: la voce di Xx lo inebriò, inondandolo di calore, mentre gli occhi di lei, il suo sguardo… lo inchiodavano dov’era; il desiderio di entrambi entrò in circolo nei loro corpi, invadendo ogni loro centimetro.
 
 
Xx intanto continuava a torturarlo con le mani, stringendogli i testicoli, e lui era arrivato quasi all’orgasmo quando all’improvviso spostò una mano da dentro di lei, sbottonandosi e abbassandosi i pantaloni e i boxer, slacciando le bretelle, e si mise tra le gambe di Xx, che ancora aveva un braccio bloccato dalla sua stretta.
 
 
La bocca di James invase la sua, insaziabile, con la mano libera gli prese la mano che aveva liberato, e la portò sopra la sua testa, insieme all’altra, e con la mano strinse più forte la presa sui polsi: le faceva quasi male, quasi conficcandogli le unghie nella pelle.
 
 
Senza che Xx potesse controllarsi, i suoi fianchi andavano incontro a lui: James era dappertutto, sulla sua pelle, sul suo cuore… le toglieva il respiro, la divorava con la lingua e con le mani, e il suo corpo gli rispondeva avvolgendolo.
 
 
 << Ti voglio dentro di me. Così, spietato e brutale… voglio che sprofondi in me >>, gli disse, guardandolo dritto negli occhi… e lui la guardò, con quello sguardo dolce ma carico di passione che la disarmava sempre.
 
 
James non rispose, sorrise, e con un’unica, rude spinta la riempì: Xx lo sentiva, sentiva ogni centimetro di lui, la sua pelle scorrerle dentro… era inebriata, e il suo profumo intenso, il profumo della sua pelle, arrivava forte e chiaro alle sue narici.
 
 
 << Jay… Dio… si… >>, biascicò, il respiro già spezzato.
 
 
 << Xx… oh… >>, rantolò lui.
 
 
 << Io eseguo quello che mi dici >>, sorrise, baciandole l’angolo della bocca, spingendo ancora e ancora dentro di lei, che aveva le gambe molli, e stava in piedi solo perché lui la teneva schiacciata al muro con il suo corpo: gli occhi di James erano così accesi che quasi bruciavano sulla sua pelle, e poi… un orgasmo duro, violento per entrambi esplose in loro, nei loro corpi… fino a che non barcollarono sul letto, le gambe che a malapena resistevano in piedi.
 
 
 << Jay… wow. Incendio domato >>, gli sorrise dopo un po', mentre era sdraiata su di lui e lo guardava, riprendendosi, il respiro ancora pesante.
 
 
 << Wow… >>, sorrise, togliendosi il casco da pompiere e mettendolo a Xx.
 
 
 
Era notte fonda, quando Xx si svegliò di soprassalto, agitata e sudata.
 
 
 << Jay… James, svegliati! >>, lo scrollò, tentando di svegliarlo.
 
 
 << Mm… che succede? >>, biascicò assonnato, steso a pancia in giù.
 
 
 << Ho fatto un sogno bruttissimo… aspetta >>, fece nervosa, la voce che tremava di paura, alzandosi dal letto per andare a controllare Amelia.
 
 
 << Xx! Dove vai? >>, fece James, alzandosi e crollando di nuovo sul letto.
 
 
Xx tornò con la bambina in braccio, tutta agitata, mettendola nel letto in mezzo a loro: Amelia carezzo le guance del papà, sorridendo.
 
 
 << Ha qualcosa che non va? >>, si preoccupò James, alzandosi subito.
 
 
 << No… sta bene, grazie al cielo. Ho… James, ho fatto un sogno orribile. Ho fatto degli incubi con bambini neonati che avevano metà testa, o la testa schiacciata… o metà cervello a causa di una qualche malattia. Ho ben impressi i loro visi nella mia mente >>, disse con un filino di voce, quasi tremando.
 
 
 << Amore… era solo un incubo. La nostra bella bambina sta benissimo, sana come un pesce >>, la rassicurò, stringendo entrambe in un abbraccio, baciandole la testa, tra i capelli.
 
 
 << Si… ma mi sono spaventata a morte >>, borbottò.
 
 
 << Lo immagino… mi dispiace. Vieni qui >>, le disse, facendola sedere sulle sue gambe, prendendo in braccio Amelia, cullandola.
 
 
 << Va un po' meglio? >>, le domandò dolcemente dopo un po'.
 
 
 << Si… scusa, sono stata una stupida >>, gli rispose, la testa appoggiata alla sua spalla.
 
