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Autore: fred_mione98    02/10/2016    4 recensioni
Vita. Amicizia. Amore. Guerra. Perdita. Morte. Vita.
Un ciclo strambo, doloroso per certi versi,ma che inizia con la parola vita e termina con la stessa.
" George, nella vita di un uomo non ci può essere solo sofferenza; non saresti qui se fosse così. C'è sole e tempesta in ognuno di noi"
Troppi ricordi, troppa sofferenza nella vita di George.
Una vita che trova un inaspettato nuovo inizio con la persona che lui men che mai si immagina: Hermione.
Qualcosa di sconosciuto bussa alla porta del cuore del ragazzo.
Riuscirà ad affrontare i suoi fantasmi? Le sue paure? Le sue sofferenze?
E Hermione? Riuscirà a fargli capire che un uomo puó crogiolarsi nel dolore solo fino ad un certo punto? Perchè poi va affrontato? E in che modo?
E che magari questo dolore può essere distrutto? Annientato? Annullato?
C'è un modo grazie al quale Fred può tornare da lui? E come?
Eppure... è impossibile riportare qualcuno indietro,dal mondo dei morti, no?
Eppure un modo c'è.
Un modo per arrivare all'ultimo, ma primo, tassello di quel ciclo: la vita.
Una GeorgexHermione tutta per voi!
Leggete e recensite! ^.^
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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POV HERMIONE:

La giornata è passata in fretta e di George non si è vista neanche l’ombra.
L’ultima volta che siamo stati assieme è stata questa mattina quando siamo ritornati ai nostri dormitori, ci siamo cambiati e siam corsi a fare colazione in Sala Grande.
Da lì in poi è letteralmente scomparso, lasciandomi con un ambiguo ‘’Ho da fare’’ e brillando per la sua assenza a tutte le lezioni e ai pasti successivi.
In compenso, io sto cominciando ad arrabbiarmi sul serio.
Chiariamoci: non me la prendo certo perché lui non è qui e non siamo assieme;  pur essendo una coppia è giusto che ognuno mantenga la propria individualità e il bisogno del proprio spazio.

No.
Sono furibonda perché so benissimo il motivo reale di questa assenza prolungata: il mio compleanno, ovviamente.
Pensavo di essere stata abbastanza chiara quando gli ho chiesto di non organizzare grandi festeggiamenti; evidentemente, non mi ha dato retta.
La cosa assurda è che all’appello non manca solo lui, ma anche Harry: se si è lasciato coinvolgere, giuro che Hogwarts conterà due nuove vittime nella sua lunga lista.

 

Sbuffo sonoramente, mollando con fastidio la forchetta nel piatto, schizzando di sugo la tavola e la mia divisa.
Ginny e Fred, gli unici della mia comitiva presenti a cena, si voltano e mi guardano con uno stesso identico ghigno stampato in volto.
Questo mi da la conferma che loro sanno sicuramente tutto, ma è chiaro che hanno ricevuto ordini precisi e che non hanno la minima intenzione di rispondere alle mie domande.
Tuttavia, chiedere non costa niente, quindi: tento comunque.

-Ehm- dò un colpo di tosse per addolcire la mia voce arrochita –Fred, sapresti dirmi dove posso trovare George?-
Lui mi guarda: il sopracciglio alzato con fare scettico, come a dire ‘’Me lo stai chiedendo sul serio? Patetico!’’
-Non ne ho la minima idea, Hermione- risponde con malcelata goduria, nel vedermi tra l’arrabbiato e l’esasperato.
-Ginny?- tento.
-Mi associo a Fred- risponde lei prontamente, ridacchiando.

Sento il sangue ribollire nelle vene.
Volto loro le spalle, per evitare di dare in escandescenza qui davanti a tutti gli altri studenti e ai professori; conto fino a dieci ed esco dalla sala con non pochi sguardi puntati addosso.

Da quando io e George abbiamo reso pubblica la nostra relazione, sembriamo esser diventati la principale attrazione del castello.
Tutti ci conoscono e ci guardano; in fondo, sarebbe difficile non conoscere una Caposcuola salvatrice del mondo magico e un idolatrato commerciante di prodotti per scherzi.

Sto appena svoltando un corridoio, quando, in lontananza, vedo una chioma rossiccia disordinata venire verso la mia direzione.
Subito un sorriso mi si dipinge in volto, per poi spegnersi con la stessa velocità con cui è nato quando mi accorgo che non è lui, bensì… Ron.
Il mio vecchio, adorato, migliore amico Ron.

