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Autore: HakunaMatata_3    07/10/2016    5 recensioni
Dal primo capitolo:
Appena rientrato, Joe si leva il camice e prende dal cassetto della scrivania due cornetti e due caffè enormi.
"Allora? Come stai?" mi chiede dopo aver scaldato il tutto con un colpo di bacchetta.
"Oh, andiamo, Joe! Come potrei stare, secondo te? Oggi è… "
"Venerdì. Grazie a Dio è venerdì. La solita storia" mi interrompe lui, liquidando tutto con un gesto della mano. Scuoto il capo.
"Tu proprio non capisci" gli dico.

Rose Weasley, 25 anni, Indicibile. Felicemente fidanzata, ha un lavoro che adora e una famiglia che le vuole bene.
Scorpius Malfoy, 26 anni, Spezzincantesimi. Felicemente single, ha un lavoro all'estero e una famiglia che non vede da anni.
Ma il letale morso di un Nundu africano sconvolgerà le loro vite.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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                                                                                                         Venerdì, 12 settembre 2031
Il trillo acuto e improvviso della svegliallegra mi fa rischiare l’infarto.
Siamo a letto da nemmeno tre ore che già dobbiamo alzarci, ma non avremmo retto senza dormire un po’. Sospiro pesantemente e allungo la mano sul comodino per spegnere la sveglia. Mi rendo conto solo adesso che il rumore è sì da infarto, ma non spacca timpani come al solito. Ricordo che io e Scorpius avevamo deciso di metterla sul comò in fondo alla stanza per essere costretti ad alzarci davvero per spegnerla. Scorpius dorme della grossa e le nostre bacchette giacciono accanto alla sveglia. Il rumore della svegliallegra, ultimo grido dei prodotti della linea Dolcisogni di Roxanne, si fa via via più forte e scendo dal letto con un balzo per impedirle di continuare a suonare. La spengo con un colpo di bacchetta, poi mi volto verso il letto.
Mi sorprendo sempre più spesso a guardarlo mentre fa le cose più normali, dal cucinare al guardare la TV e ora lo sto fissando mentre dorme. Non è uno sguardo da pazza psicopatica o da ragazza ossessiva e gelosa: è lo sguardo dell’incredulità e della gratitudine. Dio, mi sento così fortunata… ma sono anche stanchissima e se non posso dormire io, non può farlo nemmeno lui.
<< Sveglia! >> grido saltandogli addosso. Scorpius si riscuote con un scossone e si sveglia. Ci mette un po’ a capire cosa sta succedendo.
<< Merlino, ma sei impazzita? >> borbotta assonnato. << Dobbiamo già andare? >>
<< Sì. La passaporta ci aspetta >>.
Scorpius si stiracchia e sbadiglia, poi, con uno scatto improvviso, mi afferra i fianchi e iniza a farmi il solletico.
<< NO! >> urlo, ma non serve a niente. Tra una risata e un grido, riesco a sentirlo borbottare "così impari a svegliarmi".
Una volta terminata la vendetta, mi stendo accanto a lui, ansimante. Ci guardiamo negli occhi per non so quanto tempo, poi Scorpius rompe il silenzio con delle parole che non mi aspettavo affatto.
 