 
 << Non è vero. Ora poi sei una mamma… sei più sensibile a queste cose. Non ti preoccupare >>, le sorrise, dandole un tenero bacio.
 
 
 << Già… la riporto nella sua culla >>, fece lei, alzandosi.
 
 
 << No… aspetta. Può dormire qui, per stanotte… e probabilmente tra poco dovresti andare a prenderla per allattarla >>, le disse, prendendola, strofinando il naso con quello di Amelia, che sorrise, facendo dei gorgoglii, prendendogli le orecchie con le manine.
 
 
 << Siete bellissimi da vedere insieme >>, sorrise lei, più tranquilla rispetto a poco prima.
 
 
 << In tre lo siamo di più >>, affermò, sdraiandosi di nuovo sul letto, facendo un po’ di solletico alla bimba, che fece dei gran sorrisi.
 
 
 << Buonanotte James… e buonanotte anche ad Amelia >>, sorrise, dando un bacio a entrambi.
 
 
 << Buonanotte a te amore… e buonanotte Amelia. Guarda di non abituarti troppo bene, a dormire nel lettone di mamma e papà >>, fece James, prima di addormentarsi felice, con due delle persone che amava di più al mondo accanto a lui… le sue ragazze.
 
 
 
 
Era pomeriggio inoltrato, il giorno successivo, e le quarantotto ore stavano per finire: Xx se ne stava comodamente stesa sul letto, a pancia in giù, intenta a leggere un giallo, posato sui cuscini, mentre James stava pulendo il bagno ( Xx aveva usufruito abbastanza delle sue quarantotto ore di ordini a cui lui doveva obbedire ).
 
 
James entrò e si stese accanto a lei.
 
 
 << Hai finito? >>, gli domandò, senza staccare gli occhi dal libro.
 
 
 << Finito >>, rispose, sfiorandole un ciuffo di capelli.
 
 
 << Hai intenzione di distrarmi, così non ti darò altro da fare? >>, domandò sarcastica, continuando a leggere.
 
 
 << Può darsi >>, rispose lui, enigmatico: quel giorno non era andato bene come il precedente, gli aveva fatto fare un sacco di lavori in casa e in giardino.
 
 
 << Non funzionerà >>, fece sicura.
 
 
 << Perché non dovrebbe? Molte ragazze vorrebbero passare del tempo con me: sono molto bello… sexy, seducente, affascinante… >>, disse, cercando di non scoppiare a ridere.
 
 
 << Aggiungi anche modesto >>.
 
 
 << Un focoso amante >>, continuò, come se non l’avesse interrotto.
 
 
 << Ti stai decantando lodi da solo. Forse dovremmo chiedere qualche conferma >>, lo prese in giro lei, stando al gioco.
 
 
 << Va bene. Ti assicuro che chiuderai il libro entro qualche minuto. La tua attenzione sarà diretta altrove >>, ghignò.
 
 
 << Se vuoi perdere anche questa scommessa, fai pure. È un libro piuttosto interessante, e sto per scoprire chi è l’assassino >>, rispose lei.
 
 
 << Vedremo >>, fece lui, ma con la coda dell’occhio Xx vide spuntare sul viso di James un sorrisetto che non prometteva nulla di buono… così tornò a leggere, provando a ignorarlo.
 
 
Lui le toccò lievemente la schiena, e lei sentì un brivido attraversarla, quando le dita di lui sfiorarono una parte di schiena scoperta… le dita di lui erano tiepide.
 
 
 << Non funziona >>, gli disse… ma in realtà funzionava eccome.
 
 
 << È solo l’inizio… >>, rispose pungente: si era messo comodo su un lato, una mano sulla schiena di lei, sotto la camicietta che indossava.
 
 
 << Solo qualche minuto e quel libro finirà per terra >>, sussurrò all’orecchio di Xx, baciandole il lobo, e poi mordicchiandolo.
 
 
 << Non ci conterei troppo >>, disse orgogliosa, sfoggiando una sicurezza che non aveva affatto.
 
 
 James sorrise, notando l’incertezza nella voce di lei: << Se ne sei così sicura… >>, iniziò, baciandole il collo…
   << Continua a leggere… io continuo qui… >>, la sfidò, la voce sensuale e vellutata, mordendole il collo, e poi baciandolo.
 
 
Xx lesse per la quarta volta la stessa frase, non capendone neanche il senso: vedeva solo parole messe a casaccio una di seguito all’altra.
 