Mi passa accanto con passo malfermo e goffo e si ferma per salutarmi:
-Ciao, Hermione!- il suo tono è imbarazzato e timido, quasi avesse paura di una mia esplosione.

Non ha tutti i torti, se lo pensa.
I nostri rapporti si sono completamente sfaldati da quando lui ha inveito contro la mia relazione con suo fratello.
Da quel momento, Ron non ha mai smesso di guardarmi con rimprovero e io non ho mai smesso di ricambiare con l’astio.
-Ciao!- sputo fuori.
-Senti Hermione…-
-Sì?- lo interrompo, infastidita.

Lui mi rivolge uno sguardo ferito, ma non mi lascio addolcire.
Perché?
Perché ogni mio litigio con Ron è sempre dipeso da lui ed io sono stanca di impegnarmi per tutti e due per far funzionare quest’amicizia.
I rapporti si costruiscono e sostengono in due!
-Io…Niente! Ciao!- mette le mani nelle tasche e, a testa china, se ne va, lasciandomi sola.

È ovvio che questa situazione mi fa male, ma lui dovrà dimostrare di tenere realmente a me in maniera sana, pulita, limpida.
Non malata.

Percorro  la strada verso il dormitorio e, appena arrivata, mi lascio cadere pesantemente su una poltrona vicino al camino:
Guardo distrattamente l’ora: sono le nove.

Mi perdo, per un po’, ad osservare le fiamme, letali e vivaci.
Osservarle mi infonde una strana calma e fermarmi ad ascoltare il loro scoppiettio zittisce la furia che ho in testa.
Mi lascio cullare dalla voce di questo silenzio, dall’orologio che ticchetta, dal fuoco che scoppietta; i rumori del resto del castelli, attutiti dalle pareti, mi sono completamente  estranei… e questa pace…

Sobbalzo, spaventata, quando apro gli occhi e vedo l’orario, timidamente illuminato dal fuoco morente.
È mezzanotte meno venti e la sala comune è quasi completamente semibuia.
Tasto la poltrona, in cerca della mia bacchetta, ma le mie dita, invece, toccano qualcosa di più ruvido, ma di più delicato: un pezzettino di carta.

-‘’SE VUOI TROVARMI, SEGUI ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI’’ – è la grafia di George, questa.
Un sorriso affiora sul mio volto, perché, nonostante io sia arrabbiata, con questi suoi metodi alternativi, mi sembra di avere a che fare con il George di sempre, quello precedente alla Guerra e ribelle fino al midollo.
Ho la conferma che George sta di nuovo, realmente, bene.
Continuo a leggere, incuriosita:
-‘’LA PRIMA COSA CHE DEVI FARE è ANDARE DINANZI ALLA STATUA DEL GUERRIERO VICINO ALL’AULA DI TRASFIGURAZIONE. Lì TROVERAI ALTRE ISTRUZIONI.
FAI PRESTO, TI ASPETTO, TI AMO.’’-

Il mio sorriso si allarga ancora di più e mi alzo di scatto, uscendo dal dormitorio con più curiosità del lecito.
Mi dirigo al primo piano: è lì che si trova quella statua.
Mi chiedo il perché proprio quel posto!
Quella scultura è vecchia e malandata, niente di particolare; tra le mani, protese in avanti, regge una spada mangiata dal tempo.
Forse l’ha scelta perché oggi, teoricamente, mi spettava anche questo corridoio da controllare durante la ronda.

Sono appena arrivata e corro impaziente verso la statua; la spada è scomparsa , lasciando il posto ad un rigoglioso fiore rosso, dai petali ampi: un Amaryllis.
Lo guardo meravigliata, inebriandomi del suo profumo delicato.
Accanto c’è un bigliettino dello stesso colore che dice:
-‘’ELEGANZA E TIMIDEZZA’’-

Mi sta forse dicendo cosa simboleggia questo fiore?
Giro il biglietto, con la speranza di avere qualche informazione in più, ma mi ritrovo solo due altre parole:
-‘’SECONDO PIANO.’’-

