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Autore: Sam__    10/10/2016    8 recensioni
[Swan Queen/ Long AU / OOC]
Innamorarsi e ritrovarsi con il cuore spezzato, imparare ad amare ancora, voler restare sul fondo ma contemporaneamente voler essere disperatamente salvati, scoprire la propria sessualità, stringere amicizie con persone che non ti aspettavi, sognare in grande, fare progetti, litigare, urlare, piangere …
Storia su come l’adolescenza può essere un gran casino!
I dolci sedici anni, vissuti da Emma e Regina.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Neal Cassidy, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10.
In un’altra vita.

 
 
Per il titolo si ringrazia Fyval per la sua canzone, la canzone Swan Queen per eccellenza, quel capolavoro scritto appositamente per loro che è: In Another Life!

Grazie a voi per tutte le recensioni dello scorso capitolo. Siete fantastici!
E grazie anche ai lettori silenziosi che, a detta del "chi segue la tua storia" sono veramente tantissimi!♥



 
 “Regina và a casa.” la spinse Emma.
Che cosa diavolo le era passato per la testa di fare?
Non le era passato proprio niente in testa, questa era la realtà.
Perché quella cavolo di ragazza le annullava qualsiasi coscienza, buon senso e ragione avesse, dando libero arbitrio all’istinto, neanche fosse un animale.
Regina non si era nemmeno accorta di desiderare così tanto un bacio di Emma fino a quando la ragazza non era stata sul punto di darglielo.
Ma si era ritratta all’ultimo secondo.
Ed ora, Regina voleva disperatamente quel bacio.
“Non ero gelosa di te e Neal, ero gelosa di te” e avrebbe detto qualsiasi cosa “soltanto di te” per averlo.
Emma scosse il capo “smettila.”
“No! Volevi sapere perché sono venuta qui, per questo: dirtelo. Affronta la situazione, per favore.”
“Dopo giorni di silenzio, te ne esci così? Non affronto un bel niente!”
Perché non sapeva come affrontare una cosa del genere, nemmeno da dove iniziare a farlo.
“Sono io che ti chiedo per favore, di andare via.”
“Sicuro come la morte che non me ne vado, rischiando di non vederti mai più, perché non so quello che pensi.”
“Affronta la situazione, giusto? Tu l’hai creata, tu te ne assumi le conseguenze.”
“Dimmi solo cosa hai in quella cavolo di testa! Un attimo prima stavi per baciarmi, quello dopo mi dici di andarmene …”
“Regina, non lo so nemmeno io!” il tono colmo di disperazione “mi hai shockato e confuso. Voglio stare da sola perché io per prima devo capire cosa c’è in questa cavolo di testa, d’accordo? Ti giuro che ne parleremo non appena lo saprò.”
La mora si arrese.
Emma aveva ragione e sapeva di doverle dare tempo e spazio.
“Okay. Però, non sparire, va bene?”
“Va bene.”
Regina annuì, per poi girarsi e andare via.
Non aveva ottenuto il bacio che voleva.
Ma lo avrebbe avuto presto.
 