*
Mi mordo il labbro quasi a sangue, poi distolgo lo sguardo dai suoi occhi azzurri.
<< Non credo sia il caso di andare insieme al matrimonio >> dico.
<< Cosa? >>.
Sospiro. Andare insieme vorrebbe dire rendere ufficiale e definitivo il nostro rapporto. L'ufficialità non mi preoccupa -anche se sarà imbarazzante sentire addosso gli sguardi di mezza comunità magica-: è il "definitivo" a spaventarmi.
Provo a spiegarglielo, ma Lysander sembra offeso.
<< Stai cercando di dirmi che c'è un altro uomo? >>
<< Cosa? No! Sto provando a dirti che non sono sicura di voler già dire a tutti che stiamo insieme >>
<< E perché, di grazia? >>.
Mi mordo di nuovo il labbro e mi pento di aver iniziato questa conversazione. Siamo a casa mia a Diagon Alley, entrambi nello stesso letto, ma sembriamo lontani anni luce.
<< Perché mi hai fatto star male tante di quelle volte che, quando mi lascerai di nuovo, non vorrò essere guardata con pietà da nessuno >>.
Lysander ha gli occhi sgranati e mi sento una stupida per averlo detto. Non gli do nemmeno il tempo di ribattere che sono già fuori dal letto. Afferro la bacchetta e trasfiguro il pigiama, poi corro fuori di casa. Sento Lysander che mi chiama, ma non mi fermo. Spalanco la porta di casa e mi Materializzo direttamente sul pianerottolo della vecchia casa di Rose. Con un alohmora entro nell'appartamento ancora sfitto e ne faccio il mio rifugio per il resto della mattina.
 
*
<< Grazie a Dio è venerdì >> dico sorridendole. Rose mi guarda prima stranita, poi scettica.
<< Non ci pensavo da tanto tempo, sai? >>. Annuisco.
<< Appunto. Grazie a Dio è venerdì. È una bella giornata, tua cugina si sposa, stiamo insieme, il lavoro va a gonfie vele... Grazie a Dio è venerdì >>
<< E grazie a Dio sei qui >>. Ora è lei a spiazzarmi. La attiro a me con un braccio, ma fa resistenza.
<< La passaporta >> mi ricorda con un tono di voce da maestrina che mi riporta indietro ai tempi di scuola. Evito di dirglielo e iniziamo a prepararci.
<< Sappi che una volta arrivata a Londra non avrai scampo. Il solletico era una minima parte della vendetta >> le dico con tono allusivo prima di entrare in bagno. Sono sicuro di averla fatta arrossire e sul volto mi si disegna un ghigno.

Il Ministero della Magia russo brulica di impiegati, ma io e Rose riusciamo a superare tutte le file e i controlli giusto in tempo. L’UGP, Ufficio Gestione Passaporte, è quasi deserto, così siamo tra i primi ad attendere che ci chiamino.
<< Malfoy e Weasley? >> chiede qualcuno dopo una decina di minuti. Ci alziamo trepidanti e mostriamo all’impiegato la nostra richiesta, firmata e timbrata dall’apposita commissione, che ci autorizza a prendere una passaporta per l’Inghilterra. Dopo un cenno di assenso, vendiamo condotti in una stanza tappezzata dall’assordimento più strano di oggetti.
<< Destinazione? >> chiede nuovamente il mago, dopo aver appellato un vecchio candelabro in ottone.
<< Londra! >> risponde prontamente Rose. Sorrido e le cingo la vita con un braccio.
<< Londra. Molto bene. Portus >>.
Il candelabro inizia a brillare di una luce azzurro pallido. Rose s’irrigidisce al mio fianco.
<< Tutto okay? >> le chiedo. Lei annuisce e fa un passo verso l’oggetto.
<< Buon viaggio >> ci augura il mago. Lo ringraziamo e tocchiamo insieme il candelabro. Nel giro di pochi secondi, siamo nel sottosuolo di Londra.

Dopo esserci Materializzati dietro al nostro vecchio palazzo, finalmente sento Rose tirare un sospiro di sollievo. L’accoglienza che ci hanno riservato al Ministero si può definire soltanto singolare e ipocrita.
<< Stai bene, Rosie? >> domando. Lei annuisce e si affretta a raggiungere il portone. Saliamo le scale in silenzio, poi estraggo dalla tasca la chiave di casa. Non ho nemmeno il tempo di inserirla e girare la prima mandata, che subito la porta si spalanca.
<< Siete qui! >> esclama Roxanne, poi scoppia a piangere.
 
