Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
Segui la storia  |       
Autore: NeroNoctis    06/10/2016    2 recensioni
Jane, conosciuta anche come Principessa Cinerea, è una strega americana vissuta nel 1500. Quando qualcuno la tradisce, consegnandola alle autorità, viene messa a morte, promettendo comunque di ritornare e vendicarsi di coloro che l'hanno tradita e uccisa.
Passano i secoli, ma il piano di rinascita di Jane non ha mai luogo, almeno fin quando il suo diario non viene mai ritrovato.
Ambientato tra presente e passato, The Diary of Jane narrerà le vicende di diversi protagonisti che si troveranno a far fronte ad una minaccia comune, aiutati da un misterioso ragazzo che sembra conoscere bene quella minaccia oscura che sta per abbattersi sul mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lo scrosciare dell'acqua fece ridestare Angel che, senza rendersene neanche conto, era finito privo di sensi sul pavimento. La terra fredda e bagnata era piacevole al contatto con la pelle del viso, quasi lenitiva. Poi voleva anche concentrarsi su altro, basta uccisioni, maledizioni e quel maledetto mal di testa che lo stava distruggendo da quando aveva aperto gli occhi. Inspirò, sentendo il profumo della terra e della natura, misto a puzza di bruciato. Si rialzò lentamente, mettendosi seduto e fissando dritto davanti a sè.

Alberi, muschi, piante, animali striscianti e piccoli corsi d'acqua che sfociavano dalle pareti rocciose. Sembrava quasi casa, quella lontana -sia nello spazio che nel tempo- Svezia, terra che l'aveva visto nascere e crescere, aveva visto le sue prime amicizie, i suoi rapporti con la gente del posto... la sua prima uccisione di quella Strega e l'inizio del suo dramma.

Sospirò, rimanendo immobile. Ogni fibra del suo corpo sembrava anche in attesa, così come il suo respiro lento e regolare, il suo sguardo fisso e i suoi pensieri, forse per la prima volta, completamente calmi, piatti. Anche il mal di testa stava via via scemando, lasciando spazio ad una pace quasi innaturale, come se quel luogo trasmettesse armonia, serenità, quel luogo che tanto sapeva di casa.

Angel sorrise, un sorriso amaro che nascondeva tanti dubbi e certezze, un sorriso che guardava al futuro e che sapeva che non potevano esserci lieto fine, sapeva bene che non avrebbe avuto nessun futuro roseo con Sarah, un futuro senza amore, senza amici e soprattutto senza se stesso.

E tutte le cose finiranno, pensò.

Non capiva bene il motivo per cui il Marchio delle Streghe aveva preso posto all'altezza del suo cuore, non capiva perché sentiva le urla e le risate delle sue vittime dentro la testa e non sapeva neanche perchè provava piacere ad uccidere gli innocenti. Stava diventanto qualcosa che aveva giurato di distruggere, stava ritornando ad essere quel Lucifer accecato dall'odio e dall'ira... ma stavolta era tutto così diverso. 

In passato il Lucifer's Angel era semplicemente un ragazzo immortale che aveva giurato vendetta contro la stirpe che aveva ucciso la sua famiglia e suo fratello Erik. Quello che si era impossessato di lui sembrava quasi un demone distruttore. Sentiva il potere crescere dentro quando non riusciva a controllarsi, sentiva la magia nera scorrere nelle sue vene. 
Sentiva tutto, come se fosse uno spettatore delle sue stesse azioni e questo lo uccideva lentamente ed inesorabilemente.

Chissà cosa pensava Will di quell'aggressione... e Sarah? E Jane? Perchè si preoccuoava di lei, poi?

Decise di alzarsi, camminando lentamente in quell'ammasso naturale che sembrava scavato nel terreno. Ogni suo passo affondava nel terreno fresco mentre gli animali lo osservavano per poi scappare via da lui. Il ragazzo notò in lontananza due figure umane, così decise di indagare.
Una volta arrivato notò quelle che si rivelarono essere due statue a grandezza naturale: un ragazzo e una ragazza inginocchiati l'uno di fronte all'altra, mano nella mano e con lo sguardo carico di speranza, amore e calma. La ragazza aveva i capelli lunghi, decorati da diverse trecce, mentre i capelli di lui erano raccolti in una coda. 

