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Autore: Annie B    07/10/2016    6 recensioni
Breve Fan Fiction ambientata prima di Cob, è un "What if" che seguirà il corso dei libri, ma partendo dal presupposto che Clarissa e Jonathan siano cresciuti insieme a Idris sotto la guida di Valentine, in assenza di Jocelyn.
"Clary iniziava a chiedersi se fuori da quelle quattro mura, esistesse davvero qualcuno che un giorno avrebbe attratto il suo interesse, chi mai poteva essere forte come suo fratello, coraggioso come lui, altrettanto bello da sembrare un angelo? Ma poi che importanza aveva? In fin dei conti lei era una shadowhunter, l'amore non esisteva e nemmeno la libertà, la sua vita era votata alla guerra, al giorno in cui Valentine avrebbe dichiarato di nuovo guerra a Idris, ma con due armi indistruttibili: lei e Jonathan."
Genere: Erotico, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti, Valentine Morgenstern
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Buona sera... anche se tardissimo! Meglio buon giorno forse xD dato che immagino verrà letto domani!
Ma con una corsa contro il tempo ho voluto mantenere la mia promessa! Vi siete fatte sentire e io voluto aggiornare a tutti i costi! :)
Vi ringrazio per le recensioni e l'incoraggiamento!
Spero che il capitolo vi piaccia e vi fermiate a lasciarmi un commento!
Buona lettura, un bacio.
Annie :*

Ps: abbiate pazienza e perdonate eventuali errori, non ho avuto tempo per le super correzioni, spero non ci siano strafalcioni! 
 
 
 
Clary spezzata a metà, vedendo Jonathan al suolo e Jace che le stava morendo tra le braccia, lo sostenne come in automatico per le spalle cercando di non farlo afflosciare per terra, ma si ritrovò in fretta a rendersi conto che ormai era solo un corpo a peso morto.
Si adagiò la sua testa in grembo e lo guardò negli occhi, erano dorati e pieni di dolore, sembravano ardere di fuoco, eppure la loro luce li stava abbandonando.
Tra le iridi chiare, c'era una scintilla di stupore e paura.
Clary cercando di consolarlo mormorò -Andrà tutto bene, ti riprenderai Jace...- con un movimento netto tirò fuori il pugnale dalla sua schiena e si sfilò lo stilo dalla tasca, ma le labbra di Jace rimasero congelate in una preghiera muta, ribaltò gli occhi e l'ultimo respiro gli fischiò tra le labbra in un rantolo, un attimo dopo, il suo cuore aveva smesso di battere.
Non c'era tempo nemmeno per piangere, alzandosi dopo aver lasciato andare con delicatezza il capo di Jace contro il pavimento, Clary corse da Jonathan, solo vagamente consapevole che intorno a lei stava infuriando una battaglia in cui tutti i presenti erano uniti contro Valentine: in quel momento non gliene importava niente.
Non poteva perderli entrambi, doveva fare qualcosa!
-Jonathan!- Ansimò arrivando da lui e buttandosi in ginocchio.
-Clarissa... gli Strumenti...Mortali...- biascicò suo fratello con le labbra rosse di sangue e la voce rotta.
Era già certo di essere morto? Cosa le stava dicendo?
-Non ce ne sarà bisogno!- ringhiò Clary -Tu non morirai adesso! Mi hai sentito Jonathan?-
Suo fratello sorrise in mezzo al sangue, i capelli argentati gli stavano incollati alla fronte e la sua pelle era bianca come neve, non aveva una bella cera.
-Stai sprecando...tempo- Ansimò lui strizzando gli occhi, come stesse cercando di rimanere vigile.
Clary si chinò dandogli un bacio sulla fronte, in un unico movimento tirò fuori dal suo petto la freccia, si apprestò a marchiarlo, ma di nuovo, come in un macabro scherzo del destino, prima che la punta dello stilo toccasse la sua pelle, il suo cuore diede l'ultimo battito stanco e suo fratello rimase immobile tra le sue braccia con gli occhi spalancati fissando cose che non poteva più vedere.
Per un momento, un silenzio surreale calò intorno a Clary annullando i suoni delle spade che sibilavano intorno a lei, fu come se il mondo si fosse fermato sul suo asse smettendo di ruotare, smettendo di esistere.
Non riusciva nemmeno ad immaginare un mondo senza suo fratello. Non poteva essere reale.
Il suo cuore mancò un battito nella silenziosa bolla di dolore che l'avvolse, cristallizzando il mondo in quel preciso istante di orrore.
