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Autore: TheStrangeCaseOfCass    10/10/2016    3 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15

 
“Perché nessuno spegne quella maledetta sveglia? Anzi, perché diavolo qualcuno ha messo la sveglia… ODDIO E’ TARDI!”
Stormy si precipitò fuori dal letto, buttando all’aria le coperte. Spense frettolosamente la sveglia e si diresse verso il bagno, conscia di avere cinque minuti scarsi per dare una forma al cespuglio di rovi che aveva in testa. Dato che nell’appartamento c’erano solo due bagni, decisamente pochi per nove ventunenni, le ragazze avevano coordinato le rispettive sveglie, metodo che non permetteva loro il tipico lusso degli studenti, cioè girarsi dall’altra parte al suono della sveglia per poltrire ancora un po’.
Dopo aver rinunciato alla battaglia, la strega delle tempeste raccolse i capelli in un tuppo e lo fermò con due spilloni neri, quindi passò al trucco. La voce assonnata di Darcy la raggiunse:
- Stormy… -
Stormy uscì dal bagno mentre con la mano destra finiva di mettersi il rossetto. Quindi si infilò in dei pantaloni aderenti rosso scuro, a cui abbinò un top a metà tra rosso e marrone e degli stivaletti in tinta con tacco rigorosamente a spillo. A quel punto non le restava che aspettare le altre, quindi per ingannare l’attesa si sedette alla scrivania e scorse di nuovo l’orario delle lezioni. L’inizio sarebbe stato veramente un trauma: due ore di pratica. Pratica era la seconda materia obbligatoria (la prima era elementologia) e l’insegnante era Faragonda, dalla quale certo non avrebbero ricevuto un trattamento di favore. Con tutta probabilità avrebbe messo su una simulazione di una battaglia “fate vs streghe” con la precisa intenzione di saggiare il terreno. La strega si consolò al pensiero che il resto della giornata sarebbe stato relativamente rilassante: dopo la pausa infatti le aspettavano un’ora di storia della magia, una di rune e una di metamorfosimbiosi.
Stormy sospirò e si appoggiò alla sedia. L’occhio le cadde su uno specchietto e ciò che vide le parve strano. Non c’era niente di anormale nel suo riflesso, eppure sentiva che la ragazza che la osservava dal vetro non era lei. Poi capì. Era troppo ordinata, Stormy non era mai così perfetta. Le bastò liberare dallo chignon due o tre riccioli per riconoscersi. Stormy sorrise al suo riflesso, che sorrise di rimando.
 
***
 
I corridoi erano così deserti che per un istante Icy pensò che fosse ancora vacanza. In realtà, nonostante tutti i loro sforzi, le ragazze avevano finito col fare tardi, quindi tutte le altre allieve erano già scese a fare colazione. Per essere la prima mattina, otto minuti complessivi di ritardo erano accettabili dopotutto. E a giudicare dal rumore dei tacchi non erano neanche le uniche. Dal corridoio alle sue spalle arrivava di corsa una ragazza completamente vestita di nero, che Icy riconobbe come Cassandra. Riconoscendole e vedendo che non avevano poi tanta fretta di scendere, la ragazza rallentò per salutarle, senza badare all’occhiata scettica di Stormy. Si presentò nuovamente e si unì a loro, lieta di condividere la strada da lì alla mensa. Darcy era di un altro avviso.
- Faresti meglio a superarci ora che non ci vede nessuno se non vuoi essere tagliata fuori dal resto della scuola. - le disse infatti.
Cassandra scrollò le spalle.
- Non mi importa. Sono già amica di due streghe, peggio non posso fare secondo l’opinione pubblica. Se gli altri si fermano alle apparenze non posso farci niente, inoltre non mi piace quel genere di compagnia. -
Parlò con tono allegro e disinvolto e mantenne il suo sorriso anche quando entrarono in mensa e il chiacchiericcio continuo si interruppe per qualche istante per poi riprendere più sommessamente.
- Comunque io raggiungo le altre al tavolo giù in fondo, ci vediamo dopo. - salutò la fata per poi dirigersi verso le sue amiche.
- Che tipa. - commentò Musa sedendosi.
- Mi piacciono i suoi standard. - disse Stormy.
Icy non disse niente. Tentennò un attimo, indecisa fra la caraffa del tè freddo e quella del caffè. Il secondo l’avrebbe svegliata, mentre la temperatura del primo sarebbe stata un’iniezione di fiducia, un elemento sconosciuto in un pantano di novità. Si versò il tè.
 
