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Autore: aaah0    09/10/2016    0 recensioni
“Gina non devi avere paura, ti prometto che farò tutto il possibile per non farti far più del male dalla mamma” Zelena sapeva che con quella promessa si sarebbe complicata molto la vita ma sapeva anche che quello era il compito di una sorella maggiore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti, Zelena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Caro diario, è da quasi tre anni che mia sorella, Zelena, se ne' è andata di casa lasciandomi da sola con mio padre e mia madre, se così si possa definire quella donna ... non mi ero mai resa conto di quanto fosse importante per me e quanto mi aiutasse con nostra madre. non mi ero mai resa conto di niente. le ultime parole che le ho detto sono state orribili, non avrei mai dovuto dirgliele." mi resi conto che stavo piangendo solo quando delle lacrime macchiarono il mio diario, mi asciugai immediatamente le guancia e continuai a scrivere "vorrei tanto tornare indietro nel tempo e cambiare le cose. non dimenticherò mai il suo sguardo, pieno di lacrime e dolore. non l'avevo mai vista in quel modo, mai. nemmeno quando la mamma la picchiava o le riempiva di insulti. " ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorsi della voce di mia madre che mi intimava a scendere per andare a scuola. Nascosi il diario, presi la borsa e mi precipitai giù dalle scale il più velocemente possibile. " mi dispiace madre, io non mi ero accorta che si fosse fatto così tardi" le dissi con lo sguardo basso per paura di incrociare il suo. "basta scuse, adesso muoviti altrimenti farai tardi." "certo. madre, padre ci vediamo oggi pomeriggio, buona giornata." salutai molto velocemente i miei genitori e feci giusto in tempo a buttare lo sguardo sulla figura di mio padre, che mi fece un occhiolino, prima che il portone si chiudesse. Salii in macchina e salutai l' autista, che ogni mattina mi portava a scuola e mi veniva a riprendere. era lunedì eppure ero già stanca, perciò appogiai la testa sullo schienale del sediolino e chiusi gli occhi, involontariamente i miei pensieri andarono a ripescare il ricordo in cui io e Zelena litigammo seriamente per la prima volta.

----------------------- FLASHBACK-------------------------

quella sera sua sorella non c' era in casa era uscita con un' "amica" così era rimasta solamente lei con la madre e il padre. non sapeva cosa fare così si mise a girovagare per casa fino  a che non arrivò davanti lo studio della madre e pensando che fosse da sola entrò senza bussare. non avrebbe mai dovuto farlo. "mamma, io ... " mi interruppi appena vidi che era in riunione con altre tre persone. "Oh, mi dispiace. io non pensavo foste in riunione, chiedo scusa per il disturbo. "Regina quante volte ti devo dire che devi sempre bussare prima di entrare nello studio della mamma?" nonostante le parole calme Regina sapeva che aveva fatto arrabbiare molto la donna. "mi dispiace madre, non succederà più"   "potete scusarci un attimo signori?" chiese cordialmente la donna ai signori che annuirono. Appena uscite dallo studio Cora non perse tempo per rimproverare le figlia per la sua insolenza. "adesso sono in riunione ma dopo io e te facciamo i conti, chiaro??" era così strano come la madre cambiasse tono di voce da così a così. la piccola annui debolmente mentre la madre ritornava nella stanza. " scusatemi per l'intrusione di mia figlia, come posso farmi perdonare? magari offrendovi un po' di vino?" i signori rifiutarono molto cordialmente sostenendo che non ne vedevano il motivo e congratulandosi con la donna per la grazia della ragazza.