Poi, come spinto dal fuoco, ricominciò a martellare violentemente e con forza dentro la sua cassa toracica ridando vita anche al carillon che stava continuando a esistere intorno a lei.
Tutto tornò al suo posto, la sala insanguinata della Città di Ossa tornò davanti ai suoi occhi e il rumore della battaglia tornò a riempire l'aria.
C'era ancora una speranza. Doveva esserci, sia per Jace che per Jonathan. Clary abbandonando i corpi dei due ragazzi senza guardarli di nuovo per non rischiare di soffocare dentro sé stessa, si preparò a combattere Valentine con ogni arma a sua disposizione, lei possedeva la Coppa, se gli avesse preso la Spada, avrebbe potuto evocare Raziel e sperare che riportasse in vita entrambi.
Tuttavia, quando si voltò verso suo padre imbracciando le armi, si rese conto che tutti i presenti stavano lottando contro di lui, che ormai era alle strette.
Con la traiettoria di tiro libera, Alec era riuscito a mandare a segno due frecce, che illuminate di riflessi azzurrini, bucavano rispettivamente il braccio destro e il fianco di Valentine, che nonostante le ferite, stava continuando a tenere testa a Lucian e Isabelle che si erano concentrati su di lui negli attacchi ravvicinati.
Clary avvicinandosi con la spada di Jonathan in una mano e il corto pugnale che aveva ucciso Jace nell'altra, si parò di fronte a suo padre e lo guardò con odio -Come hai osato?- ringhiò piano con la voce intrisa di odio puro.
Valentine la guardò piatto -Non mi hanno lasciato scelta, loro hanno difeso la loro vita, io la mia.- replicò riprendendo fiato mentre gli attacchi di Isabelle e Lucian si interrompevano.
-Sei morto, uccidere te non riporterà in vita loro, ma almeno saranno vendicati. Tu non esisti più.- dichiarò Clary alzando le armi contro di lui.
-Uccidimi allora, dimostrami che per quindici anni non ho sprecato il mio tempo con te! Mi darai una morte gloriosa sapendo che almeno uno dei miei figli è in grado di combattere per ciò che vuole! Il sangue non mente Clarissa, che ti piaccia o no, sei mia figlia, sei come me. Devi solo dimostrarlo.- rispose suo padre spalancando le braccia e lasciando cadere le spade.
Clary lo studiò per un secondo, avrebbe potuto sul serio ucciderlo in quel momento, disarmato, arreso a lei, ma avrebbe davvero voluto dire essere come lui. Diventare un mostro, perdere la sua identità per trasformarsi nel mostro che suo padre aveva tanto voluto creare.
Così, con uno sguardo di vetro cercando di suonare autorevole, si rivolse a Lucian e ordinò -Catturatelo, consegnatelo al Conclave e che ne facciano quello che vogliono. Io non sono un carnefice.-
Una scintilla di speranza e orgogliosi accese negli occhi di Lucian, mentre annuendo a lei, si avvicinava a Valentine dicendo -Hai perso, i tuoi figli non sono diventati quello che tu volevi, sono almeno lieto di sapere che Jocelyn non sia morta invano.-
Isabelle porse la sua frusta di elettro a Lucian perché la usasse come corda, ma Magnus, con uno schiocco delle dita, fece comparire delle corde esattamente nelle loro mani.
Clary osservò con doloroso distacco, suo padre che veniva legato e immobilizzato, per poi venire trascinato via da Lucian.
Il secondo dopo, Alec e Isabelle, rendendosi conto di cosa era successo a Jace, stavano chini su di lui piangendo in silenzio.
Avvicinandosi a loro, Clary disse -Lo so che non vi ho dato mai un motivo per fidarvi di me, ma non voglio che Jace sia morto invano, mi ha salvato la vita, qualcosa deve pur valere. Lasciate che io prenda la Spada Mortale prima di doverla ridare al Conclave, evocheremo Raziel e riporteremo indietro Jace e Jonathan. Vi prego...- aggiunse implorante.
Alec senza nemmeno alzare lo sguardo dal suo Parabatai, freddo tra le sue braccia, mormorò -Non possiamo evocarlo, ti manca uno Strumento, Jace è morto e non c'è niente che tu possa fare... vattene se non vuoi che uccida anche te.-
Clary scuotendolo per la spalla, lo costrinse a guardarla: i suoi occhi azzurri erano freddi e spenti come pezzi di ghiaccio, pieni di un dolore talmente grande, che solo in quel momento, per la prima volta, lei riuscì a comprendere davvero quanto grande e intenso fosse il legame tra due Parabatai, inoltre Alec considerava Jace un fratello, riusciva a capire come si stesse sentendo, anche lei, vedendo Jonathan steso a terra accanto a loro, sentiva come una spina di ferro conficcata nel cuore.