Il giorno dopo, Regina la vide a scuola per tutto il tempo.
Quasi si sentiva una stalker, anche se, non era colpa sua se sapeva tutti i posti -e gli orari- in cui Emma andava.
La vedeva ridere e scherzare da lontano, torturandosi a pensare che non si stava per niente soffermando a capire quello che era successo.
E quanto si sbagliava!
Emma stava perdendo la testa a forza di scacciare via Regina e ciò che era successo dai suoi pensieri.
Il ricordo delle sue parole e quel mancato contatto.
Non voleva davvero capire cosa ne pensava, aveva paura di scoprirlo.
Neal era proprio lì accanto a lei, ignaro di tutto, pieno di fiducia e amore nei suoi confronti … e non che lei avesse tradito quei sentimenti ma … si sentiva come se fosse quasi sul punto di farlo.
Il solo pensare all’istinto che le era venuto di baciare Regina, era tradire.
Perché le sarebbe dovuto mai passare per la testa se amava quel ragazzo?
E lo amava! Cavolo, se lo amava!
Lo riteneva la cosa migliore che le fosse mai capitata.
Ma contemporaneamente, c’era Regina, così diversa da lei da attrarla a sé come fosse una calamita.
E le aveva confessato di essere gelosa di lei. La capiva perfettamente, perché per lei era lo stesso.
Ecco perché se l’era presa tanto per Robin … gelosia! Come aveva fatto a non pensarci prima?
Forse perché la capacità di pensare con coerenza andava a farsi benedire quando c’era di mezzo Regina.
Si sentiva come divisa in due: l’Emma razionale e l’Emma istintiva.
E non poteva vivere così, le due parti andavano fondate.
Soprattutto, una scelta andava presa. Ma non voleva scegliere tra Neal e Regina come fossero cose, come se dovesse scegliere cosa le andava di più da mangiare tra un hamburger e una torta.
Erano persone, qualcuno sarebbe rimasto ferito dalla sua scelta e non voleva ferire nessuno.
Poi realizzò: non c’era una scelta da fare se non avrebbe creato la situazione in cui farla verificare.
Non doveva nemmeno prendere in considerazione l’idea di una relazione amorosa con Regina, in modo da non farla illudere e non ferirla in seguito.
Avrebbe solo dovuto mantenere le distanze per un po’.
Ma proprio quando quella brillante idea attraversò la sua mente, il telefono vibrò.
Messaggio da: Regina.
“Volevi che ti dicessi quando qualcosa non andava, che mi sfogassi, che non nascondessi ciò che provavo. E’ quello che ho fatto. Non spingermi via.”
Ecco che l’idea di mantenere le distanze era appena andata al diavolo.
“Dammi tempo” rispose.
“Lo so, lo so…”
A cosa sarebbe servito avere altro tempo, Emma non lo sapeva.
Ma sapeva anche che, più stava lontana da Regina e più riusciva a pensare coerentemente.
 