 
James risalì con le mani la schiena di lei, sotto la camicetta, fino ad arrivare al gancetto del reggiseno, dove si bloccò.
 
 
 << Ormai qualche minuto è passato… io sto ancora leggendo >>, lo provocò.
 
 
 << Non è proprio comoda come posizione >>, borbottò lui.
 
 
 << Vuoi che ti renda le cose più facili? >>, gli domandò sarcastica, guardandolo.
 
 
 << Non prendermi in giro… non ti conviene provocarmi >>, fece lui, mettendole una mano dietro la nuca, spingendola a sé, baciandola: insinuò la lingua tra le sue labbra socchiuse, accarezzandole il palato… mordendole il labbro, riprendendo a baciarla… era deciso a farla cedere a tutti i costi.
 
 
La mano che aveva avvicinato la nuca di Xx scese sulla sua vita, e scivolò sotto di lei, sulla pancia: con una piccola pressione si trovò la schiena di lei contro il suo petto.
 
 
James interruppe il bacio, spostandosi sul collo di lei: Xx scosse la testa, riprendendo a leggere.
 
 
 “ James si sta dando da fare per distrarmi, lo ammetto… ma non gli lascerò vincere facilmente “, pensò.
 
 
Lui continuava a carezzarle la pancia, con la mano che era lì, mentre la baciava sul collo senza sosta... e cominciò poi a sbottonarle la camicetta, bottone per bottone… e a Xx ci volle tutta la forza di volontà che aveva per reprimere un sospiro, rileggendo la stessa riga per la nona volta… rinunciando e girando pagina: lo sentì ridere con le labbra sulla sua pelle.
 
 
 << Arrenditi… quel libro finirà a terra >>.
 
 
James finì di aprirle la camicetta, guardandola di sottecchi: aveva il reggiseno che lui le aveva regalato pochi giorni prima, insieme a un paio di mutandine sexy… il completo era semitrasparente.
 
 
Xx fece un sorrisetto: lo aveva lasciato a bocca aperta.
 
 
James si riprese e scosse la testa divertito, mentre una mano le stringeva il seno, da sopra il reggiseno… carezzandolo e baciandolo, da sopra la stoffa.
 
 
Xx non aveva intenzione di cedere così facilmente, e spostò il libro, in modo da poter continuare a leggere… ma si tradì quando le sfuggì un gemito sommesso: James le aveva appena abbassato la coppa del reggiseno, iniziando a baciarla e mordicchiarla, prima di prenderle il capezzolo, già turgido, tra le labbra e succhiarlo.
 
 
Il ragazzo cominciò a tormentare anche l’altro seno, scendendo con le mani a carezzarle la pancia, sempre più giù, fino ad arrivare ai jeans, che sbottonò rapidamente: la ammirò nella sua bellezza.
 
 
 << Il viola ti dona molto >>, le disse, contemplando il completo intimo.
 
 
 << Grazie. Hai scelto bene… e poi è sempre utile avere un completo in più, no? >>, rispose lei, arrossendo sotto il suo sguardo.
 
 
 << Si... ma fidati di me, tra poco sarà inutile… e fastidioso >>, ghignò.
 
 
 << Non ci contare troppo >>, lo sfidò lei.
 
 
James inarcò un sopracciglio, e si insinuò con le dita della mano, in modo quasi febbrile, sotto la stoffa delle mutandine, trovandola già bagnata.
 
 
 << Oh… credo che qualcuno stia mentendo. Tu potrai anche raccontare cavolate… ma il tuo corpo non mente… e ti tradisce >>, fece soddisfatto, con aria di trionfo.
 
 
Entrò con due dita dentro di lei, che sussultò, stringendo ancora di più la copertina del libro tra le mani, fino a quando le nocche non diventarono bianche.
 
 
 << Rilassati. Continua a leggere… >>, la prese in giro lui, muovendo le due dita di nuovo, stavolta più a fondo.
 
 
Xx si inarcò un po’, istintivamente, piegando una gamba a lato, per lasciargli più spazio: si stava mordendo le labbra pur di non gemere e dargli soddisfazione.
 
 
 << Xx… Xx… >>, cantilenò lui, con una tale dose di passione e di erotismo nella voce, che si stupì di non essere arrivata all’orgasmo solo sentendolo pronunciare il suo nome.
 
 
La ragazza aveva il respiro frenetico, il petto si alzava e abbassava velocemente, e stava ora stringendo le gambe, in modo da bloccarlo con le dita lì.
 