***
 
Icy stava quasi per abbassare la guardia.
Mancavano trenta minuti (ventinove) alla fine della lezione di pratica e Faragonda aveva lasciato in pace sia lei che le sue sorelle. Dopo cinque minuti di discorsetto introduttivo, del quale evidentemente non riusciva a fare a meno, aveva dato il via ad una serie di duelli magici uno contro uno fra le allieve. Non ci era andata leggera: per il primo aveva scelto Bloom e Ioanna, fuoco contro acqua. La ragazza castana aveva resistito abbastanza a lungo, ma non aveva l’esperienza di combattimento di Bloom così, nonostante entrambe avessero il Bloomix, la rossa aveva vinto. Il secondo duello aveva visto impegnate Musa e Yomi, che aveva vinto più per fortuna che per abilità. Lo scontro tra Giunia e Stella era finito pari, dato che la terrestre opponeva un incantesimo di maltempo a ogni incantesimo di luce della bionda, e le due ne erano uscite esauste. Era stato lo scontro più lungo, la preside le aveva fermate per pietà.
In quel momento stavano combattendo Aisha e Rebecca, che si stava difendendo bene… fino a quel momento.
“No, non ti ferma… re” pensò Icy, alzando gli occhi al cielo quando la fata della notte venne colpita in pieno dall’onda morphix di Aisha. Dopo aver scagliato un incantesimo si era fermata, convinta che il suo colpo fosse più veloce. Invece ora era a terra e, secondo le regole di Faragonda, aveva perso.
La strega del ghiaccio controllò veloce l’orologio sulla parete. Ventisette minuti.
La preside chiamò la coppia successiva:
- Amaryl, è il tuo turno. E anche tu, Icy. -
La fata delle Stelle fece un sorrisetto soddisfatto che Icy trovò odioso. Amaryl era la cosa peggiore che potesse immaginare. La smorfia di disappunto che stava per disegnarsi sul suo volto si dissolse e al suo posto Icy indossò una maschera di indifferenza. Se Faragonda voleva un finale in grande stile, glielo avrebbe dato: sapeva che Amaryl non si sarebbe lasciata battere facilmente e lei non sarebbe stata da meno.
Una volta al centro dell’aula, Icy si trasformò in un battito di ciglia per poi aspettare pazientemente che la fata si trasformasse.
- Amaryl Fairix! -
Icy drizzò le antenne. Non aveva mai combattuto contro una fata Fairix quindi avrebbe dovuto fare attenzione. “Sono così lente” pensò fra sé e sé incrociando le braccia.
Finalmente Amaryl completò la sua trasformazione: aveva tre ordini di ali di cui due sovrapposti, quelli superiori, il che significava che era veloce nel volo. In campo aperto sarebbe stato un vantaggio per Amaryl, ma nell’aula non faceva differenza. Non vedeva boccette di polvere di fata, ottimo. Il vestito vaporoso la avvolgeva fino a metà coscia ed era decorato da alcuni tulle sovrapposti, l’intreccio dei sandali saliva fino al polpaccio e i capelli corti erano sistemati in un’acconciatura semplice. Con un tintinnio, la fata si alzò in volo.
- Pronta? - chiese sprezzante.
Icy sentì Faragonda sospirare alle sue spalle. Davvero si aspettava un atteggiamento diverso? La strega aveva un intero repertorio di risposte appropriate, ma sapeva che Amaryl si sarebbe infuriata se non avesse raccolto le sue provocazioni. In più c’era Roccaluce, quindi si limitò ad uno “mhmh” di conferma alquanto evasivo. Amaryl strinse gli occhi.
- Bene. - disse - Sciame di stelle! -
Una raffica di sfere di luce si diresse verso la strega, che le schivò levandosi in volo. Le sfere si infransero sul pavimento con un rumore secco. Senza parlare, Icy si circondò di schegge di ghiaccio per poi lanciarle contro la fata. Amaryl si protesse con uno scudo, poi, sempre protetta da questo, evocò un incantesimo legante. Dato che non aveva parlato, Icy pensò che avesse semplicemente rafforzato lo scudo, quindi venne colta di sorpresa dalla gabbia dorata che le si materializzò intorno.
- Complimenti, anche se non serve a niente… - commentò la strega, raffreddando bruscamente l’aria intorno a sé congelando le sbarre, che andarono in frantumi quando strinse il pugno. Invece di lasciar cadere le schegge, Icy le raccolse per poi aggiungerle al blizzard che indirizzò verso l’incauta fata ormai priva di scudo. Amaryl non potè difendersi e si ritrovò incollata al muro dalla forza del vento gelido.
- Nova! - gridò, scatenando un’onda d’urto che scagliò Icy contro la parete opposta. La strega riprese il controllo del proprio corpo appena in tempo e attaccò di nuovo Amaryl.
Il duello proseguì sempre più aspro. Icy iniziava ad essere stanca del sarcasmo della fata e faticava non poco per tenere a freno la lingua. Amaryl, dal canto suo, stava raggiungendo il suo limite fisico: pochi minuti e non sarebbe più riuscita a contrastare gli attacchi della strega. Decise di giocare il suo  asso nella manica, l’incantesimo più potente che era in grado di produrre.
- Astro nascente! - esclamò, liberando un fascio di pura energia verso Icy. Doveva contrattaccare in fretta.
- Zero assoluto! - gridò, opponendo la luce biancazzurra del suo incantesimo a quella giallastra di Amaryl.
I due incantesimi si scontrarono a metà strada ma le due non li lasciarono dissolvere, anzi, li intensificarono. Ma Amaryl era troppo debole per resistere: dopo pochi secondi il suo fascio di luce iniziò ad accorciarsi sempre di più, finchè Icy riuscì a colpirla. La fata cadde a terra. Nonstante fosse stremata cercò subito di rimettersi in piedi, senza grandi risultati.