Quel pomeriggio, malgrado i suoi piani, Regina si presentò a casa sua.
“Per studiare” le aveva detto. Ed Emma faticava a crederle dopo aver saputo tutte quelle cose.
Stavano sedute al tavolo da pranzo ed Emma non aveva la più pallida idea di quello che le stava spiegando, metteva insieme parole a caso, formando concetti che non avevano né capo né coda.
Non che Regina se ne stesse rendendo conto. Quando si trattava di Emma – della voce di Emma – poteva anche dirle che il cielo era verde e lei ci avrebbe creduto.
La bionda si fermò all’improvviso “non ci riesco!” affermò, alzandosi dal suo posto.
“A fare cosa?” le chiese Regina.
“Non fare la finta tonta!” l’accusò “non è normale starcene qui come se nulla fosse successo quando invece è successo eccome!”
“Sei tu che non vuoi parlare di quello che è successo.” Scrollò le spalle.
“C’è davvero di cosa parlare? Io ho Neal! Non posso pensare a te nel modo in cui penso a lui.”
“Perché hai detto che non puoi?”
Emma la guardò confusa “cosa?”
“C’è differenza tra potere e volere.”
“Oh, piantala!” si lasciò cadere sul divano.
Regina la raggiunse. “Dico davvero: perché hai detto che non puoi invece di dire che non vuoi?”
Emma la guardò, stanca di mentire a Regina, di mentire a se stessa “perché ho una stramaledetta voglia di baciarti ma non posso.”
“Perché hai un ragazzo.”
“Esatto.”
“E non sei quel tipo di ragazza.”
Emma annuì.
Regina le si avvicinò piano, per poi stringerla in un abbraccio mentre con la forza del suo peso la costrinse ad assumere una posizione supina.
“Regina.”
“Mmh” mugugnò.
“Che cosa…?”
La mora si rialzò, sollevando le mani in segno di resa “avevo solo bisogno di toccarti.”
"Ti prego, non farlo..."
"Fare cosa?"
"Questo! Creare qualcosa nonostante ti abbia detto che non può esserci."
"Ti ho solo toccato, Emma."
“Considerando che non mi lascio toccare da nessuno ...”
“Credo non ti dia così tanto fastidio se si tratta di toccare me, dal momento che non ti sei mai trattenuta dal farlo.”
"Ma la situazione mi è già abbastanza difficile senza poterti allontanare quindi non complicare le cose."
"Puoi allontanarmi" scrollò le spalle.
"No, non posso."
"Puoi, se è quello di cui hai bisogno."
"Non è quello di cui tu hai bisogno, però! Non ti allontanerò solo perché pensi di aver maturato un certo tipo di sentimento nei miei confronti."
"Credi possa cambiare?"
"Lo spero."
"Io non credo ci sia modo di cambiarlo. A meno che tu non mi faccia davvero tanto male."
"Io non voglio farti del male."
"Perfetto, allora non cambierà."
"Okay, ma come puoi esserne sicura?"
"Nello stesso modo in cui tu eri sicura di volermi baciare."
"Magari è stato solo un istinto, mi confondi le idee quando mi sei vicino."
"Confonderti le idee è una buona cosa, no?" Sorrise.
"No! Ehi! Non provarci."
"Perché non vuoi parlarne? Paura di scoprire quello che vuoi davvero?"
"Perché non c'è niente di cui parlare, Regina. Neal è il mio ragazzo e questo non cambierà."
"Perché no se è quello che vuoi?"
"Io voglio lui."
"Ma vuoi anche me."
Emma respirò profondamente "ma amo lui."
Regina deglutì "okay."
"Forse, in un'altra vita..."
"Amerai me."
La bionda annuì, sapendo perfettamente che quella sottile differenza era il punto chiave di tutto.
E Regina...
Regina voleva ancora e ugualmente quel dannatissimo bacio. Fosse l'ultima cosa che avrebbe avuto in vita sua.
 
Per sua fortuna, l’occasione si era presentata presto.
A breve sarebbe iniziato il periodo natalizio e Zelena aveva avuto la grandiosa idea di organizzare una festa per dare il benvenuto al natale a casa loro.
"Verrai alla festa di domani?" Chiese casualmente Regina, mentre mescolava il suo caffè.
Emma alzò le spalle "non lo so...ci sarebbe anche Neal, ed è casa tua..."
"Per me va bene!" Esultò con fin troppo entusiasmo "cioè intendo che va bene che lui ci sia perché ci sarà anche Robin e il resto del gruppo, sai, magari nemmeno ci vediamo..."
Se ne stavano da Granny’s, un paio di giorni dopo il dialogo avuto a casa Nolan.
Le cose erano rimaste stazionarie: erano ancora amiche e passavano il tempo insieme.
Non si parlava dei propri sentimenti, eccetto qualche accenno da parte di Regina, con seguente rimprovero di Emma. Malgrado quest’ultima la lasciasse fare la maggior parte delle volte, poiché ‘mi devi almeno questo.’ Continuava a ripeterle Regina.
"Okay, d'accordo" rispose la bionda "perché hai chiesto se non hai nemmeno intenzione di incontrarmi?"
"Ho detto che potrebbe capitare di non incontrarsi...e comunque non mi va che la situazione diventi strana per via di quello che è successo..."
Emma annuì.
"Stiamo bene e siamo entrambe coinvolte in delle relazioni." Continuò Regina.
"Che poi continuo a non capire perché stai ancora con Robin."
"Perché lui vuole me." Sottolineò con forza le ultime due parole.
“Non devi starci per fare un dispetto a me.” La rimproverò l’altra.
“Ci sto perché preferisco lui che stare in un angolino a piangere.” Mise in chiaro, con il tono di chi non ammetteva repliche.
Emma decise finalmente di stare zitta.
In fondo, non aveva nessun diritto di mettere bocca su quella storia, ora ancor meno di quanto ne aveva prima.
In quel momento, entrarono da Granny’s Mulan e Aurora, che vedendo le ragazze si avvicinarono al loro tavolo “ciao!”
Regina si alzò.
“Puoi restare.” Si affrettò subito a dire Mulan.
L’altra fece gesto di fermarsi con la mano, sorridendo “stavo comunque andando via.” Lasciando il suo posto, s’avvicinò ad Emma dandole un piccolo bacio in guancia, senza aggiungere altro.
Poi si voltò verso le due ragazze “spero di vedervi domani sera.” Disse loro, per poi avviarsi verso l’uscita.
Emma aveva preso fuoco.
Ed era sicura che la sua carnagione chiara lo lasciasse a vedere eccome.
Per sua fortuna, poteva giustificare il tutto con l’aria calda troppo alta dentro quel locale.
In fondo, nessuno sapeva come la situazione era cambiata. E di certo nessuno lo avrebbe mai immaginato.
 