-Con la Spada, io possiedo tutti e tre gli Strumenti Mortali necessari per riportare in vita Jace. Potete venire a Idris con me se non mi credete. Ti prego Alec, non lasciarli morire entrambi perché odi me.- pregò Clary.
Non voleva fare del male più a nessuno, non voleva combattere ancora, voleva solo riavere suo fratello e Jace, per vivere tutto quello che non avevano potuto avere.
-Nessuno ha mai trovato lo Specchio.- replicò Alec piatto.
Ma Clary conosceva la risposta a quell'enigma da tutta la vita, suo padre glielo aveva detto da anni.
-Lo specchio, è il lago Lyn, Alec. La Spada, la Coppa e il lago, sono ciò che ci serve per evocare Raziel.
Se non verrete con me, andrò da sola, prenderò la Spada con la forza. Non intendo lasciarli così, non se c'è anche solo una possibilità che si salvino!- disse alzando la voce.
Prima che Alec rispondesse, la risata di Valentine spezzò il silenzio, ma Lucian lo zittì con una gomitata nello stomaco, poi rivolgendosi ad Alec e Isabelle disse -Dovremmo provare, Jace è morto proteggendo Clary, qualcosa deve pur dire. Non era uno stupido, se ha ritenuto che lei meritasse di vivere, dobbiamo fidarci di lui. Andremo a Idris insieme e consegneremo Valentine, in seguito daremo anche la Spada e la Coppa Mortale che finalmente torneranno entrambe dove avrebbero dovuto essere. Io dico che vale la pena provare.-
Isabelle, mentre la frusta di elettro tornava a prendere le sembianze di un lucido bracciale intorno al suo polso, annuì determinata -Lo penso anche io. Alec, hanno ragione dobbiamo almeno provare.-
-Verrò con voi Alexander, controllerò che niente vada storto e vi aiuterò, ma Lucian e Clarissa hanno ragione, se vuoi riavere indietro il tuo Parabatai, questa è l'unica via.- la voce di Magnus risuonò autorevole ma paziente, sembrò proprio il fatto che l'avesse detto lui, a spingere Alec ad acconsentire.
-D'accordo, ma terrò io la Spada e la Coppa.- dichiarò Alec fulminando Clary.
Lei pensò un momento alle sue possibilità, o così o niente... non è che ci fosse molta scelta dopo tutto.
-Va bene. Ma se mi tradirai consegnandoli al Conclave, ucciderò te e tutta la tua famiglia.- sibilò piano Clary -Non ho più niente da perdere ormai.- concluse piano.
-Jace è il mio Parabatai, mio fratello, il mio migliore amico! Pensi che non voglia riaverlo indietro se c'è anche solo una piccola possibilità che succeda? Impara a fidarti anche tu, non tutti al mondo sono mostri.- replicò Alec offeso.
Dopo aver caricato i corpi di Jace e Jonathan su due lettighe che aveva fatto comparire Magnus, e che fluttuavano sospese seguendoli, Clary e gli altri uscirono dalla Città di Ossa, scoprendo con orrore perché non avessero incontrato nemmeno un Fratello Silente fino a quel momento.
Valentine ne aveva ammazzati una decina e messo in fuga gli altri.
L'unico pensiero, che almeno minimamente consolò Clary, era il fatto che da vivo, suo padre avrebbe potuto pagare per tutto quello che aveva fatto. Era meglio non averlo ucciso, uno come lui non meritava la morte.
Doveva scontare tutti i suoi crimini per il resto della vita.
 
 
Riuscendo miracolosamente a raggiungere i confini di Idris, usando una minima parte del sangue di Jonathan, erano perfino riusciti a entrare all'interno delle difese senza doversi presentare alla Torre della Guardia.
Spiegare due cadaveri, la presenza degli Strumenti Mortali e Valentine Morgenstern tutto insieme, sarebbe stato decisamente complicato.
Clary in testa al gruppo, seguita da Magnus, Alec, Isabelle e i corpi fluttuanti di Jace e suo fratello, si era diretta spedita al lago Lyn.
Lucian era andato verso la città per consegnare Valentine al Console e spiegare sommariamente cosa fosse successo.