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Dopo circa mezz' ora terminò la riunione e i signori se ne andarono lasciando così la casa di Cora. subito si diresse dalla figlia che sperava di non ricevere una punizione troppo dura. "piccola maleducata quante volte devo dirti di non interrompere le mie riunioni?" sibilò la donna a denti stretti. "ma madre non sap - " la sua frase fu interrotta da un rumoroso schiaffo che fece salire le lacrime agli occhi della ragazza. Dopodiché la prese per un braccio e la portò al piano di sopra. "madre mi state facendo male al braccio" "NON MI INTERESSA NIENTE SE TI STO FACENDO MALE!" urlò la madre stringendo ancora di più la presa sulla bruna la quale gemette dal dolore. ad ogni singolo secondo regina sperava che il padre salisse su per interrompere le grida di Cora ma non succedeva mai. sperò che almeno zelena potesse aiutarla ma poi si ricordò che non era in casa perché era da un' "amica" . le urla e gli schiaffi della donna continuarono per un' abbondante mezz'ora, sembrava un treno in corsa, non si fermava mai, era senza freni. alla fine la donna lasciò la stanza della ragazza che si buttò sul letto piangendo per il dolore che le aveva inferto la madre, sia fisicamente che psicologicamente. Dopo circa un' ora la sorella maggiore tornò a casa, dopo un saluto veloce corse al piano di sopra per salutare la sorellina e per ringraziarla di aver mantenuto il segreto. "REGINA!REGINA! DOVE SEI ??? PERCHè  NON MI RISPONDI?" andò in direzione della camera della ragazza. "posso entrare?sono Zelena"non ricevendo risposta decise di entrare in ogni caso richiudendosi la porta alle spalle. non si sarebbe mai aspettata di trovare la sorella minore raggomitolata sul letto a piangere. "hey, che è successo? perché piangi??" chiese molto dolcemente la rossa. la ragazza la ignorò facendo finta di non sentirla. "mi stai facendo preoccupare, ti prego rispondimi" la sorella maggiore insistette. "Regina che ti sei fatta sul braccio? è stata la mamma?adesso era seriamente preoccupata per la più piccola che coprendosi il braccio si alzò dal letto e corse fino al bagno, comunicante alla stanza, chiudendosi a chiave la porta. Zelena non fece in tempo a raggiungerla. "Regina, andiamo parlami, spiegami quello che è successo. è stata la mamma a farti quello?" dal bagno continuarono a sentirsi solamente singhiozzi. "Tesoro, ti prego aprimi e parliamone" dopo un paio di minuti la porta finalmente si aprì facendo uscire una ragazza con occhi rossi dal pianto, guance rigate dalle lacrime ed un livido sul braccio destro.  Zelena non seppe resistere a quella visione e cercò di abbracciare la sorellina che la respinse spingendola indietro. "vuoi sapere cos è successo?? vuoi sapere chi è stato a farmi questo ?!?!?!" la rossa annuì debolmente per paura della risposta. "SEI STATA TU! siete stati tu e il tuo pseudo-fidanzato. è TUTTA COLPA TUA, SEI STAT TU A  FARMI MALE. è TUTTA COLPA TUA. è TUTTA COLPA TUA!" la sorella maggiore cercò di riavvicinarsi alla piccola ma la respinse nuovamente. "ESCI FUORI DALLA MIA CAMERA, IMMEDIATAMENTE. NON TI VOGLIO PIù VEDERE. ESCIIIII!" la ragazza gridò quelle parole con tutta la voce che aveva in corpo ma nonostante ciò la rossa non si mosse, paralizzata e con gli occhi lucidi. "HO.DETTO.ESCI.DA.QUI." sibilò regina a denti stretti lanciandole uno sguardo pieno di ira e rancore. Zelena anche se titubante si incamminò verso la porta della stanza.

