Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    08/10/2016    1 recensioni
Tutti ci aspettiamo una vita migliore fuori dal nostro paese, anche Julie pensava che la sua partenza per la Corea avrebbe potuto fare della sua vita una vita stupenda. I suoi sogni crollarono di botto quando perse improvvisamente il lavoro a causa della poca clientela. Fortunatamente la sua migliore amica, Soyon, sarà in grado di aiutarla, trovandole una nuova occupazione: grazie a lei farà parte del cast di trucco e parrucco della BigHit, affiancando i tanto conosciuti Bts. La sua vita cambierà radicalmente. Se in meglio o in peggio? Questo dipende da lei...
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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                             •♦Foul play♦•

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-Suvvia Soyon, è ridicolo! Jimin? Innamorato di me? Maddai-
-Sarà… comunque io me ne vado a dormire adesso, si sta facendo fin troppo tardi-.
Ambedue le ragazze si diressero ognuna nella propria stanza, pronte a lasciarsi indietro anche quella faticosa giornata per fare spazio ad una migliore.
Anche se priva di sonno, Julie si accovacciò seduta sul comodo letto attorniata dai cuscini di piume d’oca, coprendosi la parte inferiore del corpo col soffice piumino sormontato da un plaid in pile, non era mai abbastanza coprirsi così tanto dati gli inverni gelidi di Seoul.
Annoiata come non mai, afferrò il telecomando del televisore posto sul comodino accanto a lei e fece un po’ di zapping fra i vari canali, passando dai telegiornali all’intrattenimento e dai programmi musicali a quelli sportivi.
Quella sera i suoi occhi non avevano intenzione di chiudersi, erano la sua mente e i suoi pensieri a farli rimanere spalancati e a mantenerla completamente sveglia: Jimin era innamorato di lei e non se n’era resa conto, come aveva potuto essere così cieca? Heejun le aveva fatto perdere proprio la testa.
Era già passata l’una da pochi minuti.
Controvoglia Julie spense il televisore di fronte a lei e, dopo essersi distesa completamente, posò gli occhiali sul comodino spegnendo la lampada a muro posta sopra la sua testa; nella stanza l’unica fonte di luce esistente era quella della luna piena, i cui puri raggi bianchi attraversavano silenziosamente le fessure delle imposte per sbattere contro il muro che dava sul letto.
Si girava inquieta da una parte all’altra cercando una posizione comoda per favorire il sonno ma niente, anche se chiudeva gli occhi in maniera forzata questi le si riaprivano involontariamente: si prospettava una notte insonne per Julie...
“Come farò a dormire continuando così!?”
Irritata accese di nuovo la luce e si sedette sul bordo del letto con le spalle alte e le braccia tese poggiate ai suoi lati, mentre lasciava che la sua testa cadesse in avanti la quale trascinava con sé l’enorme ammasso di capelli, gonfi per l’eccessiva umidità. I suoi pensieri stavano prendendo il sopravvento, avevano il controllo totale della sua mente e tale era la confusione che provava in quell’istante che stava per scoppiarle la testa, erano emozioni contrastanti le sue, in netta contrapposizione fra loro...
Provava paura e ansia nello stesso istante ma contemporaneamente anche felicità e contentezza, aveva il timore di aver ferito Jimin ma allo stesso tempo sentiva una gioia immensa poiché Heejun la faceva stare bene.
Era in continuo conflitto con se stessa, quella situazione non poteva e non doveva assolutamente andare avanti per tutto il corso della nottata: Julie doveva calmarsi a tutti i costi. Pazientemente infilò le ciabatte e si alzò dal letto per girovagare nella stanza accompagnando i suoi passi ad un lento respiro.

Forse avrebbe dovuto adottare questo metodo fin dall’inizio.

La tensione stava già abbandonandola del tutto. Finalmente calma dopo aver bevuto tutto d’un fiato un bel bicchiere d’acqua Julie si accinse ad addormentarsi: uno, due, tre secondi esatti e stava già dormendo profondamente...