Nessuno, eccetto Malefica.
Regina aveva dovuto tenerla aggiornata, era pur sempre stata l’unica persona a cui l’aveva detto e che l’aveva incoraggiata.
E poi perché no, le andava proprio di avere qualcuno con cui parlare di quanto fosse bella Emma giorno dopo giorno, visto che a quest’ultima non faceva piacere sentirlo.
“…e poi aveva questo cappellino blu orribile con il pompon, che la rendeva così dannatamente carina che avrei voluto stritolarla tra le braccia fino all’asfissia e-“
“Okay, okay!” l’interrupe Malefica, sorridendo “arriva alla parte della cavolata che hai fatto.”
“Devo prima spiegarti quanto era irresistibile perché sennò non rendo l’idea di quanto io abbia cercato fino alla fine di trattenermi.”
“Ti giuro che me la sono immaginata perfettamente, arriva al dunque.”
“Le ho dato un bacio in guancia.”
Malefica scoppiò a ridere, abbracciando la sua amica “l’amore ti rende stupida.”
Regina la spinse via “no no, Mal, dico davvero!” piagnucolò “non avrei dovuto farlo, specie davanti alle sue amiche ma vedi, mi è venuto così naturale. Le ho dato solo un bacio come garanzia di un dopo, senza nessun ci sentiamo, o, ci vediamo.”
“Ma dov’è il problema?”
“Dobbiamo fare finta di niente ed io mi metto a darle baci! Ecco dov’è il problema!”
“Siete amiche, Regina, poniti il problema quando la bacerai sulle labbra.” Le suggerì.
“Ho un piano per quello.” Sorrise entusiasta.
“Che cosa? Davvero?”
“Oh si ma non ti dirò niente prima che accada! Non vorrei non si avverasse!” si morse le labbra.
Malefica scosse il capo “è bello vederti così felice e non voglio smontare il tuo entusiasmo” Affermò “ma non vorrei che tu rincorressi per sempre qualcuno che è già legato a qualcun altro.”
“Andiamo, non drammatizzare!” si lamentò Regina.
“Okay, okay d’accordo! Parliamo di questo bacio, sicura non ti respingerà?”
“Al cento per cento! Prova attrazione nei miei confronti, se la prendo alla sprovvista non avrà neanche la facoltà mentale per respingermi.”
“E cosa pensi di fare dopo averla baciata?”
Regina scrollò le spalle “nulla, voglio solo un suo bacio.”
“E se dopo di quello ne vorrai un altro? Non pensi la situazione sia già abbastanza incasinata?” cercò di farla ragionare.
“Ah, Mal, non mi sembri neanche tu! La vera te mi avrebbe detto di fare un po’ come mi pare, perché la vita è troppo breve.”
“E’ vero, ti direi di fare quello che vuoi, Regina, ma vedi: voglio evitare che tu soffra, ancora.”
La mora le sorrise “in fondo sei così dolce!” la prese in giro.
“No, in fondo mi urta e non poco doverti sopportare quando stai male.”
“Ah-ah! Ti adoro anch’io.”
Malefica alzò gli occhi al cielo “il tuo gesto potrebbe spingerla ad allontanarti. Pensa a quello che potresti perdere.”
Regina ci pensò dieci secondi al massimo “non perderei nulla” rispose “perché è la persona più sensibile, dolce e comprensiva che io conosca, capirebbe il mio gesto e con un’estrema delicatezza mi spiegherebbe che il suo cuore è già di qualcun altro, pregandomi per l’ennesima volta di non fare cose del genere.” Concluse.
“Per me stai scherzando con il fuoco …”
“Mal, fidati di me. E poi, un suo bacio vale la pena di qualsiasi conseguenza.”
“Vediamo quanto ti andrà di fare la romantica quando ti manderà al diavolo.”
 