Icy si posò a terra lontano da lei e annullò la trasformazione. Stava per tornare al suo posto come avevano fatto tutte le altre quando udì il ringhio basso di Amaryl.
- Non avreste mai dovuto uscire da quel libro, soprattutto tu! Non meritate di essere in questa scuola, non meritate questa possibilità, non meritate niente! Non meriti nessuno! -
Faragonda non mosse un muscolo, stupita dalla sua allieva e curiosa suo malgrado di vedere la reazione di Icy. Darcy fremette e strinse i pugni, cercando di controllarsi. Accanto a lei, Aisha e Bloom dovettero tener ferma sulla sedia la strega delle tempeste.
Icy si fermò, con la sensazione che qualcuno le avesse appena tirato una serie di pugni nello stomaco. Amaryl aveva appena descritto con poche frasi al vetriolo quello che era il suo stato d’animo fino a qualche settimana prima. Una parte di lei riconobbe quelle affermazioni come vere e le abbracciò, contenta di smettere di lottare e tornare nell’abisso, ma fu subito messa a tacere da una vocina che non apparteneva solo ad Icy: “Tu meriti un Bonding”.
Vedendo che la strega non si muoveva più, Amaryl pensò bene di rigirare il coltello nella piaga.
- Allora? Non dici niente? Può una bugiarda come te, che è riuscita ad ingannare perfino Roccaluce, fingere con sé stessa fino a credere di poter diventare una fata dopo tutto ciò che ha fatto? -
Avrebbe fatto meglio a tacere, perché se Darcy disponeva di un buon autocontrollo e a Stormy pensavano le due Winx, non c’era nessuno abbastanza vicino per trattenere Icy. Che tuttavia seppe resistere alla tentazione di seppellire Amaryl sotto dieci metri di ghiaccio. Si voltò verso la ragazza e rispose, un sorrisetto sarcastico disegnato sul volto:
- Potrei fingere, ma non lo farò. Io sono una strega e ho intenzione di restarlo. Oh, la bambina viziata piange perché è caduta dalla bici, ma nessuno le aveva detto che imparare a stare in equilibrio sarebbe stato facile. Non mi farò mettere i piedi in testa se è questo che credi, soprattutto da una come te! Non sai niente di me, quindi non azzardarti mai più a sputare sentenze Amaryl, non ne hai il diritto né la capacità. Per quanto mi riguarda, la storia finisce qui! -
Quando finì di parlare il sorriso era sparito, sostituito da un’espressione decisa.
Suonò la campanella dell’intervallo, risvegliando Faragonda dalla sua stasi. Come se nulla fosse successo, la preside esortò le ragazze ad uscire dall’aula. Amaryl fu la prima ad obbedire, seguita a ruota da Yomi.
Icy era talmente persa nei propri pensieri da non rispondere né ai complimenti sussurrati di Darcy né ai sorrisi di incoraggiamento e approvazione delle altre. Solo fuori dall’aula una voce squillante attirò la sua attenzione.
- Dove la vuoi la statua Icy? - chiese Ioanna.
- Che? - la ragazza dai capelli azzurri la guardò confusa. Doveva aver perso qualche pezzo di conversazione.
- Per come hai zittito Amaryl. Sai quante volte ho voluto farlo? O quante altre persone hanno voluto farlo? Bisogna innalzare un monumento in memoria di questo giorno. -
No, non si era persa niente. Fece un sorriso forzato, troppo forzato per Rebecca.
- Qualcosa non va? Sai che Amaryl parla solo perché ha la lingua vero? - le disse infatti.
- Ah, figurati. - sbuffò la strega - Pensavo al Consiglio. Amaryl ha detto che io li ho ingannati. Ironia della sorte, so per certo che il più delle volte sono alcuni di loro a ingannare gli altri e il resto dell’universo. -
- Che vuoi dire? - chiese Musa interessata, ma Darcy si intromise.
- La lista è troppo lunga, ma per fare un esempio… Ricordate il torneo di magia a cui partecipammo? -
- Quello dove ci siamo chiuse in biblioteca a studiare per settimane per non rischiare di avere un nanetto calvo come preside? E chi se lo dimentica. - scherzò Stella.
- Non so cosa abbiate fatto in quel periodo onestamente, ma forse vi interesserà sapere che è stato proprio il nanetto calvo, il venerabile Yerka per chi ancora non c’era, a truccare la gara e rifilarci un avversario destinato alle classi superiori. -
- Cosa?! -
- Truccare? Manomise lui il vaso magico? -
- Ho rischiato di farmi stritolare da una pianta per causa sua?!? -
Le Winx iniziarono a parlare tutte insieme, attirando l’attenzione di alcune studentesse. Le Trix le zittirono.
- Piano! Fino a prova contraria Yerka è ancora nel Consiglio e può farci passare guai seri se si venisse a sapere in giro. - sussurrò Icy.
- E ti ricordo, Stella, che noi abbiamo passato tutta la gara in una gabbia di edera. - borbottò Stormy.
- Ma come fate a saperlo? - chiese sottovoce Mirta.
- Lo sappiamo perché Yerka si è dedicato spesso ai sabotaggi, chiedendo spesso a noi di agire per lui. - rispose Icy.
- Avreste dovuto dirlo durante il processo! - esclamò Flora indignata.
- E farlo durare anni per poi finire a Oblivion? Come no. - la rimbeccò Stormy.
Entrarono nell’aula di storia della magia, dove Dafne le stava aspettando. Icy trattenne Tecna sulla soglia il tempo necessario per sussurrarle:
- Grazie per prima. -
La fata sorrise in risposta.


