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Autore: RedFoxx    05/10/2016    5 recensioni
Il mondo di Naruto viene mescolato con elementi appartenenti a Blue exorcist, sullo sfondo di una moderna Tokyo. Naruto, mezzo demone e mezzo umano, dovrà prendere una decisione e Sasuke lo aiuterà. Forse.
Grazie a chiunque si fermerà a leggere questa ff, in caso contrario sciagura a voi! (cit.)
Pairing: NaruSasu.
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Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tutti! Eccomi qua con il nuovo capitolo! cercherò di essere costante nell'aggiornare, ma non posso promettervi nulla 😅 Per ora prego, leggete e spero che vi piaccia! Se lasciaste un commento, ve ne sarei molto grata, anche perchè Leggere ciò che pensate è la cosa più bella, quando pubblico qualcosa 🙂 Non vi trattengo ancora! Buona letture :)

RedFoxx

 


Il patto






«Oh beh»

 

Naruto lasciò cadere la pistola a terra e sgusciando di fianco all’altro, entrò nell’appartamento. Si guardò intorno, mani in tasca ed emise un fischiò di apprezzamento.

 

«Hai un bel appartamento, Uchiha! Devi guadagnare tanto cercando di catturarmi.»

 

Si buttò sul divano e continuò a osservare, un ghigno stampato in faccia.

 

Sasuke voltò il capo per vederlo, raccolse la pistola e con uno scatto si parò davanti al biondo, puntandogli la pistola alla fronte.

 

Naruto ridacchiò.

 

«Credevi fossi così stupido da lasciare i proiettili dentro prima di ridartela?»

 

Gli disse, un ghigno di scherzo sulle labbra.

 

«Mi sottovaluti! Questo mi rende triste.»

 

Sasuke stinse tanto forte la pistola che gli si sbiancarono le nocche.

 

«Hai ragione, ma posso sempre usarla in altri modi.»

 

Calò con forza il calcio della pistola sulla tempia dell’altro, che si afflosciò sul divano. Un rivoletto di sangue scese lungo il viso e il collo.

 

Naruto si risvegliò poco dopo, legato ad una sedia.

 

«Ben sveglio! Ora, ti avviso: sei all’interno di una trappola per demoni. Non potrai oltrepassare il disegno, a meno che non si rompa. Sei confinato lì dentro.»

 

Il biondo sentì la testa pulsare dolorosamente. La pelle tirava sotto il sangue secco.

 

«Che benvenuto caloroso, non c’è che dire.»

 

Scosse il capo, in modo tale da allontanare i ciuffi ribelli da davanti gli occhi.

 

«Ora che farai, mi lancerai l’acqua santa?»

 

Sasuke indicò con un cenno della testa il secco rosso posto ai suoi piedi.

 

«Certo, lo immaginavo.»

 

«So che sei mezzo demone, quindi non dovrebbe ucciderti, ma dovrebbe farti molto male.»

 

Naruto lo guardò, sollevando un sopracciglio. Cercò di muovere i polsi, ma le corde gli ferirono solo la pelle.

 

«Allora, tanto per cominciare, sappi che ho già allertato l’Ordine e in questo momento, stanno arrivando altri esorcisti. Per cui, se non vuoi problemi, statene qua buono.»

 

«Se se...»

 

Il biondo sbuffò. Sasuke lo superò e gli scomparve alle spalle, dirigendosi in un’altra stanza da cui sentì giungere rumori.

 

Piano piano, senza far rumore, fece uscire la coda da sotto la felpa e la fece scivolare lungo la gamba della sedia. Piano, cercò di cancellare un pezzo di disegno abbastanza grande affinché la trappola si inattivasse. Stava cominciando, quando sentì un dolore atroce partire dalla punta della coda e attraversargli la spina dorsale, fino a fargli rizzare i capelli sulla nuca pietrificandolo. Soffocò un grido mordendosi a sangue il labbro inferiore e gli si inumidirono gli occhi.

 

«Ahi ahi, non lo sapevi che la coda è uno dei punti più vulnerabili e sensibili di un demone?»

 

Quando sentì che la scarpa dell’esorcista si toglieva dalla punta, ritrasse la coda, avvolgendosela intorno al busto. Poteva vedere il ciuffetto di pelo finale tutto sporco di gesso.

 

«Stronzo.» sibillò, cercando di trasmettere tutta la sua rabbia.

 

«Così impari a stare fermo senza combinare guai.» Stavolta era Sasuke a mostrare un ghigno soddisfatto.

 

Il biondo lo guardò con astio e poi, in modo molto infantile, si voltò dandogli le spalle, per quanto gli fosse possibile.