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la rossa passò la notte a pensare alla parole che la sorellina le aveva rivolto, non riusciva a levarsele dalla testa. si sentiva in colpa, tremendamente in colpa. era tutta colpa sua se Cora le aveva fatto del male, non doveva uscire, doveva restare a casa per proteggerla. così decise di prendere una decisione drastica. "dobbiamo vederci, solito posto alla solita ora" furono le uniche parole che inviò al ragazzo con qui stava uscendo.  la cosa da fare era solo una, doveva smettere di uscire con graham. arrivarono entrambi più o meno puntuali. quando il ragazzo si accostò per dare una bacio sulla guancia alla ragazza, come suo solito, lei si scansò. "Graham, noi dobbiamo parlare" il ragazzo annuì e fece continuare alla ragazza il suo discorso. "tu non mi piaci, non posso continuare ad uscire con te, mi dispiace. " "non ti credo" rispose Graham. "come scusa?" "ho detto che non ti credo" "bhe dovresti invece, tu non mi piaci, mettitelo bene in testa, ok? è cominciato tutto per gioco. volevo semplicemente vedere se abboccavi e così è stato." non lasciò nemmeno al ragazzo il tempo di ribattere che la si alzò cominciò a camminare il più lontano possibile da lui e dal suo magnifico sorriso. Decise di dare la notizia alla sorella un paio di giorni dopo così da non destare il sospetto, ovviamente le disse che era stato lui a lasciare lei e non viceversa, Regina ci credette.

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"signorina? signorina Regina, siamo arrivati." dopo un momento di stordimento iniziale capii che la voce era di Carl, l'autista, che mi diceva che eravamo arrivati a scuola. "oh, scusami Carl, non mi ero accorta di essermi addormentata in macchina" "si figuri signorina. AH e un' altra cosa. tenga il caffè, ne ha più bisogno lei che io. Adesso vada che altrimenti farà tardi." mi disse strizzandomi l'occhiolino.  "oddio, grazie Carl, senza di te non so cosa farei. ti devo un caffè" dissi mentre mi dirigevo all' ingresso della scuola. le ore di lezione passarono lente e noiose come sempre, l'unica cose che mi tenne sveglia fu il caffè che Carl mi aveva dato quella stessa mattina. era stato davvero molto gentile.

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quello stesso pomeriggio mi sdebitai con l'autista ricambiando il favore che mi aveva fatto quella mattina. "un caffè per il mio autista preferito" gli dissi entrando in macchina, scoccandogli un bacio sulla guancia. "non doveva signorina" mi disse con tono dolce ma io non gli diedi retta e gli posai il bicchiere di caffè in mano. "ne avrai più bisogno tu che io" lo imitai strizzandogli anche l'occhiolino proprio come aveva fatto lui quella stessa mattina. alla fine scoppiammo a ridere entrambi. il viaggio di ritorno a casa fu tranquillo proprio come Carl, così ogni tanto ci scambiavamo qualche parola ma niente di più. appena arrivati a casa salutai sia mia madre che mio padre e poi corsi in camera mia a scrivere il diario. "caro diario, oggi è la seconda volta che ti scrivo ma è successa una cosa strana. mentre ero in macchina con Carl mi sono appisolata ed ho sognato la prima lite vera e propria che ho avuto con mia sorella. DIO! quanto mi manca. perché l' ho sognata proprio oggi?" non avevo nient' altro da dire così chiusi il diario e cominciai a studiare per il giorno seguente.

--------FLASHBACK-----------------

"Regina fermati, FERMATI HO DETTO!voglio capire perché lo hai fatto, voglio capire perché hai detto alla mamma che per queste settimane le ho mentito. dimmelo, perché ???" non avevo mai visto mia sorella in questo stato, mi stava supplicando di darle una spiegazione valida a quello che avevo fatto ma non ne avevo. ero solamente arrabbiata. "perché era l'unico modo per farti andare via." "no, aspetta non capisco. perché vuoi che me ne vada?" "davvero non lo capisci? bhe perché ti odio, ti odio con tutta me stessa, non voglio più vederti.  avrei preferito essere figlia unica che avere una sorella come te." Zelena impallidì sul posto, aveva occhi lucidissimi e lacrime che le solcavano le guance. ma non mi faceva pena, per niente, anzi mi faceva irritare maggiormente. così decisi di lasciarla da sola nella stanza. La mattina seguente  trovai un biglietto sul comodino, era di Zelena. "mi dispiace di averti fatto soffrire così tanto, non volevo Zelena " all' inizio non capii il significato di  quel biglietto, così decisi di buttarlo da qualche parte nella camera. scesi di sotto a chiedere spiegazione ad i miei genitori che mi dissero che Zelena se ne era andata. ma non che era partita per un semplice viaggio. era andata via, si era trasferita. A me non importava a anzi era meglio così.