 
 << Xx… lasciati andare… >>, continuò lui sensuale.
 
 
 << Sto… leggendo… >>, continuò lei.
 
 
 << Mmh… Se mi fai il riassunto ti credo e ti lascio subito in pace >>, fece, scoppiando a ridere, avvicinandosi di più a lei, muovendo le dita senza sosta, sentendola ormai vicina all’orgasmo… e notando il suo impegno a non cedere, in quel momento.
 
 
James si abbassò su di lei, sfiorandole il collo con le labbra, respirando sulla sua pelle, salendo poi a baciarla, giocando con la lingua, riuscendo a strapparle un gemito… le dita che ancora lavoravano.
 
 
Xx aveva il respiro sempre più affannoso, le guance rosse, il corpo che era tutto un tremito: James si allontanò un po’, per lasciarle spazio, ma lei rinunciò ai suoi tentativi di resistenza, lasciando andare il libro sopra i cuscini del letto, allungando le braccia verso di lui… accarezzandolo sulle braccia muscolose e sul viso, tirandolo giù, verso di lei, per baciarlo sulla bocca.
 
 
 << Mi sembra che qualcuno abbia lasciato il libro >>, ghignò soddisfatto.
 
 
 << Stai zitto… e baciami >>, fece lei, afferrando il bordo della maglietta, tirandola verso l’alto per levarla di mezzo, e abbassandogli la cerniera dei jeans, notando soddisfatta l’erezione che premeva nei boxer.
 
 
James la tirò su, facendola sedere, facendole scivolare via la camicetta e sganciando il reggiseno, mentre le sfiorava le braccia con le mani grandi: la fece stendere, tirando via in un unico gesto impaziente i jeans e le mutandine insieme.
 
 
Xx era nuda sotto di lui: stava tremando sotto il suo sguardo… e allungò le mani, sfiorando con una l’erezione da sopra i boxer, e con la seconda gli prese un fianco, stringendolo.
 
 
James gemette, e lei approfittò del fatto che lui era “ distratto “, per ribaltare le posizioni: lo spinse con la schiena sul materasso, e si sedette sul suo addome, chinandosi a baciargli il petto.
 
 
Il ragazzo portò le mani tra i capelli di lei, prendendole il viso e portandolo di fronte il suo, baciandola con passione, in un gioco di lingue ormai familiare tra loro… respirando l’uno sulla bocca dell’altra.
 
 
Lei si staccò dal bacio, scendendo a baciargli ancora il petto, mentre con le mani gli sfilava prima i pantaloni e poi i boxer, sfiorandogli l’erezione senza più intralci: scendendo a baciarla e leccarla lungo la sua lunghezza… prendendola in bocca, su e giù, due, tre colte… facendolo gemere sonoramente, leccandogli prima un testicolo e poi l’altro, lentamente…
 
 
 << Resta così >>, gli sussurrò, poggiandogli le mani aperte sul petto, guardandolo.
 
 
 << Dove vuoi che vada? >>, gemette, molto eccitato, la voce roca super sexy, e Xx sorrise, dondolando sopra di lui.
 
 
Si alzò un poco da sopra lui, lasciandosi penetrare completamente… e i loro respiri si bloccarono: lei era stretta e calda… e gli calzava perfettamente, come un guanto.
 
 
Le mani di lui corsero sui suoi fianchi, stringendoli fin quasi piantargli le unghie nella carne… scendendo poi sul sedere, stringendolo fino a farlo diventare rosso.
 
 
Cominciarono a muoversi insieme; Xx lenta e decisa, mentre James la stringeva deciso al suo petto, baciandola con forza, con languidi baci, altrimenti avrebbe gridato di piacere.
 
 
Con un colpo di reni cambiò le posizioni, trascinandola sotto di sé, allargandole quasi con forza le cosce, entrandole dentro ancora più a fondo, mentre lei lo stringeva a sé, inarcandosi contro di lui, lasciandogli i segni dei graffi sulle spalle e sulla schiena.
 
 
 << Jay… J- James… >>, sospirò con forza, il corpo in fiamme, avvolto da lui.
 
 
 << Xx… God… Xx… >>, gemette lui, tra un bacio focoso e un altro, non staccandosi mai del tutto da lei, circondandola con le sue braccia.
 
 
Xx gli mise le mani dietro il collo, portandole poi tra i suoi capelli sudati, scompigliandoli tutti, mentre lui era sceso a baciarle un seno, poi l’altro, tirandogli i capezzoli con le labbra… mentre dava spinte decise e poderose, affondando dentro di lei con vigore crescente… ancora… ancora e ancora.
 