Stringo entrambi gli oggetti al cuore, mentre corro affannata dove indicato.
Mi aspetto di trovarlo facilmente, il secondo fiore.
Invece, impiego ben cinque minuti per notarlo: bianco e perfetto, sotto la luce lunare, poggiato sul davanzale della finestra.
Un Bucaneve ed un bigliettino accanto.
-‘’VITA E SPERANZA.’’-

Come per la prima cartolina, leggo le istruzioni sul retro:
-‘’UN FIORE DI VITA E SPERANZA, PER LA MIA VITA E LA MIA SPERANZA. ORA DIRIGITI AL TERZO PIANO E FAI IN FRETTA: LA STRADA È LUNGA ED IL TEMPO STA PER SCADERE.
LA MEZZANOTE È VICINA!’’-

Come un fulmine, saetto al terzo piano e noto subito la Dalia dolcemente incastrata tra due porte.
-‘’GRATITUDINE.’’ – e, sul retro, un QUARTO PIANO, scritto disordinatamente.

Questa volta non mi ritrovo un solo stelo, ma ben otto fiori di Delphinium.
-‘’OTTO COME GLI ANNI DA CHE CI CONOSCIAMO, PRINCIPESSA.
  PERCHÉ DELPHINIUM?AMORE SINCERO.
QUINTO PIANO.’’-

A questo corridoio, appartiene una candida Fresia:

-‘’MISTERO E FASCINO.’’- cita il biglietto, seguito da un ovvio –‘’SESTO PIANO.’’-

Sono, ormai, allo stremo delle forze e delle emozioni, ma non sono mai stata più felice di così.

Due fiori mi aspettano qui: un giglio, simbolo di purezza e nobiltà d’animo ed un garofano rosa, simbolo di fedeltà.
Non ho bisogno di leggere il biglietto per sapere dove mi tocca ora.
Mi incammino, emozionata, verso il settimo ed ultimo piano, trepidante di scoprire cosa mi riserverà.
George non tarda ad accontentarmi: sul pavimento mi ha lasciato altri due figli della natura.

Un bellissimo Non Ti Scordar Di Me e una particolare, ma meravigliosa, foglia di Agrifoglio.
Li colgo estasiata e me li porto al petto, cercando il biglietto che dovrebbe accompagnarli, ma non trovo niente.
Con la bacchetta, rilego tutti i fiori in un unico mazzo, ripassando mentalmente tutti i vari significati che George mi ha dedicato e con cui ha voluto descrivere me e il suo amore per me.

Noto solo ora come, dalla finestra aperta, entri una brezza leggera e rilassante e come la notte, al di là di queste mura, sia chiara, serena e stellata.

Sobbalzo quando sento la sua voce alle mie spalle, dolce e sostenuta, e le sue mani cingermi la vita.
Il suo profumo mi solletica l’olfatto.
-Gli ultimi due significano Promessa d’Amore e…Eternità. -
Mi sussurra all’orecchio, carezzandomi il ventre.

Mi volto verso di lui, felice, ma confusa da queste ultime parole, pronunciate con una tale solennità e sincerità.
-Che vuoi dire?- gli chiedo, guardandolo intensamente.

Lui fa una pausa, ma mi risponde con convinzione.
-Probabilmente, ti sembrerà un discorso avventato, ma, in mia legittima difesa, posso dire che ci ho pensato tutto il giorno e non ho trovato un solo motivo per pentirmi di questa scelta.-

Secondo voi ho capito una sola parola di quello che ha detto?
No, perché…in realtà non ho la più pallida idea di che cosa stia cercando di dirmi.

Alle spalle, il vento entra e sbatte contro la finestra, ci stringe nel suo abbraccio e mi fa rabbrividire.

Inaspettatamente, George si inginocchia e mi prende la mano, baciandomela con cura e rispetto.

-SPOSAMI.-

 

 

Mi guarda e mi tende un anello d’oro, semplice e bellissimo, con un piccolissimo diamante incastonato.

Lo ammiro, confusa, commossa e totalmente priva di capacità cognitive.