 

Sasuke scoppiò a ridere alla vista di quel comportamento e si avvicinò alla porta d’ingresso aperta, sbirciando nel corridoio.

 

«Eccoli.»

 

Naruto lo vide rientrare, seguito da una decina di esorcisti. Di fronte a lui si mise un uomo alto, capelli grigi e volto semi nascosto da una mascherina.

 

Il biondo li guardò, alzando il sopracciglio.

 

«Allora?»

 

L’uomo lo scrutò attentamente.

 

«Allora verrai con noi.»

 

 

 

 

Due giorni dopo.

 

 

 

 

Era stufo di stare in quella cella. Era sdraiato sulla brandina, una gamba accavallata sull’altra e le braccia dietro la testa.

 

Osservava il soffitto. Ormai sapeva quante mattonelle lo formavano, le venature che segnavano ognuna di esse, ecc…

 

Senza pensarci, si tastava spesso l’addome, seguendo il disegno del sigillo.

 

Si aspettava quasi di sentire una protuberanza, come se la spada premesse per uscire.

 

Sentì dei passi rimbombare nel corridoio e voltò il capo, per vedere la porta della sua cella.

 

Due esorcisti gli si fermarono di fronte. Uno dei due stava armeggiando con un mazzo di chiavi, mentre l’altro dietro era pronto con una katana sguaiata e un bicchiere di acqua in mano.

 

Naruto aspettò pazientemente che aprissero la cella e che gli mettessero le manette.

 

«Non provare a fare scherzi! Queste manette bloccano i tuoi poteri demoniaci. Ora cammina.»

 

Il biondo annuì, quasi annoiato e si lasciò scortare dai due. Attraversarono un’infinità di corridoi, finché non giunsero davanti ad una doppia porta, alta e di legno scuro.

 

Degli esorcisti messi a guardia lì di fronte aprirono le due porte, rivelando una grande sala allestita come un tribunale. Vi era un enorme banco sopraelevato al quale si accedeva da due scale poste ai lati, dove erano sedute cinque persone. Tutto intorno vi erano gradinate, dove immaginò si potessero sedere le persone che volevano assistere.

 

Al centro della stanza, piccolo piccolo di fronte a tutta quell’immensità, vi era un umile banco degli imputati. Naruto fu piazzato lì. Vide che seduta sugli spalti, vi era la squadra incaricata della sua cattura e riuscì a scorgere anche Sasuke. Quando scese il silenzio nella sala, la donna seduta al centro prese la parola.

 

«Salve, demone.»

 

Naruto, piccato, le ringhiò di rimando.

 

«Hei, ho un nome sai? Vecchiaccia!»

 

La donna che aveva parlato sembrava tutto, tranne che vecchia. Aveva una tunica rossa e un copricapo bianco e rosso. Due lunghi codini biondi le scendevano ai lati del collo.

 

Un gran brusio si levò nella sala.

 

La donna non aveva avuto nessuna reazione.

 

«E quale sarebbe?»

 

Naruto, accigliato, le rispose, pensandoci su.

 

«Naruto. Naruto… Uzumaki.»

 

«Bene Naruto Uzumaki. Io sono Tsunade, il kage dell’Eurasia. Sei sul mio territorio, quindi parlo io, ma la decisione che prenderemo dovrà essere unanime.»

 

Gli altri quattro annuirono.

 

«Abbiamo deciso di proporti un patto. Be, più che un patto è una costrizione, ma almeno avrai la parvenza di poter decidere.»

 

Il viso del biondo si addombrò e senza rendersene conto, arricciò leggermente il labbro, mostrando i canini in una muta minaccia.

 

«Puoi decidere: prima opzione. Resterai in cella per un tempo determinato e poi ucciso, come si conviene per la tua natura di demone. Seconda opzione: giuri fedeltà all’ordine e cominci l’apprendistato per diventare esorcista.»

 

Naruto perse colore. Sui suoi occhi celesti passarono un’infinita di emozioni. Poi si fece dubbioso e si rivolse ai cinque.

 

«Scusate, ma perché mai vorreste uno come me come esorcista?»

 

«Abbiamo pensato che sarebbe intrigante vedere un mezzo demone come esorcista. Inoltre, è nel tuo interessa sapere come difenderti, perché abbiamo idea che tu possa diventare il bersaglio di altri demoni. Se accetterai, sarai assegnato ad una classe e dovrai seguire le lezioni e l’addestramento.»

 

Il biondo si grattò il mento con fare pensieroso, facendo tintinnare le catene ai polsi.

 

L’eventualità che gli altri demoni codati mandino i loro scagnozzi ad uccidermi effettivamente è reale. Sapevo di non essere ben visto, ma la protezione di Kurama aveva sempre ovviato il problema. Ora sono in balia di me stesso.