*
Ce ne vuole, per calmare Roxanne, ma dopo mezz’ora di “non ci vediamo da mesi” e “Lysander mi odia”, finalmente riprende a respirare regolarmente. Scorpius, nonostante la stanchezza, ha avuto il tatto di lasciarci sole e ora è a casa dei suoi a recuperare l’abito da indossare al matrimonio, poi passerà a casa di Roxanne a prendere le cose di mia cugina.
<< Ho saputo da zio Percy che al Ministero ti hanno accolto come una vera eroina >> mi dice. Mi mordo un labbro e annuisco.
<< Sembrava che mi fossi licenziata da sola, erano tutti entusiasti e felici di vedermi… >>
<< Sì, siamo una comunità magica molto ipocrita >>. Aggrotto la fronte e lei si affretta a spiegare.
<< Ho detto a Lysander di non voler andare al matrimonio con lui… ma non è quello che penso. Cioè, sì, ma vorrei definire la cosa… è già definita, ma… >>.
Mi gira la testa.
<< Roxanne, respira >>. Mia cugina esegue, poi sussurra qualche parola che non afferro bene. Capisco il senso generale, ma non so se sperare in un’incomprensione.
<< Sei seria? >> le chiedo. << Ma… ma non ha una casa. Al momento vive al castello… non puoi vivere anche tu lì, sono le regole della scuola >>.
Roxanne mi guarda strano.
<< Sei ancora una secchiona, Weasley >>
<< Ti è sempre stato utile, Weasley >>. Scoppiamo a ridere e Roxanne si rilassa.
<< Credo verrebbe a vivere da me, ma bisogna considerare che al momento si tratterebbe solo dei weel-end. E che non posso sbattere Louis fuori di casa >>. Annuisco pensosa.
<< E questo cosa c’entra con il matrimonio di Molly? >>
<< Sinceramente? Non lo so nemmeno io >>.
 
*
Le chiacchiere da ragazze continuano anche mentre ci prepariamo per il matrimonio. Rose non ha voluto che vedessi il suo vestito, come se fossimo noi a doverci sposare. So solo che l'ha comprato a San Pietroburgo e che, dalle risate e i sussurri di Roxanne e le minacce di Rose, l'abito dev'essere estremamente sexy. Deglutisco al solo pensiero.
Armeggio con la cravatta da cinque minuti, ormai, quando sento la porta della stanza di Rose spalancarsi. Mi giro e resto senza fiato.
<< Per Merlino... Roxanne! Ma sei tu? >> chiedo incredulo. A Lysander verrà un infarto, altro che convivenza.
<< Sono splendida, lo so >> ribatte lei. Scoppio a ridere. Dio, quanto mi è mancata.
<< E Rose? >>. Roxanne soffoca una risata.
<< È in camera... io vado, eh? Ci vediamo alla Tana >>. Non ho nemmeno il tempo di stupirmene, che Roxanne è già nel camino. Spero che sappia che la canna fumaria non viene pulita da mesi.
Azzardo qualche passo incerto verso la camera da letto, quando è Rose a uscirne fuori, con indosso una sorta di sottoveste trasparente che non credo sia adatta un matrimonio. Né ad altro. Glielo dico e lei ride.
<< Peccato, ci avevo messo tanto a scegliere cosa indossare... >>. Deglutisco e balbetto qualche parola a caso.
<< Prego? >> chiede Rose sbattendo le ciglia.
<< N-non lo so. Non ce la faccio più a scherzare, davvero >>.
Rose ride di nuovo, mi prende per mano e mi trascina in camera da letto.
Finalmente, anche se per poco, siamo di nuovo a casa.
*
Venerdì, 16 dicembre 2033