-‘’SPOSIAMOCI: ti faccio una promessa d’amore per l’eternità. E mai niente mi ha reso più sicuro di così.’’-

Io, da parte mia, sono sconvolta e basita, perché tutto questo ha fatto parte dei miei sogni migliori e vederli così concretizzati, inaspettatamente, mi affascina e destabilizza assieme.
Risulto così inopportuna, ma lecita, quando riesco a dire solo:
-Non hai paura?-

Lui se lo aspetta, evidentemente, e sembra più convinto di prima quando mi risponde.
-‘’Paura di cosa? Di essere troppo giovane? Delle responsabilità fisiche, economiche e morali?’’- chiede retoricamente, prende fiato e mi spiega.
-‘’Ci ho pensato tanto’’- continua –‘’E mi sono posto tutte le obiezioni di questo mondo e dell’altro, ma nessuna è stata abbastanza convincente da costringermi a lasciar perdere e darmi del pazzo da solo.
Siamo giovani, ma non siamo ragazzini alle prime armi, ingenui e spericolati: sappiamo cosa è giusto per noi.
Ora abbiamo la scuola e so che tu ci tieni ed anche io ci tengo a sistemarci per bene; non ti metterò fretta: possiamo aspettare la fine dell’anno.
Poi c’è la questione della nostra diversità. Siamo diversissimi in tutto e per tutto -lo sai meglio di me- ma ci compensiamo a vicenda e… questa diversità, per quanto mi riguarda, è l’incentivo più grande del funzionamento della nostra relazione.
Scoprirci a vicenda, dissentire o concordare con l’altro, accettarlo e amarlo per quello che è, apprezzare le nostre differenze così come apprezziamo le nostre somiglianze e averne rispetto.
Poi c’è la questione economica: non siamo ricchissimi; è vero.
Ma vivremo bene!
Io ho il mio negozio che frutta molto e, tra l’altro, a fine anno apriremo anche una filiale; tu, invece, sei destinata ad avere una carriera brillante e tutto andrà bene.’’- conclude lui, serio e solenne come mai prima d’ora.

Ricambio il suo sguardo, turbata, felice, sconvolta e realizzata, incantata come un uccellino è incantato da un serpente.

-‘’SPOSAMI. Hermione, SPOSAMI.’’-

Tanti momenti della mia vita mi scorrono dinanzi agli occhi, dall’infanzia all’adolescenza e mai mi sono sentita così tanto donna.
Bramandolo troppo, mi getto sopra di lui, facendolo cadere con tutti i fiori e con l’anello; lo bacio con passione travolgente e mi avvinghio a lui così forte che può sembrare ne dipenda la mia vita.
E forse, è così.
-Ti sposo- rispondo. –Certo che ti sposo!!!-

L’orologio del castello rintocca la mezzanotte.

-‘’Buon compleanno, amore.’’- dice, stringendomi più forte.
-Ti amo, George.-

E sono sicura anche io, mentre lo dico, che tutto andrà bene. Davvero.
Mi alzo e aiuto anche lui, mentre prendo i miei fiori e lui mi mette l’anello -il mio anello- al dito.

-Vieni- mi esorta.
E solo ora mi accorgo che la finestra è aperta per un motivo preciso.

Appoggiata alla parete, c’è la Firebolt di Harry.
Le dita invisibili del vento ci carezzano decise e George mi fa capire che le sorprese non sono finite qui.
Mi isso sulla scopa con più sicurezza di come farei se fossi in condizioni normali.

Mi rilasso ulteriormente, quando lui, dietro di me, rafforza la sua presa sul mio fianco.
Nel silenzio della notte, con le stelle uniche testimoni, noi spicchiamo il volo verso il cielo lontano.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Scommetto che siete sconvolti dalla lunghezza di questo capitolo: sappiate che lo sono anche io.
Avevo tutta un’ altra idea in mente, ma, sinceramente, sono soddisfattissima, per la prima volta, di un mio capitolo.

Questo, in particolare, mi sta molto a cuore.
So bene che George potrà sembrare fin troppo OOC, ma a me non piace vederlo come il solito combinaguai insensibile e malato di sesso come lo vede la maggior parte della gente. Incapace di amare.
Per me, sotto la facciata, ci sta un mondo meravigliosamente ricco di sfaccettature. E voglio scoprirle tutte.
Così come Hermione.

Fino ad ora mi ero concentrata solo sui pensieri di George, ma qui possiamo vedere anche la prospettiva della ragazza.
Ma andrà davvero tutto così bene?
Non ci resta che vivere e scoprirlo; ovviamente insieme, dato che non ho la più pallida idea di come continuare, ora che ho cambiato la trama!
Grazie se avete avuto la pazienza di leggere tutto questo testamento e ci vediamo domenica prossima.
Un bacio, zollette <3
fred_mione98.


   
 
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