Spazio dell'autrice
Eccomi qui ;)
Scusate la lunga attesa, ma volevo aggiornare esattamente il 10 perchè, prendetemi per pazza (tanto lo sono), è il compleanno di Lzzy Hale. In più oggi non ho scuola, quindi per me è festa (solo in teoria, dato che domani ho sei ore e sei interrogazioni).
Dunque, Icy prefersice tenersi strette le sue sicurezze, anche le più banali, piuttosto che mettersi in gioco, ma Faragonda la costringe a farlo... a proposito della preside, magari la sua inattività qui raggiunge livelli davvero ineccepibili, ma è così che la vedo. Fino alla terza serie è capace di fare qualcosa (se proprio deve), dopodichè non riesce a fare niente senza la sua pupilla. L'assurdo.
Il torneo di magia di cui si parla alla fine del capitolo è quello dell'omonimo magazine n 29, durante il quale Yerka di Roccaluce sabota l'evento per far perdere la faccia ai presidi delle scuole. In realtà le Trix non sanno niente del suo coinvolgimento nella faccenda, ma dato che in seguito lavoreranno per lui e Givelian in più di un'occasione ne hanno sentito parlare.
Ringrazio tutti coloro che seguono la storia e hanno la pazienza di recensire, e anche chi legge in silenzio. E mi scuso se impiego a dir poco secoli per recensire, ma davvero non ne ho il tempo ^^'
See ya ;)
Cass

 
   
 
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