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era da poco meno di mezz' ora che stava pensando a quale fosse il motivo di quella lite ma proprio non lo ricordava. "caro diario, è il secondo giorno che ti scrivo di mia sorella. non riesco a fare a meno di pensare alla nostra lite e a che cosa l'abbia scatenata. ma proprio non ricordo. l'unica cosa che so è che mi sono comportata veramente male con lei. le ho detto cose che non pensavo, delle quali mi sono pentita giorni dopo ma ormai era troppo tardi. non l' ho mai cercata perché avevo paura che fosse arrabbiata con me e ancora tutt' ora ce l' ho. spero che questi ricordi spariscano dalla mia testa proprio come il senso di colpa che in questo momento è allucinante."          nascondo il diario nel mio comodino e mi dirigo al piano di sotto per poi uscire e andare a scuola.

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è passata più di una settimana da quando ho sognato mia sorella, i sogni potranno anche essersene andati ma il senso di colpa per niente. anche oggi mi tocca andare a scuola, per fortuna c'è Carl che mi rallegra la giornata. " come al solito, grazie per il passaggio Carl" gli dico mentre scendo dalla macchina. "si figuri signorina, è un piacere." mi saluta prima di andarsene. mi fermo a  guardare la scuola e a fare un grande sospiro, mi faccio coraggio e raggiungo le mie amiche.

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nel frattempo: era finalmente arrivata, dopo ore di viaggio era finalmente arrivata davanti alla sua vecchia casa. era  rimasta ad  osservarla per minuti o forse ore. "signorina Zelena penso che sia ora di entrare" ei disse Carl con tono dolce per niente irritato. "lo so, mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto qui fuori è solo che è difficile essere di nuovo qui dopo tanto tempo." "oh ma non si preoccupi, lo dicevo per lei. facciamo un patto." "ahah, ah si? e quale?" chiese divertita la ragazza. "quando era piccola ogni volta che succedeva qualcosa di brutto in casa mi chiamava al telefono per chiedermi se potevo venire a prenderla, così io venivo con la macchina, la parcheggiavo davanti. lei scendeva e saliva su. io la aspetterò qui per quindici minuti, se le cose si dovessero mettere male lei esce di casa e salta un macchina proprio come quando era bambina. che ne dice, affare fatto?" "ahaha, affare fatto." la rossa dopo un lungo abbraccio si avviò verso il portone di casa, prima di bussare si girò un ultima volta verso Carl che alzò entrambi i pollici in alto per rassicurarla. quel uomo era proprio un mito. Zelena si fece forza e bussò al campanello.