Corro per i corridoi del San Mungo come se non facessi altro da tutta una vita. Sembrano risalire a ieri le visite notturne con Joe, e invece sono già passati più di due anni. Nonostante ciò, le mie gambe vanno spedite nella giusta direzione.
Busso piano alla porta verde lime che ho di fronte e attendo di essere invitata a entrare.
Quando sento dire "avanti", vengo attraversata da un piacevole brivido.
<< Buongiorno, guaritore Carson >> dico con il tono più professionale possibile. Joe mi tende la mano, ma siamo entrambi così felici di rivederci che finiamo con lo stritolarci a vicenda. Inspiro il suo odore e mi rendo conto solo ora di quanto mi sia mancato il mio migliore amico.
<< Dio, Rose, ancora non ci credo. Sei qui. Qui in carne e ossa... più carne, pare, ma sono due anni che non ti vedo... >>. Scoppio a ridere, ma mi rabbuio subito.
Joe se ne accorge e mi chiede cosa mi prende. Sospiro, ma non ha senso girarci attorno, sono qui prevalentemente per questo.
<< Credo di essere incinta >>.
Joe sgrana gli occhi e si affretta a prendere un sacco di ampolle e ingredienti strani da una dispensa, poi inizia a preparare una pozione.
<<  Scorpius non lo sa >> dice. Non è una domanda, così non mi do la pena di rispondere.
<< E Roxanne? >>. Sorrido.
<< L'ho sconvolta durante la preparazione del vostro romanticissimo week-end a quattro >>. Joe scoppia a ridere mentre continua a miscelare ingredienti.
<< Perché non vi unite anche tu e Scorpius? >>.
Scuoto la testa.
<< Dobbiamo rendere nuovamente abitabile casa e capire quali delle innumerevoli offerte di lavoro accettare. Dal ritrovamento del tesoro di Rasputin non si capisce più niente >>
<< Vorrei ben dire... li leggo i giornali, sai? "Missione con tempi record: Malfoy, Weasley e i tesori dello stregone russo" è il mio articolo preferito, al momento >>. Scoppio a ridere nuovamente, ma mi rabbuio subito quando Joe mi porge il bicchiere.
<< Sei pronta? >> mi chiede. Non so se sia una domanda a doppio senso, ma in entrambi i casi la risposta è sì: sono pronta per bere questa roba color pipì e sono pronta ad avere il figlio di Scorpius.
Bevo e sento qualcosa che scende nello stomaco e diventa quasi di pietra. Mi reggo la pancia e Joe mi chiede cos'ho.
<< È quella maledetta pozione, prima stavo bene. Cos'ho nello stomaco, un macigno? >>.
Questa volta è Joe a ridere.
<< Quello è il tuo bambino, Rose >>
<< Oh >>.
<< Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio. Diventerò zio >>
<< Shh Hugo! Sono qui per avere il tuo supporto, non per far sentire le tue urla a mamma e papà >>.
Siamo nella vecchia camera di Hugo, tornato dalla Romania insieme a zio Charlie in vista delle vacanze di Natale. Subito dopo essere andata da Joe, sono venuta qui per dirlo ai miei… e per avere un testimone nel caso in cui decidessero di farmi fuori.
<< Sì, lo so, ma… oh mio Dio! >>. Scuoto la testa e mi alzo dal letto.
Dopo altri dieci minuti di su e giù per la stanza, io e Hugo scendiamo da basso diretti in cucina. La mamma sta preparando lì il pranzo, papà le gira intorno per rubare qualcosa da mangiare quando è di spalle.
Sorrido alla scena, poi Hugo mi dà una spintarella. Estraiamo entrambi la bacchetta, poi, senza troppe cerimonie, sgancio la bomba.
Papà si gira di scatto e avanza qualche passo frettoloso verso me e mio fratello, urlando “cosa?”. Hugo lancia un Protego che fa rimbalzare papà all’indietro. La mamma sgrana gli occhi e si regge al piano cottura. Con un incantesimo imbottito attutisco la sua caduta al suolo.
<< Oh mio Dio… >> pigola, mentre papà rimuove il sortilegio scudo. Mi nascondo dietro a Hugo.
<< Per Merlino, Rose, vieni qui >> inizia. Prendiamo entrambi a girare attorno a Hugo, papà per raggiungermi, io per distanziarmi da lui. << Rose… Rose! >>.
Quando riesce a prendermi, sono così spaventata che di certo non mi aspetto un abbraccio.
<< Sarò nonno >> urla sollevandomi di peso e facendomi fare una mezza giravolta in cucina. Sia mamma che Hugo ci guardano straniti, ma io mi unisco alle risate di papà. Poi scoppio a piangere.