Speravano di riuscire a sistemare le cose, Clary non ne voleva più sapere di guerre e vendette a quel punto, l'unica cosa che desiderava, l'unica cosa che le fosse rimasta a cui aggrapparsi, era la speranza di una vita con suo fratello, lontani da loro padre.
Non credeva più nelle storie di Valentine sul Conclave, iniziava persino a dubitare che i Nascosti fossero così infimi e malvagi come lui glieli aveva sempre descritti, in fin dei conti Magnus Bane, niente di meno che uno stregone, li stava aiutando senza chiedere nulla in cambio... qualcosa doveva pur dire.
Tutto quello che Clary voleva era far tornare in vita Jace e Jonathan, aiutare anche lui a capire che le cose non erano come le avevano sempre credute e ricostruirsi una vita normale.
Sentendo il profondo dolore che le riempiva il cuore alla vista di Jace steso esanime e fluttuante dietro di lei, aveva capito che provava qualcosa per quel ragazzo, poteva essere solo il richiamo del sangue dell'Angelo che condividevano, poteva essere che lui riusciva a catturare la sua attenzione col suo pessimo carattere, non aveva idea di cosa fosse, ma dentro di sé, nella parte più profonda del suo cuore, quella che non era stata distrutta da Valentine, sentiva che Jace meritava di vivere e che lei, avrebbe voluto poterlo conoscere meglio prima che la morte lo portasse via.
Le campagne verdi di Alicante si estendevano intorno a loro ovunque, riempiendo la vista e sparendo all'orizzonte, il tramonto stava calando sui prati e le lingue di fuoco del sole tingevano di vermiglio i fili d'erba e le spighe di grano, rendendoli quasi color sangue.
Tuttavia, in pochi minuti, una tenue luce bluastra li avvolse e quando anche l'ultimo raggio rossastro del sole morente fu sparito all'orizzonte, loro erano ormai arrivati al lago.
Clary cercando di rianimarsi e trovando la forza da chissà dove, diede indicazioni agli altri per affrettare i tempi.
Magnus li aiutò con la magia facendo risparmiare fatica e in meno di dieci minuti, tutto era pronto.
Un piccolo altare di pietra, era sorto davanti alla sponda del lago, pietre di Stregaluce brillavano sulla sabbia illuminando di luce biancastra e tenue tutte le rune che Clary aveva tracciato sulla sabbia.
Conosceva il modo di evocare Raziel, lei e Jonathan avevano messo il naso negli appunti di loro padre un milione di volte, inoltre Valentine, se pur senza entrare mai nel dettaglio, aveva detto loro diverse cose su come si sarebbero svolti i fatti quando fosse riuscito a evocare l'Angelo.
Clary stringendo in una mano la Spada Mortale, nell'altra la Coppa, tirò indietro il braccio e lanciò quest'ultima nel lago Lyn.
La Coppa Mortale, sotto gli occhi increduli dei presenti, si accese di una luce scintillante mentre cadendo verso l'acqua proiettava i riflessi sui flutti quieti.
Un attimo dopo, pungendosi la mano con la punta della Spada Mortale, Clary offrì il suo sacrificio di sangue da Shadowhunter al lago e poi lanciò anche la Spada nell'acqua.
I presenti erano muti di stupore, forse anche paura, notò Clary, ma non lei, per lei quel momento era tutto, aveva aspettato tutta la vita di veder comparire Raziel dalle acque scure del lago Lyn, tutta la vita con la stessa domanda in mente, ed ora, dopo quindici anni di certezze, la domanda che avrebbe fatto sarebbe stata un'altra, una domanda che non avrebbe mai voluto dover fare.
Riporta in vita mio fratello. Riportami anche Jace. Pensò disperata.
In quel momento era l'unica cosa che voleva al mondo.
Jonathan avrebbe dovuto essere con lei quando avrebbero evocato Raziel, ma le cose non erano andate così.
Un bagliore argentato riportò la sua attenzione sul lago: dal punto in cui la Spada Mortale era affondata, si alzò un muro d'acqua brillante di luce che salì per decine di metri illuminando il lago, la valle, Clary ebbe l'impressione che stesse illuminando tutta Alicante.
Dischiuse gli occhi per la troppa luce, quando riaprì le palpebre, lo vide.
Raziel sorse dalle acque del lago Lyn, ancora più maestoso e terrificante di quanto non l'avesse mai immaginato.
Proprio come in ogni rappresentazione, teneva la Coppa Mortale in una mano e la Spada nell'altra. Il suo corpo riluceva d'oro, luminoso come il sole.