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la chiaccherata con sua madre ed henry era andata piuttosto bene, niente grida o piatti volanti, semplicemente finti abbracci e parole cordiali.  adesso veniva la parte difficile. andare a parlare con la sorella.  aveva ancora un po' di tempo prima che Regina uscisse da scuola così decise di andarsi a fare un giro per la città, per ricominciare ad orientarsi meglio. andò in giro per diverse ore, ormai era arrivata l'ora di andare a prendere sua sorella fuori scuola. DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN! DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN! DRIIIIIIIIIIIIIIIIN! Ecco, la campanella era suonata. a momenti sarebbe arrivata la bruna. il cuore di Zelena cominciò a batterle al' impazzata, mille domandi si affollavano nella sua testa: e se non volesse vedermi? e se mi odiasse ancora? Ormai era troppo tardi. la sorella minore era appena uscita da scuola. Zelena notò subito come la sorella cercasse la macchina di Carl con lo sguardo, senza però risultati. aspettava solo il momento che la notasse per vedere la sua reazione. ecco. i loro sguardi si incontrarono. Zelena sorrise a distanza, uno di quei sorrisi timidi che pur non essendo a trentadue denti ti riuscivano a scaldare il cuore. Regina non poteva crederci, sua sorella era lì e le stava sorridendo. rimase per un secondo pietrificata a quella scena, fece sbattere  più volte le palpebre  per capire se si trattasse o meno di un' allucinazione. e non lo era. appena capì che la visione della sorella maggiore era reale incominciò a correre nella sua direzione. la distanza fra le due sembrava non finire mai, più correva verso la sorella più sembravano distanti. finalmente la raggiunse, si tuffò nelle sue braccia. entrambe le ragazze erano felicissime di rivedersi, erano abbracciate l'un l'altra e avevano completamente le guance rigate dalle lacrime. "OH mio dio! Zel non sai quanto mi sei mancata, mi dispiace tantissimo, i-io non volevo dire quelle cose." la rossa interruppe l'abbraccio solamente per guardarla dritta negli occhi, asciugarle le lacrime e dirle che era tutto apposto e che ormai non contava più. ricominciarono a riabbracciarsi e a piangere l'una fra le braccia del' altra. "mi sei mancata così tanto Zel" "anche tu sorellina, anche tu" a nessuna delle due importava se stavano dando spettacolo davanti a tutta quella gente. a nessuna delle due importava perché finalmente erano insieme. stettero abbracciate per moltissimo prima di decidere di andare a sedersi su una panchina la vicino. "Zel, lascia che ti spieg-" "Gina, non  c'è bisogno di nessuna spiegazione, te l' ho già detto è tutto passato" disse la rossa passando una mano sulla guancia della sorella. "Zel ma io ne ho bisogno. ti prego" la rossa annui ormai sconfitta. " in questi ultimi giorni ho pensato molto a quello che è successo tra di noi  tre anni fa, ai nostri litigi che si ripetevano sempre più frequente e al  modo in cui io ti parlavo. non ricordo nemmeno più perché litigavamo, eppure lo facevamo. mi sento così in colpa adesso per le parole che ti dissi. ti giuro che non le pensavo." ormai la bruna aveva le lacrime agli occhi, la sorella fece per interromperla ma non glielo permise. " ero così cocciuta da non rendermi conto di quanto tu contassi per me. di quanto mi aiutassi con mamma.  di quando fossi gentile e premurosa nei miei confronti. di quanto mi volessi bene e soprattutto da non rendermi conto  di quanto io ne volessi a te. in questi anni non ho mai cercato di contattarti perché avevo paura, paura che non mi volessi vedere, paura che non mi volessi più bene. mi dispiace, mi dispiace così tanto di averti fatto soffrire. mi dis-" le lacrime le avevo rigato tutte le guance, proprio come quelle della sorella. La rossa la strinse un altro abbraccio. "ssh, non dire nient' altro. tutto quello che conta ormai è che siamo di nuovo insieme. la colpa non è stata solo tua ma anche mia. non me ne sarei dovuta andare, sarei dovuta rimanere e affrontare il problema. però adesso basta, ti va se parliamo un po' di te?" "mmh ok, che vuoi sapere?" "vediamo. chi era il brunetto che ti guardava all'uscita da scuola?" chiese con sguardo indagatore la rossa. "ahahaha, sei sempre la solita. si chiama Daniel Colter"

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Ciao a tutti! devo farmi le scuse per aver fatto passare così tanto temo dal primo aggiornamento della storia. Purtroppo non sono riuscita a risolvere tutti i problemi, come potete ben vedere da come è stato pubblicato il secondo capitolo. cercherò di risolvere il problema il prima possibile. spero che in ogni caso leggiate la storia e ci vediamo alla prossima. in caso riscontriate degli errori (cosa probabile perché la nuova one-shot non mi piace particolarmente) fatemelo sapere. a presto! ;)
   
 
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