 
 << Xx… Xx… >>, stava gemendo, non riuscendo a dire altro, come se da lei dipendesse il suo mondo: i loro respiri erano ormai sincronizzati, e non riuscivano a trattenere i gemiti, persi in un vortice di lussuria tutto loro.
 
 
I baci si facevano sempre più passionali, e James raccoglieva con le labbra e con la punta della lingua le goccioline di sudore sul corpo di Xx…
 
 
Lei gli prese la testa tra le mani, spostandogli i capelli dalla fronte sudata, baciandolo, mordendogli le labbra, quasi ansimando…
 
 
Si guardarono negli occhi, baciandosi, stringendosi tra loro, i corpi uniti quasi in un tutt’uno, aggrovigliati insieme in un mare di passione: James affondava sempre di più in lei, centimetro dopo centimetro, annullando qualsiasi distanza tra loro, e lei lo accoglieva, facendogli spazio, aprendo le gambe sempre di più, gemendo sulla sua bocca… mentre lui le sollevava appena il sedere per avere un accesso ancora maggiore…
 
 
La stanza era piena di loro, dei loro gemiti, del calore che sprigionavano, del loro amore… i corpi sudati, quasi appiccicati l’uno all’altro: Xx si inarcò, al limite, stremata, sollevandosi dal materasso, e così facendo offrì il seno a lui, che prese a baciare e accarezzare con una mano, mentre l’altra era alla base della schiena di Xx, per sorreggerla…
 
 
I muscoli di James si stavano irrigidendo, e Xx sentiva il suo corpo scosso da forti spasmi, e arrivò per entrambi l’orgasmo totale, quasi violento, che li invase entrambi, travolgendoli, lasciandoli senza forze…
 
 
Poco dopo, quando si furono un po’ ripresi, si sdraiarono, ancora nudi, l’una a fianco all’altro, su un fianco, stretti vicini, baciandosi: ma questi baci non avevano nulla a che fare con quelli focosi e passionali di prima: erano teneri e romantici.
 
 
I due si stavano sorridendo, complici… felici: avevano le rispettive mani sinistre strette tra loro, e sugli anulari di entrambi spiccava la fedina che si erano regalati molti mesi prima… e James baciò quella di lei, che baciò quella di lui.
 
 
James posò lo sguardo sul libro dimenticato tra i cuscini: << Alla fine hai lasciato il libro >>, disse piuttosto soddisfatto.
 
 
 << Si… ma tu ti vantavi che sarebbe finito a terra. Invece è in mezzo ai cuscini del letto >>, rise sulle labbra di lui.
 
 
 << Pignola >>, borbottò lui, dandole un casto bacio.
 
 
 << Sarà meglio vestirsi… >>, fece lui, staccandosi di malavoglia… ma Xx lo trattenne: non aveva voglia di lasciarlo andare da nessuna parte.
 
 
James sorrise a quel gesto e la trascinò sopra il suo petto, avvolgendola con le sue forti braccia, mentre lei aveva il mento appoggiato al suo sterno, le mani ai lati del viso.
 
 
 << Se restassimo qui… così? Diciamo per tutta la vita… potremmo vivere qui dentro con Amelia >>, gli sorrise dolce, baciandogli il petto.
 
 
 << Non sarebbe una cattiva idea, sai? >>, sorrise lui, baciandole la tempia.
 
 
Il ragazzo vide il completo intimo di lei incastrato tra la testiera e il materasso, e lo recuperò, facendoglielo penzolare davanti agli occhi: << Te l’ho detto che alla fine sarebbe stato inutile >>, ghignò.
 
 
  << Si, si, complimenti >>, rispose lei, alzando gli occhi al cielo, riprendendoselo: appoggiò la testa al suo petto, l’orecchio sopra al cuore, che ancora batteva veloce.
 
 
Si alzarono dopo qualche minuto, iniziando a raccattare i loro vestiti sparsi in giro per la stanza, e ogni volta che incrociavano gli sguardi si sorridevano timidi… nonostante tutto quello che era successo… nonostante come si erano appena visti.
 
 
 << I love you… >>, le disse James, con quel suo sorriso timido e quelle fossette che la facevano impazzire.
 
 
 << I love you too… ma devi lo stesso darmi una mano con la cena >>, gli disse allegra, e James scoppiò a ridere, uscendo dalla stanza.
  
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