Immense piume, ognuna con un occhio al loro interno, andavano a formare ali grandi e possenti.
Raziel continuando a salire dall'acqua, increspandone la superficie, rivolse il volto verso Clary e poi parlò.
Alec, Isabelle e Magnus erano in ginocchio, probabilmente piegati dalla potenza che il corpo dell'angelo emanava, ma non lei, Clary impiegò ogni briciolo di forza che le fosse rimasta nel corpo e nel cuore, per rimanere in piedi, chinò solo il capo, mentre l'energia di Raziel scorreva su di lei come un'onda gigante, facendola quasi ondeggiare al vento nemmeno fosse stata un rametto su una riva in tempesta.
-Mille anni fa, colui che diventò il capostipite della tua razza mi evocò in questo lago.- dichiarò Raziel, la sua voce non era umana, non era nemmeno una voce in effetti, sembrava musica, come se non contenesse parole, eppure tutti i presenti, riuscirono perfettamente a capire ciò che stava dicendo.
L'angelo continuò -Jonathan Shadowhunter chiese il mio aiuto per combattere i demoni in questo mondo, donai il mio sangue per voi dicendo che non avrei fatto altro. Perché mi hai evocato?-
Clary tremando violentemente, non per la paura, ma per la maestosa e imponente forza che Raziel emanava, cercò di guardarlo per imprimere nella mente ogni dettaglio, non capitava tutti i giorni di vedere il creatore degli Shadowhunter...
Con una stretta di dolore al cuore, al pensiero che Jonathan non avesse potuto essere lì con lei in quel momento, Clary supplicò -Possiedo gli Strumenti Mortali, invoco il tuo aiuto per ridare la vita a chi a causa di una guerra insulsa e folle l'ha persa.-
Raziel sembrò studiarla con interesse, ma era difficile dirlo con tutta la luce che brillava intorno al suo viso. Guardarlo negli occhi era impossibile. Sembrava che al loro interno ardesse un fuoco più luminoso del sole stesso. Era abbagliante.
-È solo per questo che mi hai evocato?- domandò l'angelo con una nota di ferocia nella voce.
Clary tremò di nuovo, sentendosi come spostare da una raffica di vento.
-Solo per questo.- confermò.
Raziel sospeso sulle acque agitate del lago, rispose -Mio fratello Ithuriel giace ancora prigioniero nella casa di tuo padre, con quale coraggio proprio tu osi evocarmi?-
Un suono strozzato di stupore si levò vicino a lei, ma Clary non capì chi dei presenti l'avesse emesso, sentì solo una punta di terrore strisciarle addosso.
Non avrebbe voluto che l'angelo catturato da suo padre rimanesse prigioniero, lo aveva detto a suo fratello sin da subito!
-Lo libererò, non sono stata io a catturarlo, né a privarlo della libertà. Hai la mia parola che non gli verrà fatto altro male da un Morgenstern!- giurò Clary sull'orlo della disperazione.
Non aveva preso in considerazione l'idea che una volta evocato, Raziel non le avrebbe concesso il suo aiuto.
-La tua parola?- sembrò schernirla lui -Cosa può valere la tua parola per un angelo? Il tuo cuore non è puro, Shadowhunter, la tua anima non appartiene al cielo. Conosco il tuo cuore.-
Clary perdendo il senso di cosa fosse appropriato con un angelo o meno, gridò -Ti prego! È cambiato tutto adesso! Mio padre mi ha plasmata in ciò che tu stai descrivendo, ma io non lo seguirò mai più! Ti prego, ridai la vita a Jace e mio fratello! Libererò Ithuriel, consegnerò gli Strumenti Mortali, ti darò anche la mia vita se la esigerai in cambio!-
L'angelo a quelle parole la osservò curioso -Ami a tal punto quelle persone da sacrificare la tua vita per la loro.- disse. Non era una domanda.
-Posso vedere che è la verità, vedo che saresti davvero disposta a pagare con la tua vita, ma non posso ugualmente darti ciò che vuoi.-
A quelle parole, Clary crollò in ginocchio affondando le dita nella sabbia umida.
Perché non poteva aiutarla? Perché?
-Non ho detto che non farò niente.- continuò Raziel -C'è bontà nel tuo cuore Clarissa Morgenstern. Ti darò ciò che hai chiesto, ma ne posso riportare in vita solo uno.- quelle parole, risuonarono nel petto di Clary come un tuono.

 

   
 
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