Quella stessa sera, Regina aveva deciso di andare al Rabbit Hole solo per vedere il resto dei suoi amici ed informarli della festa.
Li trovò al solito tavolo a mandare giù alcool tra le risate.
“Vi informo che domani la festa è a casa mia.” Disse loro non appena si avvicinò.
Ottenne solo altre risate in risposta.
“Se tu non vieni alle nostre feste, perché noi dovremmo venire alla tua?” chiese Killian.
“Perché verranno tutti! Davvero proprio i ragazzi più popolari vogliono mancare?”
“Io ci sarò, tesoro!” rispose Robin.
“Conta anche me.” Si unì Malefica.
A quel punto Regina guardò Crudelia e Ursula, quest’ultima guardò l’altra per poi ritornare a Regina “ci saranno le amiche di tua sorella?”
“Ovviamente, la festa è una sua idea.”
Tutte le sue amiche?”
“Aurora e Mulan ci saranno.” Rispose, capendo a chi Ursula si stesse riferendo.
“Forse faremo un salto.”
“Non contare su di me, bambolina.” Disse Killian.
“Tu non mi sei fondamentale. Basta che ci siano loro.”
“E da quando basta che si siano loro? Oh, fammi indovinare, hai litigato con Emma?”
“No, non abbiamo litigato.” Rispose con tranquillità, malgrado quell’idiota di Killian la stesse facendo incavolare di brutto.
“Ci sarà una ragione per la quale desideri la presenza dei tuoi vecchi amici, mmh?”
“Voi siete i miei amici.”
“Veramente hai piazzato Emma tipo sei scalini davanti a noi nella scala dell’amicizia.”
 “Veramente, avete fatto tutto voi.
Veramente, siete stati voi ad allontanarvi perché non mi andava più di fare quello che fate.
Veramente, mi avete stancata.”
I suoi amici continuarono a guardarla in silenzio.
“Sono stanca di rincorrervi perché non voglio perdervi mentre voi non fate nulla per venirmi incontro! Non che senza di voi non possa sopravvivere ma, porca la miseria, abbiamo fatto qualsiasi cosa insieme. Ci siamo aiutati e protetti a vicenda. Ma sembra che questo non valga nulla per voi! Sembra che appena ho smesso di mettermi nei casini, di ammazzarmi di alcool ogni sera e vivere come se non ci fosse un domani, io non vada più bene per voi, per i vostri standard!
Beh mi dispiace per voi ragazzi, perché io un domani lo voglio e si, magari è una cosa che Emma mi ha costretto a capire, ma è anche una cosa che voglio io. Come ci vorrei voi nel mio domani, malgrado non sia reciproco.”
Si voltò per andarsene quando si ricordò di un’altra cosa “il discorso esclude Robin e Malefica, chiaramente.” Aggiunse, per poi andare via.
 