 

«Direi di non avere molta scelta, visto che la morte non è contemplata nei miei piani futuri.»

 

Tsunade sorrise e annuì decisa con il capo.

 

«Perfetto. Sarai trasferito all’Accademia seduta stante e da Lunedì seguirai le lezioni. Ovviamente sarai sorvegliato e la tua stanza sarà in un dormitorio a parte. Per ora, resti ancora un pericolo. Bada bene però che nella classe la tua natura da mezzo demone deve restare segreta. Le orecchie e i denti potranno passare anche per normali, ma dovrai nascondere la coda.»

 

Naruto emise una smorfia. Gli faceva sempre male quando attorcigliava la coda, nascondendola sotto la maglia. In quel momento libera, ondeggiava lentamente a destra e a sinistra, come quella di un gatto che sta analizzando la situazione.

 

«Perfetto.»

 

«Il tuo supervisore sarà Sasuke Uchiha. Tra l’altro se non sbaglio, sarà anche uno dei tuoi insegnati. Il vostro alloggio sarà in un dormitorio in disuso. Un paio di stanze, i bagni e la cucina verranno sistemate per voi. Sasuke»

 

La donna si voltò verso il moro, il quale scattò in piedi, attento a ciò che dovevano dirgli.

 

A Naruto venne quasi da ridere nel vedere la prontezza nell’altro nell’attendere ordini, come un cagnolino.

 

«Se ci saranno altre necessità di cui avrete bisogno, fammelo sapere e cercherò di provvedere.»

 

«Certo signora, grazie.»

 

«Ottimo. Partirete subito.»

 

«No, aspettate.»

 

Un kage alzò la mano, fermando tutti. La donna, che indossava una tunica blu, colore ripreso nel copricapo, sfogliò un fascicolo che aveva davanti.

 

«Nel rapporto dell’Uchiha c’è scritto, tra i segni particolari del soggetto, uno strano tatuaggio sull’addome. Mostramelo.»

 

Naruto sollevò uno sopracciglio e indirizzò uno sguardo enigmatico alla donna. Poi sospirando, alzò la maglia e la felpa.

 

La donna scese le scale e gli si piazzò di fronte, esaminandogli il tatuaggio.

 

«Un sigillo! Cosa nascondi al suo interno?»

 

Naruto fece il finto tonto.

 

«Nulla.»

 

«Avanti mostracelo.»

 

Il biondo alzò gli occhi al cielo, avvicinò una mano, per quanto possibile dalle catene, e sussurrò:

 

«Brisingr.»

 

Il solito bagliore e il manico cominciò a spuntare. Lo prese con entrambe le mani e la tirò fuori.

 

La kage lo osservò.

 

«Molti esorcisti di tipo Knight usano questo stratagemma per le proprie armi. Sguaina la spada.»

 

«E come dovrei fare, di grazia, con le mani incatenate?»

 

La donna lo guardò dubbiosa e rivolse uno sguardo verso gli altri quattro. Tsunade annuì e fece cenno alla guardia di togliergli le catene.

 

Quando ebbe i polsi liberi prese con una mano l’impugnatura e con l’altra tenne saldamente il fodero.

 

La sguainò lentamente e appena uscì un po’ di lama dal fodero, lui e la katana vennero avvolti dalle fiamme, come era successo nel vicolo.

 

Naruto tenne la spada e il fodero bassi in mano e si godette gli sguardi esterrefatti delle persone.

 

Tsunade battè le mani e scoppiò a ridere.

 

«Almeno sappiamo già che specialità sceglierà una volta Meister. Bene moccioso, riponi la tua arma. Bene, la seduta è sciolta. Potete andare tutti. »

 

Naruto ripose l’arma nel fodero e lo tenne in mano.

 

«Un momento. Potrei avere una custodia per la katana e tenerla a tracolla? Preferirei averla sempre sottomano. Non sono ancora così allentato e se dovessi difendermi velocemente, potrei non avere il tempo o l’occasione ti farla uscire dal sigillo.»

 

La donna annuì.

 

«Ti verrà recapitata al dormitorio. Sasuke, fermati. Devo parlarti.»

 

Mentre usciva dalla sala scortato, vide l’Uchiha avvicinarsi alla donna.

 

Chissà che cosa dovrà dirgli.

 

Fu portato fuori e una volta giunti in un grande cortile, si stiracchiò inspirando a pieni polmoni l’aria frizzante della sera. Guardando il cielo tinto di rosa per il tramonto, si chiese in quale avventura si era appena imbarcato, il fodero della spada ben stretto tra le mani.




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