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Autore: Porsche    08/05/2009    3 recensioni
Piccola One-Shot su Leah
"Quanto tempo era passato dai nostri baci sotto la luna? Quanto tempo era scivolato via dalle nostre notti d'amore? Il tempo passava ed io non me ne rendevo conto"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tears from the Sky

Tears from the Sky





Quanto tempo era passato dai nostri baci sotto la luna?
Quanto tempo era scivolato via dalle nostre notti d’amore?
Quelle in cui mi facevi volare ad ogni tuo tocco, ad ogni parola sussurrata roca vicino al mio orecchio.
Il tempo passava ed io non me ne rendevo conto.
Sentivo esplodermi all'interno, le stesse emozioni di quando stavamo insieme.
Eppure, tutto intorno a me era cambiato.
A cominciare da te, Sam.

La pioggia, fuori dalla mia finestra, cominciò a scendere giù dal cielo notturno privo di stelle.
All’istante, mi sentii rilassata. Non ero più sola.
Il cielo, soffriva e piangeva insieme a me. Avevo qualcuno con cui condividere il mio dolore.
Ma, anche se la solitudine se ne era andata, l’atmosfera malinconica che si era creata, mi costrinse ad indirizzare i miei pensieri su di lui. Come sempre.
E, nonostante ogni sera si ripetesse la stessa storia, la stessa sofferenza, io non riuscivo a non pensarlo, a dimenticarlo.
Lui era dentro di me, indelebile.
Quanto ero masochista da uno a dieci? Cento, mille.
Ma non importava. Quel dolore, per quanto insopportabile, era l’unica cosa che riusciva a farmi sentire ancora viva, parte di questo mondo.
La pioggia, così simile alle gocce che ogni sera mi bagnavano le guancie, era la mia unica confidente.
Non aveva occhi, ma sapevo che lei poteva capirmi a fondo.
Iniziai così, per l’ennesima volta, a ripercorrere con la mente, tutti gli attimi, tutte le emozioni che avevano composto la mia vita insieme a lui.

Ero la ragazza più felice di questo pianeta.
Appena adolescente, scoprii il sentimento dell’ amore, quello vero, almeno da parte mia, grazie al ragazzo più dolce e bello che avessi mai conosciuto.
Ero giovane e spensierata, ma sapevo bene quello che mi era successo grazie al mio cuore che sembrava impazzito ad ogni suo sguardo o movimento rivolto a me. Mi sentivo incatenata con quell’angelo dai capelli corvini e gli occhi scuri, da un sottile filo invisibile.
Non potevo vederlo, ma ne percepivo la presenza, ogni qual volta i miei occhi incontravano i suoi e sentivo una forza troppo grande, superiore, da non riuscire a spostare lo sguardo.
Mi ero completamente e irreversibilmente innamorata di Sam Uley.
Ma, la felicità, è solo un illusione che dura un istante, perché, il giorno in cui vidi gli occhi del mio Sam, brillare rapiti dalla figura di mia cugina Emily, sentii il cuore sgretolarsi fino a rimanerne soltanto polvere.
Ero morta.
Tutta colpa di quella stupida, inutile, idiota, “faccenda” da licantropi, l’imprinting.
Che cosa orrenda! Sei costretto a cedere ad una forza troppo potente che non ti fa desiderare altro che quella persona. Non hai scelta. Sei prigioniero.
Quello non è amore … non … o forse si?
Forse stavo condannando qualcosa che invidiavo profondamente.
Qualcosa che a me non sarebbe capitato mai.
O forse, invece, mi era già capitato.
Quella scossa che ti fa vibrare l’anima, io l’avevo già sentita.
Mi era bastata la volta in cui mi ero persa negli occhi dell’angelo dai capelli corvini.
Forse … c’era qualcosa di sbagliato in me.

Ma se fosse stato così, perché proprio io?
Perché proprio io ero costretta a soffrire in quel modo?
Mi rivolsi verso la pioggia e lo chiesi a lei.
Ma lei era silenziosa, non rispondeva.
Forse, era una verità troppo brutta da non volermene parlare.
Però, non avevo tutto il diritto di sapere?
Questa era la mia vita! Diamine!

Cominciai a tremare, scossa da una rabbia che non volevo reprimere.
In un attimo buttai giù qualsiasi cosa mi capitasse sotto tiro.
Libri, CD, oggetti insignificanti.
Non era questo che mi aspettavo.
Non erano questi i miei progetti.
Non era questa la mia vita.

Saltai giù dalla finestra cadendo rovinosamente a terra.
Fanculo se mi fossi rotta qualcosa.
Mi abbandonai alla mia rabbia e mi trasformai in un grosso lupo dal folto pelo grigio.
Corsi veloce. Non avevo in mente una meta.
Non volevo fuggire da questo luogo.
Volevo fuggire dai ricordi.
Anche se sapevo che era impossibile.

Mi fermai sulla spiaggia di La Push.
Le onde del mare si rivoltavano, tormentate.
Il cielo era ancora privo di stelle, ma la pioggia continuava a scendere.
Alzai il muso, beandomi di quelle lacrime provenienti dal cielo.
Chissà chi mandava quelle gocce.
Forse qualcuno che mi voleva bene.
Qualcuno che capiva il mio dolore.
Chiunque fosse, lo ringraziai.
Lasciai vagare la mente, alla ricerca di un po’ di pace.
No, non era questa la mia vita.
E, soprattutto, non ero io questa.
Passò un attimo prima che una decisione prese consapevolezza in me.

Se il destino non voleva cambiare la mia vita … allora sarei stata io a cambiarla.








Come mi è uscita sinceramente non lo so. So solo che Leah è un personaggio che mi piace molto e trovo ingiusto il suo dolore. Sappiate che questa è la mia primissima Fanfic in assoluto. Quindi, se vi ha fatto schifo, vomitare o qualcos'altro di spiacevole, abbiate pazienza. Mi farebbe comunque piacere, conoscere la vostra opinione.

Porsche.
  
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