La sera della festa, la metà degli invitati con rispettivi amici erano a casa Mills, mentre Regina aspettava con trepidante attesa che Emma arrivasse.
Non importava che sarebbe venuta con Neal, aveva solo una gran voglia di vederla.
E poi, soprattutto, quella sera sarebbe stata la sera del loro primo bacio.
Regina aveva programmato tutto e non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinare i suoi piani.
Suonarono alla porta e Regina si precipitò ad aprire sperando di vedersi davanti colei che tanto desiderava, invece, si ritrovò Robin e Malefica “sorpresa!” esclamarono i due all’unisono, poiché dietro di loro c’erano Killian, Crudelia e Ursula. “Guarda chi abbiamo portato!”
Robin s’avvicinò a Regina stampandole un bacio in bocca, per poi entrare in casa seguito da Malefica, lasciando sola Regina con gli altri tre.
“Come hanno fatto a convincervi?” chiese loro.
Crudelia scrollò le spalle “non ci hanno convinto loro, ma il tuo discorso.”
“Ma davvero?” inarcò un sopraciglio “non vi facevo così sentimentali.”
“Disse quella che fa i discorsi strappalacrime.” Rispose Ursula.
“Ah piantatela!” si lamentò Killian “semplicemente ci siamo accorti che avevi ragione, okay? Ti avevamo lasciato indietro, ma siamo qui per rimediare!”
“Oh ma che carini!” sorrise beffarda, Regina.
“Adesso posso entrare?”
 Gli fece cenno di accomodarsi “Benvenuto a bordo, capitano!”
Crudelia e Ursula fecero per entrare ma Regina le fermò “parliamo un attimo?”
Le due annuirono e restarono ferme dov’erano.
“Così state insieme.” Affermò.
Le sue amiche si guardarono, e poi Crudelia prese parola “forse …”
“E’ si, porca la miseria, SI!” ribatté Ursula.
“Okay avevamo deciso di dirlo in giro così tranquillamente? Non ero stata avvertita!”
“Non lo stai dicendo in giro, è Regina!” sottolineò l’ovvietà di dire la verità all’amica.
“Scusami!” rispose con sarcasmo “fino a ieri non ci parlavamo nemmeno con Regina!”
“Okay ragazze, calma” le interruppe quest’ultima “dove sta il problema se tutti lo vengono a sapere?”
“Da nessuna parte! Non mi è mai fregato nulla della gente.” Affermò Crudelia, guadagnandosi uno sguardo fulminante dalla sua ragazza “vogliamo saperlo e capirlo, per questo ci interessava parlare con Aurora e Mulan.”
Regina capì che Ursula, a differenza di Crudelia, era spaventata da questa cosa. Per questo andava in cerca di risposte.
Decise di non fare più domande poiché la situazione le era apparsa abbastanza chiara.
Era quasi tentata a dire loro della situazione con Emma, ma era meglio rimandare il discorso a una sera più adatta.
“Beh loro sono già arrivate, prego, andate.” Fece loro cenno di entrare “e ricordate che io e Malefica ci siamo per qualsiasi cosa.”
Non appena sparirono dietro la porta d’ingresso, una voce familiare arrestò Regina dal rientrare in casa.
“Ehi!”
Si voltò sorridendo, incontrando quel sorriso che attendeva dall’inizio della serata.
“Emma! Neal!”
“Com’è questa festa?” chiese il ragazzo.
“Musica, cibo e alcool.”
“Tutto in regola, allora.”
“Noi Mills ci sappiamo fare!” ammiccò lei “ma prego, constatate voi stessi.”
Quello che si scambiò con Emma fu un semplice sguardo fugace mentre mano nella mano con Neal, entravano in casa sua.
 