Quando torno a casa, trovo Scorpius seduto al tavolo circondato da lettere e carte.
<< Ehi, tesoro >> mi saluta senza nemmeno alzare lo sguardo da un documento. << Direi di escludere il Messico, che ne pensi? >>.
Annuisco distrattamente, mentre penso alla gravidanza e a come conciliarla con i progetti che io e Scorpius abbiamo. Dopo aver concluso con straordinario anticipo la missione in Russia, il Ministero ci ha sommerso di nuove missioni da valutare, compresa una da parte dell’Ufficio Misteri. Il licenziamento mi brucia ancora, ma non ci do più tanto peso: ho scelto di accettare l’incarico più remunerativo per poter realizzare insieme a Scorpius il suo sogno di andare in Africa.
<< Rose, leggi qui! Ci vogliono di nuovo in Russia >>.
Un brivido mi attraversa la schiena. Amo San Pietroburgo, ma non credo di voler far nascere e crescere lì nostro figlio. Scorpius continua a parlare, ma non riesco a seguirlo. Mormoro qualcosa ogni tanto, ma credo che si sia accorto che c’è qualcosa che non va.
<< Tu sei d’accordo, Rose? >> mi chiede.
<< Eh? Sì, certo. D’accordissimo >> dico convinta con un gran sorriso.
Scorpius mi guarda scettico e capisco che avrei dovuto dire di no.
<< Vuoi davvero presentare domanda per la missione in Vietnam? >>
<< Il Vietnam? Cosa? No! >>. Maledizione.
<< Ma che ti prende, Rosie? >>.
Che mi prende? Mi prende che quel dannato preservativo si è rotto, mio padre è in preda a una crisi affettiva di mezza età, mi prende che sono incinta e avrò il pancione al matrimonio di Roxanne e Lysander così come lo aveva Victoire al matrimonio di Molly.
<< Sono incinta >>.
Scorpius mi fissa incredulo, apre la bocca, poi la richiude. Lo sapevo, avrei dovuto immaginarlo: non è pronto.
Sto per mettermi nuovamente a piangere, quando lo sento parlare.
<< Incinta? >> chiede.
<< Già >>
<< Ch-che... >>.
No. Non dire quello che penso tu stia per dire. Non chiedere che scherzo è questo, non chiedere che si fa adesso, non chiedere che vuol dire, non chiedere che mi aspetto da te, non...
<< ...che giorno è? >>.
Una lacrima mi bagna il sorriso.
<< È venerdì >>. Scorpius annuisce.
<< Grazie a Dio >>.
 
 
 
Paparapapapaaa
Siamo giunti alla fine della storia –piango–. Il finale non è esattamente quello che avevo in mente, ma l’ho scritto di getto e non mi andava di modificarlo.
Allora allora allora…
Non so che dire, solo che di sicuro ci sarà qualche errore grammaticale, ma sono talmente impanicata con la tesi che non ho avuto molto tempo per ricontrollare il capitolo, lo farò di sicuro in futuro.
Ho amato molto questa storia, soprattutto i primi capitoli, e spero sia piaciuta anche a voi.
Ringrazio tutte le persone che l’hanno seguita, ricordata, preferita e recensita. Vi citerei tutti, ma siete una marea.
Non so cos’altro aggiungere, mi limito a ricordarvi che, se mi volete ancora sui vostri schermi, continua la mia song-fic “Could this be the magic, at last” (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3406969&i=1), che contiene anche un paio di capitoli dedicati a Rose e Scorpius…
Okay, ho finito sul serio xD
Alla prossima! xoxo
  
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