Angel si chiese quale storia appartenne a quei due, ma non avrebbe mai scoperto la verità. La cosa, senza sapere bene il perché, lo rattristò.

«Hai vissuto più vita di quanta io possa mai immaginare, Mikael Ragnarsson»

Angel si voltò di scatto, trovandosi di fronte un uomo sulla quarantina, indossava un giubbotto di pelle nera ed un paio di jeans strappati. Il suo viso era sereno e deciso, con uno strano sorriso sul volto.

«Chi sei?» rispose Angel, trovandola la risposta più adatta in quella circostanza. E poi, come faceva a sapere il suo vero nome? Lo sapevano soltanto un paio di persone e di certo quell'uomo non rientrava nella lista.

«Julian Sullivan» rispose l'uomo, non scomponendosi. 

Angel alzò un sopracciglio, in attesa di ulteriori informazioni, dopotutto non era il modo di presentarsi in una situazione del genere. Non era certo un ricevimento o qualcosa del genere.

«Sono un Cacciatore di Streghe inviato dall'Enclave qui per ucciderti»

Il ragazzo rise, scuotendo la testa «L'Enclave si è sciolto da diversi secoli e io sono l'ultimo Cacciatore rimasto, apprezzo comunque il tentativo»

Julian scosse la testa «Dovevano avvertirmi che eri anche all'oscuro di tutto, mi sarei preparato un discorso. Cercherò di essere il più breve possibile: L'Enclave agisce in segreto, una branca segreta della Chiesa Cattolica. Sono qui per ucciderti prima che tu diventi un Witcher, ma a quanto posso vedere possiedi già il Marchio delle Streghe, quindi la Maledizione è iniziata»

«Witcher? Cosa ne sai poi di questo Marchio?»

Julian alzò la maglia grigia e scostò leggermente il giubbotto per far vedere ad Angel: lo stesso Marchio, all'altezza del cuore. Con la sola differenza che quello di Julian era una "semplice" maledizione di una Banshee.

«L'Immortalis Venator agisce a determinate condizioni. Tu sei tale per la morte del tuo amico Erik, ma evidentemente sei entrato in contatto con lui, cosa che ti ha fatto perdere il controllo sulle Streghe che hai ucciso. Per farla breve: Erik è vivo e se non lo uccidi, beh, metterai fine alla razza umana»

«Che idiozie» ribattè Angel, scuotendo la testa visibilmente infastidito.

«Bene, passiamo al piano B» Julian estrasse una pistola dalla cintola e sparò un singolo colpo che si schiantò sulla fronte di Angel, facendolo cadere a terra a privo di vita. Il Cacciatore si avvicinò al corpo esanime del ragazzo, caricandolo sulle spalle e avviandosi verso l'uscita di quel luogo, formato da intricati rovi e sassi che si univano in una scala improvvisata. Dall'alto di quella scala, Paul osservava i due con una fune e uno sguardo interrogativo sul viso.

«Non ha voluto ascoltarti vero?»

«Non mi ascoltava mio nonno, figurati un ragazzo di 500 anni»

«Così hai deciso di piantargli un proiettile in testa?» disse Paul, con una vena di divertimento.

«Andiamo, non potevo mica offrirgli i pasticcini! Cala la fune, abbiamo poco tempo»



William aveva osservato il corpo di Jane bruciare e finire privo di vita, mentre gli abitanti del villaggio iniziavano via via ad andare nelle rispettive case. Per loro era una liberazione: la morte della Principessa Cinerea, la Strega dietro tutti i problemi del villaggio, colei che aveva addestrato le altre neo-streghe. Una vera piaga.