Stavano a metà serata e non era ancora riuscita a scambiare una parola con Emma.
La ragazza stava sempre con Neal o con le sue amiche, e Regina non se la sentiva di trascinarla via per attuare il suo piano.
Pensava che avrebbero almeno passato un singolo momento insieme … ma mai una volta che le cose vadano come uno desidera, giusto?
Decise di uscire fuori perché fumare era davvero l’unica cosa che sarebbe riuscita a calmarla.
Fu subito seguita da Malefica.
“A quando il grande piano? Non vi guardate nemmeno da lontano …”
“Si grazie Mal, l’avevo notato di mio!” rispose stizzita.
“Voglio solo dire, che hai intenzione di fare? Eri così eccitata alla sola idea!”
“Sono qui fuori per capire l’approccio che userò. Le sigarette mi portano consiglio.”
“Non preferiresti ubriacarti? Dopotutto se va male potrai dare la colpa all’alcool.” Scrollò le spalle l’altra.
“No! Al diavolo l’alcool! Francamente chissenefrega di dare la colpa a qualcosa! Forse avrò solo un suo bacio in tutta la mia stupida vita e tu mi consigli di averlo mentre sono ubriaca? Neanche per sogno!”
“Okay, rilassati.” Alzò le mani in segno di resa “invece di perdere tempo, ti conviene usare l’istinto e fare quel che vuoi fare! Magari lontano da occhi indiscreti.”
Regina buttò la sigaretta a terra, pestandola con forza “andiamo!”
 