Quella mattina la ragazza non riusciva per niente ad alzarsi tanto che Soyon si vide costretta a fare irruzione nella sua stanza per svegliarla a suon di urla in stile generale militare:-Forza Julie alzati! Non c’è tempo per poltrire a letto, devi andare al lavoro! Spicciati!-.
-Ti prego lasciami dormire ancora un po’...- bofonchiò Julie portandosi il cuscino sopra la testa.
-Eh no mia cara-. Con una brutalità del tutto priva di lei, Soyon afferrò saldamente l’angolo del piumino e grazie a un colpo secco lo scaraventò via da sopra il corpo di Julie, la quale si ritrovò a pancia in giù tremante come una foglia.
-Insomma ma che modi so-? Oh porca paletta, è tardissimo!- scattò dal freddo Julie urlando quando all’improvviso il suo sguardo si posò sulla sveglia sopra al comodino.
-Vedi di calmarti, stanotte ti ho sentita mentre ti agitavi per l’insonnia- le fece la ramanzina mentre usciva dalla camera.
Julie arrivò stremata al lavoro, sembrava uno zombie. Il suo viso era spento e stanco e gli occhi le bruciavano così tanto che sembrava stessero prendendo fuoco: stress e stanchezza di certo non erano l’accoppiata vincente per rendere produttiva una giornata di lavoro.
Fintanto che si dirigeva nella sala trucco venne incrociata millemila volte da quasi tutti i componenti dello staff i quali accompagnavano i loro saluti ad un augurio gioioso per la “nuova coppietta”.
Dopo pochi minuti la ragazza sentì bussare alla porta della stanza; questa, aprendosi pian piano, lasciò spazio alla sagoma alta di Jin che assunse un’espressione incomprensibile alla sola vista della ragazza.
-Ho saputo di te e Heejun ieri sera…- iniziò il discorso accomodandosi sulla poltroncina per essere truccato.
-A quanto pare corrono veloci le notizie qui. Mi domando proprio chi sia stato- rispose sarcastica lei lasciando trapelare un senso di sdegno.
-Non farci caso okay? Lo dico per te, so quanto possa dare fastidio una cosa del genere-
-Certo, soprattutto se fatta per essere notati- Julie sospirò poi, temendo di perdere le staffe, prese un respiro e cambiò argomento:-Tu cosa ne pensi? Intendo, di Heejun?-.
Non gli avesse mai fatto quella domanda.
-Beh che dire… mi sembra un tipo a posto-.

Che avrebbe potuto dirle se non questo? Non avrebbe mica potuto esprimere il suo disgusto nei suoi confronti,
offendendo Heejun senza motivo e dando il via ad un’esplosione di emozioni.

In quel preciso istante li raggiunse, neanche a farlo apposta, l’oggetto della loro chiacchierata e causa prima di quella situazione a dir poco imbarazzante: emettendo un respiro pesante si diresse silenzioso verso il divanetto alle spalle di Jin osservandoli ininterrottamente. Il nervosismo di Jimin si notava a miglia di distanza; con ambedue le gambe accavallate permise al suo piede di muoversi senza darsi freno irritando la diretta interessata che, con la coda dell’occhio, stava osservandolo dalla sua postazione.
-Abbiamo finito Jin, puoi farmi il favore di chiamarmi gli altri?- ruppe il silenzio Julie.
Il rumore delle suole delle scarpe di Jin che lentamente si dirigeva verso l’uscita rimbombava dentro la stanza, immersa nel silenzio più tombale.
-Si può sapere che ti è saltato in mente?- si rivolse a Jimin lei una volta assicuratasi che Jin fosse uscito.
-Di che parli, scusa?- disse quello sospirando, riservandole un’occhiata mezza perplessa.
-Oh, adesso fai anche il finto tonto! Sai benissimo di che parlo, Jimin… perché hai detto a tutti di me ed Heejun?- fece lei in preda alla collera mettendoglisi di fronte, tenendo ancora fra le mani i pennelli del trucco appena usati.
-Io non ho parlato con nessuno di questa faccenda a parte ai ragazzi, credimi. Non ne avrei avuto motivo- ribattè quello difendendosi, agitando ancora di più la gamba.
-E allora se non sei stato tu di chi è la colpa? Mia, magari? Inutile che cerchi di inventarti scuse, tanto ho capito tutto- mise le mani sui fianchi esprimendo il suo sdegno con tono autoritario.
-Bene! Se la pensi così allora tolgo il disturbo!-.
Jimin si alzò scattante dal divanetto e scansando Julie di fronte a sé marciò verso la porta con aria seccata incontrando nello stesso istante i restanti membri del gruppo che, scioccati per il suo modo di toglierseli dai piedi, rimasero ad osservarlo mentre si allontanava con passi da elefante.
-Okay, che cosa è successo qui?- esclamò J-Hope in tono serio.
-Nulla Hoseok. Nulla-
-Adesso tu vieni con me e mi spieghi. Misun, comincia a preparare gli altri, noi arriviamo fra un po’... dobbiamo fare chiarezza su questa faccenda-.                        

►Angolo autrice:
Ma annyeooong armys! Eccovi qui il nuovo capitolo appena sfornato xD siete abbastanza basite? Beh, preparatevi psicologicamente a ciò che accadrà in seguito, ho in serbo molte cose per voi…
Spero di riuscire a dedicarmici bene perché con la stesura della nuova fanfiction devo farmi in otto ahah
Va beh, vado a studiare adesso (l’inferno è appena iniziato e già ho voglia di morire *cascata di lacrime*)
Lascio a voi il testimone, fatemi sapere che ne pensate!
Vi voglio bene!
Kisses -Giu:)
P.s.: grazie sempre di cuore chi segue e recensisce la storia!

 
  
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