Il ragazzo iniziò a camminare lentamente tra quelle strade ormai quasi deserte, mentre il chiasso della vita stava cessando, lasciando spazio ai lontani rumori della cena. Si chiese come si poteva riuscire a mangiare qualcosa dopo aver assistito ad un rogo... non l'avrebbe mai capito e ad essere sinceri, non voleva neanche farlo. La cosa più strana poi era un'altra: nessuno sembrava notare la sua presenza, probabilmente l'incantesimo lanciato -per sbaglio- da William era incompleto: un viaggio nel tempo senza che nessuno potesse interagire con lui, non necessariamente un male. Senza neanche rendersene conto, si ritrovò davanti alla taverna nel quale si stava accingendo ad ubriacarsi quella stessa sera, prima di ritrovarsi a Lawrence nei tempi moderni. Senza pensarci minimamente, entrò.

La taverna era completamente al buio, Jack era già andato via... probabilmente a gambe levate, dato che tutto era come lui l'aveva lasciato. Il boccale, lo sgabello e... la statua di cenere frantumata in mille pezzi. I suoi mille pezzi. Quella doveva essere la sua fine. Si avvicinò a quei mucchi di cenere e una volta che ne prese uno in mano, la stanza intorno a lui sembrò quasi collassare su sè stessa, mentre delle scariche di elettricità attraversarono nuovamente il corpo del ragazzo, che svanì nel nulla.

Si ritrovò in una chiesa, circondato da uomini che stavano analizzando il Diario di Jane. Lo conosceva bene: l'aveva visto da vicino diverse volte, quando lui e Jane avevano quel rapporto così particolare che può essere riconducibile a due fratelli, quasi. Fece per avvicinarsi e toccarlo, ma prima che potesse raggiungere quel grimorio, le porte della Chiesa si spalancarono, mostrando Angel.       

Gli uomini spiegarono ad Angel che l'anima di Jane era legata al Diario e che, una volta aperto, la Strega sarebbe rinata. Tuttavia doveva essere un'apertura casuale: nessuno con l'intenzione di liberare la Strega poteva aprire quel Diario. Angel rispose così di procedere con l'Incantesimo dell'Immortalis Venator, incantesimo che gli avrebbe donato la vita eterna in attesa di uccidere Jane.

Il rito fu eseguito con successo, ma Will non riuscì ad assistere a nient'altro che un nuovo viaggio temporale iniziò, mandandolo stavolta in una stanza sotteranea circondata da grate e con in il Diario di Jane gelosamente custodito in un altare. Il ragazzo non ci pensò su un secondo e afferrò quel Grimorio, svanendo nuovamente circondato da piccoli fulmini.

William si ritrovò in una biblioteca, con il Diario in mano. Davanti a lui, seduti attorno ad un tavolo, vi erano Sarah, Noah ed un ragazzo che si rivelò essere Jacob, il fidanzato di Sarah. Will sorrise, quei ragazzi erano così normali prima di finire in quelle vicende. Da quanto poteva notare, Jacob e Sarah avevano litigato, con quest'ultima che abbandonò la biblioteca, seguita poco dopo da Noah che salutò l'amico.

William chinò lo sguardò, con un amaro sorriso sul volto. Venne nuovamente circondato dalle scariche, segno che stava per effettuare un altro salto temporale, ma stavolta, senza rendersene conto, il Diario di Jane cadde dalle sue mani, finendo sul pavimento e attirando l'attenzione di Jacob, che si avvicinò a quel grimorio e lo aprì... liberando inconsapevolmente l'anima di Jane e dando il via a tutti i futuri eventi. 



William si risvegliò in una stanza con le luci accese, una stanza con David, Jane, Noah, Kristine e Sarah. Il gruppo era al muro, Jane era sporca di sangue. Will tentò di dire qualcosa, ma prima che potesse farlo, una voce alle sue spalle lo fece voltare.

«William: l'Incantesimo perfetto»

Il ragazzo non rispose, mentre la donna davanti a lui iniziò a ridere, svelando quel sadico sorriso che solo Black Dahlia era in grado di mostrare. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe / Vai alla pagina dell'autore: NeroNoctis