La prima cosa da fare era trovare una scusa per allontanarsi con Emma.
No, forse era la seconda!
Perché la prima cosa da fare era convincere Emma ad andare con lei.
Pensò a cosa potesse inventarsi fino a quando non si accorse che stava solo perdendo altro tempo.
La cosa da fare era una: improvvisare.
Così s’avvicinò ad Emma e l’afferrò per un braccio, senza preoccuparsi del gruppo di persone con cui la ragazza stava parlando.
“Devo farti vedere una cosa.” Disse semplicemente, ed Emma la seguì nonostante la piccola paura che cominciava a farsi spazio dentro di lei.
“Dove stiamo andando?” chiese Emma quando salirono le scale, zona che era stata vietata per quella festa.
Regina si fermò sull’uscio della porta della sua stanza “qui.” Rispose.
La bionda si guardò intorno senza capire, ma poi alzò lo sguardo e vide del vischio proprio sopra le loro teste.
Oh no.
Guardò Regina, trovandola con un sorriso furbo sul volto “qualcosa mi dice che dobbiamo baciarci.” Le disse quest’ultima.
“Il bacio sotto il vischio vale solo se ci fermiamo sotto di esso per sbaglio.”
“E così è successo!”
“Vorresti dirmi che non mi hai portato qui apposta?”
“Ti ho portato qui, non ti ho portato sotto il vischio. Quello è stato un caso.”
“Oh, ma per favore!”
“Guarda che il bacio sotto il vischio è un semplice buon augurio.”
Emma alzò gli occhi al cielo “okay d’accordo.” S’avvicinò a Regina e premette le labbra sulle sue, allontanandosi il secondo dopo.
“Ecco qui il tuo stupido bacio, sei contenta?”
Regina era più che contenta solo per le labbra di Emma sulle proprie, figurarsi come lo sarebbe stata se solo le avesse potute assaporare.
“E comunque potevi evitare di fumare visto che ti eri programmata tutto.”
Emma doveva ricordarsi di complimentarsi con se stessa per come riusciva a contenere le emozioni che quel tocco di labbra le aveva dato, risultando più fredda che mai.
“Come sai che ho fumato? Quel bacio è stato così veloce che non hai avuto neanche il tempo di capirne il sapore.” Le s’avvicinò nuovamente, venendo però spinta indietro “Regina, no! Non hai il diritto di fare come ti pare, d’accordo? Chi cavolo ti ha detto che io volessi baciarti?”
“Tu. Tipo due giorni fa.”
“Ma siamo in una situazione diversa! Sono qui con Neal! E se ci avesse visto? Non costringermi a fare cose che non voglio, mi porterai solo ad odiarti!”
“E che ne è di quello che voglio io?”
“Se sono cose correlate con me, ti conviene cambiare quello che vuoi. Ne abbiamo già parlato!”
“Sei tu quello che voglio, quindi dimmi come cambiare questa cosa e la cambierò.”
“Mi sono seccata di fare sempre gli stessi discorsi! Torno di là …”
“Senti, devi lasciarmi fare queste cose okay? Ti prego.”
“No, Regina! A che pro?”
La mora si morse le labbra, non sicura di voler rivelare i suoi pensieri.
Ma arrivati a quel punto, non c’era davvero più niente di cui vergognarsi.
“Posso conquistarti.”
“Che cosa?”
“Se mi lasci fare queste cose, se ti lasci … amare. Riuscirò a farmi amare da te.”
Emma restò colpita da quelle parole, ma non demorse “non puoi corteggiare qualcuno che è già impegnato.”
“Posso se quel qualcuno si fa corteggiare.”
“Quel qualcuno non si farà corteggiare perché ha occhi solo per la persona con cui sta.”
“Vuol dire che tu hai altri due paia d’occhi.”
“Cosa stai insinuando?”
“Non insinuo proprio un bel niente! Non è vero che hai occhi solo per Neal, me l’hai detto tu stessa! Quindi non provare a convincermi di una cosa che so per certo non è vera.”
“Ho sbagliato a dirti che ti voglio, che mi rendi nervosa. Ho sbagliato a lasciarti fare quelle piccole cose.” Cambiò nettamente tono.
Adesso parlava con rimpianto.
“Ti ho solo illuso di avere un’opportunità che non avrai.”
“Perché devi complicare tutto? Hai 16 anni, Emma! Puoi innamorarti di tantissime persone, non devi arrivare a sposarti con il primo che ti capita.”
“Ma lui non è il primo che mi capita! E’ la persona più simile a me che esista! Mi capisce, mi rispetta, mi fa stare bene! Perché dovrei lasciare lui per un’attrazione nei tuoi confronti? Se tu non riuscissi a farmi stare bene?  Non potrei più tornare da lui!”
“Come lo scoprirai se non corri il rischio?”
“E’ una cosa che non voglio scoprire, allora.”
“Emma, ti lasci toccare da me! Ti lasciavi toccare solo da Neal perché sentivi che non ti avrebbe mai lasciato. Ma adesso, ti lasci toccare anche da me. Vuol dire che inconsciamente, ti senti sicura con me.”
 “No, Regina, non è così facile.”
“Perché no? Spiegamelo!”
Emma scosse il capo “Tu non capisci. Vorrei che Daniel fosse qui in modo che tu potessi metterti nei miei panni.”
“Beh, anch’io vorrei che Daniel fosse qui! Perché se lui fosse qui, io ora non mi starei umiliando davanti a te per convincerti a darmi una dannata opportunità!”
“Parlare dei propri sentimenti non è un’umiliazione.”
“Tu mi fai sentire come se lo fosse. Perché ti sto dicendo che farò qualsiasi cosa per provarti quanto io desideri stare con te. Ma tu sei tutta un ‘Neal di qua e Neal di là’, senza curarti dei miei sentimenti. Quindi si, mi stai umiliando.”
“Mi dispiace, non era mia intenzione. Tutto questo, non era mia intenzione.”
“Non era nemmeno mia intenzione! E più di tutto vorrei che Daniel fosse qui, perché non avrei mai nemmeno saputo della tua esistenza.”
 
Alcuni dicono che il periodo natalizio sia il migliore per esprimere desideri.
“I miracoli di natale” vengono chiamati, per via della maggior parte di loro che si avverano.
 
 


 … Commenti d’odio tra tre … due … uno …
AHAHAHAHA!